Bari, 23 settembre 2019 – Il Presidente della Corte di Appello di Bari, Sebastiano L. Gentile, sconfessa il Tribunale di Trani, riforma la sentenza di I grado e condanna l'INPS ad accreditare le maggiorazioni contributive per esposizione ad amianto del dipendente Alitalia G.M. ai fini del prepensionamento. Il tecnico, ancora in vita, è stato esposto ad amianto utilizzato nella componentistica degli aeromobili, dalle guarnizioni, alle coibentazioni, alla struttura, compreso il vano motore, tanto da determinare un'elevata condizione di rischio che supera la soglia di 100 fibre/litro per una media giornaliera di 8 ore lavorative, per un periodo ultradecennale. "Nonostante il Tribunale di Trani avesse inizialmente negato il diritto all'indennizzo contributivo e quindi al prepensionamento, la pronuncia della Corte di Appello di Bari apre un nuovo filone sul riconoscimento di questi diritti per coloro che hanno lavorato in Alitalia, anche come piloti" – commenta l'avv. Ezio Bonanni, legale del lavoratore, Presidente Osservatorio Nazionale Amianto e componente della Commissione Nazionale Amianto del Ministero dell'Ambiente. "In Puglia vi è un comportamento discutibile dell'INPS che nega il diritto al prepensionamento, e cioè l'applicazione dell'art. 13, comma 8 L. 257/92, per i lavoratori esposti ad amianto e che, per loro fortuna, non si sono ancora ammalati – prosegue – "come ONA siamo operativi sul territorio ormai da 11 anni e abbiamo intensificato sempre più la nostra attività in questa regione perché i problemi sono sempre gli stessi: condizione di rischio, aumento delle patologie da amianto, difficoltà ad ottenere da INPS e INAIL la tutela dei diritti dei lavoratori e dei familiari delle vittime".
L'ONA ha diverse strutture operative in Italia e si avvale della collaborazione del Prof. Luciano Mutti, oncologo di fama internazionale tra i massimi esperti mondiali nella ricerca sul mesotelioma. Tutti i cittadini possono rivolgersi all'associazione attraverso il numero verde 800 034 294.
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