CorrieredelWeb.it Arredo&Design Arte&Cultura Cinema&Teatro Eco-Sostenibilità Editoria Fiere&Sagre Formazione&Lavoro Fotografia


IltuoComunicatoStampa ICTechnology Marketing&Comunicazione MilanoNotizie Mostre Musica Normativa TuttoDonna Salute Turismo




Ultime news sulla Normativa

Cerca nel blog

venerdì 19 ottobre 2018

Cannabis legale. Roba da scoppiatelli? Così per media e business italici

Cannabis legale. Roba da scoppiatelli? Così per media e business italici

Firenze, 18 ottobre 2o18. Da ieri 17 ottobre il consumo e la produzione di cannabis è legale a livello federale in Canada, che diventa il secondo Paese al mondo con una legge in merito (il primo è stato l'Uruguay), e il primo tra i grandi Paesi del mondo. La notizia ha fatto e continua a fare il giro del mondo, con grande risalto mediatico anche sulle prime pagine cartacee e non solo. Secondo la Bbc si tratta di un "tentativo seguito con interesse da tutti gli altri Paesi del mondo". E' evidente che la British Broadcasting Corporation non ha preso in considerazione l'Italia, visto che nel nostro Paese, mediaticamente, c'é stato un deserto; a parte qualche articolo striminzito e senza neanche un tentativo di approfondimento della grande stampa (pur se qualcuno ha messo un richiamo in prima pagina), a cui si affiancano silenzi assoluti o trafiletti ripresi da agenzie stampa, che dimostrano la mediatizzazione di routine dell'evento. Cioè, non è un notizia, un evento
su cui riflettere, informare, far parlare i protagonisti nel mondo e in Italia delle varie campagne di legalizzazione, far parlare anche i "soloni" del business nostrano (1). Quasi nulla e nulla. Non ci stupiamo.
Uno dei due partiti di governo (M5S) sostiene in modo distratto, e dietro le tende, di essere per la legalizzazione, ma che questo obiettivo non rientra nel suo programma di governo con la la Leganord, partito che non disdegna mai, quelle rare volte che si esprime in merito, di pronunciarsi con le più banali, inutili e dannose affermazioni del tradizionale bagaglio degli ignoranti (per scelta e volontà): il suo leader, ministro dell'Interno, dà fuoco alla sua funzione nel trattare la questione esclusivamente in termini di maggiore repressione (come se in questi ultimi decenni non fosse stato fatto altrettanto e i risultati disastrosi e peggiorativi non fossero sotto gli occhi di tutti). Comunque, non ci aspettiamo niente di diverso da chi ci governa, ognuno fa i patti che crede con gli elettori e spetta a lui rispettarli.  Rimaniamo invece perplessi per il comportamento dei media, partendo dal presupposto che al momento vigono ancora normative che consentono di dissentire da
chi ci governa e ci amministra; pur se siamo consapevoli che la censura più dolorosa è quella che, ai fini del proprio business, i media e gli individui si impongono.
Una situazione che dovrebbe continuare ad alimentare la nomea che la legalizzazione della cannabis è una questione da "scoppiatelli", cannaioli, viziati. Ma il mondo (quello che ci ricorda la Bbc) va in altro modo. Le libertà individuali, l'ordine pubblico, il business, i posti di lavoro, l'imprenditoria, la finanza, ovunque la legalizzazione sta prendendo forma (Canada al primo posto) sono argomento all'ordine del giorno, con risultati, speranze, entusiasmo, attenzioni, studi, confronti. In Italia, invece, si dedicano pagine ed editoriali ai successi della Fca (la ex-Fiat oggi made in Usa), con elogi e sperticate emozioni e valutazioni. Ma si ignora che quello della produzione di automobili non è il business del futuro, ma solo quello del passato che sopravvive e che se dà qualche percentuale positiva, sono solo ultimi colpi di coda di un corpo molto vicino a diventare cadavere e che, non a caso nella storia Fiat, per evitare lo sfacelo totale, ha dovuto rivolgersi
lì dove la finanza e il capitale muove ancora qualcosa (Usa). Il business della cannabis? Non esiste. Il giornale degli ex-padroni italiani del vapore ne dà notizia con uno trafiletto di routine, forse sfuggito alla direzione che sembra intenta solo a rosicare un qualche zero virgola in più al governo, coi suoi titoloni e i suoi approfondimenti, per far accumulare qualche euro in più ai membri della propria corporazione. Sviluppo? Suvvia, lo slogan e la realtà sono solo sopravvivenza, anche se poi in qualche simposio gli affiliati di questa corporazione si sprecano lamentando la scarsa attenzione agli investimenti dei provvedimenti governativi.
Il mondo, come sempre, va altrimenti. E' quello ben descritto dalla Bbc. L'Italia? In panchina a vedere dove gira il vento, e senza neanche prepararsi ai più che molto probabili cambiamenti. Sembra proprio che non faccia parte del proprio DNA.


1 – il giornale della Confindustria, IlSole24Ore, ne ha dato notizia con un trafiletto

Vincenzo Donvito, presidente Aduc
Associazione per i diritti degli utenti e consumatori


--
www.CorrieredelWeb.it

Nessun commento:

Posta un commento

Disclaimer

Protected by Copyscape


Il CorrieredelWeb.it è un periodico telematico nato sul finire dell’Anno Duemila su iniziativa di Andrea Pietrarota, sociologo della comunicazione, public reporter e giornalista pubblicista, insignito dell’onorificenza del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

Il magazine non ha fini di lucro e i contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali Industrie dell'Editoria o dell'Intrattenimento, coinvolgendo ogni settore della Società dell'Informazione, fino a giungere agli stessi utilizzatori di Internet, che così divengono contemporaneamente produttori e fruitori delle informazioni diffuse in Rete.

Da qui l’ambizione ad essere una piena espressione dell'Art. 21 della Costituzione Italiana.

Il CorrieredelWeb.it oggi è un allegato della Testata Registrata AlternativaSostenibile.it iscritta al n. 1088 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 15/04/2011 (Direttore Responsabile: Andrea Pietrarota).

Tuttavia, non avendo una periodicità predefinita non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07/03/2001.

L’autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone, ma si riserva la facoltà di rimuovere prontamente contenuti protetti da copyright o ritenuti offensivi, lesivi o contrari al buon costume.

Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti e alle istituzioni o imprese di cui si scrive.

Alcune fotografie possono provenire da Internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio.

Eventuali detentori di diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione oppure alla citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.

Per contattare la redazione basta scrivere un messaggio nell'apposito modulo di contatto, posizionato in fondo a questa pagina.

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *