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lunedì 13 agosto 2018

Cambio normativa rifiuti elettronici: la ricetta di Back Market per ridurre i consumi


 Cambio normativa rifiuti elettronici:

la ricetta di Back Market per ridurre i consumi

 


 

Parigi, 13 Agosto 2018 – Il prossimo 15 agosto entra in vigore la normativa sullo smaltimento Raee (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche): i prodotti che rientrano in questa categoria sono molti e l'elenco include anche le carte di credito con chip, le biciclette elettriche, prese multiple, cancelli e tende automatizzati, serrature elettriche, cavi e stufe a pellet. Secondo il nuovo sistema, gli adempimenti della normativa Raee riguarderanno in sostanza tutte le apparecchiature elettriche ed elettroniche per le quali non sia prevista specifica esclusione. Si calcola che dal riciclaggio dei rifiuti elettronici si svilupperà un vero e proprio comparto industriale capace di dare lavoro a migliaia di persone.

 

Al tempo stesso, si stima che verranno risparmiati denaro e una quota di immissione di gas serra come pure 1,2 miliardi di euro di materie prime grazie al riciclaggio. Nel 2017, secondo l'ultimo rapporto del Centro di coordinamento Raee, sono state raccolte 385mila tonnellate di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Questo significa che ogni italiano ha mediamente riciclato 6,3 chili di questi prodotti nei 953 impianti autorizzati. La Ue ha fissato un obiettivo del 45% come rapporto tra peso totale dei RAEE raccolti e peso medio delle apparecchiature immesse sul mercato. Nel 2017, l'Italia si è attestata al 41,2%

 

Oltre alla raccolta pero' si puo' agire anche a monte : invece di acquistare sempre nuovi apparecchi, la parola d'ordine puo' essere ricondizionare, come insegna l'esempio di Back Market. Startup creata nel 2014, Back Market è il primo marketplace di prodotti elettrici ed elettronici ricondizionati in Europa, specializzato, attraverso il suo sito e-commerce, nella vendita di prodotti ricondizionati da officine partner certificate. I prodotti ricondizionati sono dispositivi usati rimessi in perfetto funzionamento e dunque venduti a prezzi scontati rispetto a quelli originari.   Il successo dell'azienda sin dalla sua fondazione, che ha permesso di allungare la durata di vita degli apparecchi elettronici ed elettrici, mostra chiaramente che anche la mentalità sta evolvendo in questo senso; questi prodotti, che sono funzionali oltre che nuovi di zecca, rappresentano una vera alternativa. Sono tra il 30 ed il 70% meno cari rispetto agli apparecchi nuovi e spingono i consumatori a riflettere su un nuovo modo di consumo responsabile.


 


 

Info su Back Market

 

La Startup Back Market, creata nel 2014, è il primo marketplace che permette al grande pubblico di acquistare migliaia di prodotti elettrici ed elettronici rimessi a nuovo da professionisti certificati. 

 

I fondatori Thibaud Hug de Larauze, Quentin Le Brouster e Vianney Vaute sono convinti che i bisogni dei consumatori in ambito di prodotti elettronici ed elettrici possano essere ugualmente soddisfatti grazie agli apparecchi ricondizionati. In quanto forza operante nel settore dell'economia circolare, Back Market vuole apportare il suo contributo decisivo al fine di trasformare profondamente la mentalità dei consumatori. Oltre la Francia, l'offerta di Back Market è disponibile in Germania, Spagna, Italia e Belgio.

 

Basata a Parigi,  la società conta oramai 60 collaboratori e 250 officine partner certificate.

 

Sin dalla sua creazione, Back Market vanta 500 000 clienti in Europa i cui acquisti sono principalmente smartphones e tablets: cio' si traduce in oltre 175 tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici in meno.  Il Flusso Netto di Cassa (cash flow) di Back Market s'eleva a 95,5 milioni di euro nel 2017.




