Martedì,
i deputati hanno votato una risoluzione per chiedere agli Stati membri
d'intensificare gli sforzi in materia di lotta contro le disuguaglianze
sociali, in particolare la povertà infantile. La
povertà infantile è una realtà anche in Europa, dove più di un bambino
su quattro sarebbe esposto al rischio della povertà e dell'esclusione
sociale.
"La
politica d'austerità ha creato questa situazione peggiorando le cose" ha
sottolineato la relatrice portoghese di Sinistra Unita Inês
Cristina Zuber.
I
deputati hanno adottato con 569 voti, 77 contrari e 49 astensioni, una
risoluzione per richiedere agli Stati membri di stabilire la lotta alla
povertà infantile come priorità. Hanno inoltre richiesto
di garantire a tutti i bambini l'accesso all'educazione pubblica,
gratuita, aperta a tutti e a tutte le età.
Secondo Eurostat, 26 milioni di bambini sarebbero
stati esposti al rischio di povertà ed esclusione sociale nel 2014, cioè il 27,7% dei cittadini europei di meno di 18 anni.
In
Italia i bambini a rischio povertà erano il 32,2%. I tassi più elevati
sono stati riscontrati in Ungheria (41,4%), in Bulgaria (45,2%) e in
Romania (51%). Mentre i paesi con meno rischio sono
la Danimarca (14,5%), la Finlandia (15,6%) e la Svezia (16,7%).
Contesto
La Convenzione delle Nazioni Unite relativa ai diritti del bambino
stabilisce che i bambini dovrebbero avere accesso all'educazione, alle
cure mediche, ad un'abitazione, a delle attività ricreative e anche ad
un'alimentazione corretta.
Secondo l'UNICEF, la percentuale di bambini che non possono più permettersi di mangiare
la carne o il pesce ogni due giorni sono raddoppiati in Estonia, Grecia e Italia dal 2008.
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