CorrieredelWeb.it Arredo&Design Arte&Cultura Cinema&Teatro Eco-Sostenibilità Editoria Fiere&Sagre Formazione&Lavoro Fotografia


IltuoComunicatoStampa ICTechnology Marketing&Comunicazione MilanoNotizie Mostre Musica Normativa TuttoDonna Salute Turismo




Ultime news sulla Normativa

Cerca nel blog

venerdì 11 aprile 2014

Professione forense in Italia made in Spagna e Romania




---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: d'agata giovanni <dagatagiovanni@virgilio.it>
Date: 11 aprile 2014 07:58
Oggetto: Professione forense in Italia made in Spagna e Romania
A: d'agata giovanni <dagatagiovanni@virgilio.it>


COMUNICATO STAMPA

Per la Corte di Giustizia UE non è abuso del diritto acquisire il titolo di legale dove è più facile. L’Italia non può creare pregiudizio alla professione dei suoi cittadini che hanno ottenuto la qualifica all’estero. La prassi di rifiuto compromette funzionamento e obiettivi della direttiva europea

Per qualcuno di  fatto una scorciatoia che elude l’esame di abilitazione nazionale che non si riesce a superare mentre per altri è un diritto di ciascun cittadino europeo. Alla fine Lussemburgo si schiera con gli Abogados "spagnoli" e Avocat "rumeni". Per l’avvocato generale della Corte di giustizia Ue Nils Wah non costituisce un abuso del diritto la condotta dei cittadini italiani che scelgono di acquisire il titolo di avvocato di un altro Stato membro, come ad esempio la Spagna, per beneficiare di una normativa più favorevole.


Di più: la prassi italiana di rifiutare ai propri cittadini che abbiano conseguito il titolo in un altro Paese comunitario l’iscrizione nella sezione speciale dell’albo prevista per gli avvocati che hanno ottenuto la qualifica all’estero pregiudica il corretto funzionamento della direttiva Ue e compromette i suoi obiettivi. Queste le conclusioni del “procuratore” Ue nelle cause riunite C-58/13 e C‑59/13 che contrappone due abogados a un Consiglio dell’Ordine forense delle Marche. Bisognerà tuttavia aspettare la sentenza dei giudici comunitari, comunque.


Secondo l’avvocato generale Wahl, affinché si configuri un abuso, si richiede il concorso di circostanze oggettive e di un elemento soggettivo (la volontà di ottenere un vantaggio derivante dalla normativa dell’Unione mediante la creazione artificiosa delle condizioni necessarie per il suo ottenimento). Spetta comunque al giudice nazionale accertare l’esistenza dei due elementi conformemente in base alla normativa interna, a condizione che l’efficacia del diritto dell’Unione non ne risulti compromessa.


La direttiva non consente che l’iscrizione di un avvocato nello Stato Ue ospitante possa essere subordinata a ulteriori condizioni, come ad esempio un colloquio inteso ad accertare la padronanza della lingua o lo svolgimento di un determinato periodo di pratica o di attività come avvocato nello Stato membro di origine. Se non è richiesta alcuna precedente esperienza per esercitare, ad esempio, come «abogado» in Spagna, non vi è ragione di richiedere una tale esperienza per esercitare con il medesimo titolo professionale («abogado») in un altro Paese comunitario.


Insomma: non può essere attribuita alcuna importanza al fatto che l’avvocato intenda approfittare di una normativa estera più favorevole o che egli presenti la domanda di iscrizione all’albo poco dopo aver ottenuto il titolo professionale all’estero. Non resta ora che aspettare il verdetto dei giudici di Lussemburgo.


Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,  il fenomeno da ora in poi sarà in crescita. Saranno centinaia infatti i cittadini italiani che ogni anno si recheranno all’estero per accedere alla professione forense soprattutto per chi butta la spugna già al secondo tentativo e sceglie la via facile dell’abilitazione professionale all’estero, dove non c’è alcun esame. All’origine di tutto una normativa europea con la quale si fornisce la possibilità agli avvocati iscritti negli altri ordini europei di esercitare la professione forense anche in altri paesi della comunità al termine di un triennio.


Attualmente gli Ordini forensi che contano il maggior numero di avvocati “stabiliti” di nazionalità italiana, iscritti nell’elenco speciale, sono Roma (1058), Milano (314), Latina (129) Foggia (126). Un fenomeno anche che nasconde abusi “commerciali”, pratiche commerciali scorrette e pubblicità ingannevole, da parte di agenzie, società, associazioni che millantano risultati immediati con messaggi ingannevoli tipo “diventa avvocato senza fare l’esame”, magari ad alti costi.


Anche su internet esistono diversi siti che pubblicizzano la possibilità di diventare avvocato iscrivendosi all’ordine di questo o quel paese europeo, convertendo poi facilmente il titolo in Italia ad alti costi economici. Addirittura sono nate molteplici associazioni e/o scuole volte unicamente ad assistere il candidato nell’iter volto a ottenere il titolo abilitativo all’estero: insomma, come con i tour operator, si vende un vero e proprio “pacchetto professionale” per chi decide di intraprendere questa strada.

 


Nessun commento:

Posta un commento

Disclaimer

Protected by Copyscape


Il CorrieredelWeb.it è un periodico telematico nato sul finire dell’Anno Duemila su iniziativa di Andrea Pietrarota, sociologo della comunicazione, public reporter e giornalista pubblicista, insignito dell’onorificenza del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

Il magazine non ha fini di lucro e i contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali Industrie dell'Editoria o dell'Intrattenimento, coinvolgendo ogni settore della Società dell'Informazione, fino a giungere agli stessi utilizzatori di Internet, che così divengono contemporaneamente produttori e fruitori delle informazioni diffuse in Rete.

Da qui l’ambizione ad essere una piena espressione dell'Art. 21 della Costituzione Italiana.

Il CorrieredelWeb.it oggi è un allegato della Testata Registrata AlternativaSostenibile.it iscritta al n. 1088 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 15/04/2011 (Direttore Responsabile: Andrea Pietrarota).

Tuttavia, non avendo una periodicità predefinita non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07/03/2001.

L’autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone, ma si riserva la facoltà di rimuovere prontamente contenuti protetti da copyright o ritenuti offensivi, lesivi o contrari al buon costume.

Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti e alle istituzioni o imprese di cui si scrive.

Alcune fotografie possono provenire da Internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio.

Eventuali detentori di diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione oppure alla citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.

Per contattare la redazione basta scrivere un messaggio nell'apposito modulo di contatto, posizionato in fondo a questa pagina.

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *