Roma, 16 ottobre 2014
I PUNTI SU CUI INTERVENIRE
Finco accoglie con estremo favore la proroga delle detrazioni fiscali per l'efficienza energetica (e per le ristrutturazioni edilizie).
Come noto, Finco si è grandemente spesa ‐ anche in tempi in cui non tutti erano pronti a "convertirsi" sulla strada di Damasco ‐ in particolare per la detrazione del 65% per la riqualificazione energetica, giudicandola strategica per il settore delle costruzioni. Si tratta, in via generale, di una scelta che interessa molti dei comparti industriali rappresentati dalla Federazione.
In un Paese povero di risorse del sottosuolo come l'Italia, i nostri giacimenti ("il nostro petrolio") sono costituiti dall'efficienza energetica e dall'enorme possibilità di risparmio (con il conseguente abbattimento delle bollette dei consumatori e dello Stato) che possiamo ottenere agendo sul patrimonio immobiliare (insieme alla sua messa in sicurezza che garantisce un risparmio futuro in caso di calamità naturale).
Accolti a suo tempo quindi gli auspici di Finco di differenziare le percentuali di detrazione per le ristrutturazioni attribuendo ulteriore premialità alla riqualificazione energetica e formalizzando l'estensione alle applicazioni antisismiche, si tratta per il futuro di mettere mano ad alcuni aspetti specifici di non secondaria importanza.
Quattro di essi in particolare:
1. le agevolazioni per l'efficienza energetica dovrebbero essere confermate sino a tutto il 2020. Un anno, è un lasso di tempo spesso troppo ristretto per poter programmare e mettere in cantiere interventi complessi come quelli antisismici o di efficienza energetica relativi al pieno edificio. Si potrebbe, alla luce di una stabilizzazione pluriennale, modulare la detrazione con percentuali progressivamente decrescenti man mano ci si avvicini al 2020 (esempio dal 65% arrivare al 50% al 2020 scalando del 5% ogni biennio a partire dal 2016). Ciò peraltro sarebbe di stimolo ad un ulteriore miglioramento tecnologico e qualitativo della produzione nazionale;
2. tale modulazione dovrebbe tener conto della capienza del richiedente, permettendo a questi la scelta dei tempi di recupero fiscale ‐ 5 anni per i piccoli interventi sotto una certa soglia economica ‐ nonché della sua fascia di età (superiore ai 75 anni);
3. le agevolazioni dovrebbero essere assolutamente estese alle schermature solari, sinora inspiegabilmente escluse da queste misure vista anche l'elevata incidenza sui fabbisogni del periodo estivo. Del resto tale inserimento era previsto come indirizzo, sinora disatteso, nella Legge 90/2013;
4. occorre prevedere, sempre ai fini della riqualificazione energetica, una misura per la provvista finanziaria dei cittadini e per soggetti fiscalmente incapienti quale l'Ecoprestito di cui alla allegata nota.
Finco ritiene comunque fondamentale mantenere un differenziale tra gli investimenti per la riqualificazione energetica (ora al 65%) e quelli per la ristrutturazione edilizia (ora al 50%).
E' poi necessario, in via generale, tenere conto delle particolari caratteristiche edilizie dei centri storici connotati da palazzi e manufatti antichi per i quali sarà opportuno introdurre normative e linee guida specifiche e compatibili con gli aspetti paesaggistici e di tutela.
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