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venerdì 22 dicembre 2017

Assotermica. Legge di Bilancio: nuovi incentivi per Caldaie e Ibridi

Assotermica/Legge di Bilancio - Nuovi incentivi per Caldaie e Ibridi

Alberto Montanini, presidente di Assotermica, dichiara che «la discussione sulla Legge di Bilancio è stata complessa e dagli esiti incerti fino all'ultimo. Già da tempo, infatti, si ventilava l'ipotesi di un taglio degli incentivi per le caldaie a condensazione. Il testo, infatti, conteneva una rimodulazione e abbassava dal 65% al 50% l'ecobonus, indistintamente per tutte le tipologie di generatori a condensazione. Non è stato semplice, ma grazie a numerosi confronti con il Parlamento e con i ministeri dello Sviluppo economico e dell'Ambiente, il testo licenziato dalla Camera riporta al 65% l'incentivo per le caldaie a condensazione tecnologicamente più avanzate (di efficienza pari alla classe A con sistemi di termoregolazione evoluti) e per i generatori d'aria calda a condensazione. Inoltre, e questa è una novità assoluta che mi rende particolarmente orgoglioso, la norma introduce la stessa detrazione per i sistemi ibridi costituiti da pompa di calore e caldaia a condensazione, assemblati in fabbrica ed espressamente concepiti dal fabbricante per funzionare in abbinamento tra loro».

Accogliamo quindi con estremo favore il lavoro del Parlamento e del Governo e condividiamo e apprezziamo le parole dell'onorevole Misiani e della senatrice Puppato, che hanno fortemente sostenuto questa proposta, in cui hanno evidenziato l'importanza della misura in termini di fiscalità ecologica e sostegno a soluzioni tecnologiche che premiano l'efficienza energetica, riducono le emissioni inquinanti e migliorano la qualità dell'aria.

Segnaliamo una dichiarazione rilasciata da Antonio Misiani, deputato del Pd componente della Commissione Bilancio, relativamente all'approvazione dell'ecobonus sulle caldaie a condensazione, proposta da lui stesso presentata. «I due emendamenti su ecobonus e sismabonus che la commissione bilancio ha approvato oggi rappresentano un notevole passo in avanti. Il primo emendamento ridisegna in modo più razionale il sistema di incentivi per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale delle abitazioni. Un mercato importante, che vale oltre mezzo miliardo di euro e che è presidiato al 70 per cento da aziende italiane. L'ecobonus viene riportato al livello massimo per le caldaie a condensazione tecnologicamente più avanzate (classe A con sistemi di termoregolazione evoluti), e viene invece azzerato per quelle meno performanti (classe B). E' una scelta che premia l'innovazione e l'efficienza energetica, in un settore in cui le imprese italiane costituiscono una punta di eccellenza. Il secondo emendamento coordina l'ecobonus e il sismabonus per gli interventi di riqualificazione dei condomini. L'incentivo, nel caso di interventi congiunti di riqualificazione energetica e sismica viene unificato all'80 o 85 per cento (a seconda del grado di riduzione del rischio sismico), con una importante semplificazione delle procedure per le imprese e i contribuenti. Si aggiunge così un tassello importante ad un sistema di incentivazione che già la legge di bilancio 2017 aveva fortemente rafforzato. La rigenerazione dei condomini ha potenzialità enormi sia dal punto di vista economico che sotto il profilo ambientale, dato che gli immobili abitativi sono responsabili di una quota importante delle emissioni di CO2 e del consumo energetico nazionale».

La senatrice del Pd, Laura Puppato, e componente della Commissione Ambiente, ha dichiarato: «E' passato alla Camera un emendamento importante alla legge di Bilancio che prevede per il 2018 l'ecobonus del 50% per la sostituzione degli impianti di riscaldamento con caldaie a condensazione di classe A. La detrazione sale al 65% per l'istallazione di impianti ibridi a pompa di calore integrata con caldaia a condensazione, per i generatori di aria calda a condensazione e qualora all'istallazione della caldaia a tecnologia avanzata si associ anche quella di sistemi di termoregolazione evoluti. La stessa norma prevede anche che le caldaie con prestazioni inferiori alla classe A non siano coperte dalle detrazioni. L'emendamento, al quale alla Camera hanno lavorato i colleghi Antonio Misiani e Roger De Menech, era già stato presentato da me al Senato, ma ora la nostra comune battaglia è stata premiata. Si tratta di un vero passo avanti per la fiscalità ecologica, che premiando i comportamenti virtuosi e l'efficienza energetica, è lo strumento fondamentale nella lotta contro i cambiamenti climatici e per ridurre le emissioni di anidride carbonica. Alla luce dell'impegno della riduzione del 40% delle emissioni entro il 2030, questo intervento coniuga salvaguardia ambientale e risparmio per le famiglie. L'inserimento di una scala di premialità fiscale proporzionale all'efficienza energetica e alle migliori prestazioni di riduzione delle emissioni è un esempio di come la fiscalità ambientale possa essere usata per coniugare in modo efficace benessere per le comunità, risparmio per le famiglie ed alte eco-prestazioni».

ANIMA Confindustria Meccanica Varia  è l'organizzazione industriale di categoria che, in seno a Confindustria, rappresenta le aziende della meccanica varia e affine, un settore che occupa 210.000 addetti per un fatturato di 44,7 miliardi di euro e una quota export/fatturato del 58,5% (dati riferiti al preconsuntivo 2016). I macrosettori rappresentati da ANIMA sono: macchine ed impianti per la produzione di energia e per l'industria chimica e petrolifera - montaggio impianti industriali; logistica e movimentazione delle merci; tecnologie ed attrezzature per acqua e prodotti alimentari; tecnologie e prodotti per l'industria; impianti, macchine prodotti per l'edilizia; macchine e impianti per la sicurezza dell'uomo e dell'ambiente; costruzioni metalliche in genere.


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domenica 17 dicembre 2017

Biotestamento. I medici cattolici di Milano salutano con favore la legge approvata

A.M.C.I. - Associazione medici cattolici italiani - Sezione di Milano

L'obiezione del medico non si pone perché il medico può disattendere le DAT quando sono palesemente incongrue


17 dicembre 2017 – I Medici Cattolici di Milano salutano con favore la norma sul biotestamento approvata dal Parlamento.

La mediazione trovata a livello parlamentare risponde in più parti al documento promosso da A.M.C.I. Milano sul tema disposizioni anticipate pubblicato nel 2009 anche sul tema alimentazione\idratazione.

"La legge, frutto di un onorevole compromesso, rispetta i dettami della Costituzione e la carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea (diritto alla vita e alla salute). Rispetta l'autonomia decisionale del malato e al contempo l'autonomia professionale e responsabilità del medico. Valorizza la relazione di cura nella forte alleanza terapeutica medico-paziente e familiari, attraverso decisioni partecipate nella pianificazione delle cure. Garantisce la libertà del malato nella sua fragilità per non sentirsi abbandonato, né oggetto di un'applicazione rigida e impersonale di schemi terapeutici inadeguati o sproporzionati. Dice un no chiaro all'eutanasia e va ben oltre l'accanimento terapeutico. L'obiezione del medico non si pone perché il medico può disattendere le DAT quando sono palesemente incongrue"
– sottolinea il Dott. Alberto Cozzi, Presidente Associazione Medici Cattolici italiani – Sezione di Milano.

