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venerdì 31 luglio 2020

L'Antitrust condannata dal Tribunale di Napoli per diffamazione su istanza di Ce.Di. Sigma Campania

COVID-19 E GDO: IL TRIBUNALE DI NAPOLI CONDANNA L'ANTITRUST PER DIFFAMAZIONE

 
Caserta, 31 luglio 2020 – Con un'ordinanza senza precedenti, il 30 luglio il Tribunale di Napoli Nord ha giudicato diffamatoria la comunicazione dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato dello scorso del 7 maggio 2020 nella quale la stessa annunciava tramite un comunicato stampa (DS2620) l'apertura di un'indagine nei confronti della GDO in merito all'aumento dei prezzi dei beni alimentari e di detergenti, disinfettanti e guanti associati all'emergenza coronavirus. Ce. Di. SIGMA Campania s.p.a., primario Gruppo della Grande Distribuzione citato nella comunicazione, aveva immediatamente proposto domanda cautelare documentando successivamente la propria totale estraneità alla vicenda.

 
Considerati gli ingiusti effetti su Ce. Di. SIGMA Campania s.p.a., il Giudice designato del Tribunale di Napoli Nord ha giudicato diffamatoria la comunicazione e ha depositato un'ordinanza con la quale condanna in via cautelare l'Antitrust alla immediata rettifica di quel comunicato, ricordando il dovere di tutti semplici cittadini, Autorità, Pubbliche o privati, di osservare la legge e di adottare le doverose cautele quando, come nella fattispecie, si tratta della reputazione professionale e commerciale di operatori economici sani e corretti. Il Tribunale ha inoltre condannato l'Antitrust al pagamento delle spese.

 
"L'ordinanza emessa dal Tribunale di Napoli Nord è estremamente significativa poiché pone attenzione sull'importanza di una corretta comunicazione da parte delle Authority e nello specifico dell'Antitrust", ha commentato Francesco Del Prete, amministratore delegato della società. "Il comunicato a suo tempo diramato dall'Antitrust non era solo gravemente lesivo della nostra reputazione ma costituiva un comportamento contrario ai principi di imparzialità e correttezza professionale ai quali l'Autorità stessa dovrebbe ispirarsi."

 
Ce. Di. SIGMA Campania s.p.a. è stata rappresentata dal Prof. Francesco Fimmanò e dall' Avv. Luca Caravella.

 

Indagine preistruttoria Autorità Garante della Concorrenza (DS2620)

Il 6 maggio 2020, dandone poi comunicazione pubblica il 7 maggio tramite comunicato stampa, l'Autorità Garante della Concorrenza aveva avviato un'indagine preistruttoria inviando richieste di informazioni a numerosi operatori della GDO per acquisire dati sull'andamento dei prezzi di vendita al dettaglio e dei prezzi di acquisto all'ingrosso di generi alimentari di prima necessità, detergenti, disinfettanti e guanti, al fine di individuare eventuali fenomeni di sfruttamento dell'emergenza sanitaria a base dell'aumento di tali prezzi. Le richieste di informazioni riguardano oltre 3.800 punti vendita, soprattutto dell'Italia centrale e meridionale.



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Dl Semplificazioni: Cia, norme più snelle e strumenti agili per settore

  
Dl Semplificazioni: Cia, norme più snelle e strumenti agili per settore

Testi Unici per settori produttivi, estensione ecobonus a fabbricati rurali e cessione credito d'imposta previsto da piano "Impresa 4.0", tutte le richieste degli Agricoltori Italiani

  

Roma, 31 lug – Snellire le normative agricole attraverso la definizione di Testi Unici su settori chiave per il Made in Italy, come già fatto per il vino; consentire la cessione del credito d'imposta previsto dal piano nazionale "Impresa 4.0" agli agricoltori che ne sono beneficiari; estendere l'ecobonus al 110% anche ai fabbricati rurali; eliminare l'obbligo di denuncia dei depositi di carburante per usi privati, agricoli e industriali. Queste le richieste principali di Cia-Agricoltori Italiani al Governo, nell'ambito dell'esame del disegno di legge di conversione del Dl Semplificazioni, ora al Senato.

