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martedì 15 dicembre 2015

EMENDAMENTI IN LEGGE DI STABILITA' ACCOLGONO QUESITI REFERENDARI NO TRIVELLE. BATTAGLIA VINTA MA GUERRA ALLE FOSSILI CONTINUA

ACCOLTE LE RICHIESTE REFERENDARIE NO TRIVELLE NEGLI EMENDAMENTI DEL GOVERNO ALLA LEGGE DI STABILITA'.

SERENA PELLEGRINO ( SI – SEL):   UNA BATTAGLIA VINTA, MA LA GUERRA ALLE TRIVELLAZIONI E ALLE FOSSILI CONTINUA IN SINTONIA CON GLI ACCORDI DI COP 21.


"Gli emendamenti proposti dal Governo alla legge di stabilità 2016, che anticipano quasi tutte le richieste referendarie proposte da dieci Regioni italiane per impedire che le trivellazioni devastino il territorio, il mare ed i comparti economici ad esso collegati, sono sicuramente un passo indietro sulle inaccettabili politiche energetiche asservite agli interessi delle multinazionali del gas e del petrolio. Sono anche un passo avanti sul percorso concordato dalla Conferenza internazionale sui cambiamenti climatici di Parigi per la riduzione degli effetti climalteranti e trasferito in un protocollo che anche nel nostro Paese vogliamo veder condiviso in maniera concreta ed efficace."

Lo afferma la parlamentare Serena Pellegrino ( SI – SEL), vicepresidente della commissione Ambiente a Montecitorio, che spiega: " Ma questo primo NO TRIVELLE , ravvedimento operoso delle scelleratezze previste dallo Sblocca Italia e dal precedente Sviluppo Italia, è stato ottenuto grazie alla spinta dell'opinione pubblica ed alle pressioni delle associazioni. Tuttavia evitare, sul tema specifico, le possibili spiacevoli conseguenze del faccia a faccia con i cittadini attraverso i referendum, non significa ancora considerare chiuso il capitolo delle trivellazioni che, anche escludendo le procedure semplificate, rimarrebbero ancora possibili e praticabili."

" In questa prospettiva è fondamentale non solo che il Parlamento approvi gli emendamenti, correggendo alcuni passaggi che sono insufficienti, ma che contemporaneamente si apra il dibattito sulla definizione di nuove Strategie Energetiche Nazionali improntate alla de-carbonizzazione, alle rinnovabili, ad un diverso modello di sviluppo economico."
Conclude Pellegrino: " Basta improvvisazioni e  norme scritte per compiacere una o l'altra lobby.
COP 21 ci ha consegnato la responsabilità di correggere in extremis la traiettoria verso l'irreversibile disastro ambientale e di attuare le indispensabili mitigazioni: NO trivelle, e poi NO rigassificatori, NO carbone, NO fossili e con determinazione SI energie rinnovabili e SI all'economia circolare."

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