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venerdì 30 ottobre 2015

CIPAG ad ANCI - Collaborazione comuni per tasse su immobili

TASSE SUGLI IMMOBILI.
COOPERAZIONE TRA COMUNI, CITTADINI E FISCO

Le sperequazioni fiscali della mancata riforma del Catasto possono essere limitate attraverso la collaborazione dei Comuni con cittadini e Agenzia delle Entrate

 

Torino, 30 ottobre. "Con la collaborazione dei Comuni e dei cittadini si può rimediare ad alcune iniquità dovute alla mancata riforma del catasto". Così Fausto Amadasi, presidente della Cassa Geometri – CIPAG -, durante l'incontro 'integrare le risorse ordinarie e straordinarie: una politica per i Comuni e le Città' nell'ambito dell'assemblea annuale dell'Anci.

Per Amadasi "ci sono gli strumenti per sopperire ad alcuni squilibri fiscali nell'attuale sistema di tassazione immobiliare, ma restano inutilizzati. I due commi (il 335 e il 336) dell'articolo 1 della legge 311 del 2004 – spiega – prevedono la collaborazione dei Comuni con l'Agenzia delle Entrate. Nelle zone dove il rapporto tra valore medio di mercato e quello catastale si discosta eccessivamente, i Comuni possono intervenire per riequilibrare il rapporto. Purtroppo – prosegue – solo un numero irrilevante di Comuni ha attivato la revisione delle rendite e una percentuale inferiore al 15% ha dato seguito alle verifiche sugli immobili, oggetto di intervento edilizio,  per i quali non è stata presentata la variazione catastale".  

"I Comuni – dice ancora Amadasi – dovrebbero, inoltre, attivarsi per definire le pratiche di Condono Edilizio ancora pendenti e per le quali sarebbe possibile smaltire decine di migliaia di pratiche, tramite l'autocertificazione del proprietario con la verifica della corrispondenza della stessa al Catasto, certificata da parte di un tecnico libero professionista, come avviene per le normali pratiche edilizie".


Il presidente CIPAG fa riferimento al caso di Napoli, dove per far fronte a circa 85 mila richieste di condono pendenti è stato possibile presentare la cosiddetta «procedura semplificata» che ha consentito di definirne oltre 53 mila, con l'emissione di 30 mila permessi di costruzione in sanatoria, recuperando gli oneri di urbanizzazione, i diritti comunali e la parte delle sanzioni non pagate per un importo globale che ha superato i 100 milioni di Euro. 




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Online le nuove norme sulla Sicurezza sul posto di lavoro

Il Ministero diretto da Poletti pubblica sul proprio sito il Testo Unico alla luce delle recenti variazioni: ecco tutte le modifiche salienti da conoscere

È consultabile online il Testo unico sulla Sicurezza sul posto di lavoro (il noto DLgs 81 del 2008) con gli aggiornamenti apportati dal Lgs 151/2015. La nuova normativa è disponibile sul sito del Ministero del Lavoro


Quali sono le maggiori novità apportate nel corso dell'ultima revisione? Le modifiche più rilevanti toccano l'ambito di applicazione del D.Lgs 81 del 2008, per quanto attiene il lavoro accessorio; le sanzioni; la valutazione dei rischi; i compiti della Commissione Consultiva Permanente. Ma passiamo in rassegna le singole variazioni.


L'ADDETTO AL PRIMO SOCCORSO - La prima forte novità riguarda il datore di lavoro che può adesso ricoprire il ruolo di addetto primo soccorso e antincendio se impiega più di 5 lavoratori.


LE SANZIONI - Cambia anche il regime sanzionatorio: sono state rappoppiate o triplicate le sanzioni sulla mancata attuazione di quegli obblighi di garanzia come per esempio l'invio alle visite mediche oppure la formazione del personale.


NUOVI CORSI PER I COORDINATORI SICUREZZA - Viene previsto un aggiornamento in sede di Conferenza Stato-Regioni dell'allegato XIV, quello che contiene le direttive sui corsi ai quali sono soggetti i Coordinatori per la sicurezza.


NUOVO COMITATO SULLE POLITICHE ATTIVE - Viene prevista una nuova composizione per il Comitato per l'indirizzo e la valutazione delle politiche attive e il coordinamento nazionale sulle attività di vigilanza in fatto di salute e sicurezza sul posto di lavoro, presieduto ora dal Ministro della Salute.


STRUMENTI INNOVATIVI PER RIDURRE IL RISCHIO - Viene attribuito all'Inail l'obbligo di istituire strumenti sia tecnici sia specialistici per ridurre i livelli di rischio.


IL MEDICO - Qualora il medico competente accerti un'anomalia sui lavoratori che entrano in contatto con un medesimo agente e non informi il datore di lavoro, la sanzione viene allora innalzata alla somma di 1.315,20 euro.


LAVORO IN SOMMINISTRAZIONE - Con la nuova normativa l'obbligo di sicurezza non è più adesso a carico esclusivo dell'utilizzatore nel caso in cui il lavoratore sia inquadrato in un contratto di somministrazione. Vale a dire che il lavoro accessorio e persino il volontariato



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CCIAA Roma: Rossignoli su rinvio ricorso al Tar Lazio


Roma, 30 ottobre 2015


E' di poche ore fa la notizia che gli ultimi ricorsi sulla Camera di Commercio di Roma, presentati ai giudici del Tar del Lazio, sono stati rinviati e saranno discussi a febbraio. Nello specifico, il Tar ha rinviato l'udienza, in quanto le Associazioni (Confcommercio, Confartigianato e Unindustria) che avevano presentato ricorso, hanno improvvisamente rinunciato a discutere la domanda di sospensiva.

 

Non è nel nostro stile sbandierare tale episodio come una vittoria. Al limite si potrebbe discutere sul fatto che un dietrofront simile appare quasi come un ripensamento sulle accuse rivolte in questi ultimi mesi, dalle suddette Associazioni, all'attuale Presidente della CCIAA Roma e alla sua Giunta. A noi piace invece pensare che questa azione possa finalmente rappresentare quel passo in avanti verso una nuova Camera di Commercio finalmente unita verso un unico scopo: quello di rappresentare gli interessi delle imprese. Tutte ed indistintamente.

 

Credo siamo tutti stanchi di leggere accuse, spesso anche pesanti, lanciate attraverso i media. Lo abbiamo detto sin dall'inizio di questa vicenda camerale e lo ribadiamo con forza oggi: dobbiamo andare avanti lasciandoci alle spalle tutte le inutili e sterili polemiche fin qui sentite.

 

Il Consiglio della Camera di Commercio è il luogo deputato a discutere, costruttivamente, qualsiasi problematica inerente l'Ente stesso. Ci auguriamo che alla prossima convocazione saranno presenti, stavolta, anche i rappresentanti di quelle Associazioni che finora hanno ritenuto di non partecipare. Il nostro è un appello, sincero, rivolto al buon senso di tutte quelle persone che, lo ricordiamo, sono state incaricate di rappresentare gli interessi delle imprese.

 

Questa la dichiarazione del Presidente della Federlazio, Silvio Rossignoli.

 

giovedì 29 ottobre 2015

Droni: linee guida su regole per uso commerciale e ricreativo e sulla sicurezza

Nella risoluzione approvata giovedì su iniziativa della commissione per i trasporti del Parlamento, i deputati sottolineano che, poiché i servizi commerciali che utilizzano droni sono sempre più popolari e il loro uso ricreativo lo sta diventando ancora di più, è necessario garantire che i droni non costituiscano una minaccia per la sicurezza pubblica o per la privacy.

La relatrice Jacqueline Foster (ECR, UK) ha dichiarato: "Il punto principale è nel titolo del documento, rendere sicuro l'uso sicuro dei droni. Non è nostra intenzione legare le mani alle autorità di regolamentazione e essere troppo prescrittivi, ma desideriamo fornire un quadro su come possano procedere la Commissione, i Paesi UE e le altre parti interessate".

I droni, che potrebbero essere usati per fornire servizi vari come il monitoraggio dei tracciati ferroviari, delle dighe e degli impianti energetici, la valutazione di disastri naturali, le operazioni agricole di precisione, la produzione mediatica e la consegna di pacchi, rappresentano un grande potenziale per stimolare la crescita economica e la creazione di impiego, hanno dichiarato i deputati nella risoluzione che è stata approvata con 581 voti favorevoli, 31 voti contrati e 21 astensioni. Tuttavia, hanno aggiunto, dovranno essere affrontate le tematiche relative alla sicurezza, alla privacy, alla protezione dei dati e alla responsabilità civile.

Sviluppare tecnologie per garantire la sicurezza e la privacy e combattere gli abusi

Per i deputati, le regole dovrebbero garantire innanzitutto la protezione dei dati. I droni dovrebbero essere dotati di un chip d'identità e registrati per facilitare la cattura dei criminali che li utilizzano per violare le norme sulla privacy o per commettere altri crimini. I chip d'identità faciliterebbero inoltre le inchieste sugli incidenti e contribuirebbero a risolvere i problemi legati alla responsabilità.

Il documento invita la Commissione a sostenere la ricerca, come ad esempio lo sviluppo di sistemi anticollisione "detect and avoid", per permettere ai droni di evitare collisioni con altri utilizzatori dello spazio aereo o con oggetti al suolo. I droni capaci di volare oltre la distanza di visibilità ottica dovrebbero dunque essere dotati di tale tecnologia. Inoltre, bisognerebbe sviluppare la tecnologia del "geo-fencing" da utilizzare per evitare che i droni entrino in zone con divieto di sorvolo quali aeroporti e impianti nucleari.

Facilitare le vendite transfrontaliere di droni e i servizi

Le vigenti autorizzazioni nazionali per i droni e per i loro operatori non formano oggetto di reciproco riconoscimento negli Stati membri e ciò impedisce lo sviluppo di un mercato europeo per i droni e per i servizi correlati, come pure la loro competitività globale.

I deputati sostengono quindi l'intenzione della Commissione di proporre norme europee che permettano alle autorità nazionali e alle autorità competenti di procedere alle convalide e alle attività di sorveglianza.

Le norme per la sicurezza dovrebbero corrispondere ai livelli di sicurezza

Poiché i rischi legati ai droni possono differire, per esempio in base alle dimensioni del drone oppure se questi sorvolano aree popolose, le norme dovrebbero essere adattate ai vari livelli di rischio e distinte per "uso professionale" e "uso ricreativo".

Procedura: risoluzione non legislativa

Sorveglianza di massa: per il Parlamento UE il diritto dei cittadini europei è ancora in pericolo

In una risoluzione posta in votazione giovedì, i deputati hanno sottolineato come non sia stato ancora fatto abbastanza per la salvaguardia dei diritti fondamentali dei cittadini in seguito alle rivelazioni sulla sorveglianza elettronica di massa. I deputati chiedono alla Commissione di assicurare che tutti i trasferimenti dei dati verso gli USA siano soggetti ad un livello di protezione efficace e chiede agli Sati membri di concedere protezione ad Edward Snowden, in qualità di "difensore dei diritti umani". Inoltre, il Parlamento ha espresso preoccupazione circa le norme sulla sorveglianza in diversi Stati UE.

Il relatore Claude Moraes (S&D, UK), presidente della commissione per le libertà civili ha dichiarato che l'inchiesta del Parlamento europeo sulle rivelazioni di Edward Snowden riguardo la sorveglianza di massa elettronica è stata, ad oggi, la più completa investigazione effettuata. E' necessario continuare questo lavoro per assicurare che le libertà civili siano difese anche su internet.

Questa risoluzione, approvata con 342 voti favorevoli, 274 voti contrari e 29 astensioni, fa il punto sulle azioni (o mancanza d'azione) che la Commissione, le altre istituzioni UE e gli Stati membri hanno intrapreso sulla base delle raccomandazioni del Parlamento contenute nella risoluzione del 12 marzo 2014 sulla sorveglianza elettronica di massa dei cittadini UE, redatta sulla scia delle rivelazioni di Edward Snowden.

Con 285 voti favorevoli a fronte di 281 contrari, i deputati hanno approvato un emendamento che invita gli Stati membri a "ritirare ogni imputazione penale nei confronti di Edward Snowden, a offrirgli protezione e, di conseguenza, a evitare la sua estradizione o consegna da parte di terzi, riconoscendo il suo statuto di informatore e di difensore internazionale dei diritti umani."

Trasferimento dei dati verso gli USA

I deputati accolgono con favore la sentenza della Corte di giustizia europea (CGUE) del 6 ottobre riguardo il caso Schrems, che ha invalidato la decisione della Commissione sullo schema Safe Harbour sul trasferimento dei dati negli Stati Uniti. Per i deputati "questa sentenza ha confermato la posizione di lunga data del Parlamento riguardo l'assenza di un adeguato livello di protezione previsto da questo sistema".

Il Parlamento fa appello alla Commissione affinché "prenda le misure necessarie per assicurare che tutti i dati personali trasferiti verso gli USA siano soggetti a un livello efficace di protezione, sostanzialmente equivalente a quello garantito nell'UE".

Il Parlamento invita la Commissione a riflettere immediatamente sulle alternative al Safe Harbour e sull'impatto che la sentenza può avere su ogni altro strumento utilizzato per il trasferimento dei dati personali negli USA. Inoltre, il Parlamento chiede che la Commissione riferisca su questo entro la fine del 2015. Inoltre, la risoluzione rinnova l'invito a sospendere l'accordo con gli Stati Uniti sul programma di tracciatura finanziaria dei terroristi (TFTP).

In generale, i deputati ritengono, in considerazione dell'entità delle rivelazioni sulla sorveglianza di massa, "altamente inadeguata" la risposta data fino ad ora dalla Commissione sulla risoluzione del Parlamento del 2014. Secondo i deputati "i diritti fondamentali dei cittadini UE sono ancora in pericolo" e "troppo poco è stato fatto per assicurare la loro piena protezione".

Preoccupazioni circa le norme sulla sorveglianza in diversi Paesi UE

Il Parlamento è preoccupato per le "recenti leggi adottate da alcuni Paesi membri che ampliano le possibilità di sorveglianza da parte delle autorità d'intelligence, inclusi Francia, Regno Unito e Olanda. Inoltre, è preoccupato per le rivelazioni sulle attività di sorveglianza delle telecomunicazione e del traffico internet all'interno dell'UE da parte della BND, l'agenzia di intelligence "esterna" tedesca, in collaborazione con la NSA, l'agenzia per la sicurezza nazionale statunitense.

Inoltre, la risoluzione invita a formulare una strategia UE per una maggiore indipendenza informatica e una maggiore privacy sul web ed evidenzia l'esigenza di assicurare un controllo democratico ed efficace delle attività d'intelligence, così come la necessità di ricostruire la fiducia con gli USA.

Procedura: risoluzione non legislativa

Leggi inutili e inutilmente costose. Reato omicidio stradale

Firenze, 29 Ottobre 2015. La Camera dei deputati ha approvato la legge che ha istituito il reato di omicidio stradale. Ora va al Senato. Noi crediamo sia una legge inutile, quindi nuovi soldi pubblici buttati dalla finestra per cercare di far fronte ad alcuni fenomeni, ma con risultato altamente prevedibili vicino allo zero.
Inasprire le pene dell'ordinamento penale per scoraggiare le persone a farsi male e a fare male ad altri. questo l'obiettivo degli entusiasti in merito. In un periodo di de-carcerazione di diversi reati e la sostituzione di pene detentive con quelle pecuniarie, dovrebbe sembrare strano, ma il nostro Paese continua ad essere avvezzo a levate di scudi e di leggi basandosi piu' sul basso ventre che sulla testa.
Noi crediamo che le leggi in merito ci siano e hanno bisogno solo di essere applicate. Certo, se queste pene fossero inasprite non ci sarebbe un danno diretto, ma ci preoccupa l'enormita' del danno indiretto.
Mancanza di danno diretto. Con la pena inasprita, qualche animo agitato si calmerebbe e si illuderebbe; ma, al pari di quelli che vogliono la pena di morte per chi traffica in droghe illegali e lo stupro e la violenza su minori e i soggetti piu' deboli, dovranno prendere atto che gli umani continuano imperterriti a far male agli altri: vuoi perche' la posta in gioco e' alta, vuoi perche' la natura umana ha comunque queste caratteristiche cosiddette depravate.. nonostante le terribili pene.
Nuovo danno indiretto. Pesa su tutta la comunita': l'impegno e i costi su una cosa inutile e la violenza che si fa alle leggi costituzionali. La legge in se' non regge: sarebbe il caso -improbabile pur se gia' previsto dalla legge- di chi, dopo essersi ubriacato o drogato, si mette volutamente al volante con l'intento di ammazzare qualcuno; trasformare la colpa (reato commesso ma non voluto) in dolo (reato che si e' appositamente voluto commettere) e' incostituzionale e viola i più elementari principi del diritto della tradizione giuridica occidentale: sorgerebbe una sorta di responsabilita' oggettiva che contraddice i principi garantisti della Costituzione in materia penale.
A noi la sicurezza stradale ovviamente interessa, ma crediamo sia piu' importante la prevenzione che la repressione (inutile e dannosa nel caso di specie). Certamente e' prevenzione anche la paura della sanzione, ma solo molto limitatamente (quella in vigore, tra l'altro, ci sembra notevole). Siamo fanalino di coda in Europa in materia di controlli stradali, e non per l'assenza di norme severe. Prevenzione, cioe':
- maggior numero di forze di polizia per strada: gli automatismi -autovelox, fotored, telecamere varie- oggi sempre piu' diffusi, non sono sufficienti, la presenza fisica dell'agente continua ad essere il miglior deterrente e una maggiore certezza di applicazione del codice. Inoltre, l'abuso di questi automatismi da parte delle amministrazioni per fare cassa non e' certo istruttivo e, quindi, non crea consapevolezza di un'amministrazione amica del cittadino che -di conseguenza- si ingegna sempre di piu' per non "farsi fregare". 
- migliori infrastrutture e, soprattutto, migliore e continua manutenzione delle stesse. Roma e Firenze, per fare solo due esempi, sono un disastro per buche e manto stradale disastrato, una delle principali cause degli incidenti.
Certamente questo comporta una maggiore disponibilita' economica sia dell'amministrazione nazionale che locale, mentre inasprire le pene no (in apparenza e all'inizio, ma con costi culturali giganteschi). Ma siamo sicuri che non valga la pena fare investimenti economici in merito, viste le disastrose ricadute economiche che il perdurare dell'attuale situazione provoca: sanita' pubblica, spese e tempi individuali, mobilita' pubblica e privata, etc?

