Tre distinti emendamenti al disegno di legge n. 2960, di ispirazione Udir e presentati da parlamentari di diversi raggruppamenti politici, sono all'esame della Commissione Bilancio del Senato: l'obiettivo è esentare "i dirigenti scolastici italiani da qualsiasi responsabilità, onere civile, amministrativo e penale" derivanti dai danni strutturali degli edifici scolastici da loro diretti, laddove abbiano tempestivamente richiesto alle autorità locali proprietarie dell'immobile l'intervento, "sia strutturale che di manutenzione" utile ad "assicurare la sicurezza dei locali e degli edifici assegnati in uso". Inoltre, i capi d'istituto avrebbero facoltà di inibire porzioni di spazi didattici sino anche all'intera Istituzione scolastica ed educativa, senza incorrere in pregiudizio alcuno, quindi senza più rischiare, come accade oggi, il reato d'interdizione di pubblico servizio.
Marcello Pacifico (presidente Udir): Adottare queste modifiche di nostra ispirazione condurrebbe verso indiscutibili vantaggi per chi gestisce oggi le scuole a costo di finire alla sbarra pur non avendo alcun margine di operatività e gestione delle risorse utili agli interventi. Primo tra tutto, quello di fornirgli la possibilità di procedere con la chiusura delle scuole non sicure, senza rischiare una denuncia per interruzione di pubblico servizio. Oltre a responsabilizzare gli enti locali, che non sempre agiscono con tempestività, proprio perché sanno che le norme vigenti sono a loro vantaggio. Nei giorni scorsi, a seguito della grazia del presidente Mattarella al preside Livio Bearzi, in tanti si sono prodigati nel dire che era sacrosanta e bisognava cambiare le norme: ora, abbiamo la possibilità di farlo.
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