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venerdì 10 agosto 2018

Milleproroghe, Decaro (Anci): "Primo segnale positivo, ma sblocco degli avanzi da sentenza ancora non c'è"

Milleproroghe, Decaro (Anci): "Primo segnale positivo, ma sblocco degli avanzi da sentenza ancora non c'è"

 

"Il libero utilizzo degli avanzi di amministrazione, da obiettivo dei sindaci e dell'Anci, è diventato un obbligo per il governo della finanza pubblica con due sentenze recenti della Corte Costituzionale. Lo "sblocco" degli avanzi consiste nell'abolizione delle regole sul pareggio del saldo di competenza, lasciando operare le sole norme contabili, già piuttosto restrittive di loro. Non ci siamo ancora arrivati". Lo dichiara il presidente dell'Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, a proposito del decreto milleproroghe approvato in Senato.

"Nella norma approvata - continua Decaro - c'è un primo segnale positivo in termini di mera copertura ma la liberazione degli avanzi dei Comuni e delle Città metropolitane ancora non c'è. Tuttavia le dichiarazioni dei viceministri Castelli e Garavaglia ci fanno sperare che la strada sia davvero aperta. Si libererebbero molte energie, sia tra i Comuni che nel Mef, energie oggi impiegate nel controllare il saldo, applicare sanzioni, capire o spiegare come intervenire su questo o quel caso particolare. Sarebbe cioè un fondamentale primo pezzo della semplificazione che è tra i primi obiettivi da raggiungere con la prossima legge di bilancio, anche per assicurare maggiori capacità di investimento.

È vero, come ricostruisce la viceministra Castelli, che i Comuni fino a qualche anno fa hanno subito tagli dolorosi, risalenti nel tempo, più ingenti di tutti. Ma è anche vero che i tagli sono finiti da un paio d'anni. Ora, per rimettere le cose a posto serve la massima condivisione e qualche risorsa in più non solo sul fronte degli investimenti, ma anche per mettere in sicurezza la spesa corrente necessaria, quella che i Comuni devono fare per mantenere i servizi locali, districandosi tra nuove spese obbligatorie, dai rinnovi contrattuali alla protezione civile, e crescenti accantonamenti richiesti dalla nuova contabilità".

Decaro quindi si sofferma sulle risorse di cui aveva parlato ieri sera Laura Castelli. "Il miliardo per i Comuni rientra nelle risorse già assegnate agli enti locali, di cui siamo lieti di apprendere un nuovo sblocco. Ci preoccupa invece la "sospensione" delle convenzioni del Bando periferie, atti già firmati dalla Presidenza del Consiglio e dagli enti interessati. Valuteremo insieme ai sindaci i passi successivi da compiere per far chiarezza, anche alla luce degli oneri sostenuti per la progettazione e per l'avvio di alcune delle opere previste. Si tratta di una misura importantissima che 96 Comuni capoluogo e alcune Città metropolitane attendono di attuare con le gare".



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Lavoro. Voucher e vendemmia. Zullo, Eurodeputato M5S "il decreto Dignità guarda da vicino il nostro territorio"

EFFETTI DEL DECRETO SUL LAVORO NEI CAMPI DEL NORDEST

Voucher e vendemmia. Zullo, M5S: "il decreto Dignità guarda da vicino il nostro territorio"

Il decreto Dignità comincia a manifestare concretamente i suoi effetti. Molti sono i provvedimenti in via di attuazione, che vanno a toccare nello specifico il mondo del lavoro. Tra questi si parla di voucher, tema caldo per il territorio a Nord Est, che da sempre in questo periodo si mette in moto per lavori stagionali quali la vendemmia e la raccolta di frutta e ortaggi.

A tal proposito, interviene Marco Zullo, Eurodeputato del Movimento 5 stelle eletto dal territorio, nonché membro della Commissione Europea Agricoltura e Sviluppo Rurale (AGRI):
"sono soddisfatto per la reintroduzione dei voucher nel settore agricolo che darà la possibilità di sostenere i lavoratori stagionali in un contesto di legalità e reciproca responsabilità con il datore di lavoro. Per questo motivo, dobbiamo prestare massima attenzione affinché non se ne faccia un uso furbo e improprio. Voglio ribadire che operare in un settore sano con i giusti strumenti porta frutti positivi ed è di sostegno alla equa distribuzione del valore economico sulla filiera agroalimentare, che da sempre ha un'importanza rilevante nel nostro territorio".

