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mercoledì 18 dicembre 2013

Mobbing. Risarcito per la depressione il dipendente cui sono stati affidati compiti marginali e impediti gli aggiornamenti

Mobbing. Risarcito per la depressione il dipendente cui sono stati affidati compiti marginali e  impediti gli aggiornamenti. Liquidato il danno non patrimoniale da dequalificazione professionale sulla base del 50 % dello stipendio lordo

Un'importante decisione sulla piaga del mobbing arriva dal tribunale di Milano, che Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", associazione da sempre impegnata in difesa delle vittime di vessazioni sul luogo di lavoro ritiene utile portare all'attenzione di quanti subiscono angherie e soprusi.

Con la sentenza 1012/13, il giudice del lavoro designato, ha riconosciuto il diritto al risarcito del danno biologico - conseguenza dell'ansia e della depressione - nonché morale, al lavoratore cui non siano stati consentiti gli aggiornamenti e affidati compiti marginali rispetto al bagaglio professionale acquisito con gli studi e l'esperienza, sulla base di un'assunta incompatibilità ambientale. Secondo il tribunale di Milano il risarcimento dovuto per la dequalificazione dev'essere liquidato in relazione al 50 % dello stipendio lordo. Nel caso di specie il tribunale meneghino ha accolto il ricorso degli eredi di un medico oculista, assegnato a compiti marginali, in particolare alle dimissioni dei pazienti, privato della facoltà di operare e visitare nonché di ottenere aggiornamenti professionali. Nella fattispecie, il dottore era stato in primo luogo trasferito poiché l'azienda lamentava una non meglio precisata incompatibilità ambientale e poi a seguito di un ricorso in via d'urgenza risultato vittorioso, otteneva il ritorno in sede, ma, come accade sovente, con mansioni mortificanti. In conseguenza di tale scelta aziendale, il medico decide di ricorrere contro l'Asl per domandare il risarcimento del danno biologico, a causa di una lieve sindrome ansioso-depressiva, e morale, determinati dalla nuova difficile situazione lavorativa, significando la sussistenza di mobbing a suo carico. Indipendentemente dalla verifica della condotta mobbizzante da parte dei superiori, il giudice ha comunque accolto le sue doglianze, essendo stato comprovato il demansionamento che ha causato la frustrazione e le complicazioni dello stato di salute. Anche perché é lo stesso magistrato a rilevare che «non vi è dubbio di genere alcuno che la dequalificazione professionale è uno degli elementi che, senza vincolo di esclusività e tanto meno di esaustività, concorre a definire il concetto di "mobbing"».

La sentenza in questione é da ritenersi più che significativa in quanto il giudicante ha rilevato come il mobbing evochi «una condotta del datore di lavoro, o del superiore gerarchico, sistematica e protratta nel tempo, tenuta nei confronti del lavoratore nell'ambiente di lavoro, che si risolve in sistematici e reiterati comportamenti ostili che finiscono per assumere forme di prevaricazione o di persecuzione psicologica da cui può conseguire la mortificazione morale e l'emarginazione del dipendente con effetto lesivo del suo equilibrio fisiopsichico e del complesso della sua personalità. Ai fini della configurabilità della condotta lesiva del datore di lavoro sono, pertanto. rilevanti: a) la molteplicità dei comportamenti di carattere persecutorio, illeciti o anche leciti se considerati singolarmente, che siano stati posti in essere in modo miratamente sistematico e prolungato con intento vessatorio; b) l'evento lesivo della salute o della personalità del dipendente; c) il nesso eziologico tra la condotta del datore, o del superiore gerarchico, e il pregiudizio all'integrità psico-fisica del lavoratore; d) la prova dell'elemento soggettivo, cioè dell'intento persecutorio».

In virtù del riconoscimento del nesso di causalità tra le lesioni subite ed il comportamento datoriale, il tribunale ha riconosciuto nei confronti degli eredi del medico un risarcimento di 13 mila euro a fronte del danno biologico la cui dimostrazione è stata circoscritta a dodici mesi, da dicembre 2007 e dicembre dell'anno successivo. Ma vi é di più. Per determinare l'ulteriore danno non patrimoniale il giudice ha basato la sua valutazione sulla base del 50 % dello stipendio lordo, stabilendo che a ciascuno degli eredi fossero liquidati 30 mila euro.

La decisione in questione si pone in accordo con il recente orientamento giurisprudenziale della Cassazione, che con la sentenza 25729/13, ha ritenuto risarcire un ispettore retrocesso a mero addetto alle vendite, con un importo pari al 50 % dello stipendio lordo.

