Rafforzare le Unioni di Comuni e le Unioni montane, con specifiche competenze che le Amministrazioni gestiscono insieme. Garantire salvaguardia del territorio, prevenzione del dissesto, congiuntamente allo sviluppo sociale ed economico della montagna. Gestire il patrimonio forestale, promuovere artigianato, cultura mestieri e turismo nelle valli alpine e appenniniche. Permettere un'azione degli Enti locali con la Regione per difendere emigliorare i servizi alla collettività, a partire da trasporti, telefonia mobile, poste, tv, combattendo il digital divide con infrastrutture più moderne. Favorire il recupero dei borghi alpini e appenninici, la valorizzazione delle risorse energetiche attraversogreen communities, cooperative di comunità, comunità energetiche. Permettere a chi vive in montagna di restare, anche con 'incentivi per l'insediamento'.
Sono questi alcuni dei temi e dei titoli dei 46 articoli della nuova legge sulla montagna e sugli Enti locali del Piemonte, varata ieri dalla Giunta regionale, che ora passa all'esame del Consiglio. Il testo è stato costruito anche con le proposte di Uncem e delle altre associazioni degli enti locali. Recupera molti aspetti contenuti nella legge 16 del 1999 sulla montagna e modernizza le leggi 11 del 2012 e la 3 del 2014. Una versione 4.0 delle leggi sulla montagna, che attua così anche la legge nazionale 158 del 2017 sui piccoli Comuni (prima Regione in Italia), la 221 con le norme nazionali sulla green economy e mette al centro del lavoro delle Unioni montane molti temi chiave per la crescita dei territori, il contrasto all'abbandono e ai cambiamenti climatici.
"Un buon testo - commenta il Presidente Uncem Piemonte, Lido Riba - Abbiamo fornito molti elementi, come ad esempio la valorizzazione dei borghi alpini e appenninici, la riduzione del divario digitale nelle valli, la necessità di organizzare nuovi sistemi di servizi pubblici quali ad esempio i trasporti a chiamata. Compaiono nell'articolato le cooperative di comunità, moderna forma di sviluppo delle valli, e anche le comunità energetiche. Turismo e agricoltura sono due assi fondamentali per la crescita dei territori. Le Unioni montane hanno molto lavoro da fare".
Il ddl passa ora al Consiglio. "Al quale chiediamo - aggiunge Riba - un dialogo intenso, con tutti i gruppi, al fine di migliorare ancora il testo. Ad esempio inserendo strumenti di stabilizzazione delle Unioni, per evitare turbolenze, ma anche del fondo regionale per la montagna, oggi vicino ai 12 milioni di euro. Dobbiamo individuare cespiti certi, per favorire investimenti e un'organizzazione stabile. Lavoreremo con tutto il Consiglio e ringrazio gli Assessori Reschigna e Valmaggia per l'importante lavoro fatto insieme sinora. Uncem, con tutte le 56 Unioni montane di Comuni, è pronta a fare la sua parte per dare al Piemonte una legge efficace e che guardi al futuro".
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