Il panorama nazionale vede Di Maio pienamente soddisfatto, purché l'apertura ai buoni lavoro sia un'occasione per incentivare tali attività, e non diventi foriera di sfruttamento. In maniera analoga, il presidente Moncalvo di Coldiretti sottolinea l'esigenza di velocizzare la procedura, in quanto circa la metà dei buoni lavoro in agricoltura viene impegnata per vendemmia e attività di raccolta, già partite con l'inizio del mese.

I numeri: fino ad ora, il quantitativo di voucher in agricoltura è rimasto stabile ai numeri del 2011, con un minor utilizzo rispetto a quello verificatosi in altri comparti. Si parla di poco più di 2 milioni di buoni, simili ai 5 anni precedenti, pari all'incirca a 350mila giornate/anno di lavoro. La Coldiretti stima che circa 50mila posti occasionali possano venir recuperati con maggior trasparenza e tutela. I nuovi buoni lavoro in agricoltura e nel turismo allungano l'arco temporale, da 3 a 10 giorni, per le imprese agricole e le strutture ricettive con non più di 8 dipendenti (per gli altri settore è 5).

L'obiettivo, in linea con quanto dichiarato da Zullo, è uno: ridurre la burocrazia, riconoscendo al contempo la specificità e la dignità del lavoro. Occasionale sì, purché legale. Uno sviluppo importante, che guarda al territorio del Triveneto con particolare attenzione. Nei campi i beneficiari possono essere disoccupati, cassaintegrati, pensionati e giovani. Proprio quest'ultimi son stati soggetto di un recente sondaggio Coldiretti/Ixe': si stima che il 68% dei ragazzi italiani sarebbe disponibile a partecipare alle attività agricole stagionali. Un ritorno nei campi al quale vengono aggiunti nuovi mezzi, che si spera possano aiutare a combattere il grande circuito milionario che caratterizza da sempre il lavoro sommerso, offrendo al contempo l'opportunità di agevolare l'acquisizione di reddito tutelato per le categorie più deboli.


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venerdì 3 agosto 2018

Approvato il Decreto correttivo al Codice del Terzo settore


Forum Terzo Settore

Approvato il Decreto correttivo al Codice del Terzo settore

La Portavoce: "Aspettiamo di vedere il testo, soddisfatti per rispetto scadenza"

Roma, 3 agosto 2018 – "Siamo contenti che sia stata accolta la nostra richiesta di approvare un primo decreto correttivo del Codice del Terzo settore dopo le problematiche che erano già emerse in questa prima fase di applicazione della Riforma." Così la portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore Claudia Fiaschi commenta l'approvazione ieri in Consiglio dei Ministri del decreto correttivo al Codice del Terzo settore.

"Ci riserviamo di leggere il testo approvato dal Governo prima di valutare in modo definitivo e puntuale le modifiche che sono state apportate – prosegue la Portavoce –, ma rispetto alle prime note diffuse riteniamo positiva, nello specifico, la proroga del termine per l'adeguamento degli statuti degli Enti. Naturalmente ci auguriamo che nel frattempo tutte le norme, specie quelle fiscali, trovino una forma definita per consentire alle organizzazioni di Terzo settore di poter attuare in modo consapevole le scelte che sono chiamate a fare su aspetti importanti della loro vita associativa."

"Si tratta di un nuovo importante passo – conclude Fiaschi – di un percorso di riforma già molto lungo che ci auguriamo possa concludersi nel più breve tempo possibile."






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giovedì 2 agosto 2018

PRESSIONE FISCALE: ANCORA TROPPO ALTA 48,3 %, + 6,1 PUNTI RISPETTO AI DATI UFFICIALI

PRESSIONE FISCALE: ANCORA TROPPO ALTA 48,3 %, + 6,1 PUNTI RISPETTO AI DATI UFFICIALI

Secondo Carmine Carlo, difensore patrimoniale, fra iva, costi vivi, imposte e anticipi, la pressione fiscale per un imprenditore salirebbe addirittura al 100%

 

Milano, 2 agosto - Mentre gli imprenditori italiani si preparano a chiudere uffici e abbassare saracinesche, ecco che la CGIA di Mestre divulga un aggiornamento in materia di pressione fiscale. In calo rispetto al 2014, il dato odierno parla di un 48% di pressione fiscale oltre a quella burocratica, sicuramente un numero allarmante.

