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venerdì 30 novembre 2018

Giambrone & Partners Vincitore Top Legal Awards: Studio Legale dell'Anno - Isole

Top Legal Awards 2018

Giambrone & Partners vincitore premio Studio dell'AnnoIsole


Continua il successo del giovane avvocato palermitano Gabriele Giambrone, da anni stabilitosi nella City londinesee a capo di uno studio legale internazionale con oltre cento professionisti dislocati nelle principali capitali europee

Quest'anno, lo studio Giambrone & Partners è statoinsignito del prestigioso riconoscimento come "MigliorStudio Legale Italiano" per la Sicilia e la Sardegnaall'interno dell'evento annuale organizzato da TopLegalAwards a Roma, dove ogni anno vengono selezionati imigliori avvocati in Italia. 

Lo studio fondato dallAvv Gabriele Giambrone si è distintoper avere assistito un fondo di investimento tedesco nella piùgrossa operazione immobiliare del 2018 in Costa Smeraldanel settore turistico alberghiero con un investimento globalepari a €50milioni. 

Inoltre, la giuria tecnica ha altresì apprezzato la continua crescita dello studio Giambrone che per il 2019 ha giàannunciato l'apertura di nuove sedi in Nord America e nelMedio Oriente. "Questo premio è il coronamento di un progetto iniziato 15 anni fa quando aprii una piccola sede a Palermo con due colleghe ed una segretaria prima di trasferirmi a Londra L - afferma l'AvvGiambrone, Managing Partner dello studio - Desidero ringraziare tutti icolleghidipendenti e collaboratori perché senza la lorodedizione e attenzione nella gestione dei clienti non avremmomai raggiunto questo importante obiettivoSono davvero fierodi avere rappresentato l'avvocatura siciliana all'evento piùimportante dell'annoequivalente alla notte degli Oscar per inon addetti ai lavori, e continuerò ad impegnarmi per la crescita delle studio a livello internazionale per far conoscereil meglio della tradizione giuridica siciliana in tutto il mondo"

 



Giambrone is a mid-tier international law firm with offices in London, Rome, Milan, Palermo, Barcelona, Glasgow, Liverpool, Munich and Tunisia; advising in both commercial and private clients on a wide range of legal and commercial issues including complex cross-border matters ranging from banking and finance, Forex fraud, mergers & acquisitions, immigration, intellectual property, cross-border debt collection and employment.  Giambrone also advises in divorce, probate, real estate, employment, personal injury for private clients.

Giambrone -    Juxon House100 St Paul's Churchyard,  LondonEC4M 8BU



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DL SICUREZZA: COLDIRETTI, STOP ANTIMAFIA EVITA BLOCCO FONDI UE

DL SICUREZZA: COLDIRETTI, STOP ANTIMAFIA EVITA BLOCCO FONDI UE

Scongiurata burocrazia per oltre 700mila aziende agricole

 

Il positivo via libera all'esenzione dall'obbligo della presentazione della documentazione antimafia per le domande di fondi europei inferiori ai 25mila euro evita il rischio di un blocco dei pagamenti che avrebbe colpito oltre settecentomila aziende agricole. Ad annunciarlo è la Coldiretti dopo il voto alla Camera del Decreto sicurezza che, tra gli altri provvedimenti, ha disposto la proroga a tutto il 2019 della possibilità per gli agricoltori di non dover produrre i certificati antimafia. Si tratta di una misura importante che va nella direzione della sburocratizzazione richiesta da Coldiretti e che Governo e Parlamento hanno ora accolto. Senza il "decreto sicurezza", e la successiva legge di conversione – spiega Coldiretti -, dal 1° gennaio 2019 sarebbe scattato l'obbligo di presentazione della documentazione antimafia per le domande di aiuto di importo superiore a 5.000 euro, con il conseguente rischio di aggravi burocratici e di forti rallentamenti nell'erogazione nei pagamenti degli aiuti comunitari alle imprese agricole, compreso il pericolo di un vero e proprio stop generale. L'obbligo – ricorda Coldiretti – resta invece per i fondi comunitari superiori ai 25mila euro, nonché per chi ha in concessione terreni demaniali. Un passo avanti verso l'alleggerimento degli obblighi burocratici a carico degli agricoltori che – conclude Coldiretti – sottraggono al lavoro ben cento giorni all'anno.  



