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mercoledì 31 ottobre 2018

LUDOPATIA, DIT/NCI: LA DISTANZA NON GUARISCE LA MALATTIA, MA OGGI IL “GIOCO D’AZZARDO” LO HA FATTO IL MOVIMENTO 5 STELLE

LUDOPATIA, DIT/NCI: LA DISTANZA NON GUARISCE LA MALATTIA, MA OGGI IL "GIOCO D'AZZARDO" LO HA FATTO IL MOVIMENTO 5 STELLE

Dichiarazione congiunta del gruppo regionale DIREZIONE ITALIA/NOI CON L'ITALIA (Ignazio Zullo, Francesco Ventola, Luigi Manca e Renato Perrini)

 

Chi pensa che basterebbe spostare in periferia o a 500 metri (dai punti sensibili) i centri scommesse per "guarire" i malati di ludopatia, non ha capito nulla della malattia: non 500 metri ma 5 chilometri il malato di gioco è disposto a fare. Altro è quello che serve e non è certo il metro la soluzione. Anzi il proibizionismo metterebbe queste persone nelle mani della malavita e degli usurai.

Ma il dibattito andato in scena nell'aula del Consiglio regionale pugliese oggi ha avuto un che di surreale, per un verso, e di paradossale per un altro. A un certo punto sembrava che la discussione fosse tra chi fosse  pro gioco d'azzardo e contro, mentre la norma in discussione riguardava il gioco legale e i centri scommessi autorizzati dallo Stato e che danno lavoro a tanta gente, di contro una legge regionale approvata cinque anni e fa  e che impone ai gestori di mettersi in regola con le distanze entro il 20 dicembre prossimo. Il centrosinistra è arrivato in aula con due proposte separate (non è la prima volta che accade!): una di Abbaterusso-Amati, da noi condivisa e che rimandava a una legge nazionale il riordino della materia, l'altra di Santorsola che, invece, data ai gestori altri sei mesi di tempo per mettersi in regola con la normativa regionale.

Ognuno ha "giocato" la propria parte con trasparenza e dichiarando la propria posizione lineare. I colleghi del Movimento 5 Stelle, è il caso di dire, hanno "giocato d'azzardo", mostrando in aula di saper fare meglio della "vecchia politica": hanno votato l'emendamento Santorsola – facendolo così passare – ma poi non hanno votato il disegno di legge che lo recepiva. Insomma, hanno giocato con la pelle dei poveri malati di ludopatia e con i dipendenti dei centri scommessi. Non una linea politica chiara e riconoscibile: ma un gioco a prendere in giro tutti. Del resto, come hanno dimostrato sull'Ilva e sulla Tap, a questo gioco sono i più bravi!

 

Bari, 30 ottobre 2018

UNCEM nuova legge montagna ed Enti locali per il Piemonte

NUOVA LEGGE MONTAGNA ED ENTI LOCALI: LA GIUNTA REGIONALE APPROVA IL TESTO. IL DDL PASSA AL CONSIGLIO. RIBA, UNCEM: "ACCOLTE MOLTE NOSTRE PROPOSTE. LAVORIAMO PER RAFFORZARE LE UNIONI, MIGLIORARE I SERVIZI, GARANTIRE SVILUPPO NELLE TERRE ALTE"



Rafforzare le Unioni di Comuni e le Unioni montane, con specifiche competenze che le Amministrazioni gestiscono insieme. Garantire salvaguardia del territorio, prevenzione del dissesto, congiuntamente allo sviluppo sociale ed economico della montagna. Gestire il patrimonio forestale, promuovere artigianato, cultura mestieri e turismo nelle valli alpine e appenniniche. Permettere un'azione degli Enti locali con la Regione per difendere emigliorare i servizi alla collettività, a partire da trasporti, telefonia mobile, poste, tv, combattendo il digital divide con infrastrutture più moderne. Favorire il recupero dei borghi alpini e appenninici, la valorizzazione delle risorse energetiche attraversogreen communities, cooperative di comunità, comunità energetiche. Permettere a chi vive in montagna di restare, anche con 'incentivi per l'insediamento'.

Sono questi alcuni dei temi e dei titoli dei 46 articoli della nuova legge sulla montagna e sugli Enti locali del Piemonte, varata ieri dalla Giunta regionale, che ora passa all'esame del Consiglio. Il testo è stato costruito anche con le proposte di Uncem e delle altre associazioni degli enti locali. Recupera molti aspetti contenuti nella legge 16 del 1999 sulla montagna e modernizza le leggi 11 del 2012 e la 3 del 2014. Una versione 4.0 delle leggi sulla montagna, che attua così anche la legge nazionale 158 del 2017 sui piccoli Comuni (prima Regione in Italia), la 221 con le norme nazionali sulla green economy e mette al centro del lavoro delle Unioni montane molti temi chiave per la crescita dei territori, il contrasto all'abbandono e ai cambiamenti climatici

"Un buon testo - commenta il Presidente Uncem Piemonte, Lido Riba - Abbiamo fornito molti elementi, come ad esempio la valorizzazione dei borghi alpini e appenninici, la riduzione del divario digitale nelle valli, la necessità di organizzare nuovi sistemi di servizi pubblici quali ad esempio i trasporti a chiamata. Compaiono nell'articolato le cooperative di comunità, moderna forma di sviluppo delle valli, e anche le comunità energetiche. Turismo e agricoltura sono due assi fondamentali per la crescita dei territori. Le Unioni montane hanno molto lavoro da fare".