Vincenzo Donvito, presidente Aduc



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martedì 27 ottobre 2015

Agevolazioni fiscali per la sistemazione del verde, Neumann Italia sostiene il disegno di legge

Cultura del bello, rispetto dell’ambiente e risparmio uniscono l’azienda che produce eco-attrezzi da giardino con la proposta normativa. «Speriamo venga avviato l’iter di discussione al più presto», dice il general manager Massimiliano Pez


La cultura del bello si sposa con il rispetto dell’ambiente e il risparmio. Neumann Italia, azienda del gruppo tedesco Neumann Robotics leader nell’automazione robotica e nelle soluzioni per l’outdoor, fa proprio il disegno di legge che prevede agevolazioni fiscali per quanti sistemano il proprio giardino. 

L’iniziativa “Misure di agevolazione fiscale per interventi di sistemazione a verde”, che ha visto come primo firmatario il senatore Gianluca Susta (Pd), si muove lungo tre binari. «Innanzitutto la promozione del concetto di bello contro il degrado», spiega Massimiliano Pez, general manager di Neumann Italia

«In secondo luogo, sostiene interventi che favoriscono la diffusione e la manutenzione del verde. Terzo, e non certo ultimo, porta ad un significativo risparmio introducendo la possibilità di detraibilità fiscale. Sono gli stessi tre binari lungo i quali si muove Neumann Italia: gli attrezzi da giardino della gamma Mission sono caratterizzati da un’estrema semplicità d’uso e leggerezza - con una riduzione del 20-30% del peso e delle vibrazioni rispetto ai tradizionali attrezzi a motore -, il che li rende particolarmente adatti per avere facilmente un giardino sempre in ordine. Il rispetto dell’ambiente passa dalla filosofia che caratterizza decespugliatori e tagliasiepi: sono tutti a batteria, quindi ad inquinamento zero. Basta considerare il fatto che, a parità di tempo di funzionamento, un solo rasaerba a motore a scoppio emette sostanze inquinanti pari a quelle di ben 11 automobili Euro5. Non certo ultimo, il fronte dei risparmi: i robot rasaerba Mission e MiniMission sono stati progettati per ridurre il consumo di acqua e di diserbanti».

La cultura del verde indicata dai firmatari del disegno di legge quale arma per contrastare il degrado di alcune aree urbane fa parte della filosofia Neumann. «Oggi il giardino viene sempre più considerato come l’estensione della propria abitazione», prosegue Pez. 

«All’attenzione che si mette nella scelta di un tappeto per il soggiorno fa eco la cura per un prato ben tagliato e sempre in ordine. Incentivare la cultura del bello che fa bene all’ambiente e al portafogli è un passaggio importante per testimoniare che anche una siepe o un prato richiedono attenzioni che non siano fini a se stesse». Il disegno di legge arriva a prevedere delle particolari agevolazioni fiscali potendo portare a detrazione le spese da 2mila a 30mila euro (da 5mila a 50mila per i condomini) sostenute per “interventi significativi, consistenti e non occasionali” per la riqualificazione e il recupero di aree verdi private. La detrazione indicata nella proposta è del 36%.

Il disegno di legge è stato presentato al Senato e assegnato alla sesta Commissione permanente (finanze e tesoro). L’esame della proposta non è ancora iniziato. «Condividendo le finalità, ci facciamo promotori affinché questo disegno di legge possa essere discusso al più presto». Conclude il general manager di Neumann Italia: «Si è parlato molto degli incentivi per il risparmio energetico e per avere veicoli meno inquinanti. Questo intervento va nella  medesima direzione introducendo il valore di un giardino ben curato come elemento di contrasto al degrado».


Neumann Italia - Con oltre 50 anni di storia nell’automazione e robotica industriale, il gruppo tedesco Neumann arriva in Italia nel 2012 con il marchio Mission, una gamma di prodotti per la manutenzione del giardino che risponde a tre principi: miglioramento della qualità della vita, rispetto dell’ambiente e riduzione delle emissioni nocive. Dal 2005 infatti la tecnologia Neumann si è concentrata sullo sviluppo di soluzioni innovative dedicate all’outdoor puntando esclusivamente su applicazioni elettroniche e batterie al litio ad alta efficienza energetica. Fanno parte della gamma di Neumann Italia sistemi automatici per la manutenzione del manto erboso e prodotti per la cura di arbusti, alberi e fogliame. Neumann è l’unica multinazionale ad operare nel settore garden con una rete diretta di consulenti che vistano i clienti e li informano sulle migliori soluzioni per il loro giardino. www.neumannrobotics.it

Fine del segreto bancario dei cittadini UE in Svizzera


Nella votazione di martedì, il Parlamento ha espresso la sua posizione sull'accordo con la Svizzera che rende più difficile per i cittadini UE nascondere al fisco il proprio denaro presso conti bancari svizzeri. Secondo questo accordo, a partire dal 2018, l'Unione europea e la Svizzera si scambieranno automaticamente le informazioni sui conti bancari dei rispettivi residenti.  

"Non tollereremo che persone fisiche o giuridiche nascondano i propri beni per evitare di pagare le tasse. Ogni volta che qualcuno commette una frode fiscale, sottrae denaro che potrebbe essere speso per l'istruzione o la sanità. Porre fine al segreto bancario è un passo importante nella battaglia contro la frode fiscale e in favore della giustizia fiscale", ha affermato il relatore Jeppe Kofod (S&D, DK).

La risoluzione è stata approvata con 593 voti a favore, 37 contrari e 58 astensioni.

Nel mese di maggio 2015, l'Unione europea e la Svizzera hanno raggiunto un accordo sulla repressione delle frodi fiscali e dell'evasione fiscale. Lo scambio di informazioni comprende non solo le entrate, come gli interessi e i dividendi, ma anche i saldi e i proventi derivanti dalla cessione di attività finanziarie.

L'accordo garantisce che la Svizzera applicherà misure più rigorose, equivalenti a quelle in vigore all'interno dell'UE dal marzo del 2014. Inoltre, l'accordo rispetta lo standard internazionale sullo scambio automatico d'informazioni fiscali su base reciproca promosso dall'OCSE nel 2014.

Queste norme mirano a limitare le possibilità per i contribuenti di evitare segnalazioni alle autorità fiscali spostando beni o investendo in prodotti che non ricadono nell'ambito di applicazione dell'accordo.

