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mercoledì 14 novembre 2018

Recupero e trasformazione degli oli e dei grassi per la produzione di biocarburanti. Pubblicata la nuova prassi di riferimento UNI-CONOE

 

UNI-CONOE: RECUPERO E TRASFORMAZIONE DEGLI OLI E DEI GRASSI PER LA PRODUZIONE DI BIOCARBURANTI. PUBBLICATA LA NUOVA PRASSI DI RIFERIMENTO

Milano, 14 novembre 2018. UNI - Ente italiano di Normazione e CONOE - Consorzio nazionale di raccolta e trattamento degli oli e dei grassi vegetali ed animali esausti, hanno pubblicato la Prassi di Riferimento UNI/PdR 50:2018 per la raccolta, recupero e trattamento degli oli vegetali esausti per la produzione di biocarburanti, energia elettrica ed oleochimica.

Obiettivo della prassi è quello di individuare e descrivere le modalità operative che caratterizzano la filiera del recupero con particolare riferimento alla raccolta, al trattamento e alla rigenerazione affinché il rifiuto possa essere recuperato, trasformato e utilizzato nella produzione di biocarburanti e come combustibile per la produzione di energia elettrica in cogenerazione ed oleochimica.

La principale missione del CONOE è infatti il recupero degli oli vegetali esausti che vengono indirizzati al 90% alla produzione di biodiesel, utilizzato come combustibile per autotrazione in sostituzione di diesel fossile in quanto privo di sostanze nocive.

Nel caso della filiera del CONOE, uno studio[1] effettuato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile evidenzia che per ogni tonnellata di biodiesel prodotto da oli vegetali esausti gestiti nella filiera del Consorzio, si determina un risparmio di emissioni di gas serra nel ciclo di vita stimato in circa 3 tonnellate di CO2 equivalente. Non solo, il biodiesel prodotto dal rifiuto, determina un risparmio netto di emissioni di gas serra anche rispetto al biodiesel prodotto da oli di colza, come di altri biocarburanti di prima generazione.

"Le imprese italiane che gestiscono gli oli e i grassi esausti sono oltre 300 mila produttori professionali, 450 imprese di raccolta e 60 di rigenerazione per il recupero del rifiuto e la trasformazione in materie prime seconde" – sottolinea  Tommaso Campanile, presidente CONOE.

"Il CONOE ha voluto questo documento per implementare le metodologie di tracciabilità e di monitoraggio degli oli e dei grassi vegetali esausti e al contempo certificare gli attori della filiera garantendo in questo modo quanto previsto dalla direttiva (UE) 2015/1513 ed il decreto legislativo n. 51/2017 di recepimento della stessa, evitando alla radice pratiche poco trasparenti per il riconoscimento del 'double counting'".

La UNI/PdR 50  "Oli e grassi vegetali ed animali esausti - Linee guida per il processo di raccolta, recupero e trattamento degli oli e dei grassi vegetali ed animali esausti per la produzione di biocarburanti, energia elettrica in cogenerazione ed oleochimica" definisce il processo che porta l'olio esausto alla cessazione dello stato di rifiuto, articolandolo nelle seguenti fasi:

− raccolta degli oli e dei grassi vegetali ed animali esausti: cioè il loro prelievo dai produttori (attività professionali o domestiche);

− stoccaggio: che consiste nel deposito/accumulo degli stessi prima del loro invio al centro di trattamento;

− trattamento per rigenerazione/recupero: cioè la lavorazione che viene effettuata sul rifiuto per migliorarne le caratteristiche chimico-fisiche e renderle conformi ai limiti richiesti dai produttori di biocarburanti, biocombustibili e dal settore oleochimico.

Il documento definisce inoltre le caratteristiche assunte da questi prodotti a seguito delle procedure cui vengono sottoposti e i requisiti per i soggetti che partecipano alla filiera (requisiti delle aziende concessionarie, dei raccoglitori, dei trasportatori, delle imprese di recupero e trattamento).

Le prassi di riferimento:

Le prassi di riferimento sono documenti che definiscono prescrizioni tecniche o modelli applicativi di norme tecniche, elaborati con un rapido processo di condivisione ristretta, e costituiscono una tipologia di documento para-normativo nazionale che va nella direzione auspicata di trasferimento dell'innovazione e di preparazione dei contesti di sviluppo per le future attività di normazione, fornendo una risposta tempestiva a una società in cambiamento.


Chi è UNI

L'Ente Italiano di Normazione è un'associazione privata senza scopo di lucro, i cui soci, oltre 4.000, sono imprese, liberi professionisti, associazioni, istituti scientifici e scolastici, pubbliche amministrazioni.
Dal 1921 svolge attività di normazione tecnica in tutti i settori industriali, commerciali e del terziario ad esclusione di quello elettrico ed elettrotecnico. Le norme sono documenti che definiscono le caratteristiche (prestazionali, ambientali, di sicurezza, di organizzazione ecc.) di un prodotto, processo, servizio o professione, secondo lo "stato dell'arte" e sono il risultato del lavoro di decine di migliaia di esperti in Italia e nel mondo. In estrema sintesi, sono documenti che definiscono "come fare bene le cose" garantendo sicurezza, rispetto per l'ambiente e prestazioni certe. Il ruolo dell'UNI, quale Organismo nazionale italiano di normazione, è stato riconosciuto dal Decreto Legislativo 223/2017 sulla normazione tecnica. UNI partecipa, in rappresentanza dell'Italia, all'attività di normazione internazionale ISO ed europea CEN.



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