Il ddl passa ora al Consiglio. "Al quale chiediamo - aggiunge Riba - un dialogo intenso, con tutti i gruppi, al fine di migliorare ancora il testo. Ad esempio inserendo strumenti di stabilizzazione delle Unioni, per evitare turbolenze, ma anche del fondo regionale per la montagna, oggi vicino ai 12 milioni di euro. Dobbiamo individuare cespiti certi, per favorire investimenti e un'organizzazione stabile. Lavoreremo con tutto il Consiglio e ringrazio gli Assessori Reschigna e Valmaggia per l'importante lavoro fatto insieme sinora. Uncem, con tutte le 56 Unioni montane di Comuni, è pronta a fare la sua parte per dare al Piemonte una legge efficace e che guardi al futuro". 
  

OLIO D’OLIVA: NECESSARIO ADEGUARE LA NORMATIVA SUL SISTEMA SANZIONATORIO

OLIO D'OLIVA: NECESSARIO ADEGUARE LA NORMATIVA SUL SISTEMA SANZIONATORIO

 

Il deputato pugliese Giuseppe L'Abbate (M5S) ha presentato una proposta di legge per svecchiare la legge italiana inerente le sanzioni a tutela dell'oro verde, ferma al 1960

 

Ogniqualvolta compriamo una latta o una bottiglia di olio di oliva, prezioso condimento immancabile protagonista della dieta mediterranea e dei sapori della cucina Made in Italy, dobbiamo fare attenzione a che tipologia di olio stiamo acquistando. L'attuale classificazione degli olii d'oliva, infatti, è stabilita dalla regolamentazione dell'Unione europea che ha introdotto, relativamente alle caratteristiche che devono possedere le diverse categorie di olio, elementi non previsti all'epoca in cui fu emanata la legge italiana inerente le sanzioni. Ovvero la legge 1407 del 1960 attualmente in vigore. Ad esempio le caratteristiche organolettiche, i limiti degli isomeri trans dell'acido oleico, principale componente dell'olio di oliva, ed altre caratteristiche legate all'evoluzione analitico-scientifica. Inoltre, non vengono previste alcune tipologie di esame per la classificazione degli olii di oliva.

 

"In definitivadichiara il deputato Giuseppe L'Abbate, componente pugliese M5S della Commissione Agricoltura della Cameral'apparato sanzionatorio non è adeguato a quelle che sono state le evoluzioni nel mondo dell'olio di oliva negli ultimi 50 anni e, incredibilmente, non utilizza strumenti, tecniche e caratteristiche divenute scientificamente obiettive per stabilire le diverse tipologie e qualità di olio di oliva. Pertanto, per rassicurare i consumatori sull'olio d'oliva che stanno acquistando e per tutelare e sostenere i produttori di qualitàprosegue L'Abbate (M5S)si rende necessario adeguare il panorama sanzionatorio nazionale in funzione alle designazioni e definizioni degli oli di oliva e degli oli di sansa di oliva così come previste dal legislatore dell'Unione europea. Per far questo, ho presentato una proposta di legge che integra il decreto legislativo 23 maggio 2016, n. 103 con disposizioni che consentano di adeguare il sistema sanzionatorio alle nuove disposizioni comunitarie creando una sorta di 'testo unico' sanzionatorio. Per una volta che l'Unione europea ci garantisce una innovazione a tutela della parte sana della filiera commerciale, dal produttore al consumatoreconclude il deputato Giuseppe L'Abbate (M5S)mi sembra quantomeno opportuno cogliere questa occasione e far sì che le normative italiani in materia non rimangano obsolete. Mi auguro, dunque, che la proposta possa iniziare quanto prima l'iter parlamentare alla Camera a difesa dell'oro verde, dei suoi produttori e dei suoi estimatori".

 

PIANO CASA, VENTOLA: ANCORA UNA VOLTA GRAZIE AL NOSTRO VOTO E AI NOSTRI EMENDAMENTI MIGLIORIAMO UN ‘IMPORTANTE STRUMENTO URBANISTICO

PIANO CASA, VENTOLA: ANCORA UNA VOLTA GRAZIE AL NOSTRO VOTO E AI NOSTRI EMENDAMENTI MIGLIORIAMO UN 'IMPORTANTE STRUMENTO URBANISTICO

Dichiarazione del consigliere regionale di Direzione Italia/Noi con l'Italia, Francesco Ventola

 

Per l'ennesima volta in questa legislatura contribuiamo ad approvare e migliorare il Piano Casa ("Misure straordinarie e urgenti a sostegno dell'attività edilizia e per il miglioramento del patrimonio edilizio residenziale"). Oggi in Commissione Urbanistica abbiamo deciso di far slittare al 31 dicembre 2019 il termine per la presentazione delle istanze abilitative in materia edilizia per il realizzare ulteriori volumetrie. Di conseguenza gli edifici per i quali viene fatta domanda devono essere costruiti entro il 1 agosto scorso. 

