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lunedì 30 gennaio 2017

ISTRUZIONE – Scuole all’estero, inaccettabile la legge delega approvata in CdM


nlogoanief

 

ISTRUZIONE – Scuole all'estero, inaccettabile la legge delega approvata in CdM: a rischio organici e diritti del personale, servono modifiche


L'attuale schema, in questi giorni all'esame delle commissioni parlamentari, diminuisce infatti ulteriormente l'indennità fissa di sede (-38% dal 2014 per docenti superiori), penalizza il rientro in Italia (no al super-punteggio e sì ad ambiti territoriali), cancella le supplenze (ore aggiuntive obbligatorie per chi è in servizio), svilisce la dirigenza (lontana dall'ISE dei diplomatici), mortifica le reggenze (nessun esonero o indennità), introduce un tetto all'organico di sostegno (10 unità). 


Per il sindacato è un'operazione inconcepibile proseguire coi tagli ai corsi e alle docenze all'estero avviati durante il Governo Monti, che ha già ridotto il numero di corsi e di docenti in servizio fuori Italia, penalizzando la domanda e l'allargamento dell'identità culturale italiana nel mondo. 


Inoltre, solo nel 2015 un docente di scuola superiore, a seguito delle operazioni di spending review, ha perso il 12% di indennità di sede. 


Ora, con la proposta di riforma, si aggiungerebbe un'ulteriore perdita netta del 26%. Svariate le proposte di modifica presentate dal sindacato all'Atto n. 383.


Marcello Pacifico (Anief-Cisal): non possiamo permettere che come 'ringraziamento' al servizio prestato dai precari nell'ultimo quinquennio si proceda alla loro cancellazione. 


Così come sono inaccettabili le probabili riduzioni di organici e gli spezzoni di ore. 

I problemi del precariato si risolvono invece riconoscendone dignità e parità di trattamento, alla luce anche delle ultime sentenze della Cassazione che equiparano il servizio pre-ruolo a quello di ruolo. 


Lo stesso vale per l'indennità tabellare, senza per forza rivolgersi a professionalità esterne non abilitate in Italia per le stesse materie. 


Se passa le delega, piuttosto che scegliere la sede e aver riconosciuto un super-punteggio, il personale si ritroverà suo malgrado nella 'bolgia' degli ambiti territoriali. 


Inoltre i nostri governanti sembrano non sapere affatto che 'reggere' una scuola all'estero, in assenza di un dirigente scolastico, non può prescindere dall'esonero dall'insegnamento e da un trattamento economico adeguato.




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sabato 28 gennaio 2017

MILLEPROROGHE - Da martedì l’esame degli emendamenti in Aula al Senato: ultimo atto per salvare la scuola

Al vaglio di Palazzo Madama giungeranno anche una serie di richieste d'interventi da adottare in vista del prossimo anno scolastico, minacciato dagli stessi gravi problemi che hanno già gravato sulla didattica e formazione degli studenti dell'anno in corso. Tra le modifiche reputate ammissibili, presentate dall'Anief: quelle sui dirigenti scolastici; sulle assunzioni nella scuola dell'Infanzia, oltre che del personale Ata ededucativo; sugli idonei nelle graduatorie di merito, dei vincitori del concorso a cattedra, ma ancora non assunti, che rischiano di rimanere al "palo" per via della possibile prossima soppressione delle stesse graduatorie. Giudicati inammissibile, invece,l'emendamento per ripristinare la figura del ricercatore in ruolo e quello sull'aggiornamento nel 2017/18 delle GaE dei precari, finalizzato all'inserimento di 100mila nuovi abilitati nelle stesse, anche loro ingiustamente esclusi dal piano straordinario di assunzione.

