I nuovi reati ambientali
Sanzioni più severe per chi inquina
I delitti contro l'ambiente sono entrati dal 29 maggio nel Codice penale con la nuova riforma per i reati ambientali.
La legge 68/2015 infatti ridisegna la tutela penale dell'ambiente, inserendo specifici delitti nel Codice penale e introducendo un meccanismo di deflazione del contenzioso penale per molte contravvenzioni previste dal decreto legislativo 152/2006.
In materia ambientale finora il concetto di colpevolezza è stato messo in secondo piano, visto il predominio delle contravvenzioni; ne è derivata una sostanziale indifferenza nella distinzione tra dolo e colpa, rilevata solo ai fini della commisurazione della pena.
Ora il dolo entra da protagonista nel diritto penale ambientale con tutto quello che ne consegue, soprattutto in ordine alla necessità di provare che l'evento è stato previsto e voluto dal soggetto agente come conseguenza della sua azione o omissione. Sarebbe stato più utile però, per una reale tutela, prevedere la non configurabilità del reato per chi si fosse attivato spontaneamente e prontamente per operazioni di bonifica, messa in sicurezza e riparazione.
Mercoledì 8 luglio con Il Sole 24 Ore verrà pubblicata le Guida pratica "I nuovi reati ambientali", un focus di 16 pagine per spiegare al meglio cosa prevede e implica per le imprese la nuova riforma per i reati ambientali, le novità in materia di sanzioni e punibilità, disastri ambientali, controlli e confische, termini di prescrizione degli ecoreati.
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