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mercoledì 28 novembre 2018

Audizioni, Energia PÉRUZY: SISTEMA INFORMATIVO INTEGRATO, ALLEATO PREZIOSO PER LA RIFORMA DEGLI ONERI GENERALI DI SISTEMA

PÉRUZY: SISTEMA INFORMATIVO INTEGRATO, ALLEATO PREZIOSO PER LA RIFORMA DEGLI ONERI GENERALI DI SISTEMA



Roma 28/11/2018 – "L'unica possibilità di prosciugare all'origine il bacino del non versato, sia da parte dei consumatori che da parte dei venditori, risiede in un sistema di monitoraggio che potrebbe essere svolto dal Sistema Informativo Integrato che diverrebbe, così, un alleato prezioso per la riforma della disciplina degli oneri generali di sistema. Inoltre permetterebbe di capire quale sia lo stato reale delle partite economiche in campo e di attivare azioni e meccanismi che possano scoraggiare e interrompere comportamenti opportunistici a tutti i livelli".

È quanto dichiarato da Andrea Péruzy, Amministratore Delegato e Presidente di Acquirente Unico, durante l'audizione in materia di riscossione degli oneri generali del sistema elettrico presso la X Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo.

L'AD di Acquirente Unico si è soffermato anche sull'insolvenza dei clienti finali dovuta a condizioni di disagio economico. "Per questi casi non può vigere un approccio sanzionatorio. Diversamente, occorre rafforzare il sistema di tutele per ridurne il rischio di insolvenza".

Il riferimento di Péruzy è stato all'automatizzazione del bonus energia – l'agevolazione in bolletta, oggi applicata alle famiglie meno abbienti – attraverso l'interoperabilità delle anagrafiche dei clienti finali del SII con la banca dati INPS. Misura che permetterebbe di ampliare il numero dei beneficiari, oggi assai inferiore a quello degli aventi diritto a causa della farraginosità dell'iter amministrativo per la richiesta del bonus.

"Un soggetto centrale della riscossione - conclude Péruzy - risolverebbe certamente le criticità presenti sia nel modello garanzie che nel modello canone Rai. L'attribuzione ad un soggetto, pubblico e terzo, dell'attività di gestione e di esazione degli incassi (concernenti la sola componente Oneri della bolletta), centralizzando i rischi, solleverebbe la filiera dal costo finanziario delle garanzie. Questo modello, peraltro, avrebbe il pregio di riavvicinare l'attività del venditore alla sua essenza, permettendogli di dedicare tutte le sue risorse alla competizione".



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° Acquirente Unico è la società pubblica alla quale, nell'ambito del processo di liberalizzazione del mercato elettrico, per legge è affidato il compito di acquistare elettricità per le famiglie e le piccole-medie imprese rimaste nel mercato tutelato - oltre 24 milioni di utenti (di cui circa 20 milioni domestici) - che non hanno quindi ancora scelto il loro fornitore sul mercato libero.
Nel 2017 l'azienda ha approvvigionato circa 56 TWh, pari a a circa il 17% del fabbisogno nazionale di energia elettrica.
Ad AU, che opera sulla base delle direttive del Ministero dello Sviluppo Economico e delle delibere dell' Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, sono state poi affidate altre competenze, di fatto una "holding di servizi" indipendente per meglio tutelare i consumatori e per favorire il processo di liberalizzazione del mercato elettrico e del gas.
Tra queste, la gestione dello Sportello per il consumatore Energia a Ambiente per conto dell'Autorità per informare i consumatori sui propri diritti nei mercati dell'energia e supportarli nella risoluzione gratuita delle controversie con i propri fornitori, oltre che per supportare la stessa Autorità nell'individuazione delle anomalie di mercato; la realizzazione e gestione del SII-Sistema Informativo Integrato, prima piattaforma digitale per uno scambio sicuro e affidabile di dati tra tutti gli operatori per favorire lo sviluppo del mercato; il Servizio di Conciliazione clienti energia, per dirimere celermente le controversie tra consumatori e operatori senza ricorrere alla via giudiziaria e senza oneri; la gestione dell'OCSIT, l'organismo di gestione delle scorte petrolifere di sicurezza per assicurare in maniera efficace e sicura gli approvvigionamenti del Paese.


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sabato 17 novembre 2018

Ordine Avvocati Napoli Nord, arriva la risposta del Ministro Bonafede: visita a breve

Il ministro Bonafede risponde all'appello dell'Ordine degli Avvocati di Napoli Nord, visita a breve

Il Guardasigilli ha telefonato il presidente Mallardo a poche ore dall'invio della lettera aperta. "Fondo speciale da cui attingere per gli interventi urgenti".


Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede risponde presente all'appello lanciato dal presidente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Napoli Nord Gianfranco Mallardo

A seguito della lettera aperta di mercoledì scorso, inviata dal Presidente del COA di Napoli Nord al Ministro della Giustizia sul gravissimo stato di difficoltà degli uffici giudiziari dell'area di Napoli Nord, il Ministro ha telefonato, alle 22.00 circa del 16 novembre 2018, il Presidente Mallardo.

Il Ministro Bonafede si è voluto informare personalmente con il Presidente Mallardo sui motivi dell'invio e sul contenuto della lettera e su tutta la situazione dell'intero circondario territoriale di Napoli Nord, sia del Tribunale che dei Giudici di Pace.

"Ho parlato lungamente al telefono con il ministro del problema del Giudice di Pace – dichiara Mallardo - e dello stato di pre-dissesto dei Comuni su cui ricadono le spese di mantenimento. Gli ho descritto le condizioni di alcuni uffici menzionando l'episodio occorso ieri all'ufficio del Gdp di Marano dove l'attività si è fermata per la mancanza di una fotocopiatrice. Gli ho altresì descritto della convenzione con l'associazione Carabinieri per far funzionare il Gdp di Napoli Nord. Insomma, ho posto il problema del funzionamento dei Gdp in via principale".

"Il Ministro – aggiunge Mallardo - preso atto della situazione ha dichiarato di voler attingere ad un fondo speciale già esistente e disponibile per interventi urgenti."

Il Ministro, dopo un lungo e cordiale colloquio, ha dichiarato al Presidente Mallardo la sua disponibilità a venire al più presto in visita presso la sede dell'Ordine degli Avvocati ed il Tribunale di Napoli Nord.

Inoltre, Bonafede ha ribadito la sua volontà di attingere allo stesso fondo per intervenire per le necessità più immediate dei Tribunali in sofferenza, con interventi strutturali e approfonditi nel più breve tempo possibile.

"Si tratta di un gesto di attenzione del Ministro della Giustizia nei confronti delle richieste dell'Ordine degli Avvocati di Napoli Nord che abbiamo apprezzato vivamente, non solo per la celerità con cui è avvenuto, ma per la concretezza dell'aiuto offerto", dichiara Mallardo.

 



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Corte di Cassazione su morte Magherini: il commento di Amnesty International Italia

CORTE DI CASSAZIONE SU MORTE MAGHERINI: IL COMMENTO DI AMNESTY INTERNATIONAL ITALIA

La Corte di cassazione ha annullato le già lievi condanne ad alcuni mesi di carcere che erano state comminate dalla Corte d'appello a tre carabinieri per cooperazione nell'omicidio colposo di Riccardo Magherini, morto a Firenze nel marzo 2014, stabilendo che il loro comportamento non ha costituito reato. 

"Non immaginavamo un esito del genere e siamo vicini alla famiglia Magherini, che per quattro anni e mezzo ha atteso invano giustizia e la cui sofferenza non può, da oggi, che prolungarsi", ha dichiarato Antonio Marchesi, presidente di Amnesty International Italia. "Pur astenendoci da ogni valutazione sulla sentenza della Corte di cassazione, non conoscendone le motivazioni, continuiamo a ritenere che nei confronti di Riccardo Magherini siano state utilizzate procedure d'arresto che non abbiano avuto come priorità la salvaguardia della vita umana".

giovedì 15 novembre 2018

Legge sul whistleblowing, un anno dopo



La legge sul whistleblowing compie un anno

In crescita le segnalazioni nel settore pubblico, ma ancora riserve sulla tutela dell'identità di chi segnala.
Nel settore privato ancora poche tutele, ma dipende dai settori.

15 Novembre 2018, Milano. Un anno fa, il 15 novembre 2017, anche grazie alla nostra campagna #vocidigiustizia, il Parlamento italiano approvava la legge sul whistleblowing, introducendo maggiori tutele per coloro che decidono di segnalare illeciti o irregolarità sul posto di lavoro. A distanza di un anno, si possono fare le prime considerazioni su questa legge e sull'impatto nello stimolare le segnalazioni.