Nel dettaglio, secondo Cia, sono più che mai necessari strumenti agili di semplificazione per il lavoro agricolo, da affiancare a uno snellimento delle norme, attraverso l'introduzione del Testo Unico anche in altri settori, come la zootecnia, per riunire in un unico atto tutte le regole e le disposizioni in materia, in modo snello e sistematico.

In una fase in cui la ripresa del sistema produttivo passa necessariamente anche per l'innovazione, è necessario consentire ai soggetti beneficiari del credito d'imposta del piano "Impresa 4.0", tra i quali gli agricoltori, la possibilità di optare per la cessione, anche parziale, del credito stesso. Un'opzione strategica di semplificazione -spiega Cia- che potrebbe allargare la platea dei destinatari e ampliare gli investimenti in digitalizzazione, come previsto dal piano del Mise e in linea con le sfide del Next Generation Eu.

Per Cia, inoltre, è opportuno far rientrare nel super ecobonus al 110% anche i fabbricati agricoli (come stalle, depositi, magazzini) e gli agriturismi, sempre in un'ottica di riqualificazione ed efficientamento energetico anche a tutela dell'ambiente, con soluzioni ad alto contenuto tecnologico, dai cappotti termici alla domotica.

            Infine, per proseguire sulla strada della sburocratizzazione in agricoltura, Cia chiede la soppressione, con il Decreto Semplificazioni, dell'obbligo di denuncia dei depositi di carburante per usi privati, agricoli e industriali, per ora prorogato al primo gennaio 2021.



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giovedì 30 luglio 2020

Approvata Direttiva sulle Radiazioni Ionizzanti - La soddisfazione di AIFM

APPROVATA LA DIRETTIVA 2013/59/EURATOMSULLE RADIAZIONI IONIZZANTI

UN PASSO AVANTI IMPORTANTE PER LA SICUREZZA DEI PAZIENTI, LAVORATORI E POPOLAZIONE

Grande soddisfazione da parte dell'AIFM

Milano, 30 Luglio. Il Consiglio dei Ministri di ieri sera, su proposta del Ministro per gli affari europei Vincenzo Amendola, del Ministro della salute Roberto Speranza, del Ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli, del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Nunzia Catalfo e del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare Sergio Costa, ha approvato il decreto legislativo di attuazione della Direttiva 2013/59/Euratom che stabilisce norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall'esposizione alle radiazioni ionizzanti, e che abroga le direttive 89/618/Euratom, 90/641/Euratom, 96/29/Euratom, 97/43/Euratom e 2003/122/Euratom.

 

Rispetto al testo approvato in via preliminare il 26 gennaio 2020, sono state diverse le modifiche apportate a causa degli interventi della Conferenza Stato Regioni edelle Commissioni Parlamentari.

 

Termina così il lungo e faticoso cammino, iniziato a gennaio 2014, verso il recepimento della Direttiva 2013/59/EURATOM. Il Dott. Michele Stasi, Presidente AIFM, commenta il raggiungimento di questo primotraguardo: "Finalmente viene approvata la legge di recepimento della direttiva che dà una risposta più adeguata ai pazienti, ai lavoratori e alla popolazione, in termini di sicurezza e protezione contro le radiazioni ionizzanti. Terminato questo percorso, siamo ora pronti a intraprendere un nuovo cammino, davvero molto importante, verso una corretta applicazione della norma, che sappiamo essere molto complessa e articolata". 

 

AIFM, è pronta a fare la propria parte a supporto delle aziende sanitarie pubbliche e private e delle istituzioni, per garantire una radioprotezione in ambito sanitario efficace, efficiente e ottimizzata, e presenterà a settembre il nuovo disposto normativo attraverso un webinar che coinvolgerà anche i principali estensori istituzionali della norma e quanti hanno rappresentato le istituzioni per i pareri richiesti alla Conferenza Stato Regioni.



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giovedì 23 luglio 2020

Welfare – Penisola Sociale, Vecchi: “Spazio di confronto per riflettere sul sistema di welfare italiano a vent’anni dalla Legge 328”

Welfare – Penisola Sociale, Vecchi: "Spazio di confronto per riflettere sul sistema di welfare italiano a vent'anni dalla Legge 328"

Penisola Sociale: a venti anni dalla Legge 328 del 2000 uno spazio di confronto sulle politiche sociali locali. L'iniziativa di Cittalia Fondazione ANCI, Fondazione IFEL in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Formazione dell'Università Roma Tre.


