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giovedì 25 agosto 2016

Il World Wide Web e i diritti digitali al Festival della Comunicazione (Camogli, 8 - 11 settembre)

WEB E DIRITTI

Internet ha reso accessibili a tutti una serie di informazioni che solo pochi anni fa avremmo considerato private. 


Si discute sempre più spesso di privacy e di chi controlla i nostri dati, di sicurezza informatica e cybercrimini. 


A parlarne al Festival: 


il giurista Sabino Cassese Chi governa il web?; 

l'ex magistrato Gherardo Colombo 

con Armando Spataro, procuratore capo della Repubblica di Torino, 

e l'avvocato Vincenzo Roppo Giustizia, comunicazione, privacy: la Costituzione al tempo del web

Alessandro Armando, esperto di cybersecurity e

Luca Sabatini, portavoce del rettore dell'Università di Genova Tra cybercrimini e cyberterrorismo. I nuovi paradigmi della sicurezza informatica

Luigi Berlinguer Comunicazione, cultura e riforme per l'Italia di domani.




FESTIVAL DELLA COMUNICAZIONE

III edizione

Camogli, 8 - 11 settembre 2016

 

Dopo le prime due edizioni che lo hanno affermato come uno degli appuntamenti culturali più importanti e apprezzati in Italia, tornerà a Camogli da giovedì 8 adomenica 11 settembre il Festival della Comunicazione.  


La manifestazione, sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, è ideata e diretta da Rosangela Bonsignorio e Danco Singer e organizzata dal Comune di Camogli e da Frame, in collaborazione con la Regione Liguria. 


Quattro giornate, con oltre un centinaio di appuntamenti tra incontri, laboratori, spettacoli, mostre ed escursioni e più di 130 ospiti italiani e internazionali provenienti dal mondo della comunicazione, della letteratura, della scienza, delle imprese, della medicina e della psicologia, dell'arte, dei social network, del diritto, della filosofia. Il macrotema individuato per questa terza edizione da Umberto Eco: il world wide web


«Aveva già scelto il titolo della sua lectio Pro e contro il web»spiegano Rosangela Bonsignorio e Danco Singer «voleva, nelle giornate del Festival, analizzare tutte le implicazioni sociali, culturali, politiche, educative che questa rivoluzione ha comportato. E noi, con gli ospiti che hanno accettato il nostro invito, porteremo avanti il suo auspicio».

 

A Camogli, in un clima di accoglienza e coinvolgimento, gli ospiti – storici volti del Festival o nuovi compagni di viaggio – discuteranno con un linguaggio accessibile a tutti le opportunità e le potenzialità di questo straordinario strumento, immaginando gli scenari futuri e le vie da seguire, a venticinque anni dalla pubblicazione del primo sito web.



Tutte le iniziative del Festival sono gratuite e aperte al pubblico fino a esaurimento posti. 


Per circa metà dei posti disponibili per ciascun evento sarà possibile effettuare una prenotazione online fino al 5 settembre.


Informazioni: 

www.festivalcomunicazione.it

Facebook: FestivalComunicazione - Twitter: FestivalCom

Instagram: festivalcomunicazione – CanaleYoutube: FestivalComunicazioneit





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mercoledì 24 agosto 2016

ECOBONUS FISCALE ANCHE PER I CONDOMINII - Achille Colombo Clerici intervistato da Class CNBC

Il presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici intervistato da Class CNBC sull'ecobonus per i condominii.

IL 65% DI ECOBONUS  FISCALE ANCHE PER I CONDOMINII

Tuttavia, quasi 1,5 milioni di unita' immobiliari dei 12 milioni interessate dalla misura, andrebbero rottamate.

Un fondo pubblico-privato da 4-5 miliardi per finanziare, attraverso l' ecobonus del 65%, la riqualificazione energetica di 12 milioni di unita' immobiliari – ma si parla anche di scuole e uffici - costruiti negli anni '50, '60 e '70 nelle periferie e oggi bisognosi di interventi radicali.


Il piano Delrío-Morando prende forma in vista della legge di bilancio. E parte dalla constatazione: soprattutto quando si tratti di immobili di scarsa qualità ed abitati da famiglie a basso reddito, e' frequente il caso che, pur in presenza del bonus fiscale, non ci sia interesse da parte dei condomini a compiere gli interventi,  perche' il reddito delle singole famiglie e' incapiente in rapporto alla entita' della prevista detrazione fiscale del 65 % della spesa, pur diluita in 10 anni.


Dichiarazione del presidente di Assoedilizia e vicepresidente di Confedilizia Achille Colombo Clerici

« Avevamo anticipato la notizia due mesi fa, a seguito di un incontro intervenuto con il Viceministro dell'economia Enrico Morando.

Si trattava di una nuova idea per favorire gli interventi edilizio-impiantistici volti all'efficientamento energetico di molti edifici condominiali, abitati da famiglie dal reddito non elevato.  Una idea da introdurre nella legge di bilancio.

Soprattutto in caso di immobili di scarsa qualita' realizzati negli anni '50 e '60 ed abitati da famiglie a basso reddito, e' frequente che, pur in presenza del bonus fiscale, non ci sia interesse da parte dei condomini a compiere gli interventi,  perche' il reddito delle singole famiglie e' incapiente in rapporto alla entita' della prevista detrazione fiscale del 65 % della spesa, pur diluita in 10 anni.
 
L'idea e' quella di favorire la formazione di operatori che siano in grado (Esco - Energy Service Company) di compiere l'intervento di efficientamento, autofinanziandolo con l'ausilio della Cassa depositi e prestiti,  rivalendosi per un certo numero di anni sul singolo condomino il quale consegue un risparmio energetico e quindi va sostanzialmente alla pari.

Insomma per l'utente, il vantaggio della "detraibilita' " si attuerebbe, non sul piano fiscale, bensi' sul piano del risparmio dei costi di funzionamento dell'impianto energetico.

Sul piano pubblico, lo Stato incassa l'Iva, incrementa il Pil, riqualifica il tessuto urbano delle citta', riduce l'inquinamento atmosferico.

Giudichiamo dunque virtuosa, dal punto di vista economico, questa misura, per la sua duplice valenza: da un lato sul piano della riqualificazione del patrimonio immobiliare (anche ai fini del risparmio energetico) e dall'altro per la sua portata anticiclica.

Osserviamo che essa interessa prevalentemente gli immobili costruiti dall'edilizia civile e cooperativistica pro diviso, risalenti agli anni '50 e '60
del secolo scorso. Si tratta, secondo una stima circolante presso i tecnici, di 12 milioni di unita'. Immobilliari, riunite in condominii, delle quali ritebiamo che circa 1,5 milioni possano versare in uno stato di conservazione e di funzionalita'  (es. costruiti senza il rispetto delle norme antisismiche del 1970) tale da renderne sconveniente il recupero, se non previa sostituzione edilizia.

Impegnare in un progetto economico i proprietari condomini occupanti edifici di questo genere, potrebbe rendere assai piu' difficile ogni futura operazione di rigenerazione urbana maggiormente radicale.

