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giovedì 19 novembre 2015

Unione Naz. Consumatori su canone Rai: deve scendere a 77 euro

CANONE RAI: TROPPI 100 EURO, DEVE SCENDERE A 77 EURO. 
PROBLEMI PER CHI HA TARIFFA D3 E TRA MARITO E MOGLIE. 
LE PROPOSTE ALTERNATIVE DELL'UNC. 
NO ALLA DIVISIONE IN 10 RATE. 

 

Troppo elevato il canone Rai a 100 euro. Anche se l'importo si abbassa di 13,50 euro rispetto al 2015, l'aumento forzoso degli abbonati consentirà un maggior gettito variabile da 401 a 757 mln. Per mantenere il gettito 2016  invariato rispetto a quello precedente, anche conteggiando gli utenti morosi, il canone dovrebbe essere, nell'ipotesi più benevola, prendendo per buoni i dati considerati nella nota tecnica della Legge di stabilità, di 82,5 euro (cfr tabella 1), ipotizzando un recupero totale dell'evasione, o al massimo 90,5 euro se si considera, in via prudenziale, un residuo di evasione pari al 7%. In pratica gli abbonati dovrebbero pagare da 9,5 a 17,5 euro in meno.

La stima dell'Unione Nazionale Consumatori considera, come ipotesi di partenza, il dato di 17.082.625 abbonati iscritti a ruolo, includendo, cioè, sia i 15.991.521 abbonati paganti sia 1.0 91.104 utenti morosi (cfr. tabella 3). Se si ipotizza un recupero totale dell'evasione, attualmente pari al 27% (stima contenuta nel bilancio della Rai), allora il maggior gettito sarà di 401 mln, cifra che scende a 196,5 mld se stimiamo una riduzione dell'evasione dal 27% al 7%.

Se, invece, più realisticamente, consideriamo, come ipotesi, i dati Istat, secondo i quali il numero di famiglie che posseggono almeno un televisore sono 24 mln e 199 mila e consideriamo gli abbonati del 2014, 16,5 milioni, e non quelli vecchi del 2013 contenuti nella Nota tecnica della Legge di stabilità (dati vecchi perché superati da quelli contenuti nel bilancio Rai del 2014 sotto riportati e perché non distinguono tra abbonamenti ordinari e canoni speciali), allora l'importo del canone (cfr tabella 1), dovrebbe fluttuare tra 77 ed 83 euro (se resterà un 7% di evasori).

Se, infine, partendo sempre dal dato Istat di 24 mln e 199 mila famiglie, consideriamo il gettito effettivamente percepito nel 2013 dalla Rai per il canone ordinario, ossia 1662,7 mln (cfr. tabella 2), escludendo cioè i morosi che non hanno pagato, allora il prossimo canone, per mantenere invariato il gettito "reale", dovrebbe fluttuare tra 68,5 euro, se si recupererà in toto l'evasione, e 73,5 euro, se resterà un 7% di evasione. In tal caso, il maggior gettito per lo Stato sarà pari a 757 mln (587 mln con evasione al 7%).

"Il Governo dica chiaramente che intende aumentare il gettito complessivo del canone. Anche se nella legge di stabilità è scritto che le eventuali maggiori entrate versate a titolo di canone di abbonamento alla televisione saranno destinate al fondo per la riduzione della pressione fiscale o, come proposto, ad aumentare la soglia di esenzione per i pensionati portandola da 6.500 a 8mila euro, cosa in sé condivisibile, si tratta, comunque, di una misura iniqua, dato che il canone è un'imposta uguale per tutti, che pagheranno anche quei pensionati che beneficeranno dell'aumento della soglia di esenzione, salvo quei pochi che non lo devono pagare perché hanno più di 75 anni e sono poveri" ha dichiarato Massimiliano Dona, Segretario dell'Unione Nazionale Consumatori.

