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martedì 15 luglio 2014

Caccia, Lipu: occasione storica per abolire richiami vivi

Domani in Commissioni congiunte Ambiente e Industria del Senato si decide la sorte dei richiami vivi, con l'articolo 16 del Decreto sulla Pubblica amministrazione.
"Appello ai senatori: cancellate questa vergogna, come chiedono gli italiani
e consiglia l'Europa".

"I senatori possono oggi passare alla storia con un voto per l'Europa, il diritto alla migrazione, il rispetto degli animali. Non perdano questa straordinaria occasione".

Lo dichiara Fulvio Mamone Capria, presidente Lipu-BirdLife Italia - alla vigilia del voto al Senato, nelle Commissioni congiunte Ambiente e Industria, sulla conversione del Decreto n. 91 sulla Pubblica amministrazione, che contiene un articolo relativo ai richiami vivi.

"E' bene ricordarlo: i richiami vivi sono piccoli uccelli migratori la cui esistenza di natura, viaggio e libertà viene bruscamente interrotta da una rete che li cattura e da una gabbia di pochi centimetri che li tiene prigionieri per tutta la vita. Un abominio, contro natura e contro le regole del buon senso, che ha spinto 50mila italiani a firmare in poche settimane la petizione della Lipu e successivamente centinaia di migliaia di persone ad aderire alla richiesta di abolizione.

"Va inoltre sottolineato che la cattura dei piccoli uccelli è una pratica vietata dalla direttiva Comunitaria, ma che l'Italia ha continuato a svolgere per anni, catturando ufficialmente oltre 1 milione di merli, allodole, tordi, fino a quando l'Europa è intervenuta a chiedere un cambio di rotta.

"Il Governo, con la legge Europea votata alla Camera, aveva approvato un testo che però la Commissione europea aveva già visionato e bocciato, aprendo anzi contro l'Italia la procedura di infrazione 2006/2014. Il Decreto 91, domani in votazione in Commissione al Senato, corregge in parte l'errore di quella legge, ma è ancora insufficiente, perché, pur vietando le catture, ritiene ancora ammissibile l'uso dei richiami vivi da allevamento e lascia aperte le possibilità di nuove catture in deroga.

"Per questo abbiamo chiesto ai senatori di emendare il testo, con una proposta che abolisca del tutto la pratica e finalmente metta al riparo l'Italia da infrazioni, sanzioni e da non improbabili atti di bracconaggio.

"Domani c'è una grande chance, per l'Italia, di fare un passo avanti storico sulla strada della civiltà. I nostri senatori non perdano questa chance. Si iscrivano nel libro della storia dal lato buono della pagina: quello di chi ripudia la violenza sugli animali selvatici e rispetta la natura".

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