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lunedì 21 settembre 2020

Ristoratori rispettosi delle norme igieniche anti-covid per 9 clienti su 10_Fipe-Confcommercio: “Bar e ristoranti sono luoghi sicuri per tutti”


ESERCENTI RISPETTOSI DELLE NORME IGIENICHE ANTI-COVID PER 9 CLIENTI SU 10

FIPE-CONFCOMMERCIO: "BAR E RISTORANTI SONO LUOGHI SICURI PER TUTTI"

Secondo un'indagine di Format Research la quasi totalità degli intervistati, circa il 92%, ritiene che i ristoratori siano attenti nell'applicazione delle misure di sicurezza anti-covid ma paura del contagio (66,5%) e smart working (35%) tra le principali motivazioni che inducono a non mangiare fuori.

 

Roma, 21 settembre 2020 – I ristoranti sono luoghi sicuri, a confermarlo i loro stessi clienti. Ecco quanto emerge da una recente indagine condotta da Format Research secondo cui per ben il 92% degli intervistati l'osservanza delle norme di sicurezza sanitaria da parte dei ristoratori è stata «molto o abbastanza» soddisfacente. Esercenti virtuosi, dunque, in materia di norme anti-Covid. La tutela della sicurezza è inoltre ai primissimi posti tra le motivazioni che inducono i consumatori a scegliere un posto piuttosto che un altro. Sempre secondo l'indagine l'attenzione alle norme igieniche è l'aspetto più importante da valutare per il 47,4% dei consumatori, mentre a seguire ci sono il distanziamento dei tavoli (per il 35,2%), la dotazione di tavoli all'aperto (per il 34%), e l'attenzione al numero di persone all'interno del locale (per il 20%). Ulteriore conferma arriva dall'analisi delle principali motivazioni che inducono a non mangiare fuori. A farla da padrone la paura del contagio per il 66,5% e la scarsa godibilità dell'esperienza dovuta alle rigide regole per il 41,5%. Una larga parte degli intervistati, il 35%, non mangia più fuori a causa dello smart working.

"Bar e ristoranti sono luoghi sicuri sia per i clienti che per i lavoratori - si legge in una nota delle Federazione - Anche gli ultimi dati diffusi dall'Inail sui contagi da Covid-19 nei luoghi di lavoro, letti nel modo giusto, ne danno conferma. Al netto di un leggero e fisiologico aumento dell'incidenza dei casi nel settore del turismo dovuto ad effetti stagionali le attività di ristorazione restano tra i luoghi più sicuri. Distanziamento tra i tavoli, mascherine al personale, accessi differenziati per i clienti in entrata e quelli in uscita, monitoraggio quotidiano delle condizioni di salute dei dipendenti, pulizia e sanificazione dei locali e gel igienizzante a disposizione di tutti, sono solo alcune delle rigide regole che tutti gli esercenti stanno seguendo e devono necessariamente

continuare a rispettare per lavorare in sicurezza. Oltre a questo, come Federazione sosteniamo con convinzione la campagna a favore dell'utilizzo dell'App IMMUNI, che riteniamo possa essere uno strumento efficace per contrastare la diffusione del contagio. A questo proposito invitiamo tutti i nostri associati a esporre nei propri locali il QR code dell'app per consentire ai loro clienti di scaricarla".




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venerdì 18 settembre 2020

Meritocrazia Italia, fronte di costituzionalisti per il NO al referendum


Meritocrazia Italia, fronte di costituzionalisti per il "NO" al referendum: l'appello

Nel webinar organizzato dall'Associazione voci autorevoli bocciano il taglio dei parlamentari

I costituzionalisti bocciano la riforma: questo il messaggio che sembrerebbe venir fuori dall'ultimo webinar organizzato da Meritocrazia Italia che ha superato online le 30.000 visualizzazioni.

Nomi altisonanti di costituzionalisti come il professor Aldo Berlinguer, il professor Giovanni Guzzetta, il professor Marcello Salerno si sono apertamente dichiarati a favore del NO.