I primi dati disponibili evidenziano una crescita della diffusione dello strumento del whistleblowing. I dati di ALAC, la piattaforma informatica messa a disposizione da Transparency International Italia per i cittadini che vogliono segnalare un caso di corruzione, ci dicono che nei primi dieci mesi del 2018 sono già 138 le segnalazioni ricevute. Sono soprattutto i dati dell'Autorità Nazionale Anticorruzione a evidenziare la maggior diffusione del whistleblowing nel settore pubblico: al 31 maggio 2018, secondo gli ultimi dati disponibili contenuti nel 3° Rapporto annuale sul whistleblowing, ANAC aveva ricevuto 621 segnalazioni, in aumento rispetto all'anno precedente quando in totale, su 12 mesi, erano state 893. La media delle segnalazioni ricevute al mese è infatti raddoppiata, passando da 30,33 del 2017 a 66,80 del 2018.

Inoltre, dalla ricerca "L'Anticorruzione nei Comuni italiani" recentemente pubblicata da Transparency International Italia emerge che il 94% dei 115 Comuni capoluogo di provincia analizzati, ha provveduto ad adottare una procedura specifica per ricevere le segnalazioni dei propri dipendenti. Tuttavia, solo il 40% degli enti locali considerati utilizza un sistema informativo per ricevere le segnalazioni; gli altri enti usano ancora canali meno evoluti. Questo purtroppo genera una scarsa fiducia e reticenza a segnalare all'interno del proprio ente, perché i canali di segnalazioni tradizionali, quali telefono e email, non sono in grado di garantire l'anonimato del segnalante. Le segnalazioni in questi enti sono infatti dimezzate nell'ultimo anno, in controtendenza con i dati di ANAC, passando da 130 nel 2016 a 68 nel 2017.

Nonostante la nuova legge preveda che tutti gli enti pubblici debbano dotarsi di canali di segnalazioni informatizzati in grado di tutelare più efficacemente l'identità del segnalante, sono ancora pochi gli enti che si sono effettivamente adeguati. Per questo motivo Transparency International Italia ad ottobre 2018 ha lanciato, insieme al Centro Hermes per la Trasparenza e i Diritti Umani Digitali, il progetto WhistleblowingPA. L'iniziativa intende favorire la diffusione di procedure complete per il whistleblowing mettendo a disposizione di tutte le amministrazioni pubbliche, gratuitamente, una piattaforma informatica dedicata per le segnalazioni come richiesto dalla nuova normativa. Nei primi 45 giorni, 86 enti hanno già attivato il proprio profilo su www.whistleblowing.it e 13 hanno già pubblicato il link al portale di segnalazione, così da avere gratuitamente un proprio canale ufficiale che offre a dipendenti e collaboratori la possibilità di segnalare in sicurezza.  

"Nonostante alcuni dati incoraggianti, da un anno a questa parte osserviamo ancora diverse problematiche relative all'applicazione della legge, la più preoccupante riguarda sicuramente le incertezze da parte dei Responsabili Anticorruzione sul trattamento e la protezione dell'identità del segnalante" dichiara Giorgio Fraschini, esperto di whistleblowing di Transparency International Italia "spesso viene data maggiore priorità al contenuto della  segnalazione, trascurando però la protezione del segnalante. Questo è un pericolo che dobbiamo scongiurare perché le conseguenze per chi si espone potrebbero essere molto dannose, sia sul piano lavorativo che personale".

Una carenza che la legge sul whistleblowing si porta dietro riguarda la tutela del segnalante che lavora nel settore privato. La normativa in questo ambito è infatti molto parziale e non prevede le stesse tutele per i whistleblower del settore pubblico. Nonostante ciò, molte delle aziende interessate dalla normativa, quelle che hanno un modello organizzativo ex 231/2001, si sono attivate per integrare i nuovi obblighi in materia di whistleblowing.

Attualmente però l'istituto del whistleblowing non è diffuso in maniera uniforme nel mondo del business. In base ai dati del BIT - Business Index on Transparency 2018, il nuovo indice che Transparency International Italia presenterà il prossimo martedì 20 novembre e di cui se ne anticipa una parte, si rileva che le aziende migliori per quanto concerne lo sviluppo di policy e pratiche di whistleblowing sono quelle del settore energetico e le società partecipate dallo Stato. Molto carenti sono invece le società calcistiche e le aziende del settore alimentare e della moda. (Il campione di riferimento del Business Index on Transparency 2018 è composto da 50 grandi aziende italiane leader in 10 settori: Alimentare, Calcio, Energia, Finanza, Meccanica, Moda, Partecipate dallo Stato, Telecomunicazioni, Top Brand, Altri settori).

 

Transparency International Italia è il capitolo italiano di Transparency International l'organizzazione non governativa leader nel mondo nella lotta alla corruzione

 



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