Secondo Carmine Carlo, fondatore di CFC Legal, la prima azienda legale in Italia, specializzata in consulenza e assistenza in procedimenti giudiziali e stragiudiziali a difesa di contribuenti, imprenditori e aziende dall'azione dell'Agenzia delle Entrate-Riscossione spiega: "Questo dato è fin troppo positivo: i numeri, infatti, a livello "macro" parlano chiaro ma a livello "micro", cioè della realtà quotidiana di moltissime aziende, sono ben peggiori."

 

Quello che oggi accade è chiaro e, spesso, mostra confusione tra imprenditori e professionisti che hanno problemi con (ex) Equitalia e chi, invece (la minoranza), non pagando le tasse evade il Fisco.

La realtà, però, nella stragrande maggioranza dei casi è ben diversa. Spiega Carlo: "Un esempio classico è quello di  un imprenditore che emette una fattura a dicembre per 100.000 euro; questi dovrà applicare l'iva al 22% quindi la fattura avrà un valore complessivo di 122.000 euro.  Ipotizzando che abbia costi (materie prime e dipendenti) per 70.000 euro, vien da sé che dovrà anticiparli.  Entro uno o al massimo tre mesi dovrà versare all'erario 22.000 euro di iva indipendentemente dal fatto che abbia incassato o meno quel denaro dal cliente.  A luglio dovrà versare le imposte su un utile (pari a 30.000) "presunto", in quanto ancora non ha incassato, per un totale di circa 8.000 tra Ires e Irap (24% di Ires più circa il 3,9% di Irap). Alla fine, senza aver incassato un solo euro (magari il cliente é fallito e non li incasserà mai) dovrà anticipare ben 70.000 (materie prime e dipendenti) + 22.000 (iva) + 8.000 (Ires e Irap) quindi 100.000 su 100.000 euro fatturati".

 

Questo calcolo spiega che la pressione fiscale, oltre quella burocratica, sale al 100%. E questo accade quando si parla di una società di capitali, diversamente la situazione peggiorerebbe nel caso di imprenditore con ditta individuale (il soggetto in questione dovrebbe pagare non l'Ires al 24% ma l'aliquota Irpef, magari più alta).

 

"In questo esempio abbiamo ragionato con margini già elevati, quasi del 40%, ma spesso sono molto più bassi e così é molto più facile trovarsi in queste situazioni. La cosa peggiore é quando quel cliente é lo Stato che, per onorare le somme dovute, ci impiega anni! Ed ecco che Equitalia non é più sinonimo di "evasione" ma di "ingiustizia". Oltre Equitalia, in questi casi, ci vorrebbe uno Stato davvero "Amico dell'imprenditore" che quando é il momento di tassare lo faccia seriamente, ma quando é il momento di aiutare si adoperi con la stessa forza!"- conclude Carlo.


Per il 2019, infine, secondo le stime, la pressione fiscale potrebbe tornare ad aumentare sia perché la crescita del Pil è data in frenata da tutti gli organismi internazionali sia a seguito a un possibile aumento del prelievo fiscale. Dal 1 gennaio 2019 l'aliquota Iva, attualmente al 10 per cento, salirebbe all'11,5 per cento, se non si dovessero trovare 12,4 miliardi di euro. Mentre l'iva al 22% schizzerebbe addirittura al 24,2%.

 

 

CFC Legal è la prima azienda legale in Italia, specializzata in procedimenti a difesa di cittadini e aziende dall'azione dell'Agenzia delle Entrare Riscossione.  Offre una vasta gamma di servizi e consulenza legale, fiscale e contabile, opponendosi da sempre all'illegittimità delle procedure di riscossione tasse e tributi. Grazie all'esperienza dei soci fondatori nel settore legale e fiscale e alla selezione dei collaboratori, la CFC Legal assiste ogni giorno professionisti e imprenditori nelle questioni relative ai procedimenti contro Equitalia | AER, annullando pignoramenti, fermi amministrativi, ipoteche e intimazioni di pagamento.