Una proroga - che in assenza di un Testo Unico sulle Leggi urbanistiche promesso da Emiliano – consente di far respirare il settore dell'edilizia pesantemente colpito da una crisi persistente

Ora la parola ed il voto passa al Consiglio.

 

Bari, 31 ottobre 208

DL EMERGENZE, M5S: CON NORME SU FANGHI DEPURAZIONE TUTELIAMO SALUTE CITTADINI

DL EMERGENZE, M5S: CON NORME SU FANGHI DEPURAZIONE TUTELIAMO SALUTE CITTADINI

Roma 31 OTT – "A beneficio dei cittadini, e non del Pd che strumentalizza a fini di propaganda, chiariamo ancora la portata delle norme sui fanghi contenuti del decreto Emergenze. I reflui delle nostre abitazioni sono sempre stati usati come concime in agricoltura. Oggi si usano i fanghi che derivano dalla depurazione di questi scarichi, che sono ben diversi da quelli industriali. Noi abbiamo semplicemente colmato un vuoto normativo fissando un limite agli idrocarburi e ad altre sostanze inquinanti. Questo significa rendere finalmente efficaci i controlli e colpire chi inquina! La salute delle persone in questo modo è più tutelata che in passato". Lo afferma il portavoce del MoVimento 5 Stelle Alberto Zolezzi, membro della commissione Ambiente della Camera e della commissione Ecomafie.

"Continueremo a studiare il tema per comprendere se i limiti imposti siano sufficienti e quali siano i metodi migliori per recuperare i fanghi, questo lavoro consentirà a breve di scrivere un decreto ministeriale che regolerà più dettagliatamente questi limiti e tutta la materia" prosegue Zolezzi.

"Quella dei fanghi non è un'emergenza sorta soltanto in virtù di una sentenza del Tar Lombardia, ma lo è diventata per l'inerzia dei governi precedenti che non hanno mai legiferato sul tema. L'ex ministro dell'Ambiente Galletti aveva pronta una bozza di decreto ministeriale in materia ma non ha mai emanato il provvedimento. Nessuno mi pare abbia protestato all'epoca. Visto che ora dei paletti ci sono, e con l'impegno di scendere più nel dettaglio con un nuovo decreto ministeriale, viene da chiedersi se non siano proprio questi nuovi paletti a scaldare così tanto gli animi dei partiti che hanno governato fino a marzo scorso" conclude il deputato del MoVimento 5 Stelle.

DL GENOVA: WWF, SU CONDONO ISCHIA PRONTI A ESPOSTO PER DANNO ERARIALE

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DL GENOVA: WWF, SU CONDONO ISCHIA PRONTI A ESPOSTO PER DANNO ERARIALE
 
IL WWF INDIVIDUA 4 PUNTI CRITICI DEL PROVVEDIMENTO

La sanatoria alla case abusive a seguito del terremoto del 2017 a Ischia oltre a consentire di byappasare i vincoli paesaggistici rischia anche, con una regolarizzazione affrettata degli abusi edilizi, di legittimare e perpetuare il danno erariale per il mancato pagamento delle imposte locali e delle sanzioni per l'omessa demolizione delle case abusive. Lo denuncia il WWF che annuncia di essere pronto a fare un esposto alla Corte dei Conti e chiede (a questo punto al Senato) cambiamenti sostanziali del decreto legge che consentano al Commissario governativo di intervenire, mantenendo severi criteri di inammissibilità delle domande di condono e  consentano di procedere all' esecuzione delle domande di demolizione.
Il WWF evidenzia 4 rilievi sul testo attuale e indica una soluzione per modificare il provvedimento. Secondo il WWF il testo del decreto legge governativo:
  • Non si limita ad accelerare la definizione delle istanze di sanatoria pendenti, ma consente di definirle tutte eludendo i vincoli paesaggistici sulla base del condono tombale del 1985 e non sulla base dei due successivi condoni edilizi del 1994 e del 2003 che, invece, escludevano la sanatoria di opere abusive in aree, come i comuni di Casamicciola Terme, Forio d'Ischia e Lacco Ameno, sottoposte a vincolo;
  • Non ha nulla a che vedere con le esigenze di ricostruzione post-terremoto. Infatti, la ricostruzione dei volumi condonati a spese dei costruttori svela che si tratta di un condono per le ville e le seconde case di villeggiature: chi ha le risorse economiche per farlo, dopo aver costruito illegalmente immobili danneggiati dal sisma del 2017, li potranno ricostruire legittimamente a proprie spese;
  • Costituisce la peggiore risposta alla recentissima sentenza della Corte costituzionale n. 140 del 5 luglio 2018 con la quale, proprio con riferimento all'abusivismo edilizio campano, è stato affermato il principio fondamentale della necessaria demolizione degli immobili abusivi;
  • legittima e perpetua il danno erariale di fatto avallato da anni dai Comuni ischitani, che, non definendo i procedimenti  di condono del 1994 e del 2003 con istanze di inammissibilità, non dichiarando la intervenuta acquisizione di tali immobili abusivi al patrimonio comunale, consentendo ai costruttori abusivi di continuarli ad occupare illegalmente e, magari, senza versare alcuna imposta locale, non percependo il canone per l'occupazione abusiva, non applicando le sanzioni pecuniarie per l'omessa demolizione.
Per risolvere i problemi dell'abusivismo edilizio a Ischia il governo avrebbe dovuto fare una norma che prevedesse semplicemente di commissariare i comuni omissivi e procedere con provvedimento di inammissibilità delle istanze nel rispetto dei criteri stabiliti nel secondo e nel terzo condono e alla dovuta esecuzione delle ordinanze di demolizione. È questa la modifica sostanziale dell'articolo 25 del decreto legge n. 109/2018 che il WWF chiede (a questo punto al Senato). Invece, si è scelto di utilizzare una strumento vecchio e dannoso, introducendo di fatto il quarto condono edilizio, peraltro, in un'area interamente sottoposta ai vincoli paesaggistici e a fenomeni  sismici dove invece sarebbe necessario decostruire per mettere in sicurezza la popolazione.

