"E' importante che il tema dell'Imu agricola continui a tenere banco nel dibattito politico, l'auspicio è che se ne continui a parlare anche dopo le elezioni regionali e che finalmente Governo e Parlamento trovino una soluzione a una tassa che sta mettendo in seria difficoltà migliaia di aziende". Lo afferma Dino Scanavino, presidente nazionale della Cia-Confederazione italiana agricoltori.
"Sfogliando in questi giorni i quotidiani e guardando i talk-show televisivi, notiamo con soddisfazione che la questione dell'Imu agricola è tra i temi centrali dei programmi di quasi tutti i candidati -osserva Scanavino-. Il fatto che si continui a parlare dell'iniquità di questa imposta è senza dubbio una notizia positiva, ma la nostra speranza è che questo fondamentale tema resti al centro del dibattito politico anche dopo lo spoglio dei voti e una soluzione venga finalmente trovata. Di contro, sarebbe oltremodo grave se si trattasse di un escamotage e si stesse semplicemente facendo campagna elettorale sulle spalle degli agricoltori, magari, dimenticandosi delle loro difficoltà il giorno dopo le elezioni".
"Abbiamo ribadito con forza negli ultimi mesi come sia urgente una risoluzione strutturale e definitiva -prosegue il presidente della Cia-. Gli sforzi sostenuti da migliaia di agricoltori, che nei mesi scorsi hanno manifestato a Roma e sul territorio nazionale il loro dissenso nei confronti dell'eccessivo carico fiscale a partire proprio dall'Imu, hanno prodotto alcuni primi risultati. In tal senso le dichiarazioni del premier Renzi che ha definito l'Imu 'una sciocchezza' e la mozione approvata in Parlamento per superare al più presto (e comunque al massimo nell'ambito del riordino della local tax) le disposizioni in materia di applicazione dell'Imu, sono stati segnali positivi".
"Adesso però è il momento di agire. E' necessario -conclude Scanavino- che tutti facciano la propria parte e che Governo e Parlamento prendano in mano l'iniziativa per rivedere definitivamente l'impianto di funzionamento dell'imposta municipale sui terreni agricoli. È questa l'unica via per ridare certezze e ottimismo alle imprese agricole italiane".
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