"Penisola sociale è uno spazio di confronto e di collaborazione delle amministrazioni locali e di attori del territorio, per costruire percorsi di integrazione dei saperi tecnici e professionali", sottolinea il delegato Anci al welfare e sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi.
"L'iniziativa – prosegue – promossa insieme con l'Università Roma Tre, in collaborazione con Cittalia e IFEL, è un importante segnale per avviare un percorso che non vuole celebrare la Legge ma aiutare a riflettere su quel che rimane ancora da riprendere e valorizzare dal lascito che la 328 ha consegnato al sistema di welfare italiano".
A vent'anni dall'introduzione della 328/2000 che ha promosso un processo di sviluppo del sistema dei servizi sociali territoriali, "Penisola sociale" rappresenta una occasione di confronto su come le novità introdotte dalla Legge hanno indotto al cambiamento i servizi sociali di cui sono titolari le autonomie locali. Un sito, in continuo aggiornamento, sulle esperienze più innovative nell'implementazione dei servizi sociali dei Comuni italiani. Uno spazio di approfondimenti e documenti dedicati anche alle trasformazioni che hanno registrato i sistemi locali di welfare a partire dall'impatto e dai cambiamenti derivanti dall'attuale stato di emergenza epidemiologica (COVID 19). Sono già disponibili on-line in totale oltre 400 documenti relativi a delibere, regolamenti, progettualità, analisi e ricerche promosse dai Comuni italiani per implementare il sistema locale di welfare, articolati sia per ambiti della domanda che si rivolge ai servizi sociali (anziani, minori e famiglie, casa, politiche per l'integrazione, povertà, disabilità e non autosufficienza, salute mentale, violenza di genere, carceri, comunità romanì, dipendenze, marginalità estreme) sia per elementi caratterizzanti la Legge 328 (come: il sistema di welfare locale, il ruolo e le funzioni dei professionisti, i rapporti interistituzionali e con il Terzo settore, la spesa sociale, l'innovazione e la formazione e l'aggiornamento).
"Le università sono sempre state osservatori attenti delle dinamiche del welfare locale. Oggi questo vale su scala nazionale soprattutto per definire l'identità e le competenze dei professionisti che si andranno a impegnare nei servizi alla persona", rimarca il direttore del Dipartimento di Scienze della Formazione dell'Università Roma Tre, Massimiliano Fiorucci. Un'iniziativa che mette in evidenza la necessità di andare verso la promozione di percorsi di integrazione tra chi gestisce il welfare, i Comuni italiani, chi forma i professionisti, l'Università, chi studia e fornisce servizi per l'accoglienza e l'integrazione a livello nazionale, Cittalia e IFEL.

 "Il progetto – aggiunge Fiorucci- sta raccogliendo consenso e contributi significativi da parte non solo dei ricercatori e degli esperti, ma soprattutto degli operatori e dei tecnici dei Comuni italiani perché le esperienze promosse dai territori possano davvero arrivare a costituire una comunità di pratiche".

"Siamo convinti che la condivisione di pratiche possa essere una risposta efficace per favorire percorsi di trasformazione del welfare, anche coerenti con le nuove istanze portate da cittadini con background culturale diverso, nonché per rispondere in maniera sempre più adeguata alle sfide sociali collegate al momento che sta vivendo il Paese", conclude Matteo Biffoni delegato Anci all'immigrazione e sindaco di Prato.


Roma, 23 luglio 2020



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Il sistema di difesa delle imprese dell’UE dalla concorrenza sleale funziona bene, afferma la Corte dei conti europea



Il sistema di difesa delle imprese dell'UE dalla concorrenza sleale funziona bene, afferma la Corte dei conti europea

L'Unione europea si impegna a favore del libero scambio. Tuttavia, qualora le industrie europee risentano di pratiche commerciali sleali da parte di paesi non-UE, quali il dumping o la concessione di sovvenzioni a importazioni, l'UE può rispondere tramite gli strumenti di difesa commerciale. Dopo aver esaminato, per la prima volta, questo settore, la Corte conclude che la Commissione è riuscita ad applicare la politica di difesa commerciale, ma che l'efficacia di quest'ultima può essere migliorata, specie considerate le crescenti tensioni della politica commerciale a livello mondiale.

