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giovedì 27 luglio 2017

Welfare e sprechi: una falla del sistema a cui porre rimedio

Come combattere gli sprechi del Welfare Aziendale

welfare e sprechi
Con gli interventi previsti dalla Legge di Stabilità 2017 è stato fatto un interessante passo in avanti nella dura lotta all'affermazione di un nuovo concetto di Welfare aziendale.
Abbiamo già visto in che modo un lavoratore sereno è anche un lavoratore produttivo, tuttavia, sebbene molto sia stato fatto e altro risulta essere in cantiere, il sistema di Welfare italiano sembrerebbe avere una falla non indifferente.

Ma procediamo con ordine.

Sappiamo bene che il nostro sistema di Welfare è caratterizzato dal trasferimento di ingenti somme di denaro che, nei piani, dovrebbero andare a finanziare l'erogazione di servizi finalizzati al soddisfacimento dei bisogni delle famiglie.

Secondo alcune stime, circa 60 miliardi, più o meno il 50% del fondo sanitario nazionale, sarebbe finanziato direttamente o indirettamente dallo Stato.

Indifferentemente dalle perimetrazioni utilizzate per tale calcolo, e conseguentemente dall'istituto che se ne è occupato, solo 7-8 miliardi si trasformano in veri servizi erogati alle famiglie dai Comuni, tutto il resto rimane liquidità non spesa.

Chiaramente, non possiamo sapere con certezza quanto di questa somma sia destinato a lavori di cura autoprodotti dai caregiver (acquisto servizi, assistenza, infermieri ecc..), sappiamo tuttavia che tali rapporti lavorativi sono caratterizzati da dinamiche irregolari e da forte evasione fiscale.

Una soluzione a questa degenerazione del concetto d Welfare potrebbe essere quella di accrescere maggiormente il ruolo degli organi di intermediazione, con conseguente controllo su una parte più considerevole della somma e sulla qualità complessiva dei servizi erogati. 

Tale intervento ridurrebbe sensibilmente gli sprechi di denaro (incidendo non poco sulla spesa pubblica) e permetterebbe di avere un quadro più chiaro delle domande/offerte, così da offrire a ogni persona la giusta soluzione ai propri problemi.

mercoledì 19 luglio 2017

Il Welfare Aziendale al centro della Legge di stabilità 2017

Un dipendente felice è un dipendente produttivo e fa dell'azienda una risorsa per l'intero Stato. 

Dopo anni di ostinata miopia, anche 'Italia sembrerebbe essersi adeguata alle nuove tendenze in tema di Welfare Aziendale e con la Legge di stabilità 2017 è stato fatto un importante passo in avanti che porta il Bel Paese più vicino agli Stati del nord Europa. 

Tra le misure di Welfare più importanti inserite nella Legge di stabilità 2017, oltre a quelle relative ai premi produzione, sono da segnalare una serie di interventi a tutela della natalità e della conciliazione.

Tale concetto di Welfare Aziendale vuole dunque promuovere nuove modalità di interpretazione del rapporto lavoro/vita privata, dando maggiore penso all'essere umano.


Welfare aziendale

Misure di Welfare Aziendale previste dalla legge di stabilità 2017

Bonus Mamma domani

Si tratta di un premio di 800 euro che viene corrisposto alla nascita o all'adozione di un minore. Tale premio non concorrerà alla formazione del reddito e verrà corrisposto direttamente dall'INPS.

Voucher asili nido

Si tratta di un buono dal valore di 1000 euro che verrà versato per tutti i nati dal 1 gennaio 2016, al fine di facilitarne la frequentazione di un asilo nido pubblico o privato

Verrà inoltre offerto un servizio di assistenza domiciliare per i bambini di età inferiore ai tre anni e affetti da gravi patologie croniche. 

Esistono numerosi network per agevolare i genitori nella ricerca della struttura più idonea, uno tra tutti è Jointly (https://jointly.pro/) ma l'elenco è infinito, e quindi non dovrebbe essere particolarmente complesso usufruire di tale servizio.

Congedo per padre lavoratore

Tale congedo parentale aumenta a 2 giorni per il 2017, e 4 per il 2018, e può essere richiesto entro 5 mesi dalla nascita.

Voucher baby sitter

Vale quanto detto per gli asili nido. Si tratta della possibilità per madri lavoratrici di richiedere voucher per servizi di baby sitting per un valore di 600 euro mensili erogabili per 6 mesi. 

Fondo di sostegno alla natalità per accesso al credito

Viene istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri un fondo rotativo per sostenere le famiglie e incentivare la natività. 

Contratti d'investimento resi nulli da Corte Appello Bologna - La "forma" è sostanza.


["Alessandro Maola Comunicazione"]

Risparmiatori Lehman Brothers: la "forma" è sostanza, contratti d'investimento resi nulli da Corte Appello Bologna.
Due sentenze che saranno utili per gli azionisti Carichieti, Banca Etruria, Banca Popolare di Ancona e Cassa di Risparmio di Ferrara
Importantissime vittorie dello studio BDF degli avv.ti Manes Bernardini (Bologna), Stefano Di Brindisi (Ferrara) e Giovanni Franchi (Parma) in materia di risparmio tradito.
Diversi anni fa si era rivolta allo studio BDF una famiglia di Bologna, denunciando di avere perso i propri investimenti in obbligazioni Lehman Brothers.
Proposte due cause civili contro la Cassa di Risparmio di Bologna, l'istituto che aveva alienato i titoli , il Tribunale di Bologna aveva respinto le domande, condannando i risparmiatori al pagamento di ingenti spese di lite.
La Corte d'appello di Bologna con le sentenze n. 1639/17 e 1659/17 ha riformato nei giorni scorsi le appellante decisioni, ravvisando la nullità dei contratti generali d'investimento per non essere gli stessi stati sottoscritti dal legale rappresentante dell'istituto, e condannato quest'ultimo al rimborso del prezzo, dedotto quanto percepito dalla vendita delle obbligazioni, oltre interessi e spese di lite.
Ma non è questo il solo motivo per cui la Corte felsinea ha riformato le due sentenze del Tribunale. Secondo quei giudici la banca non ha dimostrato di aver comunicato ai clienti che quei titoli erano speculativi e rischiosi, come pure di averli informati, nel corso del rapporto, della perdita di valore che gli stessi stavano avendo, così dal consentir loro di venderli e di ridurre le perdite.
Per l'avv. Franchi dello studio BDF, che unitamente all'avv. Caccavo ha seguito le pratica, "Queste sono sentenze importantissime, che dimostrano l'attenzione rivolta dalla Corte d'appello di Bologna alla tutela dei risparmiatori sotto ogni aspetto, questioni di forma incluse".
"Questioni di forma, al pari di quelle relative alla mancata comunicazione delle continue perdite di valore che le stesse stavano avendo – sottolinea l'avv. Di Brindisi di Ferrara – che vengono costantemente in considerazione anche per le azioni delle quattro banche finite in default, ossia Carichieti, Banca Etruria, Banca Popolare di Ancona e soprattutto Cassa di Risparmio di Ferrara, per i possessori delle quali lo studio BDF sta depositando diversi ricorsi, analoghi a quelli su cui si è pronunciata la Corte d'appello di Bologna".




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martedì 18 luglio 2017

LA POLITICA ITALIANA PERPETRA PRIVILEGI INCOSTITUZIONALI PER INTERESSI DI PARTE NEL PROVVEDIMENTO PER LA CRESCITA DEL MEZZOGIORNO, UN COMMA PER EVITARE LE TASSE


Benefici fiscali non solo alle cooperative agrarie, ma anche a tutte le società in cui i consorzi agrari abbiano una maggioranza. Una politica subdola, meschina, che legittima un privilegio per pochi inserendo clandestinamente un emendamento all'interno di una norma che ha obiettivi utili e ben diversi, ovvero favorire lo sviluppo nel Mezzogiorno. Il riferimento va alla Gazzetta Ufficiale n. 141 del 20 giugno 2017 e al decreto-legge 20 giugno 2017, n. 91, recante disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno. Il provvedimento, trasmesso al Senato per la conversione con il relativo disegno di legge (S. 2860) sono ora all'esame della Commissione Bilancio del Senato. Stanno in altre parole per essere approvati.

I "perché" sono ovviamente da ricercarsi nelle lobby, negli interessi di parte, negli ingiusti privilegi partitici. Nel 2010 è stato il Governo di centro-destra a dare ai Consorzi agrari lo stato di cooperativa a mutualità prevalente, sebbene non avessero i requisiti stabiliti dal Codice Civile. Tra i requisiti previsti, ovviamente impunemente ignorati, c'è quello di svolgere la propria attività prevalentemente a vantaggio dei soci e, ancora, l'obbligo di depositare i bilanci per dimostrare il rispetto di determinate limitazioni previste dalla legge. La mutualità prevalente garantisce vantaggi di natura fiscale, ammessi dal sistema costituzionale italiano proprio in ragione dell'attività mutualistica che le società cooperative dovrebbero svolgere per loro stessa natura. A differenza delle società di persone o di capitali, che operano per generare utili, le società cooperative dovrebbero infatti agire unicamente allo scopo di assicurare ai soci lavoro, o beni di consumo, o servizi, a condizioni migliori di quelle che otterrebbero dal libero mercato. Peccato che le cooperative agrarie facciano anche altro.

A questa beffa del 2010 sta per aggiungersene un'altra. Il Governo di centro- sinistra sta infatti in questi giorni estendendo la mutualità prevalente e annessi privilegi fiscali dai consorzi agrari alle società da loro controllate.  Un ignobile obbrobrio legislativo che non solo va contro i dettami costituzionali, ma crea dei vantaggi parziali inammissibili all'interno di una categoria già pesantemente in crisi come quella agraria, esponendo le aziende agrarie non protette politicamente ad un ulteriore sbilanciamento che si somma alla concorrenza internazionale e al calo dei consumi.

"Un assurdo reso inqualificabile dalle evidenti conseguenze che l'approvazione di questo emendamento avrà su tutte le famiglie. L'estensione di tali agevolazioni fiscali cadrà infatti sugli italiani per i vincoli di bilancio che lo Stato deve rispettare" tuona Fabio Manara, Presidente della Federazione Nazionale delle rivendite agricole Compag, attivo e presente nei tavoli di discussione di vari Ministeri tra cui il Ministero delle Politiche Agricole, il Ministero della Salute, quello dell'Ambiente e quello dello Sviluppo Economico per dare voce alle minoranze indipendenti del comparto agricolo. "Una mossa atta a favorire quei consorzi agrari che da anni conducono un'attività in continua perdita a causa della malsana gestione dettata da logiche politiche piuttosto che dalle regole della buona conduzione aziendale, logiche che nella politica cercano gli appoggi per poter sopperire alle proprie carenza manageriali" chiude Manara.

A pagare ancora una volta non sarà la politica, ma le aziende sane chiamate a pagare tasse a strozzo in un contesto di concorrenza sleale, e le famiglie, agonizzante risorsa che copre da sempre i buchi di bilancio pubblico creati per decenni da un sistema politico inadeguato e dedito più al proprio interesse che a battersi per l'equità sociale e per creare una struttura economica basata su una sana e libera concorrenza, regolata da leggi giuste che favoriscano la crescita e lo sviluppo.  


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giovedì 6 luglio 2017

FIPER: La mancanza di una Legge Quadro e le disparità nell’incentivazione unite ai vari ritardi burocratici rischiano davvero di deprimere il settore del Teleriscaldamento a biomassa

Convegno "La disciplina delle incentivazioni e delle rinnovabili. Evoluzioni e problematicità"

FIPER: La Mancanza di una Legge Quadro e le disparità nell'incentivazione unite ai vari ritardi burocratici rischiano davvero di deprimere il settore del Teleriscaldamento a biomassa.

Walter Righini: "Viene da chiedersi se lo sviluppo del Teleriscaldamento con la sua forte valenza territoriale e i suoi benefici ambientali rientrino ancora  nell'interesse generale del Paese"

Milano 6 Luglio 2017 - Si è svolto oggi a Milano, organizzato dall'Università Cattolica del Sacro Cuore, il Convegno dal titolo "La disciplina delle incentivazioni e delle rinnovabili. Evoluzioni e problematicità"

La FIPER, Federazione Italiana dei Produttori di Energia da Fonti Rinnovabili, ha portato la propria esperienza per contribuire a fare un quadro il più possibile completo della situazione attuale con uno sguardo rivolto alle problematiche dell'incentivazione nel settore del Teleriscaldamento a biomassa.

"La Direttiva Europea sull'Efficienza Energeticacommenta Walter Righini Presidente FIPERriconosce un ruolo di primo piano allo sviluppo del teleriscaldamento efficiente per la riduzione di energia primaria e l'impiego di fonti presenti sul territorio europeo. Ma in Italia, l'aver conferito mandato all'AEEGSI  (nel DL 102/2014 di recepimento) di promuovere il teleriscaldamento e la concorrenza attraverso l'attribuzione di funzioni regolatorie specifiche, senza però definire una legge quadro per il settore. Dalle ultime consultazioni pubbliche avviate da AEEGSI, risulta evidente tra gli operatori che un approccio regolatorio stringente così come proposto dall'Autority stessa, diminuirà la competitività degli impianti di tlr a biomassa rispetto altre forme di riscaldamento presenti sul mercato anziché favorirne il loro sviluppo".

Un altro grande problema, secondo FIPER, riguarda la disparità di trattamento che esiste nelle incentivazioni tra chi produce energia elettrica e chi produce energia termica utilizzando biomasse legnose. "L'aver riconosciuto i Certificati Verdisottolinea Walter Righinia chi produce energia elettrica utilizzando la biomassa legnosa ha favorito in Italia l'avvio di centrali di taglia medio –grande (10-50 MWe) che dissipano il calore contemporaneamente prodotto a fronte però di un'offerta di biomassa a livello locale spesso incapace di soddisfare la richiesta continua (paria circa 8000 ore/anno) di questa tipologia di impianti, determinando così forti importazioni di biomasse dall'estero. Fiper condivide a riguardo l'orientamento della SEN di trasferire la politica di incentivazione verso altre tecnologie più performanti e propone ad esempio di incentivare e favorire le imprese forestali operanti sul territorio".

Il ritardo legislativo e la burocrazia sono infine gli altri due fattori che costituiscono un blocco per l'attrazione degli investimenti nella realizzazione di nuove reti di tlr o nell'estensione delle esistenti. A titolo di esempio, il d.lgs.28/2011 ha costituito il fondo di garanzia per la realizzazione delle reti di tlr, convogliato poi nel fondo di efficienza energetica, ad oggi non è ancora disponibile sul mercato per la mancanza del decreto attuativo relativo al suo funzionamento. Attualmente è accantonato presso la Cassa Conguaglio un gettito di circa 120 milioni di Euro che potrebbe essere usato allo scopo.

"Le prospettive di penetrazione del teleriscaldamento a biomassa - conclude Walter Righini - sono di estremo interesse per lo sviluppo delle aree interne italiane, e penso anche alle zone colpite dal recente sisma, e per gli importanti effetti ambientali derivanti da una programmata, continuativa e funzionale gestione forestale. Resta da capire però se la realizzazione di questi progetti, a forte valenza territoriale, rientri ancora nell'interesse generale del Paese: da quello che vediamo…. ". 




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lunedì 3 luglio 2017

COMAFIA, M5S: "LEGGE FUNZIONA, ADESSO COLPIRE ECOREATI DEI COLLETTI BIANCHI"


Roma, 3 luglio 2017 - «Una legge che funziona, che porta i suoi frutti, a un'architrave normativa e amministrativa da organizzare e finanziare affinché non si spuntino le armi di chi combatte contro gli ecoreati»: questo il commento dei parlamentari del MoVimento 5 Stelle delle Commissioni Ambiente di Camera a e Senato al rapporto sulle Ecomafie presentato questa mattina da Legambiente. 


«Sono aumentati gli arresti ma ancora oggi abbiamo un ecoreato ogni tre ore. Ed è intollerabile. Soprattutto perché come sottolinea il rapporto di Legambiente la corruzione in campo ambientale è ancora molto forte. E certamente non aiuta lo scardinamento a cui stiamo assistendo del corpo che in tutti gli altri rapporti di Legambiente deteneva il record di azioni di contrasto agli scordati, e cioè il Corpo Forestale dello stato. In un periodo in cui c'è una recrudescenza degli incendi con un attacco al nostro patrimoni boschivo, sappiamo che  gli agenti del corpo Forestale accorpati nei vigili del fuoco sono negli uffici con compiti amministrativi se non a fare fotocopie. Tutto ciò è inaccettabile perché si sta sprecando un patrimonio nazionale», sottolinea la senatrice Paola Nugnes del MoVimento 5 Stelle componente della Commissione Ambiente e della Bicamerale sul ciclo dei rifiuti
 «Agli ecoreati denunciati da Legambiente vanno aggiunti quelli "legalizzati" come i fanghi di depurazione trasformati in gessi e ceneri di inceneritori infilate in conglomerati cementizi provocando l'inquinamento di suoli e falde», denuncia Alberto Zolezzi, deputato M5S in Commissione Ambiente, primo firmatario di una risoluzione in discussione  in queste settimane che ha l'intento di modificare la normativa.  

Secondo Salvatore Micillo, deputato M5S e firmatario della legge sugli ecoreati, «il 7% in meno di reati ambientali e un recupero di ben 6 miliardi di euro sono solo un primo passo. Dobbiamo recuperare 20 anni di inquinamento, 20 anni di mancanza dell'agenda politica dei partiti. Ci sono ancora molte parti d'Italia in cui l'emergenza ambientale non è terminata, dove la nostra pressione per far emergere mancanze e visioni non terminerà mai».



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DISABILITA': ECCO LA NORMA PER GLI IMPIANTI "A PROVA DI HANDICAP" | In Italia 1 alloggio su 10 non adeguato

In Italia oltre 2.000.000 di abitazioni non adeguate. Nuova norma pone l'Italia tra i Paesi più avanzati e attenti al sociale

 

Milano, 3 luglio 2017 – Un alloggio su 10, ovvero oltre 2.000.000 di abitazioni italiane e di strutture residenziali, non ha impianti adeguati alle esigenze di persone con disabilità.

È questo il risultato delle analisi di Prosiel, associazione italiana senza scopo di lucro per la promozione della sicurezza e dell'innovazione elettrica, che a conclusione di una specifica riflessione sul tema della disabilità ha elaborato, in collaborazione con il Comitato Elettrotecnico Italiano, la Norma CEI 64-21.

Il documento, innovativo sia per il contesto italiano che per quello europeo, definisce per la prima volta gli standard degli impianti elettrici delle residenze utilizzate dalle cosiddette utenze deboli come anziani, portatori di handicap o persone con specifiche necessità.

"Se la domotica, le applicazioni digitali e l'internet of things sono spesso considerate poco più che un vezzo – sottolinea Luca Bosatelli, Presidente di Prosiel – per le persone con specifiche necessità diventano lo strumento determinante per la conquista di una vita autonoma ed indipendente. Con questa nuova norma – ha aggiunto Bosatelli – l'Italia fa un grande passo avanti rispetto al proprio livello di attenzione sociale.



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