"Un passo in avanti significativo a tutela delle vittime della strada, che ha colmato il vuoto normativo finora esistente". Così il Presidente dell'ANCI Piero Fassino, all'indomani dell'approvazione in Senato della legge che introduce il reato di omicidio stradale e di lesioni personali stradali.
"L'approvazione del ddl sull'omicidio stradale non ha avuto un percorso semplice, ma è ora legge dello Stato. Un provvedimento atteso da tempo e necessario, come già espresso dall'Associazione, e che dà una risposta anche ai familiari delle vittime", prosegue Fassino.
Secondo i dati del Rapporto nazionale dell'ANCI sull'attività delle Polizie Locali, riferito a 161 città medie e grandi e ai corrispondenti 21 milioni di abitanti, nel solo 2014 sono stati oltre 5 mila gli interventi a causa di guida in stato di ebbrezza, 892 quelli per guida sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, 4617 per guida senza patente e oltre 2 mila gli interventi sulla pirateria stradale per fuga o omissione di soccorso. A questi dati, inoltre, vanno aggiunti quelli relativi alle attività delle Forze di Polizia statali.
"L'attività delle Polizie Locali - aggiunge Fassino - non è solo di tipo sanzionatorio, ma anche preventiva. Importante è il contributo delle Polizie Locali in materia di educazione stradale. In questa direzione, andrebbe rilanciata la costruzione di una cornice di attività volte alla prevenzione, con un impegno comune insieme al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e al Ministero dell'istruzione". Nel 2014, sempre in base ai dati del Rapporto, sono 4492 le scuole coinvolte nei corsi di educazione stradale, con iniziative che vanno oltre la lezione frontale in aula, articolandosi in veri e propri progetti educativi.
"L'ANCI – prosegue Fassino- continua a monitorare, con la collaborazione dei principali Comuni italiani, il tema dell'incidentalità in ambito urbano da quando nel 2010 ha avviato l'Osservatorio sulla sicurezza stradale in ambito urbano. I Comuni hanno fatto e continueranno a fare la loro parte, e auspichiamo che la nuova legge possa essere un deterrente vero per chi si mette alla guida. Ulteriori passi in avanti possono e devono compiersi, anche cogliendo l'occasione del disegno di legge delega al Governo per la riforma del codice della strada", conclude il presidente dell'ANCI.
Roma, 3 Marzo 2016
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