Le amministrazioni fiscali negli Stati membri e in Svizzera potranno:
  • identificare in modo corretto e inequivocabile i contribuenti coinvolti
  • amministrare e rinforzare le leggi fiscali nazionali concernenti situazioni transfrontaliere
  • valutare la probabilità che un evasione fiscale possa essere commessa
  • evitare ulteriori indagini non necessarie

Prossime tappe

L'UE e la Svizzera devono ora concludere l'accordo per tempo, in modo da consentirne l'entrata in vigore il 1° gennaio 2017. Il Parlamento è solo consultato in questo processo, e l'accordo dovrà anche essere ratificato dal Parlamento svizzero.

La normativa vigente per i siti dei fotografi di matrimoni.


I fotografi di matrimoni in quanto ditte individuali sono soggetti a tutta una normativa relativa alla loro presenza sul web. In questo articolo vedremo quali sono le norme e leggi che questi professionisti devono rispettare sui loro siti web ma più in generale nella loro attività lavorativa.

La prima regola da rispettare per un fotografo di matrimoni è quella di essere dotati di partita iva. Nel panorama dei fornitori del mondo wedding ci sono fin troppi fotografi abusivi che rovinano il mercato proponendo tra l’altro prezzi ridicoli, che fanno si che i potenziali clienti non comprendano il reale valore della professionalità e di un lavoro realizzato a regola d’arte.

Per quanto riguarda i siti internet dei wedding photographer essi devono al fine di evitare sanzioni anche salate esporre il numero di partita iva sull’home page del sito, devono predisporre su tutti i form contatti l’apposito meccanismo di visione ed accettazione privacy e devono predisporre inoltre la comunicazione dell’utilizzo dei cookies sul sito considerato in particolare rispetto a meccanismi di profilazione e remarketing indirizzati agli utenti. Quello della Cookie Law è l’ultimo degli obblighi di legge relativi ai siti web ed è bene informarsi per verificare se il proprio sito web sia soggetto o meno ad esporre l’informativa sull’uso dei cookie.

Per quanto riguarda i template grafici utilizzati sui portfolio online di questi professionisti, essi dovranno essere regolarmente acquistati presso gli appositi siti preposti alla vendita di web theme ovvero dovranno disporre dell’apposita licenza d’uso.


Per difendere la proprietà dei suoi scatti un fotografo di matrimoni professionista potrà imprimere sulle proprie immagini il classico wateramark con il proprio logo (che tuttavia può essere facilmente rimosso con Photoshop) oppure potrà difendere la proprietà intellettuale del proprio lavoro scegliendo un’apposita licenza Creative Commons.  

Nuova ISO 9001 a Ferrari


L'ente di certificazione internazionale DNV GL
certifica la casa di Maranello, tra le prime società ad adeguarsi alla nuova versione della più prestigiosa norma di gestione della qualità


Nuova ISO 9001 a Ferrari. A pochi giorni dalla pubblicazione della nuova norma, la casa di Maranello è tra le prime società in Italia e nel mondo a ottenere dall'ente di certificazione internazionale DNV GL il prestigioso riconoscimento.

Con il nuovo standard ISO 9001, pubblicato il 23 settembre 2015, si assiste a un'evoluzione del concetto di qualità; si passa, infatti, dalla conformità alla sostenibilità. Il cavallino rampante è stato precursore anche dell'altra novità fondamentale introdotta dalla nuova certificazione, quello che per l'ISO oggi si chiama risk-based thinking: un approccio sistematico - proattivo e preventivo - alla gestione dei rischi, che può aiutare anche a identificare le possibili opportunità.

 

 

Nicola Privato, Direttore Generale di DNV GL - Business Assurance, ha commentato "Sono orgoglioso di aver seguito Ferrari nel percorso che ha portato al rilascio della nuova certificazione ISO 9001. A Maranello hanno precorso i tempi, riuscendo a ottenere il riconoscimento a soli pochi giorni dalla pubblicazione da parte di ISO della nuova norma e delle specifiche da essa richieste.

FERRARI, RISK BASED CERTIFICATION DAL 1996

L'ente di certificazione internazionale DNV GL ha rilasciato a Ferrari la prima certificazione di qualità ISO 9001 nel 1996. Da allora, l'ente si è occupato anche della riconferma di certificazione annuale secondo la metodologia proprietaria Risk Based CertificationT che, oltre alla verifica di conformità agli standard, prende in considerazione i rischi specifici per ogni singola azienda.
Ciò ha permesso a Ferrari di lavorare con anticipo rispetto alle richieste normative e di ottenere la nuova certificazione sostanzialmente in contemporanea con la pubblicazione dello standard.

 



DNV GL è uno dei principali enti di certificazione a livello mondiale. Aiuta le aziende a garantire l'efficienza delle proprie organizzazioni, nonché di prodotti, personale, strutture e catene di fornitura attraverso servizi di certificazione, verifica, valutazione e formazione, affiancandole per consolidare performance aziendali sostenibili e alimentare la fiducia da parte degli stakeholder.

Il Gruppo DNV GL opera in oltre 100 paesi con 16.000 professionisti impegnati ad assistere con dedizione i propri clienti per rendere il mondo più sicuro, intelligente e verde.





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Agevolazioni fiscali per la sistemazione del verde, Neumann Italia sostiene il disegno di legge

Cultura del bello, rispetto dell'ambiente e risparmio uniscono l'azienda che produce eco-attrezzi da giardino con la proposta normativa. «Speriamo venga avviato l'iter di discussione al più presto», dice il general manager Massimiliano Pez

 

La cultura del bello si sposa con il rispetto dell'ambiente e il risparmio. Neumann Italia, azienda del gruppo tedesco Neumann Robotics leader nell'automazione robotica e nelle soluzioni per l'outdoor, fa proprio il disegno di legge che prevede agevolazioni fiscali per quanti sistemano il proprio giardino. L'iniziativa "Misure di agevolazione fiscale per interventi di sistemazione a verde", che ha visto come primo firmatario il senatore Gianluca Susta (Pd), si muove lungo tre binari. «Innanzitutto la promozione del concetto di bello contro il degrado», spiega Massimiliano Pez, general manager di Neumann Italia. «In secondo luogo, sostiene interventi che favoriscono la diffusione e la manutenzione del verde. Terzo, e non certo ultimo, porta ad un significativo risparmio introducendo la possibilità di detraibilità fiscale. Sono gli stessi tre binari lungo i quali si muove Neumann Italia: gli attrezzi da giardino della gamma Mission sono caratterizzati da un'estrema semplicità d'uso e leggerezza - con una riduzione del 20-30% del peso e delle vibrazioni rispetto ai tradizionali attrezzi a motore -, il che li rende particolarmente adatti per avere facilmente un giardino sempre in ordine. Il rispetto dell'ambiente passa dalla filosofia che caratterizza decespugliatori e tagliasiepi: sono tutti a batteria, quindi ad inquinamento zero. Basta considerare il fatto che, a parità di tempo di funzionamento, un solo rasaerba a motore a scoppio emette sostanze inquinanti pari a quelle di ben 11 automobili Euro5. Non certo ultimo, il fronte dei risparmi: i robot rasaerba Mission e MiniMission sono stati progettati per ridurre il consumo di acqua e di diserbanti».

La cultura del verde indicata dai firmatari del disegno di legge quale arma per contrastare il degrado di alcune aree urbane fa parte della filosofia Neumann. «Oggi il giardino viene sempre più considerato come l'estensione della propria abitazione», prosegue Pez. «All'attenzione che si mette nella scelta di un tappeto per il soggiorno fa eco la cura per un prato ben tagliato e sempre in ordine. Incentivare la cultura del bello che fa bene all'ambiente e al portafogli è un passaggio importante per testimoniare che anche una siepe o un prato richiedono attenzioni che non siano fini a se stesse». Il disegno di legge arriva a prevedere delle particolari agevolazioni fiscali potendo portare a detrazione le spese da 2mila a 30mila euro (da 5mila a 50mila per i condomini) sostenute per "interventi significativi, consistenti e non occasionali" per la riqualificazione e il recupero di aree verdi private. La detrazione indicata nella proposta è del 36%.

Il disegno di legge è stato presentato al Senato e assegnato alla sesta Commissione permanente (finanze e tesoro). L'esame della proposta non è ancora iniziato. «Condividendo le finalità, ci facciamo promotori affinché questo disegno di legge possa essere discusso al più presto». Conclude il general manager di Neumann Italia: «Si è parlato molto degli incentivi per il risparmio energetico e per avere veicoli meno inquinanti. Questo intervento va nella  medesima direzione introducendo il valore di un giardino ben curato come elemento di contrasto al degrado».