Quale membro dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC), determinata a difendere i propri valori, l'UE si impegna a favore di un sistema commerciale aperto e regolamentato. La Commissione europea può avvalersi degli strumenti di difesa commerciale per combattere pratiche competitive sleali che violano le norme internazionali, come il dumping (vendite all'esportazione a prezzi inferiori a quelli nazionali) e le sovvenzioni (aiuti di Stato ingiustificati per i prodotti esportati).

"Un sistema commerciale aperto crea opportunità per le imprese europee, se vi è parità di condizioni. Nel corso dell'audit, la Corte ha rilevato che la Commissione è riuscita a difendere gli interessi dei produttori dell'UE a fronte di una concorrenza sleale", ha dichiarato Ildikó Gáll-Pelcz, il Membro della Corte dei conti europea responsabile della relazione. "A nostro avviso, le imprese europee dovrebbero essere maggiormente informate riguardo all'impegno dell'UE contro le pratiche sleali. È possibile, inoltre, migliorare il monitoraggio e la fissazione delle priorità di intervento per raccogliere le sfide future nel commercio internazionale".

Di norma, le misure di difesa commerciale assumono la forma di dazi supplementari intesi a compensare le perdite subite dall'industria dell'UE a seguito di pratiche sleali. La politica commerciale è di esclusiva competenza dell'UE, ossia spetta alla Commissione europea realizzare inchieste e imporre dazi per conto degli Stati membri. A giudizio della Corte, la Commissione ricorre attivamente agli strumenti di cui dispone, svolgendo inchieste adeguate e giustificando debitamente le eventuali misure imposte. Nella maggior parte dei casi, queste misure di difesa sono destinate ai prodotti industriali piuttosto che ai prodotti di consumo, con un'eccezione di rilievo: le biciclette (normali ed elettriche). La Corte ha riscontrato, infatti, che gli strumenti di difesa commerciale avevano avuto un chiaro impatto positivo per il settore delle biciclette elettriche: in assenza di tali strumenti, la produzione in Europa sarebbe probabilmente cessata. Secondo la Corte, inoltre, gli strumenti di difesa commerciale rappresentano un'importante fonte di sostegno per il settore siderurgico, mentre l'impatto sul settore dei pannelli solari è limitato. Quest'ultimo settore, tuttavia, è fortemente influenzato dalle decisioni politiche in materia di ambiente e lotta ai cambiamenti climatici.

In generale, la Corte raccomanda alla Commissione di sensibilizzare le parti interessate all'uso degli strumenti di difesa commerciale, dal momento che attualmente solo un numero limitato di industrie vi ricorre: settori come quello siderurgico e dei prodotti chimici conoscono bene tali strumenti, mentre altri – in particolare le piccole e medie imprese (PMI) – hanno con essi ben poca dimestichezza, e pertanto potrebbero non cercare misure di protezione qualora sperimentassero distorsioni commerciali. La Corte raccomanda altresì alla Commissione, che agisce per conto dell'UE nel commercio mondiale, di migliorare il monitoraggio dell'efficacia complessiva della politica e di stabilire meglio l'ordine di priorità di alcune azioni (ad esempio, in seno all'organizzazione mondiale per il commercio).

Note

La difesa commerciale è una questione di carattere globale ed è pertanto regolamentata a tale livello. Gli accordi dell'OMC definiscono il quadro normativo ed istituzionale relativo agli strumenti di difesa commerciale, specificando quando possono essere applicati e le norme da seguire durante le inchieste. La normativa UE è tenuta a rispecchiare in pieno le norme dell'OMC, ma in taluni casi può introdurre ulteriori requisiti prima di adottare misure, come avvenuto per la verifica dell'interesse dell'Unione. I principali atti legislativi dell'UE in materia di strumenti di difesa commerciale sono il "regolamento antidumping di base" e il "regolamento antisovvenzioni di base" del 2016, ai quali sono state apportate recenti ed importanti modifiche nel 2017 e nel 2018.

Nel 2019 la Commissione ha avviato 11 nuove inchieste antidumping e 5 nuove inchieste antisovvenzioni. Le inchieste hanno riguardato sei paesi; la maggior parte di esse sono state avviate nei confronti della Cina (7) e dell'Egitto (4). A fine 2019, erano 109 le misure antidumping e antisovvenzioni in vigore.

L'audit ha riguardato le attività realizzate dalla Commissione nel periodo 2016‑2019. Non ha riguardato l'efficacia del lavoro delle autorità doganali nazionali, a cui spetta in via esclusiva riscuotere i dazi imposti in esito alle inchieste di difesa commerciale. La Corte ha esaminato tematiche correlate nella relazione speciale 19/2017: "Procedure di importazione: le carenze del quadro normativo e un'applicazione inefficace pregiudicano gli interessi finanziari dell'UE" e nella relazione speciale n. 2/2014: "I regimi di scambi preferenziali sono gestiti in modo adeguato?"

La relazione speciale 17/2020 intitolata "Strumenti di difesa commerciale: il sistema di difesa delle imprese dell'UE dalle importazioni oggetto di dumping e di sovvenzioni funziona bene" è disponibile in 23 lingue dell'UE sul sito della Corte (eca.europa.eu).



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martedì 7 luglio 2020

Viaggi coronavirus e rimborsi. Il giudice italiano deve disapplicare le norme nazionali in contrasto con quelle Ue. Il Modulo Aduc per ottenere il rimborso in denaro.

Viaggi coronavirus e rimborsi. Il giudice italiano deve disapplicare le norme nazionali in contrasto con quelle Ue. Il Modulo Aduc per ottenere il rimborso in denaro. 

Firenze, 7 Luglio 2020. Gli operatori turistici si rifiutano di rimborsare con soldi i viaggiatori per i servizi annullati a causa del coronavirus, e danno loro un voucher del medesimo importo da spendere entro un anno. Lo ha stabilito la legge straordinaria italiana per l'emergenza pandemia.
Questo è contro la legge italiana * e quella comunitaria **.
Lo ha già rilevato l'Antitrust italiano e – soprattutto – la Commissione Ue ha avviato per questo motivo una procedura d'infrazione presso la Corte di Giustizia di Lussemburgo.
Per avere rimborsi occorre quindi aspettare la pronuncia della Corte, chissà fra quanto tempo e quando tutti si saranno dimenticati della vicenda?

NO! SI PUÒ' E SI DEVE AGIRE SUBITO!
La Corte Costituzionale ha esplicitamente (389/1989) stabilito che i giudici italiani, nel caso di norme europee dotate di efficacia diretta sono giuridicamente tenuti a disapplicare le norme interne incompatibili al diritto dell'Unione. Proprio questo è il nostro caso.

Per procedere Aduc ha predisposto uno specifico modulo da inviare al proprio creditore per intimare il rimborso e poi, nel caso rivolgersi al giudice:
https://sosonline.aduc.it/modulo/rimborso+viaggi+coronavirus+modulo_31438.php


Qui la cronistoria della vicenda, dall'approvazione del Dpcm alla sua trasformazione in legge, dalla pronuncia dell'Antitrust alle varie posizioni della Commissione Ue, fino alle indicazioni dell'Enac (Ente nazionale aviazione civile): https://www.aduc.it/comunicato/coronavirus+rimborso+viaggi+punto+sulla+situazione_31185.php
Alcuni vettori aerei, intanto, hanno cominciato di loro iniziativa a rimborsare in soldi e non in voucher: https://www.aduc.it/comunicato/coronavirus+rimborso+voli+aerei+ryanair+rimborsa_31431.php


QUI IL MODULO ADUC PER IL RIMBORSO
https://sosonline.aduc.it/modulo/rimborso+viaggi+coronavirus+modulo_31438.php


Qui per farsi due risate: https://youtu.be/3E5MwWlKfL4?t=37

NOTE
* codice del consumo: https://sosonline.aduc.it/generale/files//allegati/codiceconsumo.pdf
**  regolamento CE 261/2004 (compensazione ed assistenza ai passeggeri in caso di negato imbarco, di cancellazione del volo o di ritardo prolungato: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?qid=1551283075722&uri=CELEX:32004R0261) e direttiva Ue 2015/2302 (pacchetti viaggio: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A32015L2302)


Associazione per i diritti degli utenti e consumatori
URL: http://www.aduc.it  
Ufficio stampa: Tel.336672969 – Email: ufficiostampa@aduc.it

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Se non vuoi più ricevere i comunicati stampa dell'Aduc, scrivi un messaggio a ufficiostampa@aduc.it





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domenica 5 luglio 2020

Telecomunicazioni. Attivazione servizi non richiesti. La procura indaga. Intanto... che fare?

