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sabato 21 luglio 2018

PIÙ LAVORO, PIÙ DIGNITÀ. LA FISASCAT CISL SICILIA LANCIA L’ALLARME PER I LAVORATORI STAGIONALI E DEL TURISMO.

PIÙ LAVORO, PIÙ DIGNITÀ. LA FISASCAT CISL SICILIA LANCIA L'ALLARME PER I LAVORATORI STAGIONALI E DEL TURISMO. «SI RISCHIA SERIO PROBLEMA OCCUPAZIONALE. LA SOLUZIONE NON È IL RICORSO AI VOUCHER»

 

19 luglio '18 – La Fisascat Cisl Sicilia lancia l'allarme legato alle modifiche previste nel Decreto Dignità, che rischiano di penalizzare ancora una volta i lavoratori del turismo ed in particolare gli stagionali. Oggi si è riunito a Pergusa il Consiglio generale regionale Fisascat Cisl Sicilia con all'ordine del giorno della riunione il tema "Più lavoro, Più dignità" e l'emergenza legata al Decreto dignità".

"Non si spiega ed è chiaramente inaccettabile - evidenzia il segretario regionale aggiunto della Fisascat Cisl, Pancrazio Di Leo - la logica dei "due pesi e due misure" posta in essere dal Governo Lega-M5S e ci riferiamo in particolare alle valutazioni fatte dal Ministro Centinaio, che ha delega all'Agricoltura e quella al Turismo. Ci chiediamo come mai vengano penalizzati oltremodo i lavoratori stagionali per i quali con il taglio effettuato sulla prima bozza del Decreto dignità salterebbe, in pratica, l'auspicato reinserimento del contributo dell'aliquota aggiuntiva Aspi (ora Naspi) del 1,40% che il datore di lavoro avrebbe versato per finanziare la disoccupazione. Diversamente, invece, il settore dell'agricoltura è salvaguardato con la vecchia Aspi (Fornero). E allora se il ministro è lo stesso, per quale motivo e sulla base di quali logiche il settore turismo dovrebbe essere penalizzato in questo modo? La prossima settimana si voterà alla Camera e chiediamo un passo indietro su questa scelta che rischia di mettere in grave difficoltà i lavoratori stagionali".

"Molte professionalità - aggiunge Di Leo - stante il quadro che si delinea all'orizzonte, lasceranno il settore turismo o andranno all'estero, avendo maggiori garanzie ed una migliore remunerazione. Parliamo di una questione che interessa diverse migliaia di siciliani, basti pensare che solo in Provincia di Messina sono oltre 16 mila i lavoratori precari, e si possono contare ben 10 mila stagionali nel primo polo turistico dell'isola, nella zona di Taormina. Chiediamo un intervento strutturale per aumentare la stagione e dare continuità al lavoro, non possiamo accettare riforme che mortificano la dignità dei lavoratori e li privano persino dell'indennità di disoccupazione nei mesi invernali, riducendola ai minimi storici".

"Con il testo attuale del Decreto dignità si rischia di creare un serio problema occupazionale e sociale - afferma Mimma Calabrò, segretario regionale della Fisascat Cisl Sicilia -. Se così fosse, cioè senza copertura finanziaria i lavoratori stagionali, anziché sei mesi di sussidio, continuerebbero a percepire il 50% dei mesi lavorati e, in mancanza di una stagione turistica lunga, non riuscirebbero ad avere una copertura economica e contributiva dell'intero anno solare. Senza dimenticare l'altrettanto preoccupante fenomeno del possibile o probabile ripristino dei voucher di cui nel passato molte aziende hanno abusato per coprire lavoro precario o sommerso".

Vera Carasi, componente della segreteria regionale della Fisascat Cisl Sicilia ha rimarcato come "la stagionalità nel settore del turismo e dell'indotto commerciale generato è un fenomeno strutturale del comparto e pertanto necessita di politiche strutturali di sostegno anche considerato l'importante apporto al Pil del nostro Paese".

"La stagionalità nel turismo – evidenziano ancora i rappresentanti della Fisascat - non può essere gestita con i voucher ma deve fare riferimento agli istituti dedicati già presenti nella contrattazione nazionale del settore che disciplina, tra gli altri, anche il trattamento economico del lavoro extra e di surroga. Si ragioni, piuttosto, su come favorire l'allungamento dei rapporti di lavoro nel settore del turismo, tra quelli esclusi dai trattamenti ordinari di sostegno al reddito, e su un eventuale riforma della Naspi più favorevole alla stagionalità".







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