Roma, 31 ottobre 2018

lunedì 29 ottobre 2018

DDL COLONNA, PERRINI: E’ EVIDENTE CHE CI SONO PROBLEMI NELLA MAGGIORANZA O DI NATURA POLITICA O SU QUESTA PROPOSTA

DDL COLONNA, PERRINI: E' EVIDENTE CHE CI SONO PROBLEMI NELLA MAGGIORANZA O DI NATURA POLITICA O SU QUESTA PROPOSTA

 

Dichiarazione del consigliere regionale di Drezione Italia/Noi con l'Italia, Renato Perrini, che ha chiesto il numero legale

 

Sono sincero: mi è davvero dispiaciuto aver chiesto il numero legale e quindi conseguentemente aver fatto cadere la seduta delle due Commissioni congiunte (IV e V) impegnate nell'esame del disegno di legge per la promozione dell'uso dell'idrogeno proposto dal collega consigliere Enzo Colonna. Ma la situazione in cui versa il centrosinistra alla Regione è davvero diventata insostenibile.

Infatti, nonostante la buona volontà del presidente della Commissione, Pentassuglia, perché i lavori proseguissero, per la terza volta ci siamo trovati di fronte a una maggioranza assente su un'importante proposta di legge che veniva spiegata solo all'opposizione, che per altro stava votando anche favorevolmente. Per altro erano assenti anche i due assessori.

Un comportamento politico, quello della maggioranza, non rispettoso nei confronti degli altri colleghi, ma anche del collega Colonna promotore di una legge che punta a migliorare la qualità dell'ambiente nella nostra regione. Una cosa alla quale evidentemente non tiene il resto del centrosinistra.

 

Bari, 29 ottobre 2018 



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Telemarketing: arriva il prefisso unico! UNC: ottima notizia, ma serve modifica legge n. 5/2018

Unione Naz. Consumatori su call center: bene, arrivato prefisso unico, ma va cambiata legge

 

L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha individuato i prefissi atti ad identificare e distinguere in modo univoco le chiamate telefoniche finalizzate ad attività statistiche da quelle finalizzate al compimento di ricerche di mercato e ad attività di pubblicità, vendita e comunicazione commerciale.

"Bene, ottima notizia. Finalmente viene data attuazione la legge n. 5 dell'11 gennaio 2018, entrata in vigore il 4 febbraio" afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori.

"Ora, però chiediamo alla nuova maggioranza parlamentare di modificare il testo della legge, dato che la deroga prevista dal testo, vanifica del tutto il prefisso unico e la delibera dell'Authority. Insomma una beffa ed una presa in giro per chi riceve telefonate moleste ad ogni ora del giorno" prosegue Dona.

La legge, infatti, all'art. 2, prescrive che i call center debbano provvedere "ad adeguare tutte le numerazioni telefoniche utilizzate per i servizi di call center, anche delocalizzati, facendo richiesta di assegnazione delle relative numerazioni entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del provvedimento dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni", ossia la delibera n. 156/18/CIR pubblicata, nel silenzio generale, il 25 ottobre sul sito dell'Authority, ma poi consente un'alternativa: "oppure presentano  l'identità  della linea  a  cui  possono  essere  contattati".

"Il timore più che fondato, insomma, è che l'alternativa, diventi la regola generale" conclude Dona.