Tlc. Attivazione servizi non richiesti. La procura indaga. Intanto... che fare?

Firenze, 4 Luglio 2020. Con l'avvio delle indagini della procura di Milano per l'attivazione di servizi non richiesti si sono accorti dell'esistenza di un pentolone pieno di putrido (1). Per il momento riguarda aziende veicolate da Wind-Tre, ma giustamente la procura sta estendo le indagini. Pentolone che tutti gli utenti di telecomunicazioni conoscono da molto tempo e che in questi anni hanno continuato a denunciare alle autorità e ai loro fornitori di servizi. Ora il caso è esploso perché come utente ne è stato coinvolto anche uno degli esponenti di punta della procura milanese. Ne prendiamo atto e non ci facciamo domande su perché solo ora.

5 euro al giorno di indennizzi oltre alla restituzione del maltolto
Sarà bene ricordare che è dal 2012 che esiste la possibilità, stabilita dalla specifica Autorità (Agcom) di indennizzi per questo tipo di prelievi. Quasi sempre ben nascosti nelle pieghe delle bollette, e quando l'utente se ne accorge e chiede al proprio gestore il blocco, gli viene spesso risposto negativamente e solo quando si dà da da fare con diffide e anche rivolgendosi alle autorità di conciliazione (Corecom), gli viene riconosciuta la ragione. Va da sé che la pretesa viene scoraggiata e solo i più tenaci vanno avanti (2).
Per l'attivazione di servizi o profili tariffari non richiesti, oltre alla restituzione di quanto indebitamente pagato deve essere versato dal gestore un indennizzo di 5 euro al giorno per ogni giorno di attivazione. Questa norma è valida anche per tanti altri disservizi (2).

A "margine" di questa indagine stanno emergendo anche altre problematiche che tutti gli utenti di telefonia conoscono e denunciano alle autorità ma che, per l'appunto, … meglio tardi che mai. Una delle più noiose e invadenti sono le telefonate promozionali che vengono fatte per cercare di vendere qualcosa, anche da parte di presunti rappresentanti di gestori diversi da quello proprio. Telefonini e linee fisse sono prese d'assalto, agli orari più incredibili da venditori che si presentano nei modi più fantasiosi per cercare di ingannare le loro vittime. E questo accade anche se, nella stipula del proprio contratto l'utente abbia evidenziato di non voler ricevere informazioni promozionali. Gli elenchi di questi numeri circolano a cura di aziende molto informate su tutti gli aggiornamenti e modifiche di un'utenza che, di conseguenza, possa essere suscettibile di aggressione commerciale.

Siccome stiamo parlando di business miliardari, ad opera di aziende (tutti i grandi e piccoli gestori tlc ne sono coinvolti) speriamo che da questo momento in poi, le procure prestino più attenzione alle denunce che ricevono senza archiviarle come questioni "bagatellari" o semplici inadempimenti contrattuali.
Curiosi, e vigili per ridurre i danni ai singoli utenti che chiedono il nostro aiuto, aspettiamo gli sviluppi.

Qui uno spaccato delle vicende degli utenti vittime di questi problemi, lettere che ci vengono inviate e a cui giornalmente rispondiamo: https://tlc.aduc.it/lettera/


1- https://milano.repubblica.it/cronaca/2020/07/03/news/truffe_nei_servizi_a_pagamento_su_cellulari_perquisita_wind-tre-260841492/

2 - Delibera AGCOM 124/10/CONS e Delibera 347/18/CONS (per dettagli sugli indennizzi vedi Allegato A): https://www.agcom.it/documentazione/documento?p_p_auth=fLw7zRht&p_p_id=101_INSTANCE_2fsZcpGr12AO&p_p_lifecycle=0&p_p_col_id=column-1&p_p_col_count=1&_101_INSTANCE_2fsZcpGr12AO_struts_action=%2Fasset_publisher%2Fview_content&_101_INSTANCE_2fsZcpGr12AO_assetEntryId=11379803&_101_INSTANCE_2fsZcpGr12AO_type=document

Tutti i particolari per richieste e tempi in questa nostra scheda pratica: https://sosonline.aduc.it/scheda/telefonia+guida+veloce+ai+diritti+alle+tutele_1378.php

Associazione per i diritti degli utenti e consumatori


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sabato 4 luglio 2020

Coronavirus e rimborso viaggi. Le falsità delle associazioni di categoria per giustificare i soldi trattenuti senza dare servizi in cambio

Coronavirus e rimborso viaggi. Le falsità delle associazioni di categoria per giustificare i soldi trattenuti senza dare servizi in cambio

Firenze, 3 Luglio 2020. La vicenda è nota: hai prenotato un viaggio annullato per coronavirus? La legge italiana consente all'operatore turistico di rimborsarti in denaro o voucher di uguale valore. Tutti gli operatori danno solo voucher. Commissione Ue, Antitrust, Enac.. riferendosi alla normativa comunitaria, fanno sapere che non è lecito questo comportamento. La Commissione ha denunciato lo Stato italiano alla Corte di Giustizia che non potrà che condannare l'Italia… e la multa la pagheremo ovviamente tutti noi contribuenti (1).
Le associazioni di categoria degli operatori turistici sono insorte con un lungo comunicato (2) che, a nostro avviso, è lo specchio di quella piccola Italia che, appena può togliere qualche cosa a chi è più debole, non esita a tirarsi indietro. E siccome questo "togliere" avviene col consenso della legge di Stato, fanno anche gli arroganti nei confronti dei deboli a cui sono stati scippati i soldi.

Quello che rileviamo in questo contesto, è questa frase:
"A distanza di quattro mesi dallo stop dei viaggi, le imprese della filiera del turismo organizzato non hanno ancora ricevuto altre misure di sostegno e risorse adeguate per garantire la propria sopravvivenza".

Menzogna allo stato puro,
visto che lavoratori e aziende del settore, al pari di qualunque altro lavoratore e qualunque altra azienda, ha ricevuto (coi tempi  e i difetti della nostra burocrazia) forme di sostegno (cassa integrazione, prestiti agevolati, sconti fiscali, etc), con l'aggiunta del "bonus vacanze", che altre categorie non hanno avuto e che è stato concepito proprio per dare a loro più soldi a loro che non ad altri (3). Altre categorie che, come quelle turistiche, hanno anch'esse da pagare bollette, tasse, affitti ed hanno incassi vicini allo zero o stanno per chiudere.

Ma l'arroganza di chi si è visto approvare una legge ad hoc per giustificare quello che nella legislazione comunitaria (che ha valore superiore a quella nazionale) è previsto come furto, non ha limiti.

Le nostre associazioni aggiungono un'altra motivazione per sentirsi ancor più arroganti e uguali rispetto agli altri:
"se dovessimo restituire i soldi che i viaggiatori ci hanno anticipato per viaggi che non hanno effettuato, noi falliremmo e i consumatori resteranno senza neanche un voucher. Non solo, ma noi siamo così buoni che abbiamo previsto che se entro 18 mesi (periodo da noi allungato rispetto ai 12 previsto dalla legge) il viaggiatore non usufruisce del voucher, noi gli restituiamo i soldi".  Quindi i viaggiatori sono costretti a prestare soldi a tasso zero, senza nessuna garanzia che verranno restituiti dopo il periodo di validità del voucher e – soprattutto - … a noi risulta (ci scrivono centinaia di vittime) che sono un numero insignificante gli operatori che hanno detto che restituiranno i soldi del voucher (restituzione non prevista dalla legge) se non utilizzati e che la validità è stata ampliata da 12 a 18 mesi. Non solo, ma stiamo annoverando forme di voucher tra le più fantasiose: non ti do' un buono di quanto hai pagato ma ti trattengo una penale; il buono lo puoi
spendere solo per un viaggio identico, anche se nel frattempo costerà di più e dovrai versare la differenza; hai dato un anticipo? Ti dò un buono, ma quell'anticipo lo potrai utilizzare solo per uno stesso identico viaggio anche se costerà di più… e dovrai pagare la differenza; etc etc..