E' necessario quindi coordinare l'ecobonus per i condominii di cui stiamo parlando, con il progetto di rinnovamento urbano delle citta'.»  




Foto: Achille. Colombo Clerici con il viceministro Enrico Morando



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martedì 23 agosto 2016

Vacanze rovinate. Cosa fare

Roma, 23 Agosto 2016. Tornano inferociti. 
Sono i turisti che hanno avuto la vacanza rovinata da una serie di disservizi e hanno il dente cosi' avvelenato che se potessero mordere un operatore turistico lo stenderebbero in pochi secondi! 

Al danno non bisogna aggiungere la beffa e rivalersi in termini economici ci appare piu' che giusto. Cosa occorre fare? 

Vediamo.

1. A questo indirizzo nostro portale www.aduc.it/info/consulenza.php si possono ottenere consigli e consulenza. 
Basta compilare il modulo e si otterra' una risposta. 
Il servizio e' gratuito e a disposizione di tutti, soci e non soci.

2. Rimborsi: si possono ottenere per spese effettuate e non dovute, per mancata prestazione di servizi e per giorni di vacanza non usufruiti. 
Ricordiamo che la contestazione è bene effettuarla entro 10 giorni lavorativi dalla data del rientro, deve essere indirizzata al tour operator e all'agenzia turistica, con raccomandata con avviso di ricevimento oppure con PEC, allegando tutta la documentazione utile: depliant illustrativo, copia del contratto, foto o filmati del luogo, ricevute di pagamenti extra, denunce per furti o danneggiamenti, certificati medici, dichiarazioni scritte, testimonianze ecc. 

Qui il nostro modulo: 

In caso di risposta negativa si puo' ricorrere al Giudice di Pace della propria citta' di residenza.

3. Risarcimenti: La Corte di Giustizia europea e il Codice del Turismo hanno riconosciuto il diritto al risarcimento per danno morale da vacanza rovinata, specialmente se questa e' in relazione a particolari circostanze (viaggio di nozze, unico periodo di vacanze, ecc.):

La richiesta segue la stessa procedura prevista per i rimborsi.

Per approfondimenti, qui la nostra scheda pratica sui pacchetti viaggi e tutele del consumatore: http://sosonline.aduc.it/scheda/pacchetti+viaggio_14087.php#Voce_11

Primo Mastrantoni segretario dell'Aduc



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giovedì 18 agosto 2016

AUMENTI SALARIO PA - Foccillo (Uil) a Radio 24: Per i contratti PA servono dai 4 ai 7 miliardi

"Trecento milioni sono pochissimi, sono 5 euro, non servirebbero ad aumentare il potere d'acquisto e a far spendere i lavori per contribuire al miglioramento dell'economia". 


Così commenta Antonio Foccillo, segretario confederale della Uil, a Radio 24 la cifra per ora stanziata dal governo sugli aumenti salariali del pubblico impiego.  


"È chiaro che ci vogliono più risorse, perché questi lavoratori dal 2009 non hanno aumenti né contrattuali né salariali in caso di promozione". Riguardo all'ipotesi ventilata dalla Cigl di un aumento di 220 euro mensili, Foccillo spiega a Ma cos'è questa Estate su Radio 24 che "la Uil non ha mai parlato di cifre in termini così determinati, per noi vale la contrattazione quando si farà. Abbiamo fatto vari calcoli: i 7 miliardi (la stima fatta dai sindacati sull'aumento, ndr) derivano da un incremento di 150 euro, mentre se si dovessero dare 100 euro dal primo giorno di scadenza contrattuale sarebbero 4 miliardi. Tutto questo può variare nel momento della contrattazione. Noi vogliamo fare un contratto che recuperi il potere di acquisto perso e che dia la possibilità di avere un salario decente come nel settore privato". 


Sulla differenza tra pubblico e privato, Foccillo replica: "Nel settore privato i lavoratori hanno avuto una continuità di rinnovi contrattuali, mentre quelli del pubblico impiego hanno il contratto fermo al 2009. I lavoratori del pubblico impiego poi hanno avuto tutti gli 80 euro ma solo 800mila su 3 milioni e il 30 per cento li hanno dovuti restituire in corso d'opera, e alcuni tramite 730. Bisogna fare giustizia". 


Sulla possibilità che gli stipendi reggano per la bassa inflazione, Foccillo spiega: "Ho fatto dei calcoli con il nostro centro studi: abbiamo dimostrato che un lavoratore che mediamente ha preso 24 milioni in un anno di stipendio, ha perso 3 milioni di incrementi rispetto agli altri lavoratori. La stessa forbice tra pubblico e privato, in passato a vantaggio del settore pubblico, adesso proprio per il blocco dei contratti si è riequilibrata a favore del privato". 


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CONTRATTO STATALI - Santini (PD) a Radio 24: crescita sotto le aspettative. Renzi chiederà aiuto a UE

Giorgio Santini, Partito Democratico, membro della V Commissione Bilancio del Senato ai microfoni di Radio 24 a proposito del contratto dei dipendenti pubblici, ammette: "Bisognerà reperire per il 2017 delle nuove risorse. Nel corso del 2016 c'è stato un blocco della crescita, c'è ancora il secondo semestre da valutare però purtroppo saremo al di sotto dell'1,4 che era stato preventivato; forse si arriverà all'1%, speriamo. Quindi mancheranno delle risorse".  


Santini prosegue a Radio 24: "Renzi chiederà all'Europa di mantenere il tasso di deficit al di sotto del 3% ma di rimanere intorno alla cifra di quest'anno, cioè 2,3/2,4 che ci permetterebbe uno spazio di risorse utili a eliminare l'aumento dell'iva, gli interventi di sostegno alla crescita e dare alcune risposte su contratti e pensioni".



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LEGGE STABILITÀ - Castelli (m5S) a Radio 24: “Non sia fatta per comprare elettorato", spauracchio referendum per coprire fallimento Renzi

"Mi auguro che questa legge di stabilità non serva a comprare elettorato come fece già Renzi, questa è la sua modalità. L'abbiamo già visto fare nelle scorse amministrative. Mi auguro che sia fatta in maniera seria, e non per motivi elettorali come fatto in precedenza da Renzi perché i soldi ci sono ed è sbagliato dire agli italiani che non ci sono soldi sul bilancio pubblico". Così l'on. Laura Castelli, deputato del m5S alla camera a Radio 24  alla domanda se il m5S voterà emendamenti e articoli della legge di stabilità qualora lo ritenesse valido. "Il m5s" dichiara l'on. Castelli, "porterà avanti la propria finanziaria buona, come tutti gli anni, con degli investimenti seri in settori produttivi che hanno una grande leva finanziaria". 

Castelli a Radio 24 critica poi la corsia preferenziale per gli investimenti a sostegno dell'economia: "qualunque investimento è già qualcosa, ma bisogna investire i soldi in strutture e infrastrutture che siano opportune. Per esempio, su Ryan Air mi auguro che non siano i soliti soldi investiti tra pubblico e privato che finiscono nel nulla. Ryan Air era in grandissima crisi e non vedeva l'ora di fare l'accordo". 