Legge su biotestamento: la soddisfazione della Chiesa Evangelica Luterana in Italia (CELI)

GRANDE SODDISFAZIONE DEI LUTERANI IN ITALIA PER IL VARO DELLA LEGGE SUL FINE VITA

Pochi mesi fa, la Chiesa Luterana aveva auspicato che venisse presto colmato il vuoto normativo in materia di biotestamento.



Roma, 17 dicembre 2017– La Chiesa Evangelica Luterana in Italia (CELI), che riunisce le comunità luterane dell'intera penisola, rende noto – attraverso le parole del Decano Heiner Bludau – di aver accolto con grandissima soddisfazione l'approvazione della legge sul cosiddetto testamento biologico avvenuta ieri da parte del Parlamento italiano.

"Il risultato raggiunto – dopo tanti mesi di incertezze e confronti anche aspri in Assemblea – colma un vuoto normativo che, per anni, ha determinato effetti pesanti e drammatici su troppe famiglie italiane. Come già dichiarai nei mesi scorsi, per noi luterani, nessuno al di fuori di Dio può o deve disporre il momento della morte propria o altrui. Ecco perché abbiamo sempre rifiutato qualsiasi ipotesi di aiuto attivo a morire, quale l'eutanasia attiva o l'assistenza al suicidio. Ma la nuova legge riconosce un principio per noi fondamentale: quando la morte è inevitabile, è preferibile dare la priorità a una fine dignitosa rispetto a un artificiale prolungamento della vita. Quel vuoto normativo, peraltro, abbandonava alla propria solitudine non solo il morente e i propri familiari, ma anche medici e operatori di cura, proprio nel momento dell'assunzione di decisioni di enorme rilievo. Da oggi non è più così" afferma il Decano Bludau.

La Chiesa Evangelica Luterana in Italia, nello scorso marzo, aveva rivolto un appello affinché venisse presto colmato il vuoto normativo sul tema, proprio in occasione dell'avvio del dibattito sul disegno di legge presso la Camera dei Deputati e in concomitanza con la pubblicazione del "Vademecum per il fine vita da una prospettiva cristiana" elaborato dalla stessa CELI per offrire un orientamento sul tema delle direttive anticipate di trattamento da molteplici prospettive: teologica, etica, medica e giuridica.

"Sono davvero convinto che – come in tanti hanno sottolineato – oggi l'Italia abbia compiuto un grande passo di civiltà. Il Salmo 90,12 recita: 'Facci capire che abbiamo i giorni contati, allora troveremo la vera saggezza'. Ecco, la concezione luterana è fondata sulla Bibbia da cui ha origine l'attitudine ad accettare il limite della vita e a integrare il poter-dover lasciar andare. Al contempo, era inevitabile che la regolamentazione normativa di una materia tanto complessa portasse spesso il confronto d'idee a sfociare in contrasti ideologici, talvolta anche esasperati. Ora è importante superare questi contrasti, comprendendo anche chi, oggi, si sente smarrito davanti a un cambiamento così rilevante per ciascun individuo, ogni famiglia, l'intera società" conclude il Decano Bludau.



Chiesa Evangelica Luterana in Italia (CELI)
La Chiesa Evangelica Luterana in Italia, CELI, statutariamente bilingue, italiana e tedesca, è un ente ecclesiastico che attualmente raggruppa 15 comunità, dalla Sicilia all'Alto Adige. I suoi rapporti con la Repubblica Italiana sono regolati dalla legge n° 520 del 1995 (Intesa secondo l'art. 8 della Costituzione).

La più antica comunità luterana in Italia è quella di Venezia, risalente alla Riforma attuata dal monaco agostiniano Martin Lutero nel 1517.

Capace di evolvere con la società, oggi la CELI è fortemente impegnata non solo nella cura delle anime, ma anche in numerosi ambiti quali cultura, sanità, scuola, assistenza a poveri e immigrati, educazione ambientale, pari opportunità uomo-donna, difesa delle diversità e lotta alle discriminazioni, partecipazione al dibattito etico, religioso e politico.

Proprio per questo impegno, la Chiesa Luterana – una chiesa senza grandi patrimoni - riceve ogni anno la fiducia e il sostegno di tantissimi italiani che scelgono di destinarle l'otto per mille sulla dichiarazione dei redditi: così, dal resoconto 2016, emerge che nel 2012 (ultimo dato disponibile) le firme a favore della CELI sono state circa 48.000.



Redazione del CorrieredelWeb.it

lunedì 11 dicembre 2017

FEDERBIO E ASSOBIO: disappunto per mancata calendarizzazione del ddl sull’agricoltura biologica

CARNEMOLLA (FEDERBIO) E ZANONI (ASSOBIO) A GOVERNO E PARLAMENTO: DISAPPUNTO PROFONDO PER MANCATA CALENDARIZZAZIONE DEL DDL SULL'AGRICOLTURA BIOLOGICA

Milano, 11 dicembre 2017 - Federbio e AssoBio esprimono profondo disappunto per la mancata calendarizzazione in aula al Senato, entro la fine della legislatura, della discussione del ddl sull'agricoltura biologica già approvato dalla Camera e dalla Commissione Agricoltura di Palazzo Madama.

"Siamo consapevoli delle difficoltà legate al grande numero di provvedimenti in attesa del voto dell'Aula e dei tempi molto stretti della legislatura corrente, tuttavia riteniamo che la Legge Nazionale sul settore biologico debba rientrare nelle priorità di voto per motivi che attengono l'interesse del Paese", fa sapere il presidente della federazione interprofessionale del settore Federbio, Paolo Carnemolla per il quale "la sola riforma del sistema di certificazione, affidata con delega al Governo ma ancora in itinere, non può essere considerata sufficiente se nel contempo non si interviene anche su tutti gli aspetti toccati dal provvedimento già approvato a larghissima maggioranza alla Camera e in Commissione al Senato. Fallire anche in questa legislatura questa opportunità di supporto e organizzazione per uno dei settori più dinamici e promettenti per la crescita dell'Italia significherebbe indurre sfiducia nelle Istituzioni, un messaggio assai grave e pericoloso, proprio perché del tutto incomprensibile, visto che manca solo un voto in Aula per chiudere un percorso partecipato e lungo."

 "Sollecitiamo quindi le forze politiche responsabili presenti in Senato a chiedere l'inserimento del disegno di legge nel calendario dei lavori dell'Assemblea: si tratta di uno strumento per sviluppare la sostenibilità di cui il sistema agroalimentare del Paese ha assoluto bisogno", aggiunge Zanoni presidente di AssoBio, l'associazione nazionale delle imprese di trasformazione e distribuzione dei prodotti biologici (cui aderiscono le maggiori aziende italiane con un fatturato di oltre un miliardo di euro l'anno) che non nasconde il disappunto dell'Associazione. 

"La mancata approvazione entro l'imminente fine della legislatura di un testo - continua infatti Zanoni - che è pacificamente condiviso da tutte le forze parlamentari rinvierà sine die gli investimenti nella ricerca, la valorizzare delle produzioni dei nostri territori e il benefico impatto dello sviluppo dell'agricoltura sostenibile sul nostro ambiente, ormai pesantemente inquinato da un'agricoltura intensiva che non può più costituire il modello di produzione e di consumo".