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Siccità: nuovi aiuti della Commissione per gli agricoltori europei



Siccità: nuovi aiuti della Commissione per gli agricoltori europei

Questa estate la Commissione europea resta al fianco degli agricoltori europei che stanno lottando con una siccità estrema. Agli agricoltori sarà riconosciuta la possibilità di incassare in anticipo i pagamenti diretti e per lo sviluppo rurale e di usare con maggiore flessibilità terre che di norma non sarebbero destinate alla produzione, per nutrire gli animali.

 

Il Commissario per l'Agricoltura Phil Hogan ha dichiarato: "Mi preoccupa molto il perdurare delle attuali condizioni climatiche. Sono in contatto con diversi ministri dei paesi in prima linea per discutere con loro della situazione e ricevere aggiornamenti costanti. Come sempre la Commissione è pronta a sostenere gli agricoltori colpiti dalla siccità con una serie di strumenti, tra cui un aumento dei pagamenti anticipati, deroghe all'obbligo di rinverdimento e aiuti di Stato. La politica agricola comune già prevede una rete di sicurezza per gli agricoltori che si trovano alle prese con eventi imprevedibili. Esorto tutti gli Stati membri a esplorare ogni eventuale azione e misura prevista dalla nostra legislazione."

 

L'attuale siccità e il suo protrarsi in diversi paesi dell'UE stanno avendo un forte impatto sulla produzione di seminativi, ma anche sull'alimentazione animale, con il rischio di incidere in ultima battuta pure sul benessere degli animali. A ciò si aggiunga che la riduzione dei livelli di mangimi va ripercuotendosi in particolare sul reddito degli allevatori in quanto determinerà un aumento dei costi dei fattori di produzione se nel corso dell'anno verranno meno le risorse foraggere.

 

Oltre all'aumento dei pagamenti anticipati e alla deroga ad obblighi di rinverdimento specifici, sono attivabili anche diverse forme di sostegno previste dalla PAC, come gli aiuti di Stato, le norme de minimis, gli investimenti per lo sviluppo rurale e gli strumenti di gestione del rischio.

 

La Commissione è in contatto con tutti gli Stati membri per ricevere entro il 31 agosto informazioni attualizzate sull'impatto che la siccità della primavera e dell'estate avrà avuto sugli agricoltori. 




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DL DIGNITÀ: M5S, AUMENTANO SANZIONI PER CHI VIOLA DIVIETO SPOT AZZARDO E AVVERTENZE DANNI ANCHE SU ‘GRATTA E VINCI’ E SLOT-VLT


DL DIGNITA' : M5S, AUMENTANO SANZIONI PER CHI VIOLA DIVIETO SPOT AZZARDO E AVVERTENZE DANNI ANCHE SU 'GRATTA E VINCI' E SLOT-VLT


M5S: insieme a divieto pubblicità e sponsor, tessera sanitaria obbligatoria per chi azzarda, stop a marketing lobby anche su vincite e sanità: non più 'ludopatia' ma 'disturbo da gioco d'azzardo'. 


ROMA 2 AGOSTO - "Nuovi limiti contro il dilagare dell'azzardo nel Dl Dignità. Dal primo giorno in cui è entrato in Parlamento il Movimento 5 Stelle ha intrapreso trasversalmente la lotta alla piaga sociale ed economica dell'azzardo, ben consci che a livello di assemblee parlamentare le lobby sono in netta minoranza.  Per questo abbiamo deciso di approvare sia in Commissione che in aula diversi emendamenti all'articolo 9 al DL Dignità, azioni  che aumentano ancora il contrasto alla diffusione di questa piaga e che ricalcano nostre proposte presentate nella scorsa legislatura. Parliamo ad esempio di quello a prima firma Carnevali (Pd) che sui tagliandi del 'Gratta e vinci' vengano inseriti  messaggi  recanti le avvertenze relative ai rischi connessi l'azzardo. E tali avvertimenti dovranno essere applicati anche agli apparecchi come slot-vlt" spiegano Francesco Silvestri e Massimo Baroni parlamentari del Movimento 5 Stelle.

