In Italia non esistono politiche del genere. A parte le buone intenzioni di alcune amministrazioni locali e regionali, e le altrettante buone iniziative di associazioni di volontariato che informano e scambiano siringhe usate con nuove... a parte queste rarita', il malato di tossicodipendenza e' in balia di se stesso, cioe' di un mercato controllato ed alimentato dalle piu' organizzate malavite internazionali (2).
Il voto del Parlamento francese colpisce perche', i nostri vicini d'Oltralpe, in materia di droghe hanno una legislazione che -rispetto a stupidita' legislativa, crudezza normativa, chiusura di prospettive- fa sembrare liberale la nostra legge Fini-Giovanardi (pur "emendata" dalla recente sentenza della Corte Costituzionale). I francesi della Francia di Hollande e Sarkozy e Le Pen e Europe Écologie Les Verts (EELV), maestri di letteratura e di liberta' (3), sulle droghe hanno una visione corta (che la dice lunga...) .... ma oggi con questa legge approvata dall'Assemblea nazionale sembrano riprendersi e rinnovare (pur se solo adeguandosi a iniziative ben sperimentate in materia anche da loro partner comunitari) il loro spirito e la loro iniziativa di riferimento diffuso? Potrebbe, se, dalla sperimentazione sulle narcosale, si prendesse di petto anche la normativa sulle droghe, quantomeno per adeguarla a legislazioni meno repressive come quella portoghese, spagnola, tedesca, etc.
Vedremo.
Per quanto riguarda il nostro Paese, crediamo che meriti seguire con attenzione l'evolversi di questo esperimento, confrontandolo con quelli in corso, per esempio, in Svizzera e Spagna, foss'anche solo per capire se gli obiettivi prefissati siano una chimera o meno. Stiamo sempre e solo parlando di "riduzione del danno", non cure sanitarie, ma sociali e civiche che, probabilmente, in un contesto sociale che dovrebbe sempre piu' essere basato sulla liberta' e consapevolezza degli individui, e' quello che dovrebbe servire alla bisogna. Liberta' e consapevolezze che a nostro avviso si devono rafforzare anche e soprattutto in un contesto di minacce e violenze e orrori di fanatismi presupposti religiosi modello Isis.
Nell'immediato, tutti coloro che gia' in questi anni hanno ritenuto valide le politiche di riduzione del danno e, in qualche modo, si sono fatti portatori di proposte legislative e normative nazionali, regionali e locali, hanno un argomento e un esempio in piu' per convincere i dubbiosi e addivenire a contesti dove le persone malate non siano condannate e punite per il loro male, per quanto "volontariamente" se lo siano procurato.
(1) Qui la notizia coi particolari del caso: http://www.aduc.it/notizia/narcosale+parlamento+approva+sperimentazione_130965.php
(2) e' bene ricordare che, nonostante gli sforzi mondiali militari ed economici in Afghanistan (coinvolta anche l'Italia) per l'appoggio al governo locale di quel Paese contro Talebani e l'economia dell'oppio, questo Paese, da cui ormai sono gia' andati via i piu' importanti contingenti militari della cosiddetta forza di pace internazionale, secondo i dati dell'Onu continua ad essere il maggiore produttore e fornitore di oppio (da cui viene ricavata l'eroina) di tutto il mondo; e quindi il maggior fornitore di materia prima per le maggiori e minori malavite organizzate di tutto il mondo.
(3) scuola di liberta' che, a nostro avviso, non brilla piu' di tanto dopo le vicende di Charlie-Ebdo: http://avvertenze.aduc.it/censura/comunicato/irriverente+censura+eterna+si+smonta+illusione_22963.php
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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