"Francamente non se ne può più - rilancia il presidente di Federbio Carnemolla - da vent'anni i ministri alle politiche agricole che si sono succeduti han fatto a gara nel definirci la punta di diamante dell'agroalimentare italiano e prometterci che avrebbero reso  più forte il comparto con scelte concrete. La scelta concreta che vediamo è quella della mancata calendarizzazione della discussione al Senato di una votazione che si risolverebbe in mezz'ora, tanto è diffuso il consenso. Questa precisa scelta politica non è certamente il trattamento da riconoscere a un'attività che si definisce d'interesse nazionale e rischia di dimostrare per l'ennesima volta la lontananza delle istituzioni dal Paese reale".

Zanoni ricorda inoltre che "il settore biologico italiano è al primo posto in Europa per numero di aziende, oltre il 14% della superficie agricola nazionale è coltivata con metodo biologico, senza un grammo di pesticidi chimici di sintesi. Siamo l'unico settore dell'agroalimentare in crescita: solo l'anno scorso il numero delle aziende e delle superfici è cresciuto del 20%, creando occupazione, gettito fiscale, salvaguardia ambientale. Siamo al primo posto in Europa per l'export, e sul mercato interno, mentre i consumi alimentari convenzionali ristagnano, da una decina d'anni il consumo di prodotti biologici aumenta a doppia cifra" .

Mentre Carnemolla sottolinea che "l'agroalimentare biologico ormai dal 2008 e ancor più negli ultimi due anni ha dato un contributo fondamentale alla crescita dei consumi alimentari in Italia (secondo i dati AC NIELSEN gli si deve circa il 40% della ripresa nella GDO nel 2016), all'insediamento di giovani nelle imprese agricole, all'immagine e alla crescita del Made in Italy all'estero e quindi anche all'occupazione. Tutto questo garantendo qualità alimentare e ambientale, dunque salute, biodiversità e paesaggio."

A differenza degli altri sistemi di qualità regolamentati a livello europeo - vini e prodotti tipici – che possono contare su un quadro normativo nazionale ormai consolidato, il settore biologico attende ormai da tre legislature un inquadramento legislativo che consenta di risolvere le molte criticità che, altrimenti, rischiano di minare una delle poche opportunità di futuro per l'agricoltura del nostro Paese. 


venerdì 8 dicembre 2017

Agenzia delle entrate: FISCO: NUOVO MODULO DI AGENZIA RISCOSSIONE PER “ROTTAMARE” CARTELLE

 
Al via le nuove regole sulla definizione agevolata, la cosiddetta rottamazione delle cartelle. 
Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (n. 284 del 5 dicembre 2017) della legge n. 172/2017, di conversione con modifiche del decreto legge 148/2017, Agenzia delle entrate-Riscossione mette a disposizione dei contribuenti il nuovo modello per presentare domanda di adesione al provvedimento che consente di pagare l'importo del debito senza corrispondere le sanzioni e gli interessi di mora (per le multe stradali, invece, non si devono pagare gli interessi di mora e le maggiorazioni previste dalla legge). 
Sul portale www.agenziaentrateriscossione.gov.it, e agli sportelli dell'Agenzia, è disponibile il modello DA 2000/17 che recepisce le modifiche apportate al decreto 148/2017 in sede di conversione in legge.
Vediamo nel dettaglio le principali novità.
"ROTTAMAZIONE" PIÙ AMPIA. La legge estende la definizione agevolata, oltre ai carichi affidati alla riscossione dal 1° gennaio al 30 settembre 2017, anche a quelli dal 2000 al 2016 per i quali non è stata presentata precedente domanda di "rottamazione" (dl 193/2016). Grazie all'ampliamento della platea, possono quindi presentare domanda tutti i contribuenti con carichi affidati alla riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 settembre 2017.
Per aderire il contribuente deve presentare, entro il 15 maggio 2018, la propria richiesta di adesione attraverso il servizio "Fai DA Te" (oggi in fase di aggiornamento) compilando, direttamente nell'area libera del portale di Agenzia delle entrate-Riscossione, il modello DA 2000/17. In alternativa è possibile scaricare il modello DA 2000/17 dal portale agenziaentrateriscossione.gov.it, compilarlo e presentarlo agli sportelli di Agenzia delle entrate-Riscossione. 
Coloro che hanno una casella di posta elettronica certificata (pec), possono inviare la domanda, insieme alla copia del documento di identità, all'indirizzo pec della direzione regionale di riferimento dell'Agenzia delle entrate-Riscossione. L'elenco degli indirizzi pec regionali è allegato al modello DA 2000/17 e pubblicato sul portale web.
Come previsto dalla legge, Agenzia delle entrate-Riscossione dovrà inviare per posta ordinaria, entro il 31 marzo 2018, una comunicazione con l'indicazione di eventuali carichi dell'anno 2017, affidati in riscossione entro il 30 settembre, per i quali non risulti ancora notificata la relativa cartella di pagamento.
A coloro che aderiscono alla definizione agevolata, Agenzia dovrà inviare la comunicazione di accoglimento della domanda con l'ammontare delle somme dovute ai fini della definizione e i bollettini di pagamento in base al piano di rate indicato dal contribuente nel modello DA 2000/17.
PAGAMENTI A RATE CON NUOVE SCADENZE. Per i carichi "rottamabili" indicati dal contribuente nel modello di adesione e affidati alla riscossione dal 1° gennaio al 30 settembre 2017, Agenzia delle entrate-Riscossione dovrà inviare la "Comunicazione delle somme dovute" entro giugno 2018. I pagamenti dovranno essere effettuati in un'unica soluzione, entro luglio 2018, o in un massimo di 5 rate con scadenze a luglio, settembre, ottobre, novembre 2018 e febbraio 2019.
Per i carichi "rottamabili", affidati alla riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2016, Agenzia delle entrate-Riscossione dovrà inviare la "Comunicazione delle somme dovute" entro settembre 2018. In questo caso i pagamenti sono previsti in unica soluzione entro ottobre 2018 o in un massimo di tre rate: ottobre, novembre 2018 e febbraio 2019.
Per cartelle o avvisi indicati dal contribuente nel modello DA 2000/17, interessati da una rateizzazione in essere al 24 ottobre 2016, l'Agenzia delle entrate-Riscossione dovrà inviare, entro il 30 giugno 2018, la comunicazione delle eventuali somme da pagare per regolarizzare le rate del 2016. Successivamente al pagamento dell'importo di queste rate, da effettuare entro il 31 luglio 2018, verrà inviata al contribuente, entro settembre 2018, la "Comunicazione delle somme dovute" per la definizione agevolata dell'importo residuo del debito. Anche in questo caso i pagamenti della "rottamazione" sono previsti in un'unica soluzione (ottobre 2018) o in un massimo di tre rate: ottobre, novembre 2018 e febbraio 2019. Il mancato, insufficiente o tardivo versamento delle rate scadute nel 2016 comporta l'improcedibilità dell'istanza presentata ai fini dell'ammissione ai benefici della definizione agevolata.
PIÙ TEMPO AI "RESPINTI". Anche per i contribuenti che si sono visti respingere la precedente domanda di adesione alla definizione agevolata (dl 193/2016), perché non in regola con il pagamento di tutte le rate scadute al 31 dicembre 2016 per le dilazioni in corso al 24 ottobre dello scorso anno, c'è tempo fino al 15 maggio 2018 per presentare la nuova domanda di  definizione agevolata, utilizzando il modello DA 2000/17, e trasmetterla secondo una delle modalità previste (online con il servizio "Fai DA Te", tramite pec o allo sportello).

