CorrieredelWeb.it Arredo&Design Arte&Cultura Cinema&Teatro Eco-Sostenibilità Editoria Fiere&Sagre Formazione&Lavoro Fotografia


IltuoComunicatoStampa ICTechnology Marketing&Comunicazione MilanoNotizie Mostre Musica Normativa TuttoDonna Salute Turismo




Ultime news sulla Normativa

Cerca nel blog

mercoledì 16 marzo 2016

"Controlli a distanza sul lavoro e Jobs Act, professionisti con le idee confuse"

Il 74% dei professionisti dichiara di non aver ancora ben compreso la nuova disciplina sui controlli a distanza sui lavoratori. App e apparecchi gps venduti in internet senza una corretta informazione sugli adempimenti richiesti dal Codice Privacy aumentano rischio contenziosi nei prossimi mesi. Attesa per incontro a Roma il prossimo 22 marzo con Augusta Iannini, che rappresenterà la posizione dell'Autorità.

Roma, 16 marzo 2016 - A più di cinque mesi dall'entrata in vigore degli ultimi decreti attuativi del Jobs Act, aziende e professionisti non hanno ancora le idee chiare sulla nuova disciplina dei controlli a distanza sui lavoratori.

A evidenziarlo, è un sondaggio online in cui il 74% degli addetti ai lavori ha dichiarato che sulla materia era effettivamente necessario intervenire sullo Statuto dei Lavoratori, ma che d'altra parte il modo in cui sono state fatte le modifiche è risultato poco chiaro.

Anche se l'intento del Jobs Act era quello di rendere lo Statuto dei Lavoratori più adeguato al contesto tecnologico del mondo del lavoro attuale rispetto a quando fu introdotto nel 1970, a quanto pare molte aziende stanno ancora faticando a farsi un quadro nitido di questa materia complessa, che si intreccia tra disciplina giuslavoristica, normativa privacy, e codice penale.

Il rischio, è ovviamente che le aziende si spingano ben oltre ciò che è consentito loro fare quando intendono controllare i propri dipendenti, e di vedere quindi non rispettati i diritti fondamentali che i lavoratori hanno comunque conservato anche dopo il Jobs Act, compresi quelli relativi alla normativa sulla privacy, con un potenziale aumento di contenziosi nei prossimi mesi.

Ad aumentare il pericolo di violazioni della privacy dei lavoratori non ci sono le idee ancora confuse da parte delle aziende, ma anche la facilità con cui è possibile mettere in atto controlli invasivi sui dipendenti, come rileva il presidente di Federprivacy, Nicola Bernardi:

"Sono reclamizzate in internet ed è fin troppo facile acquistare app che possono trasformare smartphone e tablet aziendali in vere e proprie cimici ambientali, oppure apparecchiature gps da installare sugli automezzi in grado di monitorare ogni spostamento dei dipendenti, ma spesso chi acquista questi strumenti non è adeguatamente messo al corrente che alcuni di questi metodi erano e rimangono vietati anche con il Jobs Act, e che anche nei casi in cui è adesso possibile controllare i lavoratori, questi devono essere dovutamente informati, ed è comunque necessario rispettare tutte le prescrizioni del Codice della Privacy."

Per fare maggiore chiarezza sull'argomento, è atteso l'intervento di Augusta Iannini al workshop organizzato da AFGE che si svolgerà il 22 marzo a Roma, dove la vice presidente del Garante rappresenterà la posizione dell'Autorità per la protezione dei dati personali alla luce dei cambiamenti introdotti dal Jobs Act.

All'incontro parteciperanno anche altri esperti della materia, come Luca Bolognini, presidente dell'Istituto Italiano per la Privacy, Marco Marazza, professore ordinario di diritto del lavoro presso l'Università di Teramo, Diego Fulco, direttore dell'Istituto Italiano per la Privacy, e Angelo Jannone, ex ufficiale dei Carabinieri noto per essere stato insieme a Giovanni Falcone autore delle indagini sul patrimonio di Totò Riina, e oggi consulente e docente universitario, che parlerà della gestione delle indagini sui dipendenti infedeli nel contesto regolatorio privacy.

15 marzo 2016




--
www.CorrieredelWeb.it

Nessun commento:

Posta un commento

Disclaimer

Protected by Copyscape


Il CorrieredelWeb.it è un periodico telematico nato sul finire dell’Anno Duemila su iniziativa di Andrea Pietrarota, sociologo della comunicazione, public reporter e giornalista pubblicista, insignito dell’onorificenza del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

Il magazine non ha fini di lucro e i contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali Industrie dell'Editoria o dell'Intrattenimento, coinvolgendo ogni settore della Società dell'Informazione, fino a giungere agli stessi utilizzatori di Internet, che così divengono contemporaneamente produttori e fruitori delle informazioni diffuse in Rete.

Da qui l’ambizione ad essere una piena espressione dell'Art. 21 della Costituzione Italiana.

Il CorrieredelWeb.it oggi è un allegato della Testata Registrata AlternativaSostenibile.it iscritta al n. 1088 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 15/04/2011 (Direttore Responsabile: Andrea Pietrarota).

Tuttavia, non avendo una periodicità predefinita non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07/03/2001.

L’autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone, ma si riserva la facoltà di rimuovere prontamente contenuti protetti da copyright o ritenuti offensivi, lesivi o contrari al buon costume.

Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti e alle istituzioni o imprese di cui si scrive.

Alcune fotografie possono provenire da Internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio.

Eventuali detentori di diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione oppure alla citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.

Per contattare la redazione basta scrivere un messaggio nell'apposito modulo di contatto, posizionato in fondo a questa pagina.

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *