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mercoledì 30 ottobre 2019

TRASPORTO, APPROVATE LE NUOVE NORME PER IL NOLEGGIO AUTOBUS CON CONDUCENTE

TRasporto, approvate le Nuove norme

per il noleggio autobus con conducente

Semplificata e uniformata in tutto il territorio regionale la procedura per l'esercizio dell'attività, istituita la carta dei servizi, regolamentate le sanzioni per chi viola la legge

                                

Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto nell'occasione da Giuseppe Cangemi, ha approvato con 27 voti favorevoli e 6 astenuti la nuova legge sul noleggio di autobus con conducente. Si tratta di disposizioni regionali che recepiscono la legge statale n. 218 del 2003 e il regolamento comunitario del 2009, norme che regolano la materia improntandosi ai principi di tutela della concorrenza e di trasparenza del mercato e affidano alle Regioni il compito di stabilire le modalità per il rilascio del titolo abilitativo e quello di istituire un registro delle imprese. Il testo approvato individua nei comuni i soggetti competenti al rilascio di tale titolo e rimette a un successivo regolamento della Giunta regionale l'attuazione delle relative disposizioni.

La legge nasce dall'unificazione di due proposte rispettivamente firmate da Emiliano Minnucci (Pd) ed Enrico Cavallari (gruppo misto). 


Punti più significativi sono la funzione della Regione e le modalità di rilascio delle autorizzazioni: non esistono limiti territoriali regionali per l'esercizio dell'attività. Come strumento per l'autorizzazione all'esercizio viene adottata la Segnalazione certificata di inizio attività (Scia), in capo al Comune dove l'impresa ha la sua sede, che andrà presentata allo Sportello unificato delle attività produttive (Suap). In sostanza, si recepisce la legge nazionale, uniformando le regole in tutta la Regione e adottando uno strumento più semplice e rapido. La definizione del dettaglio del contenuto della Scia è demandato a un regolamento, che dovrà essere adottato dalla Giunta, sentita la commissione consiliare competente, entro 120 giorni dall'entrata in vigore della legge. In capo alla Regione resta l'attività di controllo, attraverso una commissione, nella quale saranno rappresentati gli enti locali, le associazioni degli utenti e delle imprese, che acquisirà la documentazione dai singoli Suap, per valutare l'efficacia degli sportelli.

La Regione avrà anche il compito di tenere un registro, nel quale saranno annotati tutti i dati delle imprese, comunicati dai Suap.

Viene, poi, introdotta una carta dei servizi: lo schema tipo sarà predisposto dalla Giunta regionale, sentite le associazioni di categoria. Le imprese dovranno trasmettere la carta dei servizi adottata, con eventuali modifiche allo schema tipo allo Sportello unificato di riferimento.

Vengono, infine, disciplinate le sanzioni, adeguandole alla normativa nazionale, per eventuali infrazioni sulla sicurezza, le regolarità dell'attività, la documentazione, la qualità del servizio.


In sede di dichiarazione di voto Emiliano Minnucci ha sottolineato il lavoro di ascolto delle imprese e degli utenti che ha caratterizzato l'iter della proposta: "Facciamo un passo in avanti significativo per migliorare il settore, ora dobbiamo proseguire il lavoro anche su altri temi, a partire dal trasporto pubblico". Soddisfazione condivisa anche da Enrico Cavallari che ha sottolineato il lavoro fatto, sia in commissione che in Aula. Secondo Antonio Aurigemma (gruppo misto), annunciando l'astensione del suo gruppo ha spiegato che "si poteva fare di più, soprattutto per quanto riguarda la protezione delle aziende del Lazio, in un regime di concorrenza corretta. Accogliamo l'impegno della maggioranza a riprendere l'argomento in un futuro provvedimento". Astensione dichiarata anche da Fabrizio Ghera (FdI) per il quale "sono rimasti dei punti non condivisibili".  

Semplificazione, Decaro: “Nostra proposta di legge garantisce più efficienza ai cittadini. E snellire le procedure farebbe risparmiare”

Semplificazione, Decaro: "Nostra proposta di legge garantisce più efficienza ai cittadini. E snellire le procedure farebbe risparmiare"

 

"È legittimo che un Comune, che sia grande come Roma o piccolo come Morterone, che possa contare su diverse migliaia di dipendenti o soltanto su tre, sia obbligato a tenere aggiornate tra 100 e 150 informazioni e comunicazioni, a cadenze diverse, verso diverse articolazioni dello Stato? È davvero indispensabile che per un concorso bandito per assumere personale nei Comuni, quindi per risolvere una carenza ormai cronica di organico, si debbano attivare 16 procedure amministrative che assorbono fino a un anno e mezzo di tempo? Più ancora che legittima, io e tutti i sindaci italiani ci domandiamo se questa situazione sia logica" dichiara il presidente dell'Anci e sindaco di Bari Antonio Decaro.

"La battaglia per la semplificazione amministrativa che abbiamo attivato oltre un anno fa raccogliendo suggerimenti e indicazioni da tutti i sindaci, parte da questo fatto. È una battaglia di liberazione. Per questo abbiamo chiamato la proposta di legge che oggi illustriamo alla commissione Affari istituzionali della Camera, "Liberiamo i sindaci". Liberando i sindaci, liberiamo le nostre comunità e rendiamo più semplice la vita ai cittadini. Non stiamo ponendo all'attenzione del parlamento questioni che stanno a cuore a qualche dirigente comunale. Si tratta di consentire ai sindaci di mantenere gli impegni assunti quando sono stati eletti, di garantire efficienza ai cittadini e anche di risparmiare. Per tutti gli obblighi informativi e di comunicazione di atti allo Stato, ogni Comune deve tenere impegnato almeno un dipendente, un istruttore amministrativo,  che costa 35mila euro all'anno. Se moltiplichiamo questo costo per il numero dei Comuni, solo snellendo le comunicazioni allo Stato risparmieremmo circa 280 milioni di euro. Siamo convinti che il parlamento sosterrà questa iniziativa che parte dai territori attraverso le proposte dei sindaci italiani".

 

Roma, 30 ottobre 2019



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giovedì 10 ottobre 2019

Protezione civile, Decaro risponde a Borrelli: “Per allerta efficace, snellire la filiera della comunicazione”

Protezione civile, Decaro risponde a Borrelli: "Per allerta efficace, snellire la filiera della comunicazione"

 

"Bene rafforzare i sistemi di allertamento della popolazione con piattaforme unitarie che possano comunicare direttamente ai cittadini l'immediato pericolo, gli allerta meteo severi e altre tipologie di rischi. Da tempo noi sindaci, attraverso l'Anci, abbiamo segnalato il sistema inadeguato degli "alert" gestiti a livello regionale con indici, colori e livelli di rischio differenti tra Regione e Regione, cosa che è stata omogeneizzata a livello nazionale grazie ad un lavoro del dipartimento di protezione civile, insieme ai Comuni e alle stesse Regioni. Adesso si passa al passo successivo è cioè evitare tempi morti tra l'esigenza di comunicare ai cittadini una situazione di pericolo che sta per manifestarsi e i diversi passaggi tra centri di competenza, Regioni, Prefetture, Province e infine i Comuni. Spesso in questa filiera complessa, e non sempre ordinatamente regolata, i sindaci sono stati quelli più esposti perché sono i terminali delle attività. La cosa importante è tenere sempre al centro l'interesse dei cittadini e in particolare rendere sempre più efficienti quei sistemi, grazie alle nuove tecnologie, che sulla Safety e Security possono fare la differenza e salvare vite umane in condizione di imminente pericolo". Lo dichiara il presidente dell'Anci e sindaco di Bari Antonio Decaro.

 

 

Roma, 9 ottobre 2019



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lunedì 7 ottobre 2019

Legge di Bilancio: ANCI e UPI scrivono a Presidente Conte


Legge di Bilancio: ANCI e UPI scrivono a Presidente Conte

Decaro e de Pascale "Subito un tavolo per Città e territori"

 

Il rilancio degli investimenti locali, la messa in sicurezza del patrimonio pubblico, la stesura dell'Agenda urbana e di un nuovo piano per le periferie, risorse certe per garantire ai cittadini i servizi essenziali, la ristrutturazione del debito degli enti locali: sono queste le priorità su cui il Presidente di ANCI, Antonio Decaro, e il Presidente di UPI, Michele de Pascale, hanno chiesto al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, l'avvio di un confronto in vista della predisposizione della Legge di Bilancio 2020.

 

Non solo un incontro sottolineano nella lettera inviata al Presidente del Consiglio i due Presidenti, a nome dei sindaci che amministrano i Comuni, le Città metropolitane e le Province – ma l'apertura di un vero e proprio tavolo di confronto "per affrontare insieme questioni che se non risolte metteranno a rischio l'erogazione dei servizi essenziali ai cittadini" e condividere le possibili soluzioni, prima che la Legge di Bilancio sia approvata.

 

Roma, 7 ottobre 2019



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