ITALIA, SI CAMBIA.
IDENTIKIT DELLA RIFORMA COSTITUZIONALE
Se approvata, avverranno profondi cambiamenti nella vita di ogni cittadino, spiegano in "Come cambia la Costituzione?" D'Amico, Leone, Arconzo
Il dibattito sulla riforma costituzionale è avvelenato. Scontri ideologici che spesso ignorano i contenuti. Al di là delle tante soluzioni ipotetiche, però l'alternativa è chiara: conservare o cambiare. Di qui la necessità di "conoscere per deliberare", come ricordava Einaudi.
E' l'obiettivo del libro "Italia si cambia. Identikit della riforma costituzionale" di Giovanni Guzzetta (Rubbettino, 2016) presentato all'Università degli Studi di Milano in occasione di un seminario che ha visto l'intervento del senatore Roberto Cociancich Componente della 1ª Commissione permanente Affari costituzionali .
Il libro analizza la riforma esaminando i mali delle istituzioni italiane, senza intenti apologetici o demolitori. Un esame di luci e ombre in vista del referendum costituzionale.
Fin dal 1946, la classe dirigente ha accreditato l'idea che l'Italia sia una Repubblica in perenne transizione, nell'attesa di diventare una democrazia normale. Già in assemblea costituente Calamandrei ricordava che «sugli scopi, sulle mete, sul ritmo di questa rivoluzione ancora da fare», non c'era accordo.
Sul tema anche il libro dei tre costituzionalisti Marilisa D'Amico, Stefania Leone e Giuseppe Arconzo dal titolo "Come cambia la Costituzione. Guida alla lettura della riforma costituzionale". Approvata in via definitiva dalla Camera nell'aprile 2016, entrerà in vigore solo se approvata dai cittadini che saranno chiamati ad esprimere il loro voto nell'ottobre 2016. Non sarà necessario raggiungere un quorum di partecipazione.
Foto d'archivio: Marilisa d'Amico con il pres. di IEA Achille Colombo Clerici, Pucci Dente e Milly Moratti
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