Sul portale, oltre al nuovo modello DA 2000/17, i contribuenti possono trovare anche la guida alla compilazione, le risposte alle domande più frequenti (faq) e tutte le informazioni utili.

PROROGA DEI TERMINI. La legge stabilisce, infine, la proroga dal 30 novembre al 7 dicembre 2017 del termine entro il quale effettuare il pagamento delle rate della definizione agevolata 2016 (dl 193/2016), scadute e non versate a luglio, settembre e novembre 2017. Per rimettersi in corsa non è necessario presentare alcuna istanza, ma è sufficiente effettuare il versamento, senza oneri aggiuntivi e senza comunicazioni all'Agenzia delle entrate-Riscossione, utilizzando i bollettini ricevuti con la "Comunicazione delle somme dovute". Infine, slitta da aprile 2018 a luglio 2018 la scadenza per il versamento della rata prevista della Definizione Agevolata 2016 (dl 193/2016).

Roma, 8 dicembre 2017


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Ambiente: LA LEGGE SULLA MESSA AL BANDO DELLE MICROPLASTICHE NEI COSMETICI È FERMA DA PIÙ DI ANNO. È UNA VERGOGNA!



LA LEGGE SULLA MESSA AL BANDO DELLE MICROPLASTICHE NEI COSMETICI È FERMA DA PIÙ DI ANNO. È UNA VERGOGNA!
BASTA RINVII, VENGA APPROVATA PRIMA DELLA FINE DELLA LEGISLATURA.
IL MISE DEVE DARCI UNA RISPOSTA SUL BLOCCO DI UNA LEGGE IN DIRITTURA DI ARRIVO.

(Roma, 8 dicembre 2017) - Non è più possibile aspettare, il provvedimento che ha assorbito anche la proposta di legge per vietare l'uso della microplastica nei cosmetici era stato votato all'unanimità dalla Camera nell'ottobre 2016 e poi tutto si è fermato al Senato. 

Ad opporsi il Ministero dello Sviluppo economico che ha espresso parere negativo. Le associazioni Marevivo e Legambiente si appellano al Presidente del Consiglio dei ministri, Paolo Gentiloni, ai ministri Anna Finocchiaro; Gian Luca Galletti; Beatrice Lorenzin e in particolare a Carlo Calenda per ottenere il parere favorevole del Governo al passaggio in deliberante delle legge AS 2582 "Disposizioni in materia di composizione dei prodotti cosmetici e disciplina del marchio italiano di qualità ecologica" in modo che sia ratificata prima della fine della legislatura, in particolare per quello che concerne la messa al bando delle microplastiche nei cosmetici.

L'Italia è stata il primo Paese in Europa a proporre una legislazione di questo tipo ma, mentre nel Regno Unito la proposta diventerà legge nel 2018 e la Francia sta andando nella stessa direzione, il nostro Paese resta sempre indietro per un iter legislativo troppo lento rispetto all'emergenza ambientale.

Non farla passare rappresenterebbe una sconfitta. Il problema dell'inquinamento marino provocato dalle microplastiche è stato uno dei temi centrali dell'Assemblea delle Nazioni Unite per l'ambiente, che si è riunita negli scorsi giorni a Nairobi, in Kenya, dove i ministri dell'Ambiente si sono impegnati a prevenire e ridurre i rifiuti marini e a trovare metodologie e soluzioni per eliminare gradualmente l'uso di alcuni tipi di plastica come le microplastiche.

Lo scorso novembre Marevivo, Legambiente, Greenpeace, Lav, Lipu, MedSharks e WWF avevano lanciato, durante una conferenza stampa al Senato, l'appello #Faidafiltro, per chiedere al presidente del Senato Pietro Grasso e a tutti i Senatori di approvare al più presto la proposta di legge per la messa al bando delle microplastiche nei cosmetici, ma nonostante le promesse non c'è stato alcun esito.

«Trovo francamente intollerabile e ridicolo che un provvedimento che ha avuto un lungo e approfondito esame alla Camera, e che è stato approvato all'unanimità a Montecitorio, venga fermato per la richiesta di un maggiore approfondimento dopo oltre un anno al Senato. Una grande occasione persa per fare un passo avanti in favore della salute dei cittadini, dell'ambiente e della competitività delle nostre imprese. Non è una bella pagina per le istituzioni», così commenta il presidente della Commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci, la mancata concessione della sede deliberante per il testo unificato sulla cosmesi sostenibile di cui è primo firmatario che vieta l'uso delle microplastiche nei prodotti cosmetici.

«Il 5 dicembre scorso in aula il Sen. Marinello, Presidente della Commissione Ambiente, ha sollecitato l'approvazione della legge AS 2582 – raccontano le associazioni ambientaliste Marevivo e Legambiente - . Il Presidente Grasso ha manifestato disponibilità a fronte del parere favorevole del Governo ed è per questo che ci appelliamo al Presidente del Consiglio e ai rappresentati del Governo in modo da accelerare l'iter e licenziare la legge prima della fine della legislatura. È un impegno che chiediamo da più di un anno ed è giunto il momento di portarlo a termine. Chiediamo al Ministro Calenda di spiegarci e giustificarci il blocco di una legge in dirittura di arrivo. L'inquinamento marino non può più aspettare, occorre agire subito».


La storia. La proposta di legge numero 3852, a prima firma del presidente della Commissione Ambiente della Camera Realacci era stata sottoscritta da oltre 40 deputati di diversi gruppi politici, sia di maggioranza che di opposizione, e prevede che dal 1° gennaio 2019 non sarà più consentito produrre e mettere in commercio prodotti cosmetici contenenti microplastiche.

Il 26 ottobre 2016, la Camera ha approvato all'unanimità un Testo sulla cosmesi sostenibile, nato dalla proposta di legge Realacci e da quella analoga presentata da Abrignani, di cui sono state relatrici Gadda e Mucci che aveva l'obiettivo di calcolare l'impatto dei cosmetici sull'ambiente, stimolare una cosmesi più green e dare ai cittadini una certificazione ecologica trasparente e garantita dalle istituzioni pubbliche. Tale provvedimento ha assorbito anche la proposta di legge per vietare l'uso della microplastica nei cosmetici.

A luglio 2017 le associazioni hanno sollecitato l'approvazione prima della chiusura estiva dei lavori parlamentari, inviando una lettera alle Commissioni Ambiente, Industria, Sanità e Finanza del Senato e ai presidenti dei gruppi parlamentari.

Nell'ottobre 2017, un anno dopo, le Commissioni riunite Industria e Ambiente del Senato, presiedute da Giuseppe Marinello, avevano concluso l'esame in sede referente del disegno di legge AS 2582 riguardante l'utilizzo delle microplastiche nei cosmetici.  Con la seduta, dopo l'approvazione del testo, la Commissione aveva inoltre deliberato all'unanimità di richiedere alla presidenza del Senato il passaggio del disegno di legge in sede legislativa.




