Prevedere anche per il 2015 un intervento normativo urgente per la verifica del gettito effettivo derivato dall'Imu sui terreni agricoli e montani. E' quanto chiede l'ANCI, alla luce del "rilevante divario tra stima e gettito effettivo", che per circa 1800 Comuni coinvolti rischia di rappresentare "significativi vuoti di risorse nei bilanci".
In una lettera firmata dal presidente Piero Fassino e dal delegato alla finanza locale Guido Castelli, e inviata tra gli altri ai ministri Pier Carlo Padoan (Economia), Maurizio Martina (Politiche agricole) e Guido Costa (Affari regionali), gli esponenti dell'ANCI ricordano innanzitutto che "la revisione dei criteri di esenzione Imu dei terreni agricoli e montani ha determinato nel biennio 2014-2015 una significativa decurtazione del Fondo di solidarietà comunale, a fronte di una stima di maggior gettito effettuata dal Mef pari a 230 milioni di euro, non confermata dal reale gettito riscosso dai Comuni".
Per il 2014, infatti, il gettito effettivo è stato di circa 115 milioni di euro a fronte dei 230 milioni previsti, ammanco ristorato solo in parte dal governo con una integrazione di 57,5 milioni. Anche per il 2015 la situazione è rimasta sostanzialmente la stessa, con i Comuni a rilevare un forte scostamento tra il taglio del Fondo di solidarietà comunale e il gettito effettivo, che per l'anno appena trascorso è stato di circa 130 milioni di euro. La richiesta dell'Anci si basa anche sulle sopraggiunte esenzioni (quelle a vantaggio dei Comuni parzialmente montani) che hanno ulteriormente acuito la differenza tra le stime dell'Economia e il gettito effettivamente incassato.
"Risulta necessario – ribadiscono quindi Fassino e Castelli – procedere anche per il 2015 a un contributo non inferiore ai 57,5 milioni previsti per il 2014, al fine di diminuire l'incidenza negativa del gettito perduto" che secondo il presidente Anci e il delegato alla Finanza locale andrebbero a colpire "in modo particolare Comuni di dimensioni medie e piccole".
Roma, 2 Marzo 2016
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