Comunicato del 16 luglio 2010
La Corte di Giustizia Europea condanna l'Italia per la caccia in deroga a specie di uccelli protetti.
La Corte di Giustizia Europea con la Sentenza C-753/08 di ieri 15 luglio 2010 ha condannato l'Italia per la violazione della Direttiva "Uccelli" a causa delle leggi approvate dalle regioni con le quali è stata autorizzata la caccia in deroga a specie di uccelli protetti.
Negli ultimi anni molte regioni italiane, con in testa il Veneto e la Lombardia, hanno concesso la caccia di uccelli protetti con la cosiddetta "caccia in deroga", passata da evento eccezionale a prassi acquisita.
Con la sentenza della Corte il quadro normativo appare finalmente chiaro: le "deroghe" si definiscono tali perché sono misure eccezionali da assumere solo in casi ben precisi; quando diventano un'abitudine, cosi' com'è accaduto in Veneto dove vengono concesse sin dai primi anni del 2000, non sono piu' "deroghe" ma "prassi".
Prima di questa sentenza la caccia in deroga era diventata prassi stabilita, praticamente un "diritto acquisito".
Con questa sentenza l'Italia ha subito una lezione di civiltà, la condanna della Corte di Giustizia Europea è uno smacco politico senza precedenti, in un solo colpo vengono messe a nudo le bugie, raccontate per anni, di assessori regionali, parlamentari ed europarlamentari che giuravano che la caccia in deroga veniva esercitata nel "pieno rispetto delle deroghe".
I consiglieri regionali del Veneto del PDL e della LEGA, nonché la Giunta regionale Zaia, che nelle scorse settimane avevano presentato in Consiglio Regionale tre progetti di legge (i PPDLL n.21, 42 e 55), per far ripartire la caccia in deroga in Veneto, sono ora obbligati a fare marcia indietro.
Il 20 luglio infatti è stata addirittura fissata una convocazione della IV Commissione Consigliare per approvare un disegno di legge sulla caccia in deroga, seduta durante la quale saranno sentite le associazioni ambientaliste, venatorie ed agricole.
Con i suddetti progetti di legge si voleva far cacciare specie di uccelli utili all'agricoltura come il Fringuello, la Peppola, la Pispola, il Prispolone, il Frosone e lo Storno unica specie divoratrice del dannosissimo bruco americano.
"Tutta la società civile dovrebbe chiedere al Parlamento italiano – ha dichiarato Andrea Zanoni presidente della Lega per l'Abolizione Caccia del Veneto – di approvare una legge con la quale venga previsto che chi paga le spese e le sanzioni europee per la caccia in deroga non siano tutti i cittadini italiani, bensi' tutti gli assessori, consiglieri regionali, europarlamentari che hanno approvato queste disposizioni illecite.
Finalmente, dopo anni di attesa sono state smascherate le menzogne durate dieci anni dei sostenitori della caccia in deroga, vedremo quali altre bugie racconteranno ora ai cacciatori."
Lega per l'Abolizione della Caccia
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Riconosciuta dal Ministero dell'Ambiente ex Legge 8 luglio 1986, n. 349 come associazione ambientalista
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