 

Marcello Pacifico (Anief-Cisal)sugli abilitati di seconda fascia d'istituto non ci arrendiamo, poichéchiederemo al Parlamento di cambiare il decreto delegato nella gestione della fase transitoria. Il giovane sindacato, durante le prossime audizioni, riproporrà lo stesso tema al Parlamento poiché sichieda al Governo di modificare la gestione della fase transitoria prevista dal decreto legislativo sulla formazione iniziale e reclutamento della Legge 107/2015. I docenti abilitati hanno diritto a essere assunti al di là dell'anno o della tipologia di abilitazione, specie quando sono impiegati come supplenti annuali (circostanza che si realizza nell'80% dei casi) per fare funzionare le nostre scuole. Noi continueremo la nostra azione per tutto febbraio.

 

Entra nella fase decisiva l'esame del decreto Milleproroghe: martedì prossimo, 31 gennaio, il testo arriverà infatti in Aula a Palazzo Madama, come Atto n. 2630 per la "conversione in legge del D.L. n. 244 approvato il 30 dicembre 2016 recante proroga e definizione di termini". Il documento arriva già "sfoltito" di diversi emendamenti, a seguito dell'esame analitico sulle richieste di integrazione, svolto nelle ultime settimane dalle commissioni parlamentari di competenza, con quella degliAffari costituzionalirelatore il senatore Stefano Collina (Pd), che ha concluso venerdì 26 gennaio la discussione sull'ammissibilità delle modifiche.

 

Al vaglio dell'Aula del Senato arriveranno anche una serie di richieste d'interventi da adottare in vista del prossimo anno scolastico, minacciato dagli stessi gravi problemi organizzativi che hanno già gravato sulla didattica e formazione degli studenti, pure a livello accademico, dell'anno in corso. Tra le modifiche normative, presentate dall'Anief, reputate ammissibili, risultano quelle sui dirigenti scolastici; sulle assunzioni nella scuola dell'Infanzia, oltre che del personale Ata ed educativo; sugli idonei nelle graduatorie di merito dei vincitori del concorso pubblico (cosiddetto a cattedra) ma ancora non assunti e che rischiano di rimanere al "palo" per via della possibile soppressione, dopo tre anni, delle stesse graduatorie.

 

In particolare, viene reputato meritevole di esame dell'Aula l'emendamento n. 4.45 (Stefano, Uras) che "prevede un corso di formazione speciale per sanare il contenzioso in atto all'emanazione della legge 107/2015 avverso l'ultimo concorso a dirigente scolastico del 2011 insieme agli emendamenti analoghi 4.50 e 4.90. L'emendamento 4.47 (Mancuso, Bianconi, Conte, Torrisi, Pagano) e 4.48 (Orrù, Lumia) proroga, invece, i termini per lo stesso corso ai candidati che hanno avuto un contenzioso nel 2004/2006 con la previsione di una nuova sessione".

 

Passa il primo scoglio, quelle delle commissioni del Senato, anche l'emendamento 4.51 (Santini) che "supera il vaglio dell'ammissibilità per assumere 16mila nuovi docenti in organico potenziato per l'infanzia, rispetto agli analoghi". E pure il 4.25 (BlundoMontevecchiSerraPugliaPaglini) e 4.18 (BocchinoCampanellache aprivano anche al persona ATA ed educativo. Tutte queste categorie erano state esclusi dal piano straordinario". Ora, se l'emendamento passerà anche l'esame dell'Aula, docenti dell'Infanzia, personale Ata ed Educatori potranno così avere finalmente diritto alle immissioni in ruolo, sino a oggi inattuate.

 

La modifica 4.19 (Ruta), invece, "proroga la validità delle graduatorie di merito", per l'assunzione dei candidati vincitori del concorso a cattedra, "visti i ritardi relativi all'espletamento dell'ultima procedura concorsuale e dell'attivazione del nuovo sistema di reclutamento e riconosce l'idoneità a tutti coloro che hanno superato l'ultimo concorso a cattedra, insieme ai similari per argomento 4.76 e 4.77 (Giro)".