 

 

Neumann Italia - Con oltre 50 anni di storia nell'automazione e robotica industriale, il gruppo tedesco Neumann arriva in Italia nel 2012 con il marchio Mission, una gamma di prodotti per la manutenzione del giardino che risponde a tre principi: miglioramento della qualità della vita, rispetto dell'ambiente e riduzione delle emissioni nocive. Dal 2005 infatti la tecnologia Neumann si è concentrata sullo sviluppo di soluzioni innovative dedicate all'outdoor puntando esclusivamente su applicazioni elettroniche e batterie al litio ad alta efficienza energetica. Fanno parte della gamma di Neumann Italia sistemi automatici per la manutenzione del manto erboso e prodotti per la cura di arbusti, alberi e fogliame. Neumann è l'unica multinazionale ad operare nel settore garden con una rete diretta di consulenti che vistano i clienti e li informano sulle migliori soluzioni per il loro giardino. 



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sabato 24 ottobre 2015

Doggy bag per legge. Da Expo 2015 i giovani europei lanciano la sfida contro lo spreco di cibo

Rendere obbligatorio il doggy bag, ossia la possibilità di portarsi via gli avanzi, nei ristoranti e nelle mense pubbliche; migliorare l'etichettatura dei prodotti alimentari e usare bottiglie di vetro al posto di quelle di plastica per l'acqua; permettere ai supermercati di redistribuire i cibi in scadenza. 

Sono alcune delle circa ottanta proposte contenute nella prima Carta europea contro lo spreco alimentare, strumento di pressione degli Enti Locali e dei giovani verso le istituzioni nazionali e sovranazionali e documento che contiene al suo interno strategie e azioni concrete da applicare nei territori dei Comuni coinvolti nel progetto.

Oltre 50 municipalità e 40 scuole di 7 Paesi europei (Italia, Belgio, Spagna, Portogallo, Cipro, Regno Unito e Francia) si sono riuniti a Milano per il 1° Forum Europeo dei Giovani e degli Enti Locali contro lo spreco alimentare e per il Diritto globale al cibo

Dopo la sessione partecipativa, giovedì 22 ottobre, alle 15, da Cascina Triulza, il Documento, che contiene principi e proposte operative, é stato presentato al resto d'Europa. Sono intervenuti, tra gli altri, UNDP, FAO, Slow Food, MIUR.

Arriva dall'Italia la Carta "Don't Waste Our Future", la Carta europea contro lo spreco alimentare e per il diritto al cibo. Un documento politico programmatico di interesse sovranazionale, elaborato attraverso un processo partecipato che coinvolge in primis le giovani generazioni, le scuole e le Università assieme agli Enti locali territoriali (in Italia sono 28 tra  Comuni e reti di Comuni le municipalità coinvolte), le associazioni e le Ong impegnate sui temi del diritto al cibo.

L'iniziativa che si inserisce nell'ambito delle attività del Progetto "Don't Waste Our Future!", sull'educazione contro lo spreco alimentare, finanziato dall'Unione Europea, promosso e coordinato da FELCOS Umbria (Fondo di Enti Locali per la Cooperazione Decentrata e lo Sviluppo Umano Sostenibile), in collaborazione con altri 10 partner nazionali ed internazionali.

In contemporanea al Forum dei giovani si è tenuto il Meeting degli Enti locali, occasione di dibattito e di scambio di esperienze tra le autorità locali europee al fine di individuare strategie e pratiche comuni per orientare le politiche locali e nazionali contro lo spreco alimentare e promuovere azioni concrete nei rispettivi territori dei 7 Paesi coinvolti nel progetto. In particolare, sulle pratiche utilizzate nella filiera della distribuzione e della ristorazione e ai comportamenti dei consumatori, causati prima di tutto dalla mancanza di consapevolezza sul tema e della sua complessità.


Il progetto, promosso da Felcos Umbria, è realizzato in collaborazione con Comune di Foligno, ACR + (Associazione delle Città e Regioni per il Riciclaggio e gestione sostenibile delle risorse), FAMSI (Fondo Andaluso dei Municipi per Solidarietà Internazionale), FPMCI (Fondo Provinciale Milanese per la Cooperazione Internazionale), l'Associazione portoghese per lo Sviluppo e la Cittadinanza "IN LOCO", CARDET (Centro per l'Avanzamento della Ricerca & Sviluppo in tecnologie Didattiche - Università di Nicosia), il Comune cipriota di Agios Athanasios, l'Unità di Educazione per una Cittadinanza Globale dell'Università di Glasgow , Oxfam Italia, e l'Associazione francese per l'Educazione allo sviluppo sostenibile "PASSERELLE.INFO".

mercoledì 21 ottobre 2015

Biodiversità, Cia: bene approvazione ddl in Senato, tutelare il nostro grande patrimonio agricolo

Il presidente della Cia, Dino Scanavino: "Da sempre facciamo della tutela della biodiversità il fondamento della nostra visione. Perché biodiversità significa aderenza a un protocollo di sviluppo sostenibile, ma anche affermazione della centralità agricola e dell'agricoltore come imprenditore custode e multiruolo, capace non solo di produrre dai campi ma di preservare l'ambiente, il territorio e i suoi prodotti tipici".  

 

Un altro passo avanti verso l'approvazione definitiva della legge sulla biodiversità agricola e alimentare: la Cia-Confederazione italiana agricoltori saluta con soddisfazione l'approvazione in Senato del ddl in materia, che ora torna alla Camera per la terza lettura.

            "La Cia, da sempre, fa della tutela della biodiversità il fondamento della sua visione dell'agricoltura -spiega il presidente nazionale Dino Scanavino- perché biodiversità significa aderenza a un protocollo di sviluppo sostenibile, ma anche affermazione della centralità agricola e dell'agricoltore come imprenditore 'multiruolo' capace non solo di produrre dai campi ma di preservare l'ambiente, di qualificarlo attraverso l'attività turistica, di costruire sistemi territoriali capaci di rispettare la natura".

            Per questo "crediamo molto in questo disegno di legge -continua Scanavino- che finalmente definisce un quadro normativo unico, prevedendo misure fondamentali per la difesa e la valorizzazione della biodiversità, come l'istituzione di un'Anagrafe nazionale 'ad hoc' e l'avviamento del Fondo per la tutela della biodiversità a sostegno delle azioni degli agricoltori custodi".

"L'Italia, con un trentesimo della superficie Ue, detiene il 50% della biodiversità vegetale e il 30% di quella animale del continente europeo -ricorda il presidente della Cia-. Un patrimonio che va salvaguardato, rappresentando un valore aggiunto della produzione agricola che merita di essere sostenuto, anche economicamente".



Susanna Cenni: “Biodiversità, o si tutela o si perde”. Dopo la Camera anche dal Senato via libera alla legge Cenni

Susanna Cenni, prima firmataria della proposta di legge: "Bene il Senato, ora si concretizzano molti impegni assunti ad Expo"

"Abbiamo raggiunto un'altra tappa nel percorso verso una legge che tutela e valorizza in Italia la biodiversità agraria e alimentare. Questa norma è un impegno serio che il nostro Paese si assume nei confronti di tanti agricoltori che con fatica hanno investito nella ricerca e nel recupero di varietà antiche o a rischio di scomparsa, raccogliendo anche uno dei principali obiettivi di Expo: fermare la perdita di biodiversità e investire su quella ricchezza rappresentata da varietà e razze locali e su quel patrimonio di conoscenze, memoria e pratiche sostenibili. Un ringraziamento va ai colleghi e alla senatrice Leana Pignedoli, che è stata relatrice al Senato". Con queste parole Susanna Cenni, deputata del Partito democratico e prima firmataria del disegno di legge "Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della Biodiversità agraria e alimentare", commenta l'approvazione di oggi, mercoledì 21 ottobre, del Senato, dopo il via libera della Camera del dicembre scorso.

Tutela della biodiversità, uno degli obiettivi di Expo. "Il Senato ha migliorato ulteriormente e perfezionato il testo già licenziato con un voto unanime nel dicembre scorso, il percorso per l'approvazione definitiva della legge va avanti – commenta Cenni – e non posso che essere soddisfatta visto il lavoro lungo e appassionato che ha caratterizzato questo iter, condiviso con agricoltori, associazioni, competenze scientifiche e in sintonia con gli obiettivi di trattati ed indirizzi delle istituzioni nazionali ed europee. Adesso è importante che il nuovo via libera della Camera avvenga in tempi brevi. Da tempo il nostro Paese aspetta una legge cornice su questi temi che hanno già visto alcune Regioni attivarsi. Il tema delle sementi, delle varietà vegetali, della loro circolazione e commercializzazione attende un riordino anche in sede europea. Spero che le nostre scelte, assunte con decisione a sostegno  di sistemi sementieri trasparenti e locali, di non essere schiacciate dai colossi del mercato sementiero, influenzino anche le future determinazioni in sede Ue, contribuendo alla grande sfida del nutrimento del pianeta". 