Queste le nostre categorie a cui spesso affidiamo le nostre vacanze, la nostra cultura e la nostra felicità.



1 – Qui tutte le informazioni del caso, anche per fare opposizione alle pretese degli operatori: https://www.aduc.it/comunicato/rimborso+viaggi+pandemia+partita+procedura_31425.php
2 - https://www.astoi.com/press/infrazione-voucher-il-governo-difenda-la-posizione-dell-italia-in-caso-contrario-assisteremo-alla-morte-sicura-di-migliaia-di-imprese-e-alla-perdita-di-milioni-di-posti-di-lavoro-tra-trasporti-e-turismo-organizzato-id-12650.html
3 - https://salute.aduc.it/coronavirus/comunicato/bonus+vacanze+tutto+pronto+far+fare+soldi+agli_31402.php


Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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giovedì 2 luglio 2020

Rimborso viaggi e pandemia. Partita la procedura d’infrazione Ue. Cosa bisogna subito fare

Rimborso viaggi e pandemia. Partita la procedura d'infrazione Ue. Che fare

Firenze, 2 Luglio 2020. Si sapeva che la procedura d'infrazione sarebbe arrivata a meno che l'Italia entro lo scorso 28 maggio non avesse preso in seria considerazione l'avvertimento della Commissione Ue: la legge italiana che fa scegliere agli operatori turistici se rimborsare un servizio (trasporti e pacchetti viaggio) in voucher o soldi, non è conforme al diritto europeo. E il diritto europeo vale più di quello italiano. Tutti lo sapevano e lo sanno, ma i tutti che ci governano e gli operatori del settore hanno fatto finta di nulla, e intanto hanno trattenuto i soldi delle loro vittime. Viaggiatori vittime due volte: degli scriteriati operatori turistici (non appagati dalle sovvenzioni dello Stato, al pari degli altri), e dello Stato (che aveva trovato un doppio metodo per dare soldi al settore… letteralmente rubandoli per legge).
Migliaia di persone sono incappate in questa squallida e triste situazione, in una sorta di guerra tra poveri dove, complice lo Stato e il Parlamento, si è voluta creare la figura del donatore obbligato.
Ora siamo al dunque e auspichiamo che sia un dunque veloce.
La Corte di Giustizia dovrà esaminare la denuncia della Commissione e sentenziare.
Auspichiamo, ovviamente, per evitare un bagno di soldi con la multa che sicuramente lo Stato italiano riceverà (e i soldi dello Stato italiano sono quelli di tutti noi contribuenti), che i nostri governanti e legislatori vi rimedino prima della sentenza della Corte di Lussemburgo, con sostanziali scuse e rimborsi alle vittime.
Aduc si è mossa fin dall'inizio contro questo scempio giuridico. Consigliando alle centinaia di persone che si sono rivolte a noi di non rassegnarsi, di pretendere soldi e non voucher, come stabilito dalle norme europee e da quelle italiane del codice del consumo (temporaneamente sospese dalla legislazione d'emergenza votata dal Parlamento).
E oggi, più che mai, forti di questa procedura d'infrazione avviata dalla Commissione, è opportuno e necessario non rassegnarsi all'ingordigia degli operatori turistici e dello Stato.
Abbiamo già messo a disposizione modulistica e argomentazioni per queste legittime pretese (https://www.aduc.it/comunicato/coronavirus+rimborso+viaggi+punto+sulla+situazione_31185.php).
Occorre subito diffidare con raccomandata A/R la propria controparte perché adempia: https://sosonline.aduc.it/scheda/messa+mora+diffida_8675.php
e in mancanza di risposta procedere:
-   al giudice italiano se l'operatore turistico ha sede in Italia (https://sosonline.aduc.it/scheda/giudice+pace_15959.php)
o con la procedura europea se l'operatore è comunitario (https://sosonline.aduc.it/scheda/controversie+stranieri+procedimento+europeo_19220.php)

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