L'Unione Nazionale Consumatori ha inviato una lettera aperta al ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, chiedendo un incontro sul ddl concorrenza, in particolare sulla fine del mercato tutelato slittata dal 1° gennaio 2018 al 1° luglio 2018 e sulle voci di riassetto nel comparto delle società pubbliche del settore energetico.
"Non è con uno spostamento in avanti di sei mesi che si pone rimedio ad un errore grossolano come la chiusura del mercato tutelato" afferma Massimiliano Dona, Segretario dell'Unione Nazionale Consumatori.
In relazione alle recenti criticità emerse nel mercato all'ingrosso dell'energia, si legge nella lettera: "C'è il dubbio che gli operatori della produzione elettrica abbiano approfittato a proprio vantaggio delle regole del mercato, realizzando extraintroiti di almeno 80 milioni di euro in soli tre mesi (solo nel servizio di Maggior Tutela) tanto da determinare l'avvio di un provvedimento ispettivo da parte dell'Aeegsi. Queste distorsioni sono state possibili in un mercato disegnato per la trasparenza; ci chiediamo cosa avverrà dopo il primo luglio 2018, quando, con la chiusura del mercato tutelato, milioni di cittadini italiani saranno sostanzialmente nelle mani degli operatori perché scomparirà qualunque criterio di trasparenza".
"Con quale strumento i consumatori si potranno rendere conto dell'applicazione di un prezzo anomalo, quindi di una lesione del proprio diritto ad un prezzo equo e concorrenziale? Il provvedimento del TAR, che ha sospeso l'aumento delle tariffe, riguarda esclusivamente la Maggior tutela: cosa facciamo per gli altri 10 milioni di clienti?" ci si domanda nella lettera.
Non è possibile, infatti, affidarsi ai soli monitoraggi ex post delle Autorithy, considerato che "l'Antitrust continua a infliggere multe per pratiche commerciali scorrette e attivazioni non richieste, che non sembrano sufficienti a scoraggiare certi comportamenti scorretti" e che "l'Aeegsi dovrà lavorare mesi per verificare se i comportamenti sul dispacciamento abbiano forzato le regole".
L'Unione Nazionale Consumatori, infine, in relazione alle ripetute voci di interventi di riassetto nel comparto delle società pubbliche del settore, mette in guardia il ministro dalla privatizzazione di servizi utili per il consumatore, come il SII, il Servizio Informativo Integrato e la Borsa Elettrica.
"Sorgerebbero evidenti ed immediati conflitti di interesse e verrebbe meno il fine pubblico che devono perseguire" afferma Dona.
"Crediamo anche che alcune attività siano più sicure per tutti quando a svolgerle è un soggetto pubblico, terzo, che non deve rendere conto a nessun azionista che non sia lo Stato" si legge nella lettera, che si chiude con la richiesta di un incontro.
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