 

Invece, è stato giudicato inammissibile l'emendamento per ripristinare la figura del ricercatore a tempo indeterminatoche avrebbe sbloccato le assunzioni nelle Università italiane dei più di 20mila dottori di ricerca, assegnisti e docenti a contratto che hanno prestato servizio per l'università ed enti di ricercaCosì come non sono stati dichiarati ammissibili gli emendamenti che chiedevano l'aggiornamento nel 2017/2018 delle GaE dei docenti precari, finalizzato all'inserimento di 100mila nuovi abilitati nelle stesse, anche loro ingiustamente esclusi dal piano straordinario di assunzione.

 

"Anief, tuttavia, – spiega il suo presidente Marcello Pacifico - s'impegna a chiedere al Parlamento di cambiare il decreto delegato nella gestione della fase transitoria. Il giovane sindacato, durante le prossime audizioni, riproporrà lo stesso tema al Parlamento perché chieda al Governo di modificare la gestione della fase transitoria prevista dallo schema di decreto legislativo sulla "formazione iniziale e reclutamento" (Atto n. 377) della Legge 107/2015. I docenti abilitati hanno diritto a essere assunti al di là dell'anno o della tipologia di abilitazione, specie quando sono utilizzati come supplenti annuali (circostanza che si realizza nell'80 per cento dei casi) per fare funzionare le nostre scuole. Noi continueremo la nostra azione per tutto febbraio, considerando che il Milleproroghe – conclude Pacifico – dovrà essere approvato entro il 28 del prossimo mese".



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ANTISISMICA, LE PROPOSTE DI #CATANIASICURA ALL'ARS

Consegnata all'assessore regionale Pistorio la proposta della task force #CataniaSicura

ANTISISMICA: «UN "BONUS CUBATURA" NELLA PROSSIMA LEGGE DI BILANCIO»

Tra le misure previste: registro dei crediti edilizi e istituzione di un fondo garanzia

sui fidi concessi, per ridurre impatto economico sulle famiglie

 

CATANIA - Le proposte fattive della task force #CataniaSicura sono state messe nero su bianco: Ance Catania ha riunito nei mesi scorsi, in un tavolo di lavoro, tutti gli attori della filiera edile del territorio, a partire dagli Ordini di Architetti e Ingegneri e dalle altre categorie professionali, passando per il mondo accademico e la Protezione civile, fino all'Amministrazione comunale, con l'obiettivo di elaborare un modello virtuoso di prevenzione antisismica. «Il documento in cui illustriamo le misure per incentivare gli interventi di adeguamento sismico degli edifici nel capoluogo etneo – ha dichiarato il presidente Ance Catania Giuseppe Piana – è stato consegnato all'assessore regionale alle Infrastrutture Giovanni Pistorio, al fine di sollecitarne il recepimento all'interno della legge finanziaria che dovrà essere approvata dall'Assemblea siciliana. Il criterio fondamentale che guida la proposta – ha continuato – deve essere ricercato nell'importanza di assicurare quanto più possibile la vita e la sopravvivenza delle persone in caso di un evento sismico, che dalle nostre parti potrebbe rivelarsi catastrofico. In questo modo sarà possibile tramandare il patrimonio edilizio messo in sicurezza, conservandone l'identità e il valore storico».

 

Per affrontare e sostenere gli interventi di adeguamento – si legge nella relazione – si suggerisce di affiancare alle detrazioni d'imposta previste dalla Legge di Bilancio per il 2017, una premialità volumetrica da assegnare a chi decide di effettuare gli interventi, introducendo – in attesa del decreto ministeriale che definisca la classificazione sismica degli edifici – una norma transitoria che garantisca comunque l'avvio degli lavori. Si tratta di un "bonus cubatura", cedibile a terzi, che rafforzerebbe la possibilità e la propensione a effettuare le opere, soprattutto da parte della popolazione meno abbiente. Tale misura premiale, che non sarà cumulabile con altri bonus volumetrici, andrà a configurare un "credito edilizio" che, oltre a garantire l'equilibrio economico finanziario dell'intervento, sarà quantificato anche in funzione dei principi di rigenerazione urbana. Le "sostituzioni edilizie" saranno così orientate all'obbligo dell'adeguamento degli standard a parcheggi e verde pubblico.