 


martedì 17 dicembre 2013

Auto bloccata da un'altra in doppia fila. Condannato il responsabile a risarcire il danno «esistenziale» all'automobilista in "ostaggio"




---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: d'agata giovanni <dagatagiovanni@virgilio.it>
Date: 17 dicembre 2013 21:27
Oggetto: Auto bloccata da un'altra in doppia fila. Condannato il responsabile a risarcire il danno «esistenziale» all'automobilista in "ostaggio"
A: d'agata giovanni <dagatagiovanni@virgilio.it>


COMUNICATO STAMPA

 

Auto bloccata da un'altra in doppia fila. Condannato il responsabile a  risarcire il danno «esistenziale» all'automobilista in  "ostaggio". Il giudice di pace accorda equitativamente un ristoro di 200 euro per  compensare lo stress e il «detrimento alla vita relazionale» a causa di un fatto ingiusto

 

Una situazione tipica delle vie urbane nostrane, ma che fa venire i nervi e che per il giudice di pace di Roma é suscettibile di provocare un danno esistenziale: l'auto in sosta bloccata da un'altra autovettura lasciata sconsideratamente in doppia fila. Se lo ricorderà a vita il proprietario dell'autovettura che ha lasciato quasi in ostaggio un automobilista romano costretto ad aspettare a lungo tempo (con conseguente rinuncia agli impegni programmati) che l'altro conducente potesse "liberarlo" dal parcheggio, perché il magistrato onorario capitolino, con la sentenza 27962/13 lo ha condannato a risarcire 200 euro oltre alle spese legali riconoscendo il diritto al ristoro dello stress e del «detrimento» patito nella vita di relazione.

Nella fattispecie, il giudice ha rilevato come il fatto  evidenziato "oltre ad aver costituito un detrimento alla vita di relazione, ha costituito un dispendio inutile di mezzi, di affaticamento e di attività profusa per doversi difendere dal danno ingiusto, e di cui é di cui é stata data piena prova". Secondo il giudicante il proprietario del veicolo in doppia fila, in ossequio al principio generale della responsabilità civile ("neminem laedere") stabilito dall'articolo 2043 non poteva esimersi dal rispettare le regole di correttezza e sicurezza stradale ed in particolare la disposizione dell'articolo 158, comma 3, lettere b) e c) Cds, che impongono condotte di circolazione stradale tali da evitare pregiudizi agli altri utenti della strada e comunque improntate al rispetto e alla prudenza.

In particolare per il magistrato la lesione dei diritti allegata dal danneggiato in ossequio ai principi costituzionali rappresentati dagli articoli di cui alla parte I, articolo I della Costituzione impone il riconoscimento di un danno risarcibile in via d'equità nel limite di quanto provato, non escluso il danno esistenziale, "perché sostenuto da concrete dimostrazioni".Insomma, per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", una decisione esemplare che potrebbe costituire un deterrente significativo per tutti coloro che si sentono padroni della strada non avendo rispetto degli altri utenti e creando anche situazioni di non raro pericolo.

 


sabato 14 dicembre 2013

Éspria, la semplicità in uno stile compatto


Bialetti
Éspria, la semplicità in uno stile compatto
 
La gamma macchine A Modo Mio di Lavazza si arricchisce di un nuovo sistema espresso

Si chiama Éspria l'ultimo modello della gamma A Modo Mio, realizzata in  partnership con Electrolux, leader internazionale degli elettrodomestici. Il sistema espresso casa di Lavazza si arricchisce di una nuova macchina che fa di semplicità e compattezza i suoi imperativi, per un consumatore che ama l'espresso e cerca prestazioni al top. Contenuta nelle dimensioni e semplice da usare, Éspria è studiata per adattarsi agli spazi e alle abitudini dei consumatori italiani, con una particolare attenzione all'eleganza. Il suo design moderno ed essenziale rende ancora più piacevole una pausa all'insegna del gusto.Lavazza prosegue, così, nel suo percorso di ricerca e innovazione, continuando a investire nel mercato del caffè "porzionato" e ampliando la gamma del sistema espresso casa A Modo Mio, al fine di garantire un vasto assortimento e la copertura di tutte le fasce di prezzo. Éspria va ad aggiungersi così alle altre macchine Favola, Favola Plus e Favola Cappuccino, oltre all'esclusiva Espressgo, il sistema che permette di preparare l'espresso A Modo Mio in automobile, in camper, in barca o in qualsiasi altro mezzo che disponga di un attacco di alimentazione a 12 V. 

La nuova macchina Éspria può contare su un design moderno ed essenziale, che ha la sua carta vincente nelle dimensioni ultra-compatte.  Disponibile in tre colori, Ebony Black, Off White e Love Red, è profonda solo 32 cm e larga 12,8 cm: piccole dimensioni per grandi performance, un piccolo concentrato di tecnologia per garantire un espresso a regola d'arte.
Le modalità di utilizzo di Éspria sono semplici ed intuitive. La temperatura del caffè erogato viene controllata elettronicamente grazie alla tecnologia della caldaia "Thermoblock" perché sia sempre ottimale (79-83 °C). La quantità di espresso è quella che preferite, grazie al tasto "Stop & Go" e alla griglia di acciaio inox regolabile su tre diverse altezze, per tazze di tutte le taglie.