Sul fatto che la stampa statunitense lanci l'allarme sull'economia italiana se dovesse fallire il referendum, Castelli risponde: "l'assioma che c'è tra riforme, stabilità del paese e ripresa economica. Quello che abbiamo oggi sia quello che è più lontano dalla stabilità. Lo dicono i numeri e le facce che incontriamo. Credo che parlare di paura se il movimento cinque stelle dovesse andare al governo è sbagliato, è solo un modo di togliere l'attenzione da quanto sta succedendo oggi". 

Castelli partirà nel week-end per il boat tour in barca a vela da Nettuno per illustrare le ragioni del no al referendum. "Abbiamo deciso di impegnare un mezzo che non inquina come la barca a vela con la giusta lentezza a Nettuno, Gaeta, Ponza e Ischia per parlare della nostra posizione sul referendum e perché abbiamo soprannominato la riforma 'schiforma'. Non taglia i costi della politica, un sesto rispetto alla nostra proposta, non dà rappresentanza, al senato dà l'immunità a chi è già eletto nelle istituzioni ed è l'ultimo colpo di mano di un governo Renzi che anche i numeri dimostrano oggi che è pienamente fallito". 



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sabato 13 agosto 2016

Unione Naz. Consumatori su Antitrust e condanna a Vw: finalmente qualcosa di muove

Antitrust: maxi-multa 5 mln a Vw per scandalo emissioni. 

UNC: bene, finalmente qualcosa si muove. 

 

L'Antitrust ha inflitto una sanzione di cinque milioni di euro a Volkswagen "per aver posto in essere una pratica commerciale scorretta".

"Finalmente qualcosa si muove anche in Italia. Una sentenza esemplare, considerato che è pari al massimo edditale. Certo non sono le sanzioni che la Volkswagen rischiava di prendere negli Stati Uniti e che l'hanno indotta a scendere a compromessi rispetto ai risarcimenti. Ora la società deve aprire quel dialogo con le associazioni di consumatori che ha finora rifiutato, ponendo condizioni assurde. Attendiamo che anche il ministero dei Trasporti esprima una posizione definitiva, consentendo così di avere le basi per un ragionevole confronto, anche considerato che i richiami sono già stati pubblicati, ma riguardano circa 15.000 veicoli su quasi un milione di veicoli venduti nel periodo. Anche su questo attendiamo una parola da parte del ministro Graziano Delrio" dichiara Raffaele Caracciolo, esperto di automotive dell'Unione Nazionale Consumatori.



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Unione Naz. Consumatori chiede incontro a Calenda su energia e voci di vendita di SII e Borsa elettrica

Ddl Concorrenza: UNC chiede incontro a Calenda su energia

UNC: no a privatizzazione Servizio Informativo Integrato e Borsa Elettrica. 

Mercato tutelato: rinvio di 6 mesi non basta

 

L'Unione Nazionale Consumatori ha inviato una lettera aperta al ministro dello Sviluppo economico,  Carlo Calenda, chiedendo un incontro sul ddl concorrenza, in particolare sulla fine del mercato tutelato slittata dal 1° gennaio 2018 al 1° luglio 2018 e sulle voci di riassetto nel comparto delle società pubbliche del settore energetico.

"Non è con uno spostamento in avanti di sei mesi che si pone rimedio ad un errore grossolano come la chiusura del mercato tutelato" afferma Massimiliano Dona, Segretario dell'Unione Nazionale Consumatori.

In relazione alle recenti criticità emerse nel mercato all'ingrosso dell'energia, si legge nella lettera: "C'è il dubbio che gli operatori della produzione elettrica abbiano approfittato a proprio vantaggio delle regole del mercato, realizzando extraintroiti di almeno 80 milioni di euro in soli tre mesi (solo nel servizio di Maggior Tutela) tanto da determinare l'avvio di un provvedimento ispettivo da parte dell'Aeegsi. Queste distorsioni sono state possibili in un mercato disegnato per la trasparenza; ci chiediamo cosa avverrà dopo il primo luglio 2018, quando, con la chiusura del mercato tutelato, milioni di cittadini italiani saranno sostanzialmente nelle mani degli operatori perché scomparirà qualunque criterio di trasparenza".

"Con quale strumento i consumatori si potranno rendere conto dell'applicazione di un prezzo anomalo, quindi di una lesione del proprio diritto ad un prezzo equo e concorrenziale? Il provvedimento del TAR, che ha sospeso l'aumento delle tariffe, riguarda esclusivamente la Maggior tutela: cosa facciamo per gli altri 10 milioni di clienti?" ci si domanda nella lettera.

Non è possibile, infatti, affidarsi ai soli monitoraggi ex post delle Autorithy, considerato che "l'Antitrust continua a infliggere multe per pratiche commerciali scorrette e attivazioni non richieste, che non sembrano sufficienti a scoraggiare certi comportamenti scorretti" e che "l'Aeegsi dovrà lavorare mesi per verificare se i comportamenti sul dispacciamento abbiano forzato le regole".

L'Unione Nazionale Consumatori, infine,  in relazione alle ripetute voci di interventi di riassetto nel comparto delle società pubbliche del settore, mette in guardia il ministro dalla privatizzazione di servizi utili per il consumatore, come il SII, il Servizio Informativo Integrato e la Borsa Elettrica.

"Sorgerebbero evidenti ed immediati conflitti di interesse e verrebbe meno il fine pubblico che devono perseguire" afferma Dona.

"Crediamo anche che alcune attività siano più sicure per tutti quando a svolgerle è un soggetto pubblico, terzo, che non deve rendere conto a nessun azionista che non sia lo Stato" si legge nella lettera, che si chiude con la richiesta di un incontro.




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giovedì 11 agosto 2016

Locazioni e fondo per la copertura della 'morosità incolpevole': stanziamenti per il 2016

Firenze, 11 agosto 2016. E' in vigore il decreto ministeriale (1) che ripartisce per l'anno 2016 tra le Regioni il fondo destinato agli inquilini morosi cosiddetti "incolpevoli", per complessivi 59,73 milioni di euro, introdotto a partire dal 2014 (2) e destinato a situazioni dove c'e' già un provvedimento di sfratto e il mancato pagamento dei canoni di affitto è dovuto ad una temporanea situazione di difficoltà economica legata all'imprevista perdita, o forte riduzione, della capacità reddituale dell'inquilino o della sua famiglia.

La ripartizione del fondo è avvenuta sulla base del numero di provvedimenti di sfratto per morosità emessi in ambito regionale entro il 2014. Le Regioni, a loro volta, dovranno distribuire i fondi tra i propri Comuni individuati tra quelli ad alta tensione abitativa, i capoluoghi di provincia e quelli ad alto disagio abitativo. Ogni Comune poi si occuperà dell'assegnazione dei fondi agli inquilini che ne hanno diritto e ne faranno richiesta.