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domenica 3 dicembre 2017

Legge Bilancio 2018: Associazioni Automotive chiedono mantenimento integrale delle risorse per autotrasporto

LEGGE DI BILANCIO 2018: LE ASSOCIAZIONI DELL'AUTOMOTIVE CHIEDONO IL MANTENIMENTO INTEGRALE DELLE RISORSE PER L'AUTOTRASPORTO


ANFIA, FEDERAUTO e UNRAE hanno inviato oggi una lettera al Ministro Delrio con la quale, paventando la riduzione delle risorse destinate all'autotrasporto in sede di esame del D.d.L. di Bilancio 2018, ribadiscono la necessità che i fondi destinati al comparto non vengano ridotti in alcun modo, stante la loro dimostrata importanza, determinante nel sostenere gli investimenti e lo sviluppo del parco circolante italiano dei veicoli industriali dei rimorchi e semirimorchi – pesantemente obsoleto – verso la necessaria sostenibilità economica ed ambientale.

Ogni riduzione delle risorse si ripercuoterebbe sugli investimenti delle imprese e conseguentemente sul mercato dei veicoli e sull'indotto già penalizzati dalla crisi degli ultimi anni e dalla quale stanno uscendo con fatica in funzione del sostegno pubblico, ancorché non strutturale.

Sottolineando l'importanza del settore autotrasporto nell'ottica di uno sviluppo di una intermodalità intelligente e ambientalmente sostenibile, le Associazioni scriventi esortano pertanto il Ministro a compiere ogni azione necessaria per impedire che in sede parlamentare venga operata la riduzione delle risorse già messe in conto per il comparto dell'autotrasporto.

giovedì 30 novembre 2017

URANIO, M5S: "BUONA NOTIZIA ACCOGLIENZA EMENDAMENTO COMMISSIONE. VIGILEREMO CHE NON SPARISCA ALLA CAMERA"

URANIO, M5S: "BUONA NOTIZIA ACCOGLIENZA EMENDAMENTO COMMISSIONE. VIGILEREMO CHE NON SPARISCA ALLA CAMERA" 

Roma, 30 novembre 2017 - «È una buona notizia l'accoglimento da parte della Commissione bilancio del Senato  delle disposizioni sui poligoni militari promosse dalla commissione parlamentare d'inchiesta sull'uranio impoverito.  La disposizione, inclusa nella legge di bilancio, prevede l'obbligo dei comandanti responsabili dei poligoni militari di tenere un registro sull'esercitazioni effettuate in cui siano annotati, l'arma o il sistema d'arma usati, il munizionamento utilizzato, la data dello sparo e i luoghi di partenza e arrivo dei proiettili»: lo dichiarano i deputati del MoVimento 5 Stelle Gianluca Rizzo e Giulia Grillo, componenti della Commissione d'inchiesta sull'uranio impoverito.

«L'obbligo di recuperare i residui del munizionamento impiegato, l'adozione di un monitoraggio permanente di tutte le matrici ambientali in relazione alle attività svolte nel poligono – proseguono i deputati – la trasmissione all'Arpat e ai Comuni interessati di tutta questa documentazione rappresenta un decisivo passo in avanti per la tutela della salute dei militari e delle popolazioni che vivono intorno ai poligoni».

I deputati, che hanno presentato un emendamento analogo al Decreto Fiscale alla Commissione Bilancio della Camera, ricorda come  «ci siano forze che ancora si oppongono all'adozione di norme stringenti su questi temi, talmente forti che un primo emendamento era stato  la scorsa settimana avanzato dal relatore del DL fiscale al Senato per misteriosamente sparire tanto da risultare ritirato. Speriamo adesso che non avvenga altrettanto per questo approvato dalla commissione  nella legge di Bilancio».

«Per evitare ogni ulteriore colpo di mano – concludono – vigileremo perché la nuova disposizione sia effettivamente trasformata  in legge dello Stato». 




sabato 25 novembre 2017

Normativa. #StopGlifosato: lunedì l'ultima occasione per salvaguardare salute dei cittadini e ambiente

Risultati immagini per #StopGlyphosate
TRA 2 GIORNI ULTIMA OCCASIONE DEI GOVERNI EUROPEI SUL GLIFOSATO.

Crescono le adesioni alla Coalizione italiana #StopGlifosato: è segno che i cittadini hanno preso posizione in maniera inequivocabile per un NO al diserbante subito.
Lunedì presidio a Bruxelles della Coalizione europea #StopGlyphosate.
Lunedì 27 si riunisce il Comitato d’appello che dovrà decidere sul rinnovo o meno dell’autorizzazione all’uso del glifosato in Europa. Se la struttura composta dai Governi europei non riuscirà a trovare una posizione a maggioranza qualificata, la decisione passerà alla Commissione Europea. Sul campo rimangono quindi parecchie opzioni (rinnovo per 5 anni e poi verifica, come richiesto dalla Commissione UE; rinnovo per 3 anni come proposto da Francia e Italia; stop immediato alla proroga).

“Si tratta di una situazione di impasse che la dice lunga sulle diverse pressioni a cui è sottoposta l’Europa sulla questione glifosato e comunque sull’uso di tutti i pesticidi”, dice Maria Grazia Mammuccini, portavoce della Coalizione #StopGlifosato di scu fa parte anche Slow Food Italia. “Da una parte la fortissima spinta dei cittadini e dei movimenti ambientalisti di tutta Europa, appoggiati da una parte del mondo dell’agricoltura e da quello della ricerca indipendente. 

Dall’altra, le pressioni delle lobby agrofarmaceutiche e di chi pensa sbagliando che solo la chimica può fornire cibo alla popolazione mondiale e dare reddito agli agricoltori. È vero il contrario: l’uso dei pesticidi di sintesi – che ha portato spesso all’abuso – ha smesso di essere conveniente: colpisce la fertilità della terra, la nostra salute e quella dell’ambiente”.  

In queste ultime settimane, la Coalizione italiana #StopGlifosato è passata da 45 a 52 aderenti, con l’arrivo dell’adesione di un soggetto istituzionale come ARSIAL (l’Agenzia per lo sviluppo agricolo della Regione Lazio) e di sei associazioni; Kyoto Club, presieduto da Catia Bastioli; Coordinamento Zero OGM; GIGA; GIROS - Gruppo italiano ricerca orchidee spontanee; Guardia Rurale Auxilia; Ecofuturo, il festival organizzato da Jacopo Fo. “Un allargamento - quello determinato dall’arrivo di sette nuovi soggetti- che dà il senso della crescita di consenso da parte dei cittadini”, commenta Mammuccini. 

“Un consenso che dovrà pesare sul tavolo dei negoziati: finora l’Italia, grazie all’impegno dei ministeri delle Politiche Agricole, della Salute e dell’Ambiente, ha fatto parte del fronte dei Paesi che ha spinto per l’uscita più veloce possibile dal glifosato. Una storia – conclude la portavoce della Coalizone – che ha avuto anche il grande merito di sollevare il velo sui vari conflitti di interesse tra istituzioni di ricerca, decisori e produttori di agrofarmaci”.

Lunedì 27 novembre alle 12:30 presso la rotonda Schuman a Bruxelles è previsto un presidio della Coalizione europea #StopGlyphosate con l'evento "tira la corda" per ricordare alla Commissione Europea che qualsiasi ipotesi di rinnovo dell'autorizzazione per l'uso del diserbante glifosato è inaccettabile per i cittadini europei. All'inizio di questa settimana la Coalizione europea #StopGlyphosate aveva presentato la European Citizens Initiative (ECI) sul divieto del glifosato direttamente al Parlamento Europeo. 