La qualità dell'espresso è garantita Lavazza. Éspria funziona, infatti, con le capsule dell'ampia gamma Lavazza A Modo Mio, in cui sono racchiusi oltre cento anni di passione ed esperienza dell'azienda torinese, per portare nelle case degli italiani il piacere di un espresso sempre perfetto. Qualità superiore e gusto autentico che rendono ogni tazzina un'esperienza unica e indimenticabile.
A modo Mio offre una varietà di pregiate miscele che soddisfa tutte le sfumature di gusto: Intensamente, Deliziosamente, CremosamenteDek, Appassionatamente, Divinamente, Magicamente, ¡Tierra! Intenso, Caffè Crema Lungo Dolcemente, Soavemente e la più recente Vigorosamente.
Le miscele A Modo Mio sono apprezzate anche dai grandi chef italiani, come Davide Oldani, Massimo Bottura e Antonino Cannavacciuolo. Un'affinità elettiva costruita intorno a un unico snodo: la passione per la qualità. Differenti per stile, per filosofia e per approccio con la cucina d'autore, i tre chef trovano nell'eccellenza delle capsule Lavazza A Modo Mio la perfetta pausa da gustare personalmente.

Maggiori informazioni su:http://espria.lavazzamodomio.it/

giovedì 5 dicembre 2013

L'interpretariato di trattativa

L'interpretazione di trattativa, come è facilmente intuibile dal nome stesso, è il servizio di interpretariato che viene svolto in occasioni di trattative d'affari tra parti di diversa madrelingua. La stipula di un contratto, la stesura di un accordo richiedono particolare attenzione da parte dei convenuti e soprattutto la comprensione piena, perciò il traduttore deve essere un vero professionista del settore che  conosca i diversi termini tecnici e che sia in grado di permettere alle parti di interagire.
L'interpretariato di trattativa non fornisce la traduzione simultanea, ma punta a favorire la comunicazione tra gli interlocutori, quindi non si avvale di alcuna apparecchiatura tecnica e tutto è lasciato all'abilità del traduttore che deve saper dirigere i colloqui in modo che le parti si sentano in tutto e per tutto protagoniste. Oltre all'abilità, il traduttore deve però anche assicurare riservatezza, in quanto i termini di un accordo di qualsiasi genere possono essere resi pubblici solo dai diretti interessati, perciò gli interpreti di trattativa sono legati al segreto professionale.
La figura dell'interprete di trattativa è dunque quella di un professionista esperto sia nel campo tecnico che linguistico e deve essere ricoperta da traduttori seri e competenti che solo un'agenzia di traduzione stimata può possono fornire e Traduzione.it è proprio uno degli operatori del settore che gode della massima fiducia dei suoi clienti. Una fiducia che viene costruita giorno per giorno seguendo i clienti passo passo nei loro progetti e consentendo loro di concluderli in modo proficuo.
L'interpretariato di trattativa si rivela indispensabile non solo negli incontri d'affari, ma anche in occasione di visite di delegazioni straniere ad aziende e impianti e durante la preparazione e lo svolgimento di manifestazioni sportive o fieristiche internazionali e, affidandosi ai professionisti di Traduzione.it, si ha la certezza di instaurare una perfetta comunicazione con gli interlocutori.

martedì 3 dicembre 2013

Unatras e lo sciopero degli autotrasportatori: le cause e le speranze.

Emporio Rossi azienda udinese specializzata nella vendita di ricambi per furgoni e camion segnala uno sciopero indetto da Unatrans.
Nei giorni compresi fra lunedì 9 Dicembre (dalle 00.00) e venerdì 13 dicembre (alle 24.00), è stato indetto uno sciopero nazionale dell’autotrasporto:  quest’astensione dal lavoro, è stata proclamata da  Unatras, il sindacato di categoria che riunisce le principali associazioni dell’autotrasporto italiano. Infatti, fanno parte di Unatras anche  Confartigianato Trasporti, CNA-FitaFAI e Conftrasporto.
Le ragioni che hanno condotto il sindacato ad indire lo sciopero nazionale del settore dell’autotrasporto sono molteplici e varie, ma sono tutte originate dal malcontento, frutto dell’ostentata indifferenza del Governo nei confronti dei bisogni e delle necessità di rinnovamento legati al mondo degli autotrasportatori.
Come si legge chiaramente nel comunicato stampa di Unatras, le principali motivazioni che hanno portato ad una così drastica decisione sono da ricercarsi principalmente: nel mancato rimborso delle accise, nella dilagante incertezza sulle risorse economiche da devolvere al settore con specifiche attenzioni rivolte agli interventi per contenere il costo del lavoro, nella mancata riforma sui potere assegnati all’Alboe nella completa assenza di iniziative volte a contrastare concretamente l’abusivismo praticato soprattutto dai trasportatori esteri.
Per queste ragioni e per le altre problematiche già riscontrate in precedenza, Unatras (e le associazioni a questo aderenti) dichiarano lo sciopero all’unanimità.
È comunque auspicabile un dialogo fra Unatras e il Governo (e gli organi competenti), per il raggiungimento di un’intesa e di una soluzione ai problemi sopra elencati. È per questo che Unatras è disponibile al confronto e chiede con forza un incontro con la Presidenza del Consiglio dei Ministri volta a risolvere le difficoltà sopra indicate.

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