Nell'allegato del decreto si trova l'elenco delle Regioni con i fondi destinati per ognuna (3) (alla Toscana sono andati circa 5 milioni di euro); prossimamente ogni Regione dovrà deliberare la ripartizione tra i Comuni e poi potranno partire le assegnazioni.

Per chiunque sia interessato e in possesso dei giusti requisiti, quindi, occhi puntati nei prossimi mesi sul proprio Comune. 

Approfondimenti e dettagli sulla scheda pratica  
Locazioni e fondo per la copertura della "morosità incolpevole":chi può fruirne e come: http://sosonline.aduc.it/scheda/locazioni+fondo+copertura+della+morosita_22381.php

(1) Decreto del Ministero delle infrastrutture e trasporti 30/3/2016, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 25/7/2016
(2) Dl 102/2013 art.6 commi 4/5
(3) http://www.gazzettaufficiale.it/do/atto/serie_generale/caricaPdf?cdimg=16A0534900100010110001&dgu=2016-07-25&art.dataPubblicazioneGazzetta=2016-07-25&art.codiceRedazionale=16A05349&art.num=1&art.tiposerie=SG

Rita Sabelli, responsabile Aduc aggiornamento normativo




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mercoledì 10 agosto 2016

Cinque proposte per una nuova legge sulle concessioni demaniali marittime e lacustri

Libero accesso al mare, adeguamento dei canoni, gestione di qualità, trasparenza e legalità

Cinque proposte per una nuova legge sulle concessioni demaniali marittime e lacustri. 

Legambiente: "Occorre confrontarsi sul futuro, nell'interesse degli imprenditori onesti, dei sindaci interessati a garantire il giusto accesso alla spiaggia ai cittadini e di tutti coloro che hanno a cuore le coste italiane"

Subito una legge sulle concessioni demaniali marittime e lacustri per garantire ai cittadini il diritto a spiagge accessibili e libere dal cemento consentendo agli imprenditori onesti di lavorare dentro un quadro di certezze che premia chi punta sulla qualità e la sostenibilità.

Una legge basata su cinque punti: fissare una quota minima di spiagge libere pari al 60 per cento; premiare la qualità della gestione come criterio di aggiudicazione della gara; canoni adeguati e risorse da utilizzare per la riqualificazione ambientale; trasparenza nella gestione attraverso un portale nazionale delle concessioni; controlli e legalità lungo la costa.

È questa la richiesta che arriva da Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente che sta completando in questi giorni il suo viaggio a difesa dei mari e delle coste italiane.

Appena lo scorso mese la Corte di Giustizia europea aveva bocciato la proroga automatica decisa dall'Italia per le concessioni demaniali marittime e lacustri fino al 31 dicembre 2020. Un'anomalia tutta italiana delle concessioni senza controlli e limiti di tempo.
"La sentenza europea non lascia più spazio a nessuna possibilità di rinvio e, sulla questione demanio, è ora urgente e fondamentale che l'Italia dia il via ad una riforma che punti su trasparenza, legalità e libero e gratuito accesso e transito al mare – dichiara Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente -. Servono regole chiare per garantire che almeno metà delle spiagge siano libere e nuovi criteri per gare pubbliche che premino coloro che rispettano l'ambiente, puntando su un turismo di qualità e sostenibile. Solo così si potrà porre fine a questo far west selvaggio che non fa bene al Paese. Occorre ripristinare la legalità e la trasparenza in questo settore restituendo così ai cittadini una parte di mare troppo spesso negato".

Un Paese come l'Italia ha tutto l'interesse a costruire una discussione alta, che guardi al futuro del ricco patrimonio costiero, fatto di natura e città, di spiagge e porti, di culture e storie mediterranee. Questi spazi in alcune parti d'Italia sono oggi un moderno e frequentato spazio pubblico, oltre che un bene comune di proprietà demaniale. Ma le spiagge sono anche un luogo di lavoro e di impresa a cui bisogna dare un quadro di regole certe per il futuro. In questa prospettiva le gare non devono rappresentare più un problema, ma anzi un'occasione per rendere più trasparente il sistema. Dove il pubblico fissa le regole e controlla, intervenendo in caso di mancato rispetto degli obiettivi ambientali e di accessibilità fissati dalle convenzioni.

"Auspichiamo da subito un confronto con gli operatori balneari per individuare regole che, oltre a premiare le imprese che investono su qualità e sostenibilità, valorizzino quelle a conduzione familiare – aggiunge Zanchini -. Non si pensi di trovare scorciatoie per mettere in salvo qualcuno, né con l'idea di privatizzare la costa, perché stavolta serve davvero un confronto serio e che guardi al futuro nell'interesse degli imprenditori onesti, dei sindaci interessati a garantire accesso alla spiaggia ai propri cittadini, di tutti coloro che hanno a cuore le coste italiane. Solo in questa prospettiva, infine, si potrà dare risposta ai problemi di cui soffre il sistema costiero italiano, come l'erosione, e che diventeranno sempre più rilevanti con gli effetti dei cambiamenti climatici".
Le proposte di Legambiente per una legge sulle concessioni demaniali marittime e lacustri

1)                   Fissare una quota minima di spiagge libere
In molte Regioni italiane non sono in vigore Leggi che regolano i limiti. Una corretta gestione delle spiagge passa anche per chiari limiti alla percentuale di spiagge in concessione rispetto al territorio costiero. In alcuni Comuni italiani è diventato difficile trovare spiagge libere (come a Forte dei marmi, Viareggio, Cesenatico, Mondello, Bacoli) e per questo la Legge deve stabilire che almeno il 60% delle spiagge sia libera per la fruizione. In Francia questa previsione arriva all'80%, nella Legge della Puglia è previsto il 60%, nel Lazio è stato recentemente fissato come limite il 50%. È importante una indicazione di questo tipo anche per dare un riferimento per i Comuni che hanno tassi di occupazione maggiori in modo che si rivedano dimensioni e spazi previsti con le convenzioni o nelle gare per le assegnazioni, ma anche che si eliminino tutte le barriere di accesso e al godimento visuale della spiaggia (come deve avvenire quanto prima a Ostia).

2)                   Le gare devono premiare la qualità nella gestione
Occorre costruire le condizioni per una transizione virtuosa verso un modello trasparente di gestione delle concessioni. La Legge dovrebbe introdurre criteri e obiettivi, in modo da premiare i progetti che puntano sulla sostenibilità nella gestione, e aiutare così le tante imprese, spesso familiari, che hanno già scelto questa strada nella gestione delle concessioni balneari. E' importante che la Legge introduca una convenzione nazionale tipo, che riguardi sia le concessioni per stabilimenti che il solo affitto di sdraio e ombrelloni su spiaggia libera (da favorire), che fissi criteri e obiettivi da rispettare, legati a posti di lavoro creati, accessibilità, pulizia, tutela e innovazione ambientale (raccolta differenziata, utilizzo di fonti rinnovabili, demolizione di strutture abusive, utilizzo di materiali naturali e di riciclo, prodotti del territorio, ecc.). In modo che vi sia nelle gare una valutazione dei progetti sulla base della capacità di garantire qualità della gestione e di creazione di lavoro. Nel caso di concessioni in essere, in caso di cambio della gestione si deve riconoscere il valore di azienda come chiedono le associazioni dei balneari.

