I danni per i nostri produttori sono già stati ingenti eppure i test di patogenicità hanno dimostrato definitivamente che il ceppo di Xylella Fastidiosa presente in Puglia non attacca la vite. Chiediamo al Ministro Martina che si attivi in Europa per risolvere definitivamente una situazione che si trascina orami da troppo tempo
"La situazione relativa al blocco della commercializzazione delle piante di vite in Puglia a causa della Xylella fastidiosa è giunta all'assurdo". Così il Presidente della Cia – Confederazione Nazionale Agricoltori, Dino Scanavino commenta gli esiti delle ultime riunioni tecniche a Bruxelles. "I danni per i nostri produttori sono già stati ingenti e rischiano di aggravarsi di fronte agli ultimi pronunciamenti delle autorità comunitarie, anche perché il contesto potrebbe drammaticamente peggiorare ed allargarsi, per via di inutili allarmismi, ad altre produzioni del comparto vivaistico con danni commerciali e d'immagine per il sistema Italia", spiega Scanavino.
"In seguito alla diffusione della malattia e alle misure conseguenti adottate – prosegue il Presidente della Cia - si sono avviate ricerche ed indagini scientifiche sull'impatto del batterio sulle piante della vite e i risultati hanno dato sempre esito negativo. Non solo finora non sono mai stati riscontrati sintomi o infezioni del batterio, ma le recenti conclusioni anche dei test di patogenicità hanno dimostrato definitivamente che il ceppo di Xylella Fastidiosa presente in Puglia non attacca la vite". Alla luce di ciò, la scelta da parte del Comitato Fitosanitario Permanente (che si è riunito la scorsa settimana) di non eliminare la vite dall'elenco delle "specie ospiti" sottoposte a regolamentazione, "non trova giustificazione ed è inaccettabile".
"Al Ministro Martina, che ci aveva dato rassicurazioni nei mesi scorsi – conclude Scanavino - chiediamo che si attivi in Europa per risolvere definitivamente una situazione che si trascina orami da troppo tempo. È urgente un atto formale nei confronti degli altri Stati membri e della stessa Commissione Ue. Di fronte anche alle evidenze scientifiche la mancata eliminazione della Vite dall'elenco delle "piante ospiti" rischia di mettere in crisi non solo un intero comparto produttivo ma di minare la stessa credibilità del sistema di difesa fitosanitario europeo e la certezza del diritto".
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