ROMA, 18 OTTOBRE - «La lotta al glifosato resta un punto fermo per il Movimento 5 Stelle. Lo abbiamo confermato ieri in audizione, quando abbiamo udito il funzionario dell'EFSA, l'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, Alberto Spagnolli».
Lo afferma la senatrice M5s e membro della commissione
«Con il dirigente ho toccato il punto dolente dell'intera questione: la posizione della Unione Europea sul glifosato, ritenuto "potenzialmente cancerogeno" dallo IARC, l'agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, ma ritenuto non pericoloso dall'Efsa e quindi ammesso in agricoltura dalla Commissione Europea. Posizione che ha consentito al glifosato di arrivare sulle nostre tavole, per esempio nella pasta»
«C'è un fatto nuovo - continua la senatrice M5s - due mesi fa, la corte di San Francisco ha riconosciuto un risarcimento di 289 milioni a carico della Monsanto, per Dewayne Johnson, un giardinere che aveva usato per decenni un diserbante a base di glifosato ed oggi malato terminale di cancro, stabilendo così per la prima volta un nesso incontrovertibile di causa-effetto tra la sostanza e gli effetti cancerogeni sull'uomo».
«Partendo da questa storica sentenza - conclude Giannuzzi -, ho chiesto al funzionario di sapere se non sembrava arrivato il tempo per la EFSA di produrre una valutazione sui rischi dell'uso del glifosato, principale ingrediente della maggior parte degli erbicidi utilizzati in agricoltura, che sia più coerente con i rilievi scientifici e giuridici, e suoni meno vicina agli interessi delle multinazionali».
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