3) Canoni adeguati e risorse da utilizzare per la riqualificazione ambientale
Il valore dei canoni in alcune realtà italiane è davvero insopportabile con situazioni scandolose di canoni bassi a fronte di guadagni milionari e grandi differenze nelle situazioni tra le 30mila imprese del settore (le stime parlano di 100 milioni di euro di entrate per lo Stato a fronte di 2 miliardi di guadagni, con un canone medio di 5 euro a mq all'anno!). Questa situazione va superata stabilendo un canone minimo nazionale per le concessioni balneari, lasciando la possibilità alle Regioni di introdurre premialità e penalità legate alle modalità di gestione e agli interventi di riqualificazione ambientale messi in atto dal concessionario. Una novità che chiediamo è che la quota maggiore del canone rimanga ai Comuni con un vincolo di destinazione per interventi di riqualificazione e valorizzazione ambientale dell'area costiera (ripascimenti delle spiagge per combattere l'erosione costiera, demolizione di edifici abusivi, rinaturalizzazione, accessibilità pedonale e ciclabile, ecc.).

4) Un portale nazionale delle concessioni
Tutte le convenzioni e i piani di utilizzo del demanio dovranno essere disponibili su un portale nazionale delle coste che dovrà essere istituito da parte del Ministero dell'ambiente. Una prospettiva di questo tipo, trasparente, premia le imprese serie e offre garanzie a chi investe nella qualità. Attualmente è persino difficile capire quante siano le concessioni o avere un'idea dei diversi canoni da Regione a Regione e delle modalità di controllo. In un quadro di questo tipo a perderci non sono solo i cittadini, ma anche le tante imprese che gestiscono seriamente gli stabilimenti balneari.

5) Garantire controlli e legalità lungo la costa
Il diritto dei cittadini a poter usufruire di spiagge pulite e accessibili, libere o gestite in regime di concessione, con prezzi accessibili e strutture adeguate, deve essere garantito in tutta Italia. Purtroppo oggi spesso non è così, e continuano a esservi diffuse situazioni di stabilimenti che impediscono l'accesso gratuito alla spiaggia, malgrado Leggi e giurisprudenza abbiano dato indicazioni inequivocabili. Per questo la nuova Legge deve chiarire responsabilità di controllo e sanzioni efficaci. Inoltre la legge deve garantire procedure certe per demolire i troppi edifici abusivi che degradano il paesaggio italiano e interventi immediati per punire i troppi reati che avvengono lungo le coste.


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martedì 9 agosto 2016

Estate e cani: esiste ancora chi decide di abbandonarli. Contro la legge, contro natura e senza cuore

Firenze, 9 agosto 2016. In Estate e in concomitanza con le ferie cresce il fenomeno dell'abbandono degli animali domestici. Da cucciolo di casa, da regalo per il bambino o per il fidanzato, il nostro amico a quattrozampe in estate puo' diventare un problema.
Le soluzioni ce ne sono sempre e tante, dalle vacanze con il cane, alle vacanze a turno in famiglia -o tra amici- in maniera tale che resti sempre qualcuno a casa, dalle tradizionali pensioni, a studenti che per arrotondare un po' si organizzano per ospitare cani a casa.
Campagne di sensibilizzazione sono sempre utili, e promozioni come quelle di Trenitalia producono ottimi risultati, un biglietto di 5 euro a cane (invece che meta' tariffa ordinaria) e i cani in treno sono piu' che triplicati! "Sono già oltre 28mila i biglietti -fa sapere Trenitalia- riservati ai cani di media e grossa taglia acquistati da inizio estate. Solo nel mese di agosto, anche in virtù del prezzo speciale di 5 euro, ne sono già stati staccati 15mila". Basti pensare che la media delle estati 2015 e 2014 era stata di 10 mila biglietti per i cani di media e grossa taglia. Quelli piccoli che viaggiano gratis nei trasportini erano stati 50 mila.

Eppure esiste ancora chi decide di abbandonare il cane. Contro la legge, contro natura e senza cuore.
Contro legge perche' l'abbandono e' un reato punito con l'arresto fino a un anno o con una multa fino a 10.000 euro.
Non solo si mette a rischio la vita dell'animale, ma anche la vita di chi lo incontra in auto e per strada.
I dati resi noti sulle entrate nei canili fanno riflettere. Con la legge n. 281 del 1991 è stata istituita la banca dati dell'anagrafe degli animali d'affezione, dopo molti ritardi ora si trova pubblicata sul sito internet del ministero della Salute. Secondo gli ultimi dati aggiornati ad agosto 2016 (http://www.salute.gov.it/anagcaninapublic_new/home_anagrafi.jsp) i cani in Italia sono 8.743.924. Regioni con un numero di abitanti simili non registrano percentuali simili di cani. Così si scopre che Il numero maggiore di cani e' in Lombardia, Regione con il maggior numero di abitanti, dove ogni 10 persone c'e' un cane, ma la proporzione rispetto alla popolazione sale di un cane a quattro abitanti in Emilia Romagna, simile in Sardegna, mentre in Veneto il rapporto e' di uno a cinque, fino ad un cane ogni sei abitanti in Toscana. I picchi più bassi insieme alla Lombardia sono in Sicilia con un cane ogni 12 abitanti.
Gli abbandoni, monitorati attraverso i numeri di ingressi nei canili, aggiornati alla fine di luglio riportano la cifra ancora mostruosa di 100.194 (http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?lingua=italiano&id=280&area=cani&menu=abbandono). E in questo caso i dati sono complicati da leggere. Con la meta' di cani registrati, la Campania, rispetto alla Lombardia, ha un numero di cani entrati in canile differenti solo con uno scarto del 17% inferiore . Altissimo anche il dato della Puglia (9.073) e della Calabria (2.174).
La tabella di seguito e' di nostra elaborazione su dati Istat e Ministero Salute. Ci piacerebbe sapere se davvero i dati sono aggiornati e i motivi di tanti abbandoni e di tanti ingressi nei canili. Regioni dedite al randagismo o a far entrare piu' cani e piu' soldi nei rifugi e canili?

Per la tabella vedi link sul web di Aduc.


Donatella Poretti, curatrice per Aduc della rubrica "Vita da Cani" http://avvertenze.aduc.it/vitadacani/

Impianti termici condominiali: autonomi entro Dicembre

Firenze 9 Agosto 2016. Chi abita in un condominio con impianto di climatizzazione centralizzato sa bene quanto sia disagevole non poter utilizzare i servizi di riscaldamento -o raffreddamento- liberamente, negli orari preferiti e regolando la temperatura in base alle proprie esigenze.
Questi problemi dovrebbero risolversi con l'adozione delle nuove regole europee sull'efficienza energetica, recepite in Italia nel 2014 (1), che impongono anche in questi casi contabilizzazioni e regolazioni autonome da applicare entro Dicembre 2016. Già dal 26 Luglio scorso, in realtà, data di entrata in vigore di recenti norme di modifica, gli amministratori potrebbero aver avviato le attività di verifica e controllo degli impianti.