 

«In questo caso – ha commentato ancora Piana - ferme restando le competenze dei Comuni in relazione all'individuazione delle aree e degli ambiti territoriali su cui è possibile intervenire con i progetti di sostituzione edilizia, sarà la Regione che fornirà le linee di indirizzo e che predisporrà il registro dei crediti edilizi. Nella proposta abbiamo previsto inoltre l'istituzione di un fondo di garanzia per i fidi concessi dagli istituti di credito, al fine di ridurre l'impatto economico degli interventi sulle famiglie e stimolarle così a realizzare i lavori».




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venerdì 27 gennaio 2017

DOPPIO COGNOME: DECARO SCRIVE A SINDACI, NOSTRO RUOLO IMPORTANTE, FACILITIAMO QUESTA FACOLTA’

Il presidente dell'ANCI e sindaco di Bari, Antonio Decaro  ha scritto una lettera a tutti i Sindaci italiani, invitandoli "ad aggiornare i modelli sulla dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà e ad emanare presso gli uffici di stato civile apposite direttive" per facilitare la scelta del "doppio cognome" per i propri figli, resa possibile dalla sentenza 286 della Corte Costituzionale.

"Finalmente – scrive Decaro - anche il nostro Paese comincia a mettersi al passo con i tempi e con le norme di altri paesi  europei, ciò rappresenta un passo in avanti  importante nella nostra società rispetto ai diritti delle donne nella famiglia e nel rapporto paritario tra i genitori". A questo proposito, il presidente dell'ANCI , grazie alla battaglia sostenuta dalla Rete della parità che ha sempre tenuta alta l'attenzione sul tema, richiama il "ruolo che noi Sindaci possiamo svolgere in una fase così importante per l'affermazione del principio di uguaglianza dei coniugi nonché dell'identità personale del minore".

"Per questo – prosegue Decaro nella missiva - al fine di applicare compiutamente i principi di diritto sanciti dalla richiamata sentenza n. 286, Ti invito, se ritieni, ad emanare, per gli uffici di stato civile, apposite direttive in tal senso nonché ad aggiornare i modelli di cui agli articoli 38, 47 e 48 del DPR n. 445/2000 relativi alla dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà con le nuove disposizioni di legge".

Roma, 27 Maggio 2017

 

 



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Abolizione dei Tribunali per i minorenni: il Governo non ascolta gli addetti ai lavori


COMIN coop. soc.
 

Milano, 27 gennaio 2017

Abolizione dei Tribunali dei Minori:
i lavori riprendono in Senato senza che il Governo abbia ascoltato le ragioni degli addetti ai lavori


Raccolte oltre 20mila firme contro il provvedimento

Milano, 27 gennaio 2017 - Riparte la riforma della giustizia minorile con il ritorno all'ordine del giorno del Senato del disegno di legge sul processo civile, approvato alla Camera. Come è noto, il disegno di legge delega al Governo l'abolizione dei Tribunali dei Minorenni, a seguito dell'emendamento n.1.25 proposto dalla deputata del PD Ferranti.

La maggior parte degli operatori del settore ha preso una posizione durissima contro la soppressione dei Tribunali per i Minorenni.
Tra questi magistrati, magistrati minorili, avvocati minorili, ordine degli assistenti sociali, ordine degli psicologi, tutte le organizzazioni che compongono il Gruppo CRC, incaricato di verificare il rispetto in Italia della Convenzione ONU sui diritti dei minori.

Per questo motivo è stata anche lanciata una raccolta firme (l'iniziativa è di Paolo Tartaglione, referente del CNCA Lombardia), per informare i cittadini sui rischi legati al Disegno di Legge.
La petizione ha raccolto ormai oltre 20mila firme, ed è in continua crescita. Tra i primi firmatari, anche Gherardo Colombo, Nando Dalla Chiesa e Giuliano Pisapia.

"A giorni riprendono i lavori al Senato, nonostante tutto il movimento che si è creato contro la riforma per l'abolizione dei Tribunali per i Minori -spiega Emanuele Bana, presidente della cooperativa COMIN di Milano-. Tutti gli addetti ai lavori (ordine degli avvocati, ordine degli psicologi…) si sono espressi contro l'abolizione dei Tribunali per i Minori. Questi pareri, nonostante l'autorevolezza dei portavoce, non sono stati ascoltati. La Commissione Giustizia al Senato sta continuando a lavorare senza aver minimamente preso in considerazione nessuna delle valutazioni a nostro giudizio meritevoli di nota"

Eppure a luglio alcuni senatori -durante un convegno- avevano lanciato segnali di speranza: tra questi, Maurizio Buccarella (M5S), aveva sostenuto le ragioni del dissenso e si era impegnato a sostenerle in Commissione giustizia; Francesco Molinari (Gruppo misto) aveva sostenuto che in commissione Giustizia era arrivato il segnale forte che "c'è qualcosa che non va" e che occorreva quindi dialogare e porre rimedio; Maria Mussini (Gruppo misto), aveva sostenuto che la modifica introdotta alla Camera, inerente ai Tribunali per Minori, era inaspetatta e che tale modifica non la trovava d'accordo. Per questo si era impegnata a lavorare nella Commissone giustizia perché venisse reintrodotto l'articolato relativo al Tribunale per la famiglia


Infine, Federica Chiavaroli (AP NCD-UDC, Sottosegretario alla Giustizia) aveva ripreso le questioni e le critiche dicendo che al Ministro erano chiari i punti di forza e di debolezza dell'attuale sistema e che l'obiettivo dichiarato era di "esaltare i punti di forza e correggere le criticità di questo DDL". 

Nell'occasione dichiarava inoltre che sarebbe stato istituito un momento di confronto aperto alle associazioni interessate per arrivare a superare le criticità.

"Per tutto questo sarebbe importante -conclude Bana- che i mezzi di informazione ascoltassero anche le ragioni di chi è contrario all'abolizione".





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RIFORMA DEL TERZO SETTORE : PREOCCUPATO FERMENTO NEL MONDO DEL VOLONTARIATO - nasce il comitato “laparolaaivolontari”

Roma, 27 gennaio 2017 - Sta in questi giorni girando uno Schema di decreto legislativo che si discosta notevolmente dalle indicazioni contenute nella legge delega per la riforma del terzo settore e che è stato redatto senza che il mondo del volontariato venisse consultato.   

Il testo appare costruito su un'idea verticistica e quindi totalmente estraneo alla realtà del volontariato italiano che vive radicato nel territorio in cui opera. 

Per questo numerosi e qualificati rappresentanti nazionali, regionali e locali di organizzazioni di volontariato, centri di servizio per il volontariato e studiosi si sono riuniti nel comitato "laparolaaivolontari" che ha elaborato proposte specifiche (vedi documento allegato) sulle quali chiede al Governo di aprire un percorso e un dibattito partecipati.  

Il documento è stato inviato al Governo, alle competenti Commissioni parlamentari e ad altre Istituzioni interessate.  

Ha già raccolto centinaia di adesioni.  E' stato anche attivato il sito www.laparolaaivolontari.it dove è possibile visionare e sottoscrivere il documento.    

           

ConVol  Conferenza Permanente delle Associazioni, Federazioni e Reti di Volontariato  convol@convol.it      


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FV e dintorni. Aggiornamenti normativi del 2017



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