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sabato 27 ottobre 2018

Omicidio stradale: convegno a Bari

Omicidio stradale: convegno a Bari


Si è tenuto ieri a Bari, presso l'Aula Starace della Facoltà di Giurisprudenza, un'importante iniziativa sul tema delle lesioni e dell'omicidio stradale, organizzato dalle associazioni Ariap, Commentario del Merito e Rotaract Club Bari Agorà con il patrocinio degli Ordini professionali degli avvocati, degli ingegneri, dei geometri dei periti insieme a Fim e Vespa Club.

A moderare i lavori l'avvocato Paolo Iannone, vice presidente Rotaract, che ha introdotto gli illustri relatori: Ettore Cardinali, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bari, Francesco Pompilio, Commissario di Polizia stradale, gli avvocati Carlo Russo Frattasi, Paolo Laghezza e Giuseppe Basciani nonché gli ingegneri Pasquale Maurelli e Francesco Del Cesta. 

Beppe Basciani, responsabile del Commentario del Merito: "Un successo di presenze da parte dei colleghi testimonia l'importanza del tema. Sappiamo quanto un sinistro possa sconvolgere la vita delle persone e tutti i professionisti che, inevitabilmente, ne sono coinvolti devono essere all'altezza del compito. Oggi non possiamo più permetterci avvocati o ingegneri generalisti, il mercato ci impone una sempre maggiore specializzazione e, soprattutto, una sempre maggiore interazione tra le diverse competenze, obiettivo che ci siamo posti per questo convegno".

Sottolinea l'importanza della vicinanza tra professionalità diverse anche Pasquale Maurelli, referente dell'associazione Ariap: "Certamente un'occasione proficua e da ripetere. L'aula era gremita di professionisti sia legali che tecnici e questo ci dà la dimensione del livello di intersettorialità ormai raggiunto. Oggi ricostruire un sinistro stradale è un po' più facile grazie alla tecnologia ma solo se ad usarla è un professionista qualificato. Non possiamo affidare ad un algoritmo i destini e le storie delle persone".



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ALDO PENNA (M5S): "Pene più severe e Daspo per i razzisti"


Morte Desirèe, ALDO PENNA (M5S): "Necessaria rete di sentinelle civiche"

 

PALERMO, 27 ottobre 2018 - Si segnala post su Facebook del deputato del M5S Aldo Penna sulla tragica morte di Desirèe Mariottini.

"La morte di Desirée Mariottini, con il carico di odiosa violenza e barbarie che l'ha accompagnata, pone il problema di come prevenire questa e altre situazioni di pericolo che possono verificarsi domani o dopodomani. 
Anche schierando altre centinaia di poliziotti nulla garantisce che non si possano verificare ancora fatti simili. 
I cittadini che si indignano dovrebbero fare uno sforzo in più: la delazione etica, cioè non girarsi dall'altra parte quando attorno a loro sta accadendo o si prepara ad accadere un pericolo o un reato. 
Solo attraverso una diffusa rete di sentinelle civiche che parlano, telefonano e avvisano le forze dell'ordine molte situazioni violente o di sfruttamento si potrebbero evitare. 
Occorrerebbe aiutare questo sentimento e questa propensione a svilupparsi anche con iniziative legislative accanto al numero unico di emergenza capace di rispondere anche a chiamate in lingua diversa dall'italiano e con protocolli di gestione che non prevedano il terzo grado a chi chiama, ma siano tesi a raccogliere e verificare le situazioni di pericolo segnalate, intervenendo con prontezza".





L'addetto stampa
William Anselmo



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venerdì 26 ottobre 2018

CONSIGLIO E FONDAZIONE NAZIONALE DEI COMMERCIALISTI: L’IMPOSTA SOCIETARIA NELLA UE

CONSIGLIO E FONDAZIONE NAZIONALE DEI COMMERCIALISTI: L'IMPOSTA SOCIETARIA NELLA UE
 
 
Roma 26 ottobre 2018
 
Una fotografia dello stato dell'arte dei lavori in corso da parte dell'UE relativi all'individuazione e all'implementazione di un regime equo ed efficace per l'imposta societaria in Europa. Su questo tema il Consiglio e la Fondazione Nazionale dei Commercialisti hanno pubblicato il documento "L'imposta societaria nella UE. Il framework normativo per una "tax good governance".
 
Obiettivo degli organismi europei è quello di individuare e arginare ogni forma di evasione, di incrementare il gettito fiscale e di creare un contesto di fiscalità europea orientata a favorire la crescita e lo sviluppo del Mercato unico.
A tal fine, nel giugno 2015, la Commissione europea, mediante l'emanazione della Decisione C(2015) 4095, ha prolungato il mandato della "Platform for Tax Good Governance, Aggressive Tax Planning and Double Taxation", già attiva dal 2013  sul tema della governance fiscale, in raccordo anche con il lancio del piano di azione per un'equa ed efficiente tassazione societaria nel contesto europeo ("EU Action Plan for Fair and Efficient Corporate Taxation" ), istituendo una apposita Commissione di esperti .  La Platform, quale forum che raggruppa esperti di vari ambiti e associazioni, ha come compito quello di fornire supporto tecnico alla Commissione nella definizione di strumenti e modelli strutturati ed efficaci, nonché proporre soluzioni normative e spunti di riflessione in merito alle sfide riguardanti la tassazione delle società, escludendo i temi oggetto di specifiche trattative e negoziati dal Consiglio.
 