"Abbiamo poi approvato anche l'emendamento Bellucci (Fdi), che "aumenta la sanzione pecuniaria applicata per chi non rispetta il divieto di pubblicità e sponsorizzazione che passa dal 5% al 20% del suo valore"  concludono Silvestri e Baroni.

"Queste misure vanno a rafforzare il divieto assoluto di pubblicità e sponsorizzazione dell'azzardo, l'obbligo di tessera sanitaria per azzardare con slot-vlt che per noi andrà esteso anche all'online e altri tipologie – spiegano Silvestri e Baroni - il logo 'no slot' per tutti gli esercizi commerciali che rifiutano slot-vlt, l'applicazione del giusto nome scientifico per questa dipendenza che diventa 'disturbo da gioco d'azzardo' e non più il truffaldino 'ludopatia', perché l'azzardo non ha nulla di ludico. E ultimo più trasparenza  sui dati e un ricalcolo sulle percentuali di vincita del 'Gratta e vinci' escludendo dalle percentuali di vincita quelle pari alle somme azzardate o quelle inferiori. Il marketing delle lobby di azzardopoli finisce qui" concludono i pentastellati.


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MoVimento 5 Stelle Camera dei Deputati
Ufficio Comunicazione


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SIAE vince contro Soundreef dimostrando la sua piena legittimità a intermediare il diritto d’autore

SIAE vince contro Soundreef dimostrando la sua piena legittimità ad intermediare il diritto d'autore

2 Agosto 2018 – Battuta di arresto per Soundreef i cui contratti di licenza non sono stati ritenuti dal Tribunale di Milano prova sufficiente della legittimazione ad intermediare i diritti di autori americani che hanno conferito mandato alla società di categoria statunitense ASCAP e, quindi, alla SIAE.

Con la sentenza dello scorso 26 giugno è stata riconosciuta la fondatezza della richiesta avanzata nel 2012 della SIAE nei confronti del supermercato IperMontebello di ricevere le somme dovute a titolo di diritto d'autore per la diffusione di opere musicali all'interno della struttura. La licenza per i brani era stata concessa da Soundreef, società che, insieme a IperMontebello, si era opposta legalmente all'istanza.

Il Tribunale di Milano ha stabilito che il contratto stipulato da IperMontebello con Soundreef è inidoneo "a far venire meno la legittimazione di SIAE in ordine alla richiesta di pagamento dei compensi per lo sfruttamento delle opere oggetto tutelate da SIAE in virtù dell'accordo di rappresentanza reciproca intercorrente con ASCAP".

Il Tribunale, riconoscendo la legittimità della SIAE, ha infatti rilevato che le licenze prodotte da Soundreef "non appaiono conformi alla disciplina che regolamenta i rapporti tra ASCAP ed i propri associati". La normativa della società di autori statunitense esclude infatti l'interposizione di altri soggetti intermediari, consentendo a ciascun associato di concedere licenze dirette soltanto a utilizzatori musicali, nel rispetto di regole formali ben precise.  

Il Tribunale ha dato ragione a SIAE anche nella quantificazione del diritto, correttamente determinato in base alla tariffa annuale concordata con le associazioni di categoria Federdistribuzione e Confcommercio.

SIAE ritiene utile precisare che durante la causa Soundreef ha difeso il supermercato in quanto tutte le musiche utilizzate sarebbero state coperte dalla sua licenza. A tal fine ha prodotto vari contratti, affermando di aver acquistato da Music Supervisor inc. (società di diritto statunitense che opera nel business delle Licenze musicali e delle registrazioni) il diritto di distribuire in tutta Europa 4000 opere di autori americani.

Da tali contratti risulta che Soundreef Ltd (all'epoca amministrata da Davide Maria D'Atri) aveva acquistato tali diritti da Beatpick Italia Srl (di cui amministratore era lo stesso Davide Maria D'Atri) che a sua volta li aveva acquistati da Beatpick Ltd (amministrata sempre da Davide Maria D'Atri) alla quale erano stati venduti da Music Supervisor inc. Passaggi che dimostrerebbero la valenza commerciale di tale attività, non riconducibile pertanto all'intermediazione del diritto d'autore.



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