Nel testo tutela delle risorse, educazione e sostenibilità ambientale. "La legge che è stata approvata all'unanimità alla Camera dei Deputati – conclude Cenni - e che al Senato ha visto il voto unanime con solo 4 astenuti, istituisce un sistema nazionale di tutela e valorizzazione della biodiversità agraria e alimentare costruito intorno all'istituzione dell'anagrafe nazionale, la definizione di una rete e di un portale e di un comitato permanente per la biodiversità agraria e alimentare. Il testo riconosce anche la figura dell'agricoltore e dell'allevatore custode all'interno di un quadro che definisce azioni concrete per la tutela delle risorse, l'educazione e la sostenibilità ambientale. Promuove le Comunità del cibo e lo sviluppo attorno ai prodotti recuperati, di sistemi economici locali. Un percorso oggi rafforzato dalla valorizzazione dell'agricoltura sociale, delle produzioni locali e del paesaggio".


martedì 20 ottobre 2015

Viaggi in MARE e normative europee: dal reclamo del passeggero alla sanzione dell'Autorita' garante

Firenze, 20 Ottobre 2015. Lo scorso Settembre sono entrate in vigore le norme che fissano le sanzioni a carico dei gestori dei servizi di trasporto passeggeri in mare in caso di mancato rispetto delle regole fissate dal Regolamento UE 1177/2010 in vigore dal Dicembre 2012 (1).
La nuova Autorità garante in ambito trasporto, l'"Autorità di regolazione dei trasporti" (ART), ha conseguentemente emanato un regolamento che disciplina il procedimento sanzionatorio precisando che esso possa prender vita d'ufficio o a seguito dei reclami dei passeggeri (2).
I reclami devono essere redatti compilando una modulistica specifica ed inviati all'Autorità per raccomandata a/r o pec (o anche telematicamente) dopo che siano decorsi almeno 60 giorni dall'invio del reclamo al vettore (impresa, società) che gestisce il servizio di trasporto.
QUI il sito dell'Autorità (ART) con informazioni e modulistica:
http://www.autorita-trasporti.it/trasporto-via-mare-e-per-vie-navigabili-interne/

Oltre a comminare le sanzioni a carico delle imprese che gestiscono il servizio di trasporto, l'Autorità garante potrà anche decidere se intervenire in urgenza per far cessare le condotte in contrasto con le norme dettate dal Regolamento UE 1177/2010.
Da precisare che le tutele valgono sia per servizi passeggeri via mare o fiume (traghetti, etc.) sia per le crociere (con pernottamento superiore a 2 giorni e servizi aggiuntivi).

Ma vediamo quali sono i principali obblighi a carico dei gestori di servizi di trasporto in mare per i quali il passeggero può fare segnalazione.
Qui la tabella:
http://www.aduc.it/articolo/viaggi+mare+normative+europee+dal+reclamo_23525.php

Le sanzioni pagate andranno ad alimentare un fondo che, almeno sulla carta, dovrebbe essere utilizzato per finanziare progetti a vantaggio dei consumatori dei settori dei trasporti.

Per ogni dettaglio sui diritti dei passeggeri nell'ambito del trasporto in bus si veda la scheda
VIAGGI VIA MARE: I DIRITTI EUROPEI PER I PASSEGGERI:
http://sosonline.aduc.it/scheda/viaggi+via+mare+diritti+europei+passeggeri_21194.php

(1) D.lgs.129/2015 in vigore dal 3/9/2015
(2) Regolamento Autorità di regolazione dei trasporti del 15/10/2015


Rita Sabelli, responsabile Aduc aggiornamento normativo
Associazione per i diritti degli utenti e consumatori



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lunedì 19 ottobre 2015

Vodafone Exclusive. Antitrust apre procedimento per la sospensione della pratica commerciale scorretta

Firenze, 19 Ottobre 2015. Dopo la nostra denuncia (1), l'AGCM ha aperto un procedimento nei confronti di Vodafone per l'attivazione automatica e non richiesta di "Vodafone Exclusive" al costo di euro 1,90 al mese, falsamente pubblicizzato come una  modifica delle condizioni contrattuali.

La pratica commerciale messa in atto da Vodafone e' espressamente vietata dal Codice del Consumo, che detta una disciplina molto precisa delle offerte contrattuali: i servizi accessori al contratto possono si' essere proposti, ma devono essere attivati solo dopo l'espresso consenso del cliente (opt-in). Vodafone invece ha attivato il servizio aggiuntivo in automatico, obbligando il cliente ad attivarsi per rifiutarlo espressamente (opt-out), facendo valere – in caso contrario – una sorta di silenzio assenso.

A ben vedere poi, Vodafone Exclusive ad oggi viene pagato da molti ma e' utile davvero a pochi. Il servizio infatti consiste:
- nella possibilita' di navigare sulla rete 4G;
- in un servizio clienti dedicato che consente di parlare subito con un operatore;
- nell'accesso al cinema per due persone al prezzo di un solo biglietto.

Ebbene, per poter navigare in 4G non basta pagare Vodafone Exclusive: occorrono uno smartphone 4G, una sim abilitata alla navigazione 4G, una tariffa internet tutto incluso e l'uso del telefono in una zona con adeguata copertura. Quanti ce l'hanno? Per quanto riguarda l'accesso al cinema, sono disponibili solo 250 cinema, in tutta Italia, che aderiscono a questa promozione.
Si tratta di opzioni, quindi, non utilizzabili da tutti i clienti Vodafone cui viene applicata, comunque, la tariffa di euro 1,90 al mese. L'unico servizio cui possono accedere sicuramente tutti e' quello della linea con operatore dedicato, e pagare un euro e novanta al mese per parlare con Vodafone ci pare davvero eccessivo.

In ragione di queste considerazioni, dell'entita' dell'operazione commerciale e del fatto che Vodafone non restituisce le somme indebitamente prelevate (2) nemmeno dietro esplicita richiesta - contando sul fatto che nessuno agisce in giudizio per importi cosi' bassi - l'AGCM ha avviato il procedimento per la sospensione provvisoria della pratica, ordinando a Vodafone di produrre a breve informazioni sulla linea aziendale assunta in merito ai reclami e alle richieste di rimborso delle somme prelevate, specificando il numero di reclami pervenuti e i rimborsi effettuati e chiedendo i numeri dell'intera operazione (utenze attive, disdette dal contratto pervenute, clienti che hanno rifiutato il servizio Vodafone Exclusive, utenze che hanno tariffa internet e sim abilitate per la rete 4G).

Aggiungiamo, pero', che il numero di reclami pervenuti alla societa' non e' a nostro avviso un parametro utile per comprendere la gravita' del fenomeno, poiche' il "silenzio" dei clienti non e' certo significativo di una volonta' di aderire al servizio. Al contrario, quanti piu' sono i servizi rimasti attivi tanto piu' alta e' la possibilita' che il cliente sia rimasto "fregato", che abbia cioe' erroneamente ritenuto di non potersi sottrarre al pagamento del servizio.

Ci auspichiamo che Vodafone non attenda l'eventuale sanzione economica dell'Antitrust ma si impegni – sin da subito – a ripristinare lo stato precedente, cioe' disattivi da tutte le utenze il servizio Vodafone Exclusive, restituisca tutti i soldi indebitamente prelevati e consenta agli utenti che lo vogliono e ne fanno richiesta di attivarlo. Ci auspichiamo cioe' che faccia quello che avrebbe dovuto fare fin dall'inizio.

In caso cio' non accadesse, ci auspichiamo che sia l'AGCM stessa a provvedere sin dalla fase cautelare, ordinando la sospensione della pratica e l'eliminazione anche economica dei suoi effetti, che saranno sicuramente di molto superiori all'eventuale sanzione comminata alla fine del procedimento.

Invitiamo tutti gli utenti a inviare, a noi e all'AGCM, le loro segnalazioni e a chiedere formalmente la restituzione del maltolto, in questo modo:

1) chiamare il numero 42593 e presentare reclamo telefonico all'operatore, chiedendo la restituzione dell'importo sottratto;
2) presentare reclamo online accedendo al sito della Vodafone con le proprie credenziali;
3) inviare, via pec o a mezzo raccomandata AR una lettera di messa in mora (3);
4) inviare una segnalazione all'Antitrust (4);
4) tenerci aggiornati (5) su quanto accade.