L'UNC evidenzia, poi, i problemi che sorgeranno, ad esempio, per chi paga la tariffa D3, che viene applicata sia ai contratti stipulati nelle abitazioni di residenza con impegno di potenza superiore a 3 kW sia a quelli stipulati per le abitazioni non di residenza, che il canone Rai, invece, non devono pagarlo.  "Le società elettriche dovrebbero distinguere i due casi, ma visto che non sanno nemmeno inviare le bollette della luce, come dimostra l'apertura dell'istruttoria dell'Antitrust proprio su questo argomento, dubitiamo siano così brave nel farlo" ha proseguito Dona.

"Problemi sorgeranno anche nel caso in cui l'intestatario del contratto di fornitura elettrica sia diverso da chi ha pagato fino ad oggi il canone Rai. Un classico è la moglie che paga la bolletta della luce ed il marito l'abbonamento alla tv. Il rischio, molto forte, è che alla moglie sia chiesto il pagamento del canone già pagato dal marito, oppure che la moglie paghi, ed il marito, vecchio abbonato, sia considerato un evasore. Insomma, l'inversione dell'onere della prova previsto nella Legge di stabilità, costringerà, nella migliore delle ipotesi, milioni di consumatori a produrre documentazioni e prove per dimostrare la propria innocenza" ha proseguito Dona.

Una cosa assurda, se si considera che esistono sistemi molto più semplici per affrontare il problema:

1) modificare il Regio decreto legge n. 246 del 1938, in modo che l'obbligo del pagamento del canone non sia legato alla detenzione dell'apparecchio, ossia al possesso, ma alla proprietà. In tal modo, basta che chi compra un televisore sia automaticamente registrato dal negoziante ed i suoi dati e la fotocopia della sua carta d'identità sia trasmessa all'agenzia delle entrate (già oggi si fa cosa analoga quando acquisti una nuova sim per il telefonino...). Una cosa che non si può fare fino a che conta il possesso e non la proprietà.

2) incrociare i dati con gli abbonati alle pay tv.

3) coinvolgere i comuni nella lotta all'evasione, considerato che le antenne sui tetti sono un buon indicatore del possesso della tv. 

No, infine, dell'Unione Nazionale Consumatori, al pagamento in 10 rate. "Il pagamento in 10 rate è pericoloso, perché aumenta il rischio che il consumatore non si accorga nemmeno del pagamento del canone, non notando l'aumento anomalo della bolletta. Così finirà per pagare, anche se il televisore non ce l'ha o il pagamento è già stato fatto da altri componenti della famiglia. Chiediamo, quindi, che le 10 rate siano possibili solo a fronte di una richiesta del consumatore. Una facoltà, non la regola. Tanto più che le rate dovrebbero essere 6 e non 12, visto che le bollette sono bimestrali" ha concluso Massimiliano Dona.

 

Tabella 1

 

 

Fonte/ipotesi di partenza

Canone se zero evasione

(in euro)

Canone se 7% evasione

(in euro)

Gettito maggiore

(con zero evasione)

(dati in mln)

Gettito maggiore (se 7% evasione)

(dati in mln)

Legge di stabilità/17.082.625 iscritti a ruolo

82,5

90,5

401

196

Istat/16,5 abbonati canone ordinario

77

83

547

377

Istat/gettito ordinario 1662,7 mln (esclusi morosi)

68,5

73,5

757

587

Fonte: Unione Nazionale Consumatori

 

 

Tabella 2: contenute nel Bilancio Rai 2014

Ricavi delle vendite e delle prestazioni

(in milioni di Euro)

2014

2013

Variazione

Var. %

Canoni

1.590,6

1.755,6

(165,0)

-9,4

Pubblicità

597,7

597,6

0,1

0,0

Altri ricavi

167,1

208,5

(41,4)

-19,9

Totale

2.355,4

2.561,7

(206,3)

-8,1

Fonte: Bilancio Rai

Canoni

(in milioni di Euro)

2014

2013

Variazione

Var. %

Canoni del periodo - utenze private

1.492,5

1.662,7

(170,2)

-10,2

Canoni del periodo - utenze speciali

76,1

74,4

1,7

2,3

Canoni da riscossione coattiva

22,0

18,5

3,5

18,9

Totale

1.590,6

1.755,6

(165,0)

-9,4

Fonte: Bilancio Rai

 

 

Tabella 3: contenute nella Legge di stabilità



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