Entro il 31 Dicembre 2016 in ogni caso in tutti gli edifici o condomini che adottano un sistema di riscaldamento e/o raffreddamento centralizzato devono essere introdotti sistemi che consentano di regolare e misurare i consumi in modo distinto per ogni unità immobiliare, con l'installazione di sotto-contatori e di valvole termoregolatrici. Per i vecchi impianti di riscaldamento -generalmente ante 1980- sarà necessario installare ripartitori e valvole su ogni singolo radiatore, mentre per quelli nuovi -cosiddetti impianti ad anello- sarà sufficiente inserire un contatore al punto di consegna.

L'obbligo riguarda tutte le ipotesi di impianto centralizzato -di riscaldamento, di raffreddamento, di fornitura di acqua calda- e di allacciamenti comuni a reti di teleriscaldamento o teleraffreddamento (distribuzione di energia termica attraverso tubazioni interrate).

Di conseguenza, da una parte il singolo condomino potrà -tramite la termoregolazione- gestire in autonomia i propri consumi, libero da eventuali inefficienze dei vicini o del condominio, dall'altra sarà possibile -tramite la contabilizzazione singola- ripartire le spese in base ai consumi effettivi.

La misurazione dei consumi, in particolare, dovrà avvenire secondo i criteri dettati da una normativa tecnica specifica (la UNI 10200), che prevede l'adozione di una quota di consumo volontario -quello effettivo registrato dal contatore- e di una quota di consumo involontario -una sorta di quota fissa che comprende costi indipendenti dall'azione dell'utente-condomino (come le dispersioni). Se la suddetta norma non fosse applicabile, o se vi fossero forti differenze di fabbisogno termico tra le unità immobiliari, la suddivisione dei consumi dovrà avvenire attribuendo almeno una quota di essi ai consumi effettivi (70%) e deliberando liberamente per l'assegnazione dell'altra (per metri quadri, per millesimi, etc.). Per la prima stagione termica successiva all'installazione dei contatori la suddivisione può essere fatta secondo i millesimi di proprietà.

A parte i costi iniziali che ogni utente-condomino dovrà sostenere per l'adeguamento degli impianti, il sistema dovrebbe consentire un risparmio sui consumi, se non altro per gli utenti virtuosi che decideranno di contenere l'utilizzo di energia. Molto dipende, ovviamente, dalla posizione dell'appartamento nonché dalle esigenze soggettive di ciascuno, ma quello che è senza dubbio rilevante è il poter gestirsi in autonomia.

Per l'utente-condomino che non ottempera entro fine 2016 alle nuove disposizioni le Regioni possono irrogare sanzioni variabili da 500 a 2500 euro per ciascun appartamento, a meno che non vi siano relazioni tecniche da cui risulti che l'installazione di contatori individuali non è tecnicamente possibile o non è efficiente in termini di costi, sproporzionati rispetto ai potenziali risparmi energetici.

(1) D.lgs. 102/2014 di recepimento della Direttiva 2012/27/UE, modificato dal D.lgs.141/2016, art.9 comma 5 e articolo 16

Rita Sabelli, responsabile Aduc aggiornamento normativo






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venerdì 5 agosto 2016

Legge antispreco, Fipe: "Un atto di grande civiltà"

Roma, 5 agosto 2016 - "Con questo provvedimento, il Parlamento Italiano inaugura una nuova stagione: quella della "sostenibilità concreta". Con queste parole, Marcello Fiore – Direttore Generale di Fipe-Federazione Italiana Pubblici Esercizi, ha commentato l'approvazione definitiva da parte del Senato della legge che combatte lo spreco alimentare insieme alle altre forme di spreco.

"Si fa spesso un gran parlare di sostenibilità e di risparmi ambientali, ma in molti casi sono solo buone intenzioni. Questa legge invece inaugura una nuova strada: ristoranti, mense, bar potranno recuperare gli avanzi – sono oltre 12 miliardi di derrate alimentari – che anziché finire nell'immondizia diventano risorse a disposizione della comunità e, in particolare, delle fasce più deboli della popolazione".

"Fipe è particolarmente soddisfatta della celere approvazione di un provvedimento che semplifica le procedure per certificare di fronte al fisco le donazioni di alimenti: non a caso ha visto approvare un suo emendamento che consente di indicare sulla bolla di accompagnamento il solo peso di ciò che si dona invece della descrizione analitica.

Inoltre l'attenzione dedicata al doggy bag consentirà a ristoranti e pizzerie di dare la possibilità ai clienti di portarsi a casa quel che hanno ordinato e non interamente consumato".

Infine – conclude Fiore Fipe dà la propria disponibilità per collaborare con quelle Regioni che vorranno mettere mano a regolamenti specifici e con tutti quei comuni che sapranno approfittare della nuova normativa per premiare con la prevista riduzione della Tari le imprese più virtuose".



Norme sui manager sanitari, la Campania si allinea a legge nazionale

riferimento alla decisione del Consiglio dei Ministri del 27 luglio scorso di non proporre impugnativa contro la legge regionale della Campania del 31 maggio 2016, relativa alle nomine dei dirigenti generali delle aziende ospedaliere e sanitarie campane, si precisa che la decisione consegue alla nota del presidente della Campania,  Vincenzo de Luca, che contiene formale impegno con i ministri competenti e con la presidenza del Consiglio di adeguare prontamente le norme campane al decreto legislativo di prossima pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, che reca le nuove regole nazionali, proposte dal Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in materia di selezione e nomina dei manager sanitari.

Spiaggia e multe. Attenzione sono... salate!

Roma, 05 Agosto 2016. Multe salate per i villeggianti, da 100 a 1.000 euro, per "reati" relativi alla inosservanza dell'uso del demanio marittimo, cioe' delle spiagge. Possono venire multati coloro che portano cani, che giocano a pallone, a racchettoni o che comunque arrecano disturbo. Stessa sanzione per chi parcheggia veicoli sulla spiaggia. 

Inoltre entro 250 metri dalla battigia, dalle ore 9 alle 19 della stagione balneare (1 maggio - 30 settembre, orari e distanze possono variare), e' proibita qualsiasi attivita' che possa arrecare disturbo o costituire pericolo per i bagnanti, quali acquascooter, sci nautico, tavole a vela, subacquei; per l'approdo di questi mezzi devono essere  predisposti appositi spazi delimitati da corde e galleggianti. 

La norma e' prevista da un Regio Decreto del 1942 e successive modifiche, che punisce tutti coloro che non osservano le disposizioni relative al Demanio marittimo che sono emesse, con ordinanza, dalle Capitanerie di Porto ed ora anche dai
Comuni interessati. Le ordinanze sono affisse negli uffici delle Capitanerie e, in genere, agli ingressi degli stabilimenti balneari.