Di "operazione gattopardesca" parla Guzzetta. Il professore ritiene "inadeguate" la misura del referendum alla soluzione del vero problema, da vedersi non nella composizione numerica del Parlamento ma nella sua "capacità di dare risposta alle esigenze dei cittadini". Marcello Salerno ha deciso, nel suo intervento, di lanciarsi in una equilibrata analisi di pro e contro della riforma, individuandone le origini nella spinta anti-casta e anti-politica del populismo emergente, ma anche ridimensionando le previsioni di impatto di ogni eventuale esito del referendum all'attuale stato di cose. Il taglio dei parlamentari è una "cura non adeguata al male" secondo Berlinguer che utilizza la definizione di "inutile haircut" richiamando l'attenzione sull'esigenza di un urgente e improcrastinabile cambiamento "dell'etica nella politica".

"In pieno stile meritocratico - spiega il presidente di CREA, scuola politica di MI, Alfonso Quarto - riteniamo di fondamentale importanza che la collettività conosca cosa c'è dietro il referendum costituzionale e le ragioni della nostra posizione. Abbiamo voluto chiedere l'importante parere di esperti costituzionalisti che non hanno fatto mancare il loro apporto"

Nel ribadire la posizione assunta collegialmente dal Movimento, che, con voto unanime all'esito del secondo Congresso nazionale del 3-5 settembre, ha optato per il NO, il Presidente nazionale di Meritocrazia Italia Walter Mauriello ha mostrato apertura rispetto a riforme del sistema parlamentare, purché "rispondenti a un disegno organico costruito sui bisogni dei cittadini”.
 




giovedì 17 settembre 2020

IN GAZZETTA ETICHETTA SALVA SALUMI MADE IN ITALY

CONSUMI: COLDIRETTI, IN GAZZETTA ETICHETTA SALVA SALUMI MADE IN ITALY

Stop all'inganno di 3 prosciutti su 4 da maiali stranieri ma spacciati per italiani

 

Storico via libera all'etichetta con l'indicazione di provenienza su salami, mortadella, prosciutti e culatello per sostenere il vero Made in Italy e smascherare l'inganno della carne tedesca o olandese spacciata per italiana. Lo rende noto il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nell'annunciare la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n.230 del Decreto interministeriale sulle Disposizioni per "l'indicazione obbligatoria del luogo di provenienza nell'etichetta delle carni suine trasformate". "In un momento difficile per l'economia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza con l'obbligo di indicare in etichetta il Paese d'origine di tutti gli alimenti per combattere la concorrenza sleale al Made in Italy" ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che "l'Italia ha la responsabilità di svolgere un ruolo di apripista in Europa, anche sfruttando le opportunità offerte dalla storica apertura dell'Ue all'obbligo dell'origine con l'indicazione dello Stato membro con la nuova Strategia Farm to Fork nell'ambito del Green New Deal".

 

Un obiettivo condiviso da ben il 93% dei cittadini che ritiene importante conoscere l'origine degli alimenti, secondo l'indagine on line del Ministero delle Politiche agricole. Il decreto nazionale interministeriale introduce l'indicazione obbligatoria della provenienza per le carni suine trasformate, dopo che ha avuto il nulla osta da parte della Commissione Europea, per garantire trasparenza nelle scelte ai 35 milioni di italiani che almeno ogni settimana portano in tavola salumi, secondo un'analisi Coldiretti su dati Istat, ma anche per sostenere i 5mila allevamenti nazionali di maiali messi in ginocchio dalla pandemia e dalla concorrenza sleale. A preoccupare è l'invasione di cosce dall'estero per una quantità media di 56 milioni di "pezzi" che ogni anno si riversano nel nostro Paese per ottenere prosciutti da spacciare come Made in Italy. La Coldiretti stima, infatti, che tre prosciutti su quattro venduti in Italia siano in realtà ottenuti da carni straniere senza che questo sia stato fino ad ora esplicitato in etichetta a vantaggio di Paesi come la Germania dove sono stati individuati peraltro pericolosi casi di peste suina.

 

Il decreto sui salumi prevede – spiega Coldiretti – che i produttori indichino in maniera leggibile sulle etichette le informazioni relative a: "Paese di nascita: (nome del paese di nascita degli animali); "Paese di allevamento: (nome del paese di allevamento degli animali); "Paese di macellazione: (nome del paese in cui sono stati macellati gli animali). Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati nello stesso paese, l'indicazione dell'origine può apparire nella forma: "Origine: (nome del paese)". La dicitura "100% italiano" è utilizzabile dunque solo quando la carne è proveniente da suini nati, allevati, macellati e trasformati in Italia.  Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati in uno o più Stati membri dell'Unione europea o extra europea, l'indicazione dell'origine può apparire nella forma: "Origine: UE", "Origine: extra UE", "Origine: Ue e extra UE".