Con la comunicazione del 17 giugno 2015 [COM(2015) 302 final], la Commissione ha pubblicato un piano di azione nel quale individua, ai fini della realizzazione di un regime equo ed efficace per l'imposta societaria, cinque settori chiave d'intervento volti a favorire il più ampio raccordo tra norme nazionali e norme europee: Common Consolidated Corporate Tax Base ("CCCTB"), una soluzione "olistica" al trasferimento degli utili; Garantire l'effettiva tassazione nel luogo in cui sono generati gli utili; Ulteriori misure per migliorare il contesto fiscale delle imprese; Ulteriori progressi in materia di trasparenza fiscale; Strumenti dell'Unione Europea di coordinamento. 
 
Il documento dei Commercialisti analizza questi ambiti di priorità assoluta per l'Unione Europea. Dopo una premessa vengono approfondite le tematiche ritenute più importanti dalla platform e dagli organismi dell'UE quali equa tassazione e recepimento delle direttive Anti Tax Avoidance Directive, Trasparenza Fiscale e Tassazione Efficiente con un capitolo conclusivo sul Libro Bianco sul Futuro dell'Europa.
 
Il documento completo è disponibile online sul sito della Fondazione Nazionale dei Commercialisti. 


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giovedì 25 ottobre 2018

Musica: secondary ticketing; Tar conferma multe a Viagogo

UNC: ottima notizia, altro passo avanti su biglietti concerti

 

Il Tar del Lazio ha confermato le multe inflitte dall'Antitrust a Viagogo, uno dei maggiori distributori al mondo di biglietti per avvenimenti sportivi, musicali, per la vicenda del secondary ticketing.

"Ottima notizia. Vittoria dei consumatori ed un altro passo avanti per la battaglia che abbiamo condotto a tutela degli spettatori dei concerti e per garantire i loro diritti" afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori.

"Chi va ad un concerto, infatti, non solo ha diritto a pagare il prezzo senza dover ricorrere a bagarini, ma che il prezzo finale sia anche chiaro e trasparente fin dall'inizio della transazione, al primo contatto, quale posto specifico sta acquistando, insomma che le informazioni siano complete" conclude Dona.



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Eutanasia, Giulia Grillo: Parlamento apra un dibattito post ideologico

Eutanasia, Giulia Grillo: Parlamento apra un dibattito post ideologico

 

"Sull'eutanasia legale la Consulta, segnalando un vuoto legislativo, richiama il Parlamento al suo ruolo di interprete della sensibilità e della volontà del popolo italiano. Per questo la triste storia di Dj Fabo deve diventare un'occasione per avviare un dibattito serio su un tema quanto mai delicato, ma su cui la politica deve avere il coraggio di esprimersi. Il Movimento 5 Stelle ha sostenuto fin dall'inizio l'approvazione della legge sul biotestamento e da parlamentare ho fatto mia questa battaglia di civiltà per la salvaguardia della dignità umana fino in fondo.

Al ministero della Salute stiamo finalizzando il decreto che darà finalmente concreta attuazione al registro delle Dat (Disposizioni anticipate di trattamento) e dunque renderà operativa la legge approvata con il voto favorevole del M5s.

Su questi temi gli schieramenti devono andare oltre le proprie posizioni ideologiche per il bene dei cittadini."

 

Giulia Grillo, ministro della Salute 



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Riforma del pedaggio stradale: garantire trasporto più pulito e equità

Riforma del pedaggio stradale: garantire trasporto più pulito e equità

 

·         La tariffazione stradale deve essere basata sulla distanza piuttosto che sul tempo 

·         Norme da applicare a camion, autobus e furgoni per riduzione delle emissioni

·         Introduzione del principio 'chi più inquina più paga'

 

Il progetto di direttiva approvato giovedì stabilisce che i Paesi dell'UE che impongono una tariffazione stradale basata sul tempo dovranno passare a quella basata sulla distanza.

 

Le nuove norme, se approvate in via definitiva, si applicheranno ai camion e agli autobus a partire dal 2023 e ai furgoni a partire dal 2027.

 

La legislazione mira a contribuire al conseguimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 dell'UE nel settore dei trasporti e a rendere più equi i diritti di utenza stradale.

 

Queste norme regolerebbero gli oneri che gli Stati membri dell'UE già impongono o stanno per introdurre sulle strade della rete stradale transeuropea dei trasporti.

 

Verso il principio 'chi più inquina più paga'

 

Per garantire che i veicoli siano tassati in funzione dell'uso effettivo della strada e dell'inquinamento da essi generato, il pedaggio autostradale imposto dagli Stati membri basato sulla distanza dovrà essere introdotto dal 2023 per i veicoli pesanti e i furgoni destinati al trasporto di merci di maggiori dimensioni (oltre 2,4 tonnellate) e dal 2027 per veicoli commerciali leggeri, ossia furgoni e minibus.

 

Per incoraggiare un maggiore uso di veicoli a basse o zero emissioni, i Paesi dell'UE dovrebbero inoltre fissare tariffe stradali diverse in base alla quantità di CO2 emessa e alla categoria del veicolo.

 

A partire dal 2021, se uno Stato membro applica un pedaggio per l'uso della strada ai veicoli pesanti e ai grandi furgoni per il trasporto merci, l'ammontare dello stesso dovrebbe prendere in considerazione anche gli "oneri per i costi esterni" - cioè per l'inquinamento atmosferico o acustico dovuto al traffico.  A partire dal 2026, se un pedaggio per i costi esterni viene applicato a un qualsiasi tratto di strada, questo dovrebbe essere applicato anche alle altre categorie di veicoli.

 

Trattamento equo per tutti gli autotrasportatori e i conducenti di altri Paesi UE

 

Per eliminare le esenzioni consentite dalle norme attuali, il pedaggio stradale negli Stati membri dovrebbe applicarsi a tutti i veicoli pesanti e ai grandi furgoni merci, sempre più utilizzati per le operazioni di trasporto merci, a partire dal 2020. Le norme attuali consentono di esentare i veicoli di peso inferiore a 12 tonnellate e autobus e pullman.

 

Le nuove norme consentirebbero ai paesi di fissare sconti, ad esempio per gli utenti abituali di veicoli leggeri in zone non densamente popolate e nelle periferie delle città.

 

Per garantire che gli utenti occasionali e i conducenti di altri Paesi UE siano trattati equamente, il progetto di legislazione stabilisce anche dei limiti di prezzo per i bolli a breve termine che possono essere imposti ai conducenti di automobili. Infine, i deputati hanno convenuto che dovrebbero essere disponibili anche bolli per periodi brevi, come un giorno o una settimana.

 

Prossime tappe

 

La relazione è stata approvata con 398 voti favorevoli, 179 contrari e 32 astensioni. Il Parlamento avvierà i negoziati con il Consiglio non appena i ministri dell'UE avranno stabilito la propria posizione. 

Antibiotici. UE: votato il divieto dell’uso preventivo degli antibiotici negli allevamenti


Antibiotici – UE: votato il divieto dell'uso preventivo degli antibiotici negli allevamenti
 
Il Parlamento europeo ha votato oggi una normativa che vieta l'abuso degli antibiotici negli allevamenti. Secondo CIWF, membro dell'Alleanza per Salvare i Nostri Antibiotici (The Alliance to Save our Antibiotics[i]), si tratta di una importante vittoria per il benessere degli animali e la salute dei cittadini europei, che arriva dopo anni di campagne di sensibilizzazione sull'argomento.
 
Questo storico voto[ii], che dovrà essere confermato dal Consiglio dell'Unione europea, vieta l'uso di massa e su gruppi di animali a partire dal 2022.

L'abuso degli antibiotici è stato dilagante negli ultimi decenni negli allevamenti per compensare le scarse condizioni di benessere degli animali. Questo, insieme con il sovraffollamento, favorisce lo sviluppo di batteri resistenti che possono infettare anche le persone.

La resistenza agli antibiotici è un'emergenza globale. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha già chiesto che l'uso degli antibiotici di importanza critica per l'uomo, cioè gli ultimi antibiotici efficaci quando tutti gli altri non funzionano, sia vietato negli allevamenti. Finora però gli Stati Membri non hanno operato in questa direzione.

Il 73% degli antibiotici consumati nel mondo sono utilizzati negli allevamenti. In Italia circa il 70% degli antibiotici venduti sono destinati ai cosiddetti "animali da reddito".

E' importante sottolineare che questa nuova legge non esclude di curare gli animali, e neanche esclude di somministrare gli antibiotici ai singoli animali che sono a rischio di sviluppare patologie che poi possono trasmettersi al gruppo. Il punto chiave consiste proprio nel curare i singoli animali evitando i trattamenti profilattici di massa o di gruppo attraverso il mangime o l'acqua.

Annamaria Pisapia, direttrice di CIWF Italia Onlus dichiara: "Il voto di oggi segna un importante passo avanti verso un uso più responsabile degli antibiotici negli animali degli allevamenti. Quello dell'abuso di antibiotici negli allevamenti è un problema gravissimo e molto diffuso anche in Italia, come dimostra l'enorme quantità di antibiotici ancora destinato agli animali degli allevamenti del nostro paese. Ci aspettiamo dunque, che una volta arrivata la conferma da parte del Consiglio dell'Unione, questo divieto dell'uso preventivo di antibiotici venga applicato rigorosamente dal nostro paese, e che allo stesso tempo vengano incentivati sistemi più rispettosi del benessere degli animali, che, come è comprovato, richiedono un minor uso di farmaci".
 