Attenzione quindi, perche' la vacanza puo' trasformarsi in un vero e proprio salasso!!!

Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc.






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mercoledì 3 agosto 2016

Approvata legge sprechi alimentari - Fogliani (QUI Foundation)

LEGGE CONTRO GLI SPRECHI ALIMENTARI

GREGORIO FOGLIANI (QUI FOUNDATION): "UN GRANDE RISULTATO PER L'ITALIA E UN SEGNO DI GRANDE CIVILTA'"

Approvato anche dal Senato della Repubblica il disegno di legge contro gli sprechi alimentari

Genova, 3 agosto 2016 –  Anche l'Italia avrà una legge contro gli sprechi alimentari in grado di supportare chi dona il cibo sano e invenduto invece di gettarlo via.
"Questo è un grande risultato per l'Italia, che dimostra così di saper tenere il passo con i paesi europei più virtuosi, come la Francia, nella lotta contro gli sprechi alimentari", commenta Gregorio Fogliani, presidente della Onlus QUI Foundation, attiva dal 2007 con il progetto 'Pasto Buono' per il recupero e la donazione di eccedenze alimentari ai bisognosi. 
"Aspettavamo un intervento simile da anni. Grazie agli incentivi previsti dalla nuova legge, donare diventerà più semplice. Rispetto alla norma approvata in Francia, quella italiana non è punitiva, ma punta sugli incentivi e sulla semplificazione burocratica. Questo farà certamente crescere il numero di locali disposti a donare e aumenterà le quantità di cibo salvato. Secondo le stime, questa legge potrebbe dimezzare il volume degli sprechi nel giro di dieci anni. Abbiamo calcolato che se tutti i pubblici esercizi italiani mettessero a disposizione le loro eccedenze, con una media di 20 pasti al giorni, si potrebbero distribuire addirittura 7 milioni di pasti quotidianamente. Noi, che con il progetto no profit Pasto Buono abbiamo raggiunto i 500mila pasti recuperati all'anno, ci poniamo come obiettivo di recuperare e donarne 1 milione."
La Onlus QUI Foundation, fondata dall'imprenditore Gregorio Fogliani, si impegna dal 2007, attraverso il progetto "Pasto Buono", nella riduzione degli sprechi alimentari organizzando una rete solidale che prevede il ritiro delle eccedenze alimentari dai locali food e la donazione dei pasti, ancora sani e integri, a chi ha più bisogno. 
Pasto Buono è stato inserito nelle best practice mondiali contro gli sprechi da FAO, che lo ha inserito nel progetto mondiale contro la fame "SAVE FOOD".
Pasto Buono è attivo a Genova, Milano, Mantova, Roma, Civitavecchia, Firenze, Cagliari e Napoli. Il progetto è attivo grazie al supporto di realtà no-profit come Caritas, Comunità di Sant'Egidio, Csv e City Angels. 
Tra i partner, la compagnia di navigazione Tirrenia e Gruppo Cremonini, che donano l'invenduto dei loro ristoranti.
QUI Foundation è la Onlus di QUI! Group S.p.a nata a Genova nel 2007. 
Il suo principale progetto è Pasto Buono, che si occupa del recupero del cibo sano invenduto dal settore della ristorazione. 
E' attivo a Genova, Milano, Mantova, Roma, Civitavecchia, Firenze, Cagliari e Napoli. Al progetto collaborano bar, ristoranti, tavole calde, gastronomie e anche grandi gruppi come Cremonini e Tirrenia, che donano l'invenduto dei loro ristoranti.


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SPRECHI ALIMENTARI: COLDIRETTI, COSTANO 12,5 MLD, OK LEGGE

Gli sprechi alimentari costano all'Italia 12,5 miliardi che sono persi per il 54 per cento al consumo, per il 21 per cento nella ristorazione, per il 15 per cento nella distribuzione commerciale, per l'8 per cento nell'agricoltura e per il 2 per cento nella trasformazione. 

E' quanto afferma la Coldiretti nel commentare positivamente la nuova legge contro gli sprechi alimentari per contribuire a raggiungere nel 2016 l'obiettivo di ridurre gli sprechi alimentari in Italia di un milione di tonnellate. 

Un target raggiungibile anche grazie alla maggiore sensibilità con il 53% degli italiani che - sottolinea la Coldiretti - ritiene infatti che il contenimento degli sprechi alimentari dipenda soprattutto dalle scelte dei consumatori con il 46% che sostiene possano essere combattuti con una migliore pianificazione della spesa. 

La situazione resta tuttavia grave ed in media – continua la Coldiretti - ogni italiano ha buttato nel bidone della spazzatura ben 76 chili di prodotti alimentari durante l'anno. 

La nuova legge rafforza il lavoro di contrasto facendo crescere la consapevolezza dei consumatori rispetto alle abitudini alimentari, semplifica le donazioni per le aziende e per la prima volta anche per l'agricoltura svolge un ruolo da protagonista, attraverso le donazioni dirette agli indigenti. 

Dopo che anche il Parlamento francese ha approvato definitivamente lo scorso 3 febbraio una serie di misure contro lo spreco di cibo, l'iniziativa italiana è coerente gli obiettivi dell'Unione Europea dove, secondo il commissario europeo alla Salute e alla sicurezza alimentare Vytenis Andriukaitis, lo spreco alimentare si stima ammonti a circa 100 milioni di tonnellate l'anno. 

Tutti i Paesi dell'Unione hanno sottoscritto l'impegno del nuovi target di sviluppo sostenibile dell'Onu, che prevede di dimezzare lo spreco alimentare per il 2030, in ogni passaggio della filiera, dal campo alla tavola.


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lunedì 1 agosto 2016

CAPORALATO: COLDIRETTI, BENE OK DDL MA ORA STOP SOTTOCOSTO NEI CAMPI

E' positivo il via libera del Senato al ddl contro la piaga del caporalato ma ora occorre anche intervenire per rompere la catena dello sfruttamento che inizia dal sottopagare i prodotti agricoli pochi centesimi. 

Ad affermarlo è la Coldiretti in occasione dell'approvazione a Palazzo Madama del disegno di legge per il contrasto al lavoro nero che dovrà ora passare al vaglio della Camera. 

Occorre combattere senza tregua – afferma la Coldiretti - il becero sfruttamento che colpisce spesso la componente piu' debole dei lavoratori agricoli, con pene severe e rigorosi controlli, ma serve una grande azione di responsabilizzazione di tutta filiera, dal campo alla tavola, per garantire che dietro tutti gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali, ci sia un percorso di qualità che riguarda l'ambiente, la salute e il lavoro, con una equa distribuzione del valore che non è possibile se le arance nei campi sono sottopagate a 7 centesimi al chilo e i pomodori poco di piu'. 

Contro la piaga del caporalato si sono moltiplicate le iniziative promosse dalla Coldiretti, come quella intrapresa in collaborazione con la Focsiv - Volontari nel mondo che ha già visto la consegna di 12 moduli igienici e 6 docce per la realizzazione del villaggio solidale a Nardò, con l'obiettivo di garantire condizioni di vita dignitose agli immigrati che lavorano in campagna. 