 

La norcineria – conclude la Coldiretti – è un settore di punta dell'agroalimentare nazionale che contribuisce al prestigio del made in Italy nel mondo grazie al lavoro di circa centomila persone tra allevamento, trasformazione, trasporto e distribuzione con un fatturato che vale 20 miliardi.




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domenica 13 settembre 2020

Lavoro. Consip, tribunale di Roma sospende la risoluzione della convenzione con Manital


LAVORO. CONSIP, TRIBUNALE DI ROMA SOSPENDE LA RISOLUZIONE DELLA CONVENZIONE CON MANITAL
L'affidamento riguarda i servizi di facility management per immobili adibiti prevalentemente ad uso ufficio utilizzati dalle pubbliche amministrazioni. Salvi diecimila dipendenti
 
ROMA – Il tribunale di Roma ha sospeso il provvedimento con cui Consip, la centrale per gli acquisti della pubblica amministrazione, il 28 maggio aveva dichiarato formalmente la risoluzione della convenzione con il gruppo Manital, attivo nel settore dei servizi di facility management. La convenzione, firmata nel dicembre 2012 a seguito dalla gara 'Facility management 3', riguarda l'affidamento dei servizi di facility management per immobili adibiti prevalentemente ad uso ufficio utilizzati dalle pubbliche amministrazioni. A ricorrere contro la decisione di Consip erano stati i tre commissari del gruppo Manital: Antonio Casilli, Antonio Zecca e Francesco Schiavone Panni. Il giudice ha accolto il ricorso d'urgenza avanzato dai tre commissari nominati nel febbraio 2020 e incaricati dal ministero dello Sviluppo economico di risanare il gruppo e di assicurare la continuità aziendale, anche a salvaguardia di diecimila lavoratori dipendenti. Il Tribunale, richiamando alcuni pronunciamenti della Corte di Cassazione in tema di amministrazione straordinaria, sottolinea la natura "recuperatoria e comunque conservativa" dell'amministrazione straordinaria: un obiettivo che deve essere attuato "attraverso la continuazione dell'attività di impresa". In quest'ottica la continuazione dell'esercizio di impresa è tutelata e così, secondo il Tribunale, esisterebbe il 'fumus boni iuris', cioè la 'parvenza di buon diritto', da parte dei commissari "in riferimento al lamentato illegittimo esercizio dell'azione risolutiva da parte di Consip". L'azione da parte della centrale per gli acquisti avrebbe quindi compromesso le finalità di risanamento dell'azienda, interrompendo la continuità aziendale in nome della quale i contratti proseguono 'ope legis', ovvero 'per forza di legge'.
 
Le notizie dell'agenzia Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte «Agenzia DIRE»
 
 
 
 



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Stato Città – Anci, impegno governo su slittamento a fine ottobre lavori finanziati da fondo 500 ml

Stato Città – Anci, impegno governo su slittamento a fine ottobre lavori finanziati da fondo 500 ml

 

L'impegno dei Ministeri dell'Interno e dell'Economia a prendere in considerazione il rinvio alla fine di ottobre del termine per avviare i lavori finanziati dal fondo di 500 ml che la legge di bilancio 2020(commi 29-37) ha stanziato per interventi di efficientamento energetico e sviluppo territoriale sostenibile. E' quanto ha ottenuto l'Anci nel corso della Conferenza Stato – Città che si è svolta al Viminale.

Il risultato dà seguito all'azione svolta dall'Anci che aveva perorato, già in fase di conversione del dl Semplificazioni, una proroga del termine inizialmente fissato al 15 settembre facendo leva sulle problematiche connesse all'emergenza Covid-19 e sulle numerose segnalazioni pervenute dai Comuni interessati. Il mancato rispetto del termine per dare avvio ai lavori avrebbe infatti comportato la revoca delle risorse già assegnate dal Ministero dell'interno per gli interventi programmati dalle singole amministrazioni comunali. Una conseguenza eccessiva venendo subito dopo una fase di grandi difficoltà organizzative e operative sia per i Comuni che per le imprese affidatarie delle opere.

 

 

Roma, 10 settembre 2020

 




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