Il testo che ha avuto il parere favorevole del Parlamento europeo prevede il divieto di utilizzo dal 2021 di prodotti usa e getta come posate, piatti, bastoncini cotonati, mescolatori per bevande e aste dei palloncini. La direttiva che ora dovrà passare al vaglio del Consiglio introduce inoltre un contenuto minimo di materiale riciclato nelle bottiglie di plastica, almeno il 35% entro il 2025: una norma, questa che favorisce la raccolta differenziata. Inoltre il Parlamento europeo ha esteso il divieto anche ai prodotti di plastica oxodegradabile, ai contenitori per cibo da asporto in polistirene espanso e ai sacchetti di plastica in materiale ultraleggero, ad eccezione di quelli che svolgono una funzione igienica.
Si propongono, inoltre, obiettivi nazionali del 50% entro il 2025 e dell'80% entro il 2030 per la riduzione del contenuto di plastica dei filtri delle sigarette (rifiuto più comune e abbondante sulle spiagge europee). Inoltre entro il 2030 una raccolta di almeno il 50% degli attrezzi da pesca abbandonati in mare e riciclarne almeno il 15% entro il 2025.
Ci auguriamo, infine, che la "stretta dell'Europa" non si limiti solo alla plastica ma anche alla cultura dell'usa e getta, visto che viviamo in un Pianeta con risorse limitate. Per questo appare come una occasione persa la mancata indicazione nell'etichetta della qualità di "prodotto uso e getta" in modo da consentire una scelta responsabile del consumatore.
Ad oggi sono più di 550.000 i cittadini italiani che hanno firmato la petizione del WWF dove si chiede al governo di combattere l'inquinamento da plastica e di fare pressione sull'Europa per il bando della plastica monouso. Il loro sostegno è stato premiato, ma ci sono ancora molti passi da compiere per contrastare l'highlander dei mari, la plastica, cominciando, ad esempio, con la messa al bando delle microplastiche in tutti i prodotti. Le ultime evidenze scientifiche hanno, infatti, riscontrato livelli di inquinamento da plastica anche nel corpo umano, un dato che deve spingerci ad accelerare la lotta all'inquinamento da plastica.
Dal punto di vista normativo l'Italia vantare una indiscussa leadership, essendo stato il primo a mettere al bando gli shopper di plastica, i cotton fioc e le microplastiche nei cosmetici, misure riprese nella proposta di direttiva europea. Speriamo ora che l'Italia non solo mantenga questa leadership e il suo impegno nel contrastare la plastica "inutile" e dannosa ma che anticipi i tempi dell'Europa con provvedimenti sempre più coraggiosi.
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