Molti parlamentari hanno sostenuto le richieste della Coalizione di Associazioni e comitati dei cittadini per una immediata eliminazione totale del glifosato, l'unica decisione accettabile e coerente con la richiesta di oltre 1,3 milioni di cittadini europei che hanno sottoscritto la petizione ECI. 

Come Coalizione italiana #StopGlifosato auspichiamo che lunedì prossimo il nostro messaggio sia ascoltato e sostenuto da una maggioranza qualificata di paesi UE al tavolo dei negoziati.

Per essere sempre informato sulle attività della Campagna StopGlifosato seguici su Facebook, 
(hashtag #StopGlifosato)

Aderiscono alla Coalizione italiana #StopGlifosato: ACP-ASSOCIAZIONE CULTURALE PEDIATRI - AIAB -  ANABIO- APINSIEME – ARSIAL- ASSIS - ASSOCIAZIONE PER L’AGRICOLTURA BIODINAMICA - ASSO-CONSUM – ASUD – AVAAZ - CDCA – Centro Documentazione Conflitti Ambientali - CONSORZIO DELLA QUARANTINA – COORDINAMENTO ZERO OGM- COSPE ONLUS - DONNE IN CAMPO CIA LOMBARDIA – ECOFUTURO- EQUIVITA - FAI - FONDO AMBIENTE ITALIANO – FEDERBIO - FEDERAZIONE PRO NATURA - FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER L’ACQUA - FIRAB – GIGA – GIROS - GREEN BIZ - GREEN ITALIA - GREENME – GREENPEACE – GUARDIA RURALE AUXILIA – KYOTO CLUB - IBFAN- ITALIA - IL FATTO ALIMENTARE- IL TEST - ISDE Medici per l’Ambiente - ITALIA NOSTRA – LEGAMBIENTE – LIFEGATE - LIPU-BIRDLIFE ITALIA - MDC-MOVIMENTO DIFESA DEL CITTADINO - NAVDANYA INTERNATIONAL - NUPA-NUTRIZIONISTI PER L’AMBIENTE - PAN ITALIA – PesticideAction Network - REES-MARCHE - SLOW FOOD ITALIA - TERRA NUOVA - TOURING CLUB ITALIANO - UNAAPI-UNIONE NAZIONALE ASSOCIAZIONI APICOLTORI ITALIANI – UPBIO - VAS-VERDI AMBIENTE E SOCIETA’ - WWF ITALIA - WWOOF-ITALIA

giovedì 23 novembre 2017

Normativa: Diritto d’autore, Bonomo (Pd): la creatività vale, valorizziamola

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Diritto d'autore, Bonomo (Pd): la creatività vale, valorizziamola


Domani venerdì 24 novembre ore 9:30 sala Nilde Iotti Camera dei Deputati incontro fra i principali player del mercato dei diritti d'autore

"Il percorso di rinnovamento è ancora all'inizio: molte sfide attendono tutti gli operatori di un settore che ha visto negli ultimi anni una vera e propria rivoluzione tecnologica. Per affrontarla e trarne benefici abbiamo bisogno di strumenti normativi moderni ed efficaci. Quanto fatto finora è un passo avanti, ma molto ancora resta da fare e bisogna farlo con la collaborazione di tutti, senza difendere rendite di posizione ormai anacronistiche, ma anche senza sacrificare un secolo di storia, di esperienza e di best practice. Quello che più conta è garantire a tutti i livelli gli autori, che con il loro lavoro aiutano il progresso culturale del nostro Paese. Ecco perché abbiamo scelto questo titolo: essere tutelato e protetto è il vero diritto di ogni creativo e uno stato moderno lo deve garantire in ogni modo. La creatività è un valore: valorizziamola". 

Lo dichiara la deputata Pd, Francesca Bonomo, prima firmataria di una proposta di legge sul riordino del diritto d'autore recepita nel Dl Fiscale e organizzatrice dell'incontro "#dirittidautore: la creatività vale, valorizziamola" che si terrà domani presso la Sala Nilde Iotti della Camera dei Deputati.

"Dall'approvazione del decreto fiscale al Senato le regole per la gestione della raccolta dei diritti d'autore sono cambiate - spiega la deputata Pd Bonomo -. Il regime di monopolio legale è stato superato e anche l'Italia si è allineata alle legislazioni degli altri stati europei. 

Domani nella sala Nilde Iotti della Camera dei Deputati incontreremo i principali player del mercato dei diritti d'autore per analizzare insieme cosa cambia dopo il recepimento della Direttiva Europea 26/2014 e la conseguente riforma del settore".

Domani saranno presenti Tommaso 'Piotta' Zanello che da sempre ha seguito la nostra attività; i produttori teatrali Marioletta e Ferdinando Bideri; gli attori Melania Giglio, Giordano Petri e Alessandro Asfaldo. Il cantante Emiliano Wufer ed il giovane direttore artistico Teatrale Daniele Salvo.

Dopo i saluti iniziali, nel primo panel si confronteranno giuristi e politici. Modererà l'incontro Andrea Romano, direttore di Democratica e deputato Pd. Si alterneranno Mario Franzosi, professore e avvocato, esperto di diritto industriale e intellettuale italiano, Gustavo Ghidini, Professore di Diritto industriale, Luca Scordino, avvocato e consigliere di gestione SIAE, Guido Scorza, avvocato e docente di diritto delle nuove tecnologie. Sono inoltre previsti interventi dell'eurodeputato Brando Benifei e di altri esponenti della politica e delle istituzioni. Il secondo panel è invece interamente dedicato agli operatori di settore. 

Con la moderazione del giornalista e autore Giorgio Caroli si confronteranno: Giuseppe Abbamonte, Direttore del dipartimento di Media policy della DG Connect; Antonio Nicita, componente AGCOM; Gaetano Blandini DG SIAE; Davide D'Atri, Ceo di Soundreef; Stefano Selli, Direttore delle relazioni istituzionali Italia, Mediaset e Stefano Ciullo, Responsabile European Affairs Sky Italia. A rappresentare il governo, infine, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega agli Affari Europei,Sandro Gozi.



Per gli accrediti stampa è possibile registrarsi all'indirizzo: dirittidautore24novembre@gmail.com



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sabato 18 novembre 2017

Normativa. #FaidaFiltro Si approvi subito la legge che vieta le microplastiche nei cosmetici

#FaidaFiltro, si approvi subito la legge che vieta le microplastiche nei cosmetici

L'appello lanciato dalle associazioni ambientaliste già sottoscritto da molte personalità del mondo della ricerca scientifica, dello spettacolo, dello sport, del mondo produttivo e dai rappresentanti delle aree protette italiane. 

Tra i primi firmatari Piero Angela, Giovanni Soldini, Luca Mercalli, Andrea Camilleri. 

Ecco i risultati dell'indagine preliminare MedSharks/CleanSeaLife sulla presenza di microplastiche nei cosmetici in vendita in Italia riguardante 81 prodotti di 37 aziende cosmetiche che contengono polietilene.

Saponi, creme, gel, dentifrici: sono tantissimi i prodotti cosmetici in commercio che contengono al proprio interno frammenti o sfere di plastica di dimensione inferiori a 5 millimetri. 

L'industria cosmetica utilizza, infatti, microplastiche come agente esfoliante o additivo in diversi prodotti di uso quotidiano. 

Quello che molti consumatori ignorano è che queste microplastiche non vengono trattenute dai sistemi di depurazione e finiscono così direttamente in mare. Le microplastiche generano un inquinamento incalcolabile e irreversibile. 