(1) http://www.aduc.it/comunicato/bufala+vodafone+exclusive+denuncia+aduc+antitrust_23405.php
(2) http://www.aduc.it/comunicato/vodafone+exclusive+istruzioni+aduc+come+chiedere_23428.php
(3) http://www.aduc.it/generale/files/file/allegati/2015/Messa%20in%20mora%20Vodafone%20Exclusive.doc
(4) http://www.agcm.it/consumatore/5616-come-segnalare.html
(5) http://www.aduc.it/info/scrivici

Emmanuela Bertucci, legale Aduc
Associazione per i diritti degli utenti e consumatori



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Legge di Stabilità, Agrinsieme: bene accorpamento Isa e Sgfa in Ismea, semplificazione è obiettivo prioritario


19 ottobreIl responsabile del coordinamento tra Cia, Confagricoltura, Copagri e Aci, Dino Scanavino: positivo l'impegno per la razionalizzazione di enti, società ed agenzie vigilati dal Mipaaf. Così si recupera efficienza e si riducono i costi, a vantaggio delle imprese agricole. Ora avanti su nomina commissario.

            E' positivo l'impegno per la razionalizzazione di enti, società ed agenzie collegati al ministero delle Politiche agricole. Dopo l'accorpamento di Cra e Inea nel nuovo Crea, infatti, la legge di Stabilità prevede che l'Istituto sviluppo agroalimentare (Isa) e la Società gestione fondi per l'agroalimentare (Sgfa) vengano incorporati nell'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea). Lo afferma il coordinatore nazionale di Agrinsieme, Dino Scanavino.

La riforma degli enti agricoli è un obiettivo prioritario per il coordinamento tra Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari -spiega Scanavino- già evidenziato da Agrinsieme nella sua prima Conferenza economica, meno di un anno fa, in cui calcolammo il loro costo in 140 milioni di euro per il personale e 243 milioni per le spese di funzionamento.                   
   
Riordinare, secondo Agrinsieme, vuol dire recuperare efficienza. Vuol dire andare in direzione di una maggiore semplificazione amministrativa. A tutto vantaggio delle imprese agricole. Ora però -conclude Scanavino- ci auguriamo tempi celeri per la nomina del nuovo commissario.


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sabato 17 ottobre 2015

LEGGE STABILITA': SEN. PERRONE (ANCI PUGLIA), "NON C'E' PIU TEMPO PER LE PAROLE, LE REALTA' LOCALI CHIEDONO I FATTI"

Aspettiamo di vedere il testo della legge di stabilità,​ per verificare​ se le aperture annunciate dal Governo incontrano le questioni e le proposte avanzate dall'Anci. Se sarà mantenuto l'impegno di assicurare ai Comuni la compensazione integrale delle entrate di IMU e TASI sulla prima casa e quali saranno costi e implicazioni della loro definitiva abolizione. Inoltre, attendiamo fatti concreti sul fronte patto di stabilità, abbiamo ribadito in più occasioni la necessità di una profonda revisione, anche a livello europeo, che consenta l'utilizzo degli avanzi di bilancio congelati e lo sblocco degli investimenti per i tanti Comuni virtuosi.  Altrettanto importante, è l'esclusione dai vincoli del patto di stabilità per i Piccoli Comuni, oltre alla soluzione delle questioni inerenti l'obbligo della gestione associata.

​​Nell'imminente confronto ​che avremo con il Governo, nel corso dell​a Assemblea Anci di Torino dal 28 al 30 ottobre, ribadiremo le nostre priorità: ​la definitiva conclusione della stagione d​ei  tagli ai Comuni che è costata lacrime e sangue  ​ad enti locali e ​cittadini;  il superamento del Patto di Stabilità per il​ rilancio dell''economia locale; il​ "​NO più assoluto"​ a meccanismi di ​compensazione come quello dell'abolizione dell'I​CI, che premiava gli enti che tassavano di più.​

Siamo preoccupati che nella legge di stabilità non si parli di un piano di interventi per il sud, peraltro annunciato dal Governo, speriamo che si possa recuperare in tal senso, così come attendiamo  la riprogrammazione dei fondi ​UE  2007-13 per le regioni del mezzogiorno.​

Al netto degli intenti del Governo, come ANCI abbiamo l'obbligo di vigilare sul concreto accoglimento delle nostre proposte augurandoci per il bene delle nostre comunità e per il lavoro dei tanti sindaci e amministratori che rappresentiamo, che non finiscano nel calderone delle promesse fatte e non mantenute. I Comuni chiedono autonomia e risorse finanziarie adeguate alle funzioni e alle emergenze da gestire.  Non c'è più tempo né spazio per le parole; ​per la crescita e lo sviluppo delle nostre realtà locali​ servono i fatti.​

​​Da lunedì ​1​9 ottobre partirà da Foggia una serie di incontri provinciali che Anci Puglia ha organizzato con i Comuni della regione, anche per raccogliere le reazioni sulla legge di stabilità, oltre alle istanze da portare in sede di Assemblea nazionale Anci a Torino.

Bari, 17 ottobre 2015




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venerdì 16 ottobre 2015

Legge stabilità: Save the Children, soddisfazione per l’istituzione di misure specifiche di contrasto alla povertà educativa

"C'è una misura della nuova legge di stabilità annunciata da Palazzo Chigi, oltre all'intervento che riteniamo di particolare importanza: l'istituzione, in via sperimentale, di un fondo finalizzato a misure di sostegno contro la povertà educativa, alimentato da versamenti effettuati dalle fondazioni bancarie, che dovrebbe rendere disponibili 100 milioni l'anno", ha commentato Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia.

Save the Children ha caratterizzato il suo intervento in Itala proprio su quella che abbiamo definito "povertà educativa", una povertà meno visibile di quella economica, ma che ha il potere di bloccare sul nascere le possibilità dei bambini e degli adolescenti di apprendere e sviluppare i propri talenti e le proprie capacità.

I dati che caratterizzano la povertà educativa in Italia sono allarmanti: dal tasso di dispersione scolastica (il 15%, uno dei più alti in Europa) alle competenze in matematica e lettura OCSE Pisa (un quindicenne su quattro non supera il livello minimo di competenze in matematica), dalla lettura dei libri (quasi un minore su due tra i 6 e i 17 anni non ha letto un libro se non quelli scolastici nel corso dell'ultimo), alla frequentazione dei luoghi della cultura e dell'arte (più della metà dei minori tra i 6 e i 17 anni non ha visitato un museo o un sito archeologico nell'ultimo anno).

È per questi motivi che proprio poco tempo fa Save the Children ha lanciato in Italia una campagna – Illuminiamo il Futuro -  per sconfiggere la povertà educativa da qui al 2030 indicando obiettivi e target specifici e misurabili.

Il fatto che la "povertà educativa" entri nell'agenda di governo rappresenta un passaggio di grande importanza: si tratterà ora di capire - con il Governo, le fondazioni e gli altri attori istituzionali e sociali - come concretizzare questo impegno, per raggiungere risultati in grado di aprire concretamente gli orizzonti di crescita e di sviluppo dei talenti e delle opportunità per tutti quei bambini che oggi ne sono privi.



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Legge di Stabilità. Fitto: troppo timida, non c'è frustata positiva.

Prossima settimana le proposte dei Conservatori e Riformisti.
Noi impegnati in limpida alternativa a centrosinistra. Centrodestra da ricostruire su proposte positive e credibili. Nostro contributo su contenuti e programmi pensando a Piccole e Medie Imprese

Dichiarazione di Raffaele Fitto, leader dei Conservatori e Riformisti

La legge di stabilità del Governo Renzi, a una prima valutazione, appare troppo timida: piccoli i tagli di tasse, e insufficienti i tagli alla spesa improduttiva.
Manca la "frustata", lo scatto in positivo, che sarebbero serviti per tentare di conquistare un ritmo di crescita più sostenuto. Al di là degli annunci roboanti, il rischio è quello di rimanere intorno allo "zero virgola qualcosa", in una dimensione di galleggiamento più che di forte ripresa. Gli stessi errori commessi dal centrodestra nelle sue stagioni di governo.
La prossima settimana presenteremo le proposte dei Conservatori e Riformisti, tutte centrate su ben più robusti tagli di tasse e di spesa improduttiva.