Ma va ricordato anche l'accordo della Coldiretti Calabria con l'Airc (Associazione Italiana Ricerca sul Cancro) per le Arance della Salute per consentire la vendita e la distribuzione delle Arance della Calabria che rendono possibile un ritorno economico sostenibile per le imprese e una giusta remunerazione dei lavoratori.


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DDL RIFIUTI, LA POSIZIONE DEI CONSERVATORI E RIFORMISTI

1) DDL RIFIUTI, ZULLO (COR): "UNA LEGGE CHE SERVE AD EMILIANO SOLO E UNICAMENTE PER COMPLETARE L'OCCUPAZIONE SISTEMATICA DEL POTERE"  
Dichiarazione del presidente del gruppo dei Conservatori e Riformisti, Ignazio Zullo    

Occupazione sistematica del potere da parte di chi governa: a questo serve il Ddl Rifiuti che oggi approda d'imperio e frettolosamente  in aula per l'approvazione. Niente di nuovo sotto il cielo, da un anno a questa parte il presidente Emiliano sta scardinando le governance del suo predecessore Vendola per piazzare i suoi fedelissimi. Eppure la legge 24 del 2012 dopo un periodo di rodaggio stava cominciando a produrre i suoi effetti. Sarebbe bastato prevedere correttivi, invece, si preferisce stravolgerla solo per mettere un uomo solo al comando. Come è stato fatto in altre occasioni, del resto. Questa volta lo si è fatto con maggiore spregiudicatezza e anti-democraticità con una maggioranza al sevizio del presidente che ha tentato persino di impedirci da dare il nostro apporto. Di fronte al muro dell'opposizione, compatta in tutte le sue forze, però, hanno dovuto cedere. Ma questa legge rimane  davvero diabolica: accentra i poteri gestionali ma non individua in mano a chi, non elenca neppure i requisiti che il direttore generale dell'Agenzia deve possedere o quando deve durare il commissariamento.  Una  legge che mira ad accentrare poteri di gestione che la normativa nazionale neppure consente. Il tutto mentre nessuna parola viene detta su come ridurre la tassazione che vede i pugliesi fra i più tartassati, come risolvere il problema dei  Comuni costretti a barcamenarsi in una gestione assurda e farraginosa, ma soprattutto che non dice come e quando finiremo di portare i nostri rifiuti in regioni come il Veneto e l'Emilia Romagna. E che, infine, dimentica di dire ai pugliesi che i nostri rifiuti  vengono smaltiti negli inceneritori, quegli stessi inceneritori che da noi vengono "mostri della salute" e messi al bando, mentre vanno bene bruciano i rifiuti pugliesi,  come se l'aria dei veneti e degli emiliani può essere inquinata, mentre la nostra no!  Farisei e ipocriti ecco cosa sono oggi il presidente Emiliano e la sua maggioranza di centrosinistra.    


2) DDL RIFIUTI, VENTOLA (COR): EMILIANO ABBIA L'ONESTA' INTELLETTUALE DI DICHIARARE LO STATO DI EMERGENZA, SI AUTO-NOMINI COMMISSARIO E RISOLVA I PROBLEMI CON LE LEGGI IN VIGORE. L'AGENZIA NON SERVE  Dichiarazione del consigliere regionale dei Conservatori e Riformisti, Francesco Ventola   

Perché un'agenzia unica? Perché qualcosa non ha funzionato nella governance passata? E allora lo si dica! Per far funzionare gli impianti utilizzati a metà o aprire quelli chiusi? E allora si illustri lo stato di attuazione del Piano dei Rifiuti approvato nel 2012 e si spieghi come si migliora il servizio. Perché così si risparmia? E allora si porti un business plan dei costi dell'attuale Oga e quelli della costituenda agenzia. Nulla di tutto di questo viene detto, né si sono avute risposte nella Commissione, che abbiamo abbandonato proprio perché il ruolo delle opposizioni era mortificato da una maggioranza che intendeva, su input del presidente Emiliano, andare avanti frettolosamente per approvare un disegno di legge la cui natura aleggiano tanti interrogativi, il peggiore quello che si perseguono interessi particolari e non generali. Anche perché solo così si giustifica la "bugia veniale" di aver addossato la Riforma perché richiesta dall'Anac. Ebbene nella relazione dell'Anac non vi è nessun appunto alla governance attuale, anzi invitando a non variarla visto che a qualche anno dal l'approvazione cominciava ad andare a regime. E allora quale è la verità? Forse stava applicare le leggi esistenti per risolvere i problemi, per non mandare in altre regioni i nostri rifiuti. Forse basterebbe semplicemente dichiarare lo stato di emergenza e nominare Emiliano come commissario. Del resto, di fatto lo è già e a sua disposizione ha già i poteri per intervenire senza creare un "mostro" che potrebbe essere anche anti-costituzionale: la Regione ha potere di programmazione e indirizzo e non di gestione come accadrebbe con l'Agenzia. Emiliano, quindi, ci risparmi il "modello Bari": quando è stato sindaco, e quindi commissario Oga, con ordinanza del governatore Vendola, ha trasferito i rifiuti da Bari a Trani, scaricando nella discarica il doppio e quindi creando una serie di problemi al territorio: che dire, bello risolvere i problemi scaricandoli su altri. Se è questo il modello Emiliano e del suo fedelissimo già nominato in pectore direttore dell'agenzia lo rispediamo al mittente. La Puglia merita una riflessione seria sul problema e un nuovo disegno di legge  


3) DDL RIFIUTI, CONGEDO (COR): PUR DI DAR VITA ALL'AGENZIA IL PRESIDENTE EMILIANO CONTRADDICE SE STESSO. UN ANNO FA DISSE: LA REGIONE NON GESTISCE!" 
Dichiarazione del consigliere regionale dei Conservatori e Riformisti, Erio Congedo     

Sulla legge dei Rifiuti il presidente Emiliano, che in questo anno di governo non ha mancato di stupirci con performance istrioniche, ha superato se stesso: si è contraddetto vistosamente!  Solo un anno fa, leggendo le sue dichiarazioni programmatiche in aula, durante la seduta di insediamento  (basterebbe prendere gli atti del Consiglio e leggerli), Emiliano disse che in tema di Rifiuti alla Regione spettava il ruolo di "supporto e controllo della gestione" che ovviamente, in quest'ottica, compete ad altri soggetti.  Dopo un anno deve aver cambiato idea e contraddicendo se stesso è il regista di un provvedimento che accentra proprio la gestione nelle mani di un'unica agenzia, alle sue dirette dipendenze, con la scusa di ridefinire la governance, mentre la Puglia aveva e ha bisogno che venga ridefinito il Piano dei Rifiuti.  Un'inversione a U che nasconde la volontà del presidente Emiliano di avere più "a cuore" la gestione che non la soluzione del problema rifiuti che continueranno a essere portati al Nord con un costo sulla collettività che si tradurrà in aumento di tassazione.


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