Lo stesso Rapporto Frontiers 2016, rilasciato dall'UNEP, inserisce l'inquinamento da microplastiche negli oceani tra le sei minacce ambientali emergenti. Molti studi confermano che una volta in mare queste vengono ingerite dalla fauna, assieme alle sostanze tossiche accumulate. Il rischio è anche lo squilibrio della catena alimentare: pesci e molluschi contaminati da plastica e inquinanti possono finire così sulle nostre tavole.                

Per questo Marevivo, Legambiente, Greenpeace, Lav, Lipu, MedSharks e WWF, lanciano l'appello #Faidafiltro, per chiedere al presidente del Senato Pietro Grasso e a tutti i Senatori di approvare al più presto la proposta di legge per la messa al bando delle microplastiche nei cosmetici, già licenziata dalla Camera un anno fa. Le associazioni chiedono di seguire la strada già tracciata da molti altri paesi che si stanno adoperando per implementare normative adeguate contro questi inquinanti, tra cui gli Stati Uniti, che hanno proibito la produzione di cosmetici contenenti microplastiche da luglio 2017.

L'appello – presentato questa mattina a Roma nella Sala Caduti di Nassirya del Senato della Repubblica alla presenza di Rosalba Giugni, presidente Marevivo; Stefano Ciafani, direttore generale Legambiente; Eleonora de Sabata, presidente MedSharks; Giuseppe Marinello, presidente commissione ambiente del Senato; Ermete Realacci, presidente commissione ambiente della Camera – ha già visto l'adesione di molte personalità del mondo della ricerca scientifica, dello spettacolo, dello sport, del mondo produttivo: da Maria Cristina Fossi, esperta mondiale dell'interazione delle microplastiche sulla fauna marina, al fisico Valerio Rossi Albertini; da Piero Angela a Don Luigi Ciotti; da Giovanni Soldini a Licia Colò; da Neri Marcorè a Nicola Piovani. Non mancano all'appello i Parchi nazionali e le Aree marine protette e neanche l'industria: dal Presidente di Corepla agli amministratori delegati di Novamont Spa, Weleda Italia, L'Erbolario e Lush Italia, tra gli altri. C'è anche il comparto pesca rappresentato dall'Alleanza delle Cooperative Italiane - Settore pesca e da Mareblu.

"Oggi il tema dei rifiuti in mare e sulle spiagge è una delle nuove emergenze a livello globale e la plastica è la maggiore componente – denunciano le associazioni ambientaliste promotrici dell'appello -. Si stima che ogni anno finiscano nel mare e negli oceani 8 milioni di tonnellate di plastica e, secondo le Nazioni Unite, se non si interviene subito nel 2050 in mare ci sarà più plastica che pesci. Quello che ci preoccupa è poi l'inquinamento invisibile e incalcolabile legato alle microplastiche. Le fonti sono diverse, comprese le migliaia di microparticelle di plastica contenuti nei prodotti per la cosmesi che ogni giorno arrivano in mare direttamente dagli scarichi. Una fonte questa, che si può eliminare da subito, mettendone al bando l'utilizzo".

Per quanto sia solo una delle fonti di inquinamento da marine litter, secondo una ricerca di Eunomia, le microplastiche contenute nei cosmetici rappresentano comunque una sorgente non trascurabile stimata tra duemila e novemila tonnellate di particelle rilasciate ogni anno.
                                              
"Sono molti i Paesi che si stanno adoperando per implementare normative adeguate, tra cui gli Stati Uniti, che hanno proibito la produzione di cosmetici contenenti microplastiche da luglio 2017. In Europa, Francia e Regno Unito stanno andando nella stessa direzione – si legge ancora nell'appello -. Alla luce di tutto questo non è più possibile rinviare l'approvazione della norma, sollecitata da Marevivo e Legambiente e nata da una proposta di legge di Ermete Realacci, Presidente della Commissione Ambiente della Camera, per la messa al bando delle microplastiche nei cosmetici approvato alla Camera il 25 ottobre 2016, e da un anno ancora in attesa di approvazione al Senato".

Per l'occasione sono stati anche presentati i risultati preliminari dell'indagine sulla microplastica contenuta nei prodotti cosmetici in vendita in Italia realizzata dall'associazione MedSharks con il supporto tecnico del CNR ISMAC Biella, Università del Salento e Università degli Studi Roma Tre. Lo studio rientra nell'ambito del progetto di sensibilizzazione sui rifiuti marini Clean Sea Life, progetto co-finanziato dal programma LIFE della Commissione Europea e ha come capofila il Parco Nazionale dell'Asinara.

L'inchiesta si è concentrata sul polietilene (PE) che, secondo l'Associazione europea dei produttori cosmetici Cosmetics Europe, rappresenta il 94% delle microplastiche contenute nei prodotti cosmetici.

La ricerca è stata condotta finora su un campione casuale di 30 punti vendita (profumerie, farmacie, parafarmacie e supermercati) in otto regioni italiane, e ha riguardato 81 prodotti di 37 aziende cosmetiche che contengono polietilene. La maggior parte (circa l'80%) è costituita da prodotti da risciacquo: esfolianti per corpo e viso, saponi struccanti e un prodotto antiforfora. Il polietilene è presente anche in creme per donna e per uomo. In metà di questi prodotti, il polietilene è inserito nelle prime quattro posizioni degli ingredienti, dopo l'acqua. Alcuni fra i prodotti con la maggior concentrazione di polietilene sono in vendita anche negli scaffali dei prodotti naturali ed esaltano una particolare attenzione per l'ambiente. 

L'analisi quantitativa eseguita dal CNR ISMAC di Biella su un prodotto che elencava il polietilene come principale ingrediente dopo l'acqua, ha stimato una media di 3.000 particelle di plastica di dimensioni fra i 40 e i 400 micron per ogni ogni millilitro di prodotto: in un flacone da 250ml sarebbero quindi presenti 750.000 frammenti di polietilene, per un peso totale di 12 gr.

Nel corso dell'indagine in questo, come in altri due prodotti, il polietilene è stato sostituito da prodotti naturali quali silica e perlite.

Firmatari appello #FaidaFiltro

Associazioni ambientaliste

Donatella Bianchi, Presidente WWF Italia
Rossella Muroni, Presidente Legambiente
Fulvio Mamone, Presidente LIPU
Gianluca Felicetti, Presidente LAV
Rosalba Giugni, Presidente Marevivo
Eleonora de Sabata, Presidente MedSharks
Fuoco Pratesi, Presidente Onorario WWF
Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo Greenpeace Italia