 
Note

i - La Alliance to Save Our Antibiotics è un'alleanza di associazioni della società civile che si occupano di salute pubblica e benessere animale, che lavora per mettere fine all'abuso degli antibiotici negli allevamenti. E'stata fondata da Compassion in World Farming Soil Association e Sustain nel 2009. La vision dell'Alleanza è un mondo in cui il benessere e la salute degli esseri umani e degli animali sono protetti da un sistema di produzione del cibo che non si basa sull'uso routinario degli antibiotic.
ii - La normativa approvata oggi dal Parlamento europeo è riferita al pacchetto legislativo sui medicinali veterinari. 
 



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TÜV SÜD: Dispositivi estetici più sicuri grazie al Regolamento MDR

 

Più sicurezza per i dispositivi per l'estetica con il nuovo Regolamento MDR

 

MilanoEntrato in vigore il 25 maggio 2017, il Regolamento europeo 2017/745 sui dispositivi medici (MDR) si applicherà in modo definitivo dal 26 maggio 2020. 

Esso copre anche tipologie di dispositivi che non hanno una specifica finalità medica ma che, considerandone l'ambito applicativo, devono seguire standard di sicurezza e affidabilità allo stesso livello dei dispositivi medici.

 

Il grande e crescente utilizzo di dispositivi che non possiedono una specifica finalità in ambito medicalema utilizzati nell'ambito professionale estetico e in quello privato, ha spinto il legislatore europeo ad inserirli nel Regolamento dei Dispositivi Medici a tutela, in principal modo, della salute pubblica, ma anche dei fabbricanti e degli utilizzatori finali.


Tali dispositivi sono identificati specificatamente nell'allegato XVI del Regolamento e tra questi risultano preponderanti quelli utilizzati in ambito estetico, come ad esempio: lenti a contatto colorate o altri elementi destinati a essere introdotti nel o sull'occhio; impianti protesici con finalità estetiche, filler facciali o altri iniettabili cutanei (eccetto quelli utilizzati per i tatuaggi), apparecchiature utilizzate per la liposuzione, la lipolisi o la lipoplastica. Inoltre, sono presenti anche dispositivi che emettono radiazioni elettromagnetiche ad alta intensità come laser, o luce pulsata per foto-ringiovanimento cutaneo, tatuaggio, epilazione o altro trattamento dermico, oltre ad apparecchi per la stimolazione cerebrale che attraversano il cranio per modificare l'attività neuronale del cervello. 


"Maggio 2020 è molto vicino e, se non si incominciano a prendere in considerazione i nuovi requisiti e le relative incombenze, si corre il rischio di arrivare impreparati ad una scadenza che è perentoria", afferma Attilio DurantiniProject Manager per i progetti internazionali "Aesthetics & Art. 117 MDR" di TÜV SÜD. "Le autorità competenti, gli organismi notificati, i fabbricanti, professionisti sia a livello medico che estetico, come pure il pubblico, devono impegnarsi ognuno nel proprio ambito a raggiungere questo traguardo con successo".

 

Questo nuovo regolamento ha importanti finalità in merito alla garanzia di sicurezza e, allo stesso tempo, di stimolo all'innovazione di questi prodotti, favorendo sempre un alto livello di protezione della salute delle persone.   

 

Attilio Durantini, con l'appoggio di Melania Battistella (Medico Estetico e Clinical Reviewer di TÜV SÜD),

oltre ad essere i gestori del progetto internazionale, sono i relatori del seminario gratuito "EU MDR: nuovi requisiti per i Dispositivi Estetici (destinazione d'uso non medica)", in programma a Milano il 27 novembre e a Bologna il 6 dicembre. 

 



TÜV SÜD è un ente indipendente di certificazione, ispezione, testing, collaudi e formazione, che offre servizi certificativi in ambito qualità, energia, ambiente, sicurezza e prodotto. Fondato nel 1866, oggi con sede a Monaco di Baviera. Il gruppo negli anni è cresciuto, arrivando oggi ad essere presente con circa 1000 sedi in più di 50 nazioni. Opera con un team di oltre 24.000 dipendenti riconosciuti come specialisti nei propri campi di attività. L'obiettivo di TÜV SÜD è quello di supportare i clienti con una vasta gamma di servizi in tutto il mondo per aumentare l'efficienza, ridurre i costi e gestire il rischio. 

 

TÜV Italia fa parte del gruppo TÜV SÜD ed è presente in Italia dal 1987. TÜV Italia ha una struttura di oltre 600 dipendenti e 400 collaboratori, con diversi uffici operativi sul territorio nazionale, a cui si affiancano i laboratori di Scarmagno (TO) e quelli delle società Bytest, a Volpiano (TO) e Benevento, e pH a Tavarnelle Val di Pesa (FI), acquisite rispettivamente nel gennaio 2012 e nel gennaio 2013.

TÜV Italia organizza periodicamente webinar e seminari gratuiti, dove vengono affrontati I temi tecnici più attuali, altre ai numerosi corsi formativi professionali, dedicati ad approfondire e sviluppare competenze in tutti i settori in cui l'ente opera.



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