Noi siamo impegnati nella costruzione di una limpida e seria alternativa al centrosinistra, dopo gli errori dei "nazareni" di andata e di ritorno, che abbiamo costantemente criticato. Il centrodestra va ricostruito su proposte positive e credibili. Ci sarà un nostro forte contributo su contenuti e programmi, pensando in particolare al mondo delle piccole e medie imprese, degli artigiani, dei commercianti, dei lavoratori autonomi e del privato e quella parte veramente qualificata del pubblico impiego.

 

Roma, 16 ottobre 2015



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Legge di stabilità - Renzi a 24 Mattino su Radio 24 - Siamo entrati in una linea di sviluppo per cui le tasse vanno ridotte Bruxelles non è il nostro maestro che fa l'esame Con l'abolizione dell'Imu sulla prima casa non ci saranno aumenti di altre impost

Legge di stabilità (1) - Renzi a 24 Mattino su Radio 24 "Da due anni a questa parte l'Italia comincia a tagliare le tasse. Questo interessa le persone. Siamo entrati in una linea di sviluppo per cui le tasse vanno ridotte"

«Le tasse non sono, come diceva qualcuno, `una cosa bellissima´: è necessario ridurle». Lo ha detto, richiamando una celebre frase dell'ex ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa, il premier Matteo Renzi, intervenuto questa mattina a 24 Mattino su Radio 24. "Da due anni a questa parte l'Italia comincia a tagliare le tasse. Questo interessa le persone. Siamo entrati in una linea di sviluppo per cui le tasse vanno ridotte».

 

Legge di stabilità (2) - Renzi a 24 Mattino su Radio 24 "Bruxelles non è il nostro maestro che fa l'esame: può dare consigli, suggerimenti ma non può intervenire nel merito delle scelte economiche"

Rispetto all'esame dell'UE sulla legge di stabilità il premier Matteo Renzi a 24 Mattino su Radio 24 afferma convinto che "Bruxelles non è il nostro maestro che fa l'esame: può dare consigli, suggerimenti ma non può intervenire nel merito delle scelte economiche". "In questi anni c'è stata molta subalternità psicologica verso gli eurocrati" e "se Bruxelles boccia la legge di stabilità tu gliela restituisci così com'è e non cambia niente. Anche perché l'Italia è l'unico paese a rispettare il tre per cento e il fiscal compact".

 

Legge di stabilità (3) - Renzi a 24 Mattino su Radio 24 "Con l'abolizione dell'Imu sulla prima casa non ci saranno aumenti di altre imposte"

"Con l'abolizione dell'Imu sulla prima casa non ci saranno aumenti di altre imposte". Così il premier Matteo Renzi a 24 Mattino su Radio 24. Quanto alla questione delle coperture alle norme presenti nella legge di stabilità, Renzi ha preso di mira i «benaltristi»: «In un momento in cui l'Italia riparte e dovrebbe essere bella tosta, gagliarda, intervengono i benaltristi: per vent'anni hanno detto `abbassiamo le tasse´ e poi le alzavano. Adesso che le abbassiamo davvero, dicono che loro le avrebbero abbassate in un altro modo...»

 

Legge di stabilità (4) - Renzi a 24 Mattino su Radio 24 "La norma contenuta in Legge di stabilità sul canone Rai in bolletta è al riparo da impugnative"

Rispetto alla norma contenuta nella legge di stabilità che inserisce il canone RAI in bolletta il premier Matteo Renzi assicura a 24 Mattino su Radio 24 che: "La norma contenuta in Legge di stabilità sul canone Rai in bolletta è al riparo da impugnative". Rispetto al limite di utilizzo del contate il presidente afferma "Se mi dicono che il contante sostiene l'evasione, i dati dicono che non è così: non è stato il contante a ridurla ma l'incrocio informatico dei dati e gli accordi internazionali".



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giovedì 15 ottobre 2015

Agricoltura: finalmente è stata fatta chiarezza sulla "vendita diretta"

La Cia e la sua associazione per l'agriturismo "Turismo Verde" plaudono alla nota esplicativa, realizzata dal Mipaaf e inviata al Mise, che fuga ogni dubbio sulla legittimità e le regole inerenti la vendita dei prodotti agricoli aziendali. Le organizzazioni: "finalmente accolte le nostre osservazioni."

 

"Non ci possono essere limiti all'esercizio della vendita diretta nel territorio della Repubblica, su aree private all'aperto ovunque esse siano situate (quindi diverse anche da quelle ubicate nella sede principale dell'azienda agricola), delle quali l'imprenditore agricolo abbia, comunque, la disponibilità sulla base di un titolo legittimo. Fermo restando, naturalmente, l'osservanza delle norme vigenti in materia igienico–sanitaria." Lo rendono noto la Cia-Confederazione italiana agricoltori e l'associazione per l'agriturismo "Turismo Verde", evidenziando i chiarimenti sulle norme che regolano la "vendita diretta", contenuti in una lettera che il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali ha inviato il 7 agosto scorso al Ministero dello Sviluppo economico (Mise) e all'Anci affinché sia resa disponibile alle Amministrazioni comunali. Pertanto -sostengono Cia e Turismo Verde- non possiamo che esprimere piena soddisfazione constatando che il Mipaaf ha accolto tutte le osservazioni segnalate nella nostra nota del 22 luglio. Infatti -spiegano Cia e Turismo Verde- con la risoluzione n. 47941 del 3 aprile 2015 il Mise, dava ad intendere che doveva considerarsi vietata la vendita diretta su aree private, esterne all'azienda, anche se di queste l'imprenditore aveva la disponibilità. Risultava così vietata anche la possibilità di un imprenditore agricolo di mettere a disposizione una piccola area della sua azienda agricola per qualche evento ad altri imprenditori agricoli per la vendita dei loro rispettivi prodotti, dando luogo, in sostanza ad una sorta di mercato agricolo. Anche con il nostro intervento -concludono Cia e Turismo Verde- abbiamo scongiurato un'interpretazione legislativa da parte del Ministero dello Sviluppo Economico che rischiava di limitare le possibilità di relazionarsi col mercato da parte delle nostre imprese agricole che fanno vendita diretta.

 

Roma 15 ottobre 2015



Processo Wine Kit: Gup ammette la Cia come parte civile

Il procedimento si celebrerà con rito abbreviato a partire dal 3 dicembre 2015. La Confederazione degli agricoltori aveva sollecitato e ha ottenuto l'incriminazione anche delle società attraverso le quali gli imputati perpetravano le frodi.

La Cia-Confederazione italiana agricoltori è stata ammessa oggi dal GUP di Reggio Emilia quale parte civile nel processo a carico di un imprenditore reggiano e i suoi collaboratori imputati di associazione a delinquere finalizzata alla produzione e commercializzazione in tutto il mondo dei cosiddetti "Wine Kit" con in etichetta riferimenti a 24 vini italiani Dop e Igp tra i più noti, risultati contraffatti. Dopo aver sollecitato ed ottenuto l'incriminazione anche delle società attraverso le quali gli imputati perpetravano le frodi, la Cia è stata ammessa come parte civile in quanto il giudice ha accolto la tesi secondo cui la Confederazione è da considerarsi parte lesa in quanto, da statuto, ha l'obbligo di tutelare gli interessi delle imprese agricole associate, incluse dunque quelle vitivinicole. Il provvedimento di ammissione, al di là del l'esito del processo che si celebrerà con il rito abbreviato a partire dal prossimo 3 dicembre, merita particolare rilievo in quanto per la prima volta un'organizzazione di rappresentanza e tutela dell'impresa agricola si costituisce parte civile in un processo di questo tipo, segno tangibile del costante impegno della Cia nella tutela del Made in Italy. La truffa era stata scoperta lo scorso agosto dai carabinieri del nucleo antifrodi di Parma e dalla Procura di Reggio Emilia con la collaborazione dell'Agenzia delle dogane. Secondo l'accusa, l'organizzazione sarebbe responsabile della commercializzazione in tutto il mondo dei 'Wine kit', con cui si produce poi il cosiddetto 'vino in polvere', cioè un preparato solubile in acqua assimilato al vino, con etichette che fanno riferimento ai più famosi vini italiani. Il valore complessivo finora accertato della frode è di oltre 28 milioni di euro. La contraffazione sottrae ogni anno più di un miliardo all'agroalimentare nazionale, di cui il 20 per cento "scippato" al mondo del vino. Un settore in costante crescita, in grado di muovere 4,7 miliardi di euro sui mercati esteri dove una bottiglia su cinque è "made in Italy".

 



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