Ricerca/Scienza/Università

Stefano Aliani, Responsabile Istituto Scienze Marine del CNR di Lerici
Antonella Arcangeli, ISPRA - Dip. Difesa della Natura, Servizio tutela della biodiversità
Giandomenico Ardizzone, Prof. di Ecologia, Università La Sapienza di Roma
Ferdinando Boero, Prof. di Zoologia e Biologia Marina, Università del Salento
Nicolò Carnimeo, Prof. Diritto della navigazione e del trasporto, Università degli Studi di Bari e scrittore
Cristina Corazza, Sub Commissario ENEA
Cesare Corselli, Prof. Dipartimento di Scienze dell'ambiente e del territorio e di scienze della terra, Università degli Studi di Milano Bicocca
Maria Cristina Fossi, Prof. Dipartimento Scienze fisiche, della Terra e dell'ambiente,
Università degli studi di Siena
Emmanuele Emanuele, Presidente Fondazione Terzo Pilastro Italia- Mediterraneo
Marco Faimali, Responsabile ISMAR-CNR Istituto di Scienze Marine di  Genova
Antonio Mazzola, CONISMA
Loris Pietrelli, ricercatore ENEA
Giuseppe Notarbartolo di Sciarra, Thetys
Enzo Pranzini, Dipartimento di Scienze della Terra, Università degli Studi di Firenze
Giulio Pojana, Prof. Università Ca' Foscari di Venezia
Francesco Regoli, Vice Direttore Dipartimento di Scienze della Vita e dell'Ambiente, Università Politecnica delle Marche
Leonardo Tunesi, ISPRA - Capo Area Tutela Biodiversità Habitat e Specie Marine Protette
Valerio Rossi Albertini, Fisico
Plastic Busters

Personalità

Pino Ammendola; Gianfranco Amendola; Piero Angela; Bruno Arpaia; Bandabardò; Leonard Bundu; Giusy Buscemi; Andrea Camilleri; Luca Carboni; Alessandro Cecchi Paone; Don Luigi Ciotti; Licia Colò; Debora Caprioglio; Leonardo Ferragamo; Maria Cristina Finucci; Staffan De Mistura; Tessa Gelisio; Roberto Giovannini; Manuela Kustermann; Marisa Laurito; Neri Marcorè; Mita Medici; Luca Mercalli; Jan Michelini; Roy Paci; Alfonso Pecoraro Scanio; Piero Pelù; Nicola Piovani; Folco Quilici; Federico Rampini; Alberto Luca Recchi; Edo Ronchi; Beppe Rovera; Paola Saluzzi; Giovanni Soldini; Filippo Solibello; Dario Vergassola; Francesca Vettori; Alessandro Preziosi.

Aree protette

Giampiero Sammuri e Tore Sanna, Presidente e Vicepresidente di Federparchi
Tommaso Pellegrino, Presidente Parco Nazionale Cilento, Vallo di Diano e degli Alburni
Franca Zanichelli, Direttrice Parco nazionale Arcipelago Toscano
Stefano Feri, Presidente Parco nazionale Arcipelago Toscano
Vittorio Alessandro, già Presidente Parco nazionale delle Cinque Terre
Patrizio Scarpellini, Direttore Parco nazionale delle Cinque Terre
Salvatore Livreri Console, Direttore Area marina protetta Isola di Ustica
Attilio Licciardi, Sindaco di Ustica e Presidente Area Marina Protetta Isola di Ustica
Antonino Miccio, Direttore Area marina protetta di Punta Campanella e dell'AMP Regno di Nettuno
Remì Calasso, Presidente Area marina protetta di Porto Cesareo
Maurizio Gubbiotti, Presidente di RomaNatura
Stefano Donati, Direttore Area marina protetta Isole Egadi
Pierpaolo Congiatu, Direttore Parco nazionale dell'Asinara e dell'AMP Isola di Asinara
Corrado Michele, Presidente Area marina protetta Portofino
Alessandro Ciccolella, Direttore Area marina protetta Torre Guaceto
Augusto Navone, Direttore Area marina protetta Tavolara Capo Coda Cavallo
Fabrizio Atzori, Direttore dell'Area marina protetta di Capo Carbonara

Aziende/Alleanze

Alleanza delle Cooperative Italiane (ACI) – Settore Pesca
Alessandro Andreanelli, Amministratore delegato Lush Italia
Catia Bastioli, Amministratore delegato Novamont SpA
Franco Bergamaschi, fondatore e amministratore delegato L'Erbolario
Giulio Bonazzi, Presidente e Amministratore delegato Aquafil SpA
Angelo Bonsignori, Presidente IPPR - Istituto per la Promozione delle Plastiche da Riciclo
Antonello Ciotti, Presidente Corepla
Francesco Ferrante, vicepresidente Kyoto Club
Paola Giacomini, Amministratore delegato Weleda Italia
Marco Scarpis, Amministratore delegato Mareblu
Marco Versari, Presidente Assobioplastiche
  
 

  Ufficio Stampa Marevivo
  Lungotevere A. da Brescia - Scalo de Pinedo
  00196 Roma
  tel. +39 063202949
  


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venerdì 17 novembre 2017

ENERGIA. SEN: ASSOCIAZIONE EBS, NORME INSUFFICIENTI


STRATEGIA ENERGETICA NAZIONALE, EBS: POCHE PROSPETTIVE PER LE BIOMASSE SOLIDE

Tonon: "Norme insufficienti, anche il ruolo delle agro-energie deve essere più centrale"


Roma, 17 novembre 2017. "È stato presentato ufficialmente dal Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e dai ministri Calenda e Galletti lo scorso venerdì 10 novembre, il provvedimento con il quale è stata approvata in modo definitivo la Strategia Energetica Nazionale (SEN). 
Il documento contiene obiettivi ambiziosi, condivisi dall'Associazione Energia da Biomasse Solide (EBS), ed è un passaggio fondamentale per il ruolo, presente e futuro, delle fonti rinnovabili in Italia. 
Tuttavia, la posizione espressa nella SEN relativamente alla nostra tipologia di impianti è nettamente negativa. Non è previsto alcuno sviluppo per le biomasse e le agro-energie, ma solo un tentativo di mantenimento della potenza installata. Siamo convinti che si possa ulteriormente rafforzare il contributo delle biomasse per la produzione di energia elettrica e calore."
Con queste parole Simone Tonon, presidente dell'Associazione EBS, commenta il via libera arrivato lo scorso venerdì da parte del Governo al piano da 175 miliardi di euro per la crescita sostenibile.
EBS - che raggruppa più della metà degli operatori del settore, con una potenza complessiva installata di oltre 280 MW e un impiego di quasi 3 milioni di tonnellate annue di biomassa solida - continua a sostenere, come sottolineato anche nella fase di consultazione pubblica con un documento trasmesso ai ministeri dello Sviluppo Economico e dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, la necessità di rendere ancora più centrale la posizione delle biomasse e delle agro-energie nella Strategia Energetica Nazionale.

"Queste fonti rinnovabili hanno delle caratteristiche uniche che non possono essere ignorate, soprattutto guardando al contributo sotto il profilo socio-economico, ambientale, di gestione del territorio e di integrazione sinergica con il mondo agricolo e forestale" aggiunge Tonon. 

"Non possiamo che condividere, quindi, le preoccupazioni espresse dal ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e, in particolar modo, dal Sottosegretario On. Giuseppe Castiglione circa la poca attenzione che nella SEN è stata data a queste risorse e auspichiamo che si possa correggere questa rotta con i successivi decreti attuativi, in modo da riequilibrare e dare il giusto peso a questo settore, che garantisce livelli occupazionali più elevati rispetto a ogni altra fonte rinnovabile per tutta la durata dell'investimento."

Inoltre, l'Associazione sottolinea i punti di forza dei propri impianti che, grazie alla loro azione sul territorio e alla loro struttura, consentono di mitigare i costi e i danni ambientali in relazione ai rischi naturali. Per questo, secondo EBS, un'apertura della SEN a questo settore con una visione di lungo periodo contribuirebbe a riaccendere la fiducia degli investitori per una tecnologia, come la generazione elettrica da biomasse solide, già in